Elenco dei piccoli popoli della Siberia occidentale. Piccoli e grandi popoli della Siberia

§ 18. Popoli della Siberia meridionale

Nel sud della Siberia il clima è molto più mite che nel nord e la topografia è dominata dalle montagne, i cui pendii sono ricoperti dalla taiga di montagna e dai prati alpini. Insieme alle regioni montuose come il Caucaso e gli Urali, questa regione rimane una delle più multinazionali della Russia. Le lingue della maggior parte dei popoli titolari delle repubbliche appartengono al gruppo turco degli Altai famiglia linguistica. Tra loro ci sono Khakassiani, Altaiani e Tuvani. Gli Shor vivono nelle regioni meridionali della regione di Kemerovo, in Regione di Irkutsk, al confine con Tuva, è uno dei popoli Tofalari più piccoli. Il gruppo mongolo della famiglia Altai nella Siberia meridionale è rappresentato dai Buriati. I popoli del sud della Siberia differiscono nella loro struttura economica dai popoli del nord della Siberia e Lontano est: gli abitanti della zona della steppa e della steppa forestale della Siberia meridionale nel recente passato erano pastori nomadi.

Caleidoscopio etnico di Altai

Per migliaia di anni, essendo all'incrocio di molte culture e lingue, tribù e popoli, il Monte Altai rappresenta ancora oggi un ricco mosaico etnico. Insieme agli Altaiani, qui vivono russi e kazaki. La popolazione russa è concentrata in regioni settentrionali: Maiminsky, Turochaksky, Shebalinsky, Ust-Koksinsky e Gorno-Altaisk. Gli Altaiani predominano nelle regioni di Ulagan, Ust-Kan e Ongudai. I kazaki costituiscono l'83% della popolazione della regione di Kosh-Agach, al confine con il Kazakistan. Gli abitanti indigeni dell'Altai comprendono due gruppi etnografici: gli Altaiani settentrionali e meridionali. Gli Altaiani settentrionali includono i Kumandin, i Chelkani e i Tubalari; a sud - Telengits e Altai propriamente detta, o Altai-Kizhi; gruppo separato sono Teleuti. Gli Altaiani settentrionali appartengono al tipo razziale degli Urali, gli Altaiani meridionali appartengono ai tipi dell'Asia centrale e della Siberia meridionale.

Lingua Altai

La lingua Altai, di origine antichissima, non ha ancora completato un complesso percorso di sviluppo, durante il quale si è mescolata con le lingue vicine e si è arricchita di neologismi e prestiti. Fino a poco tempo fa, la lingua Altai esisteva solo come lingua orale. Il dizionario migliore e più riflessivo della lingua Altai è stato pubblicato dal missionario V.I. Verbitsky nel 1884. Oggi è richiesta la conservazione della lingua Altai attenzione speciale, le persone non dovrebbero perdere il linguaggio dei miti, dei racconti e delle leggende.

Le origini della cultura etnica degli Altai

La Repubblica dell'Altai è una di quelle regioni in cui è ancora possibile vedere tutta la diversità della cultura tradizionale degli indigeni: gli Altai. Sono state preservate feste e giochi che rappresentano la storia e la modernità. Festività principale in Altai - El-Oyyn(tradotto da Altai - "giochi popolari"). Le radici di questi giochi risalgono ai tempi degli antichi Sciti e Unni, nomadi dei Khaganati turchi. Durante le vacanze nei tempi antichi, le guerre civili cessavano e gli oppositori di ieri diventavano partecipanti a una sorta di " Olimpiadi» Asia centrale. El-Oyyn, ripreso come evento culturale e sportivo (si tengono corse di cavalli e gare nazionali di lotta), in l'anno scorso acquisisce un profondo significato etnico, simboleggiando un ritorno ai valori morali dei nostri antenati. El-Oyyn, come prima, è una festa nomade; questo rivela anche lo spirito vivente degli antenati del popolo Altai, che nell'antichità preferivano andare in visita alle questioni urgenti.

Oggi vengono rianimate le vecchie festività legate all'arrivo del nuovo anno: Chaga Bayram e Nauryz, e si svolge il festival folcloristico repubblicano "Sorgenti di Altai".

Tre religioni tra gli Altaiani: sciamanesimo – Burkhanesimo – Ortodossia

Prima dell'avvento dei missionari russi, gli Altaiani avevano l'idea che il mondo fosse governato da molti spiriti buoni e maligni, comandati da due divinità: il buon creatore del mondo Ulgen e il malvagio sovrano sotterraneo Erlik. Gli Altai pregavano il cielo, le montagne, l'acqua, albero sacro betulla. Gli Altaiani avevano un culto delle tesi: mecenati della famiglia e del clan, le cui immagini erano considerate la loro incarnazione. Pregavano queste immagini e, per placare queste persone, imitavano di dar loro da mangiare. I rituali venivano eseguiti al suono di un tamburello sacro, che lo sciamano batteva con uno speciale maglio. La pelle del tamburo dello sciamano era ricoperta di immagini sacre. Il manico del tamburello era considerato lo spirito maestro del tamburello; presso gli Altai rappresentava una figura umana. russo Chiesa ortodossa fece tentativi per rafforzare la sua influenza sugli Altai e convertirli all'Ortodossia, ma antiche credenze e rituali si ritirarono molto lentamente.

All'inizio del XX secolo. Il burkhanismo, una forma di sciamanesimo combinato con elementi dell'ortodossia e del buddismo tibeto-mongolo, cominciò a diffondersi tra il popolo Altai. Burhan è il nome della divinità principale (Buddha), i conduttori della cui volontà sono la luce del sole e la luce della luna percepite dalle persone. I colori principali della nuova religione erano il bianco e il giallo. Si diffusero sugli stendardi dei Burkhanisti; i seguaci del Cavaliere Bianco - Burkhan iniziarono ad attaccare toppe di questi colori sui loro cappelli. Semantica bianco era molto ampio (purezza, sacralità, nobiltà, prosperità, sole, “zar bianco” - imperatore russo, ecc.), sottolineava anche il ruolo del latte, che sostituiva il sacrificio animale nei rituali e nei costumi.

La nuova religione, sebbene abbia preso piede in Altai, non è stata in grado di soppiantare completamente l'Ortodossia, sostenuta dal potere dello Stato e della popolazione russa. Il burkhanismo non poteva sostituire completamente le secolari credenze tradizionali del popolo Altai: lo sciamanesimo. La fede nel Burkhan Bianco non è morta oggi, non è andata perduta in decenni di ateismo di stato, e fino ad oggi parte della popolazione Altai si considera burkhanista.

Eredi dei Mongoli

Le conquiste mongole hanno svolto un ruolo importante nel plasmare il quadro etnico della Siberia meridionale. Alcune tribù di lingua turca furono spinte a nord (gli antenati degli Yakut), altre migrarono a ovest, nelle steppe kazake e degli Urali. Alcuni gruppi mongoli si stabilirono nella Siberia meridionale, intorno al Lago Baikal, dove iniziarono a mescolarsi con i loro predecessori in queste terre: i Turchi e i Tungus. È così che gradualmente emerse il popolo Buriato, di lingua mongola, ma avendo adottato e mantenuto il nome di uno dei gruppi di tribù turche. All'etnogenesi dei Tuvani parteciparono anche le antiche tribù turche dell'Asia centrale e i gruppi di lingua mongola da loro assimilati. I Khakas mescolavano componenti turchi (Yenisei Kirghizistan), Ket (Arins, Kots) e samoiedo (Mators, Kamasins, ecc.).

La maggior parte dei popoli che vivono nelle zone steppiche della Siberia meridionale si sono sviluppati pastorizia nomade di tipo mongolo con mantenimento del bestiame al pascolo tutto l'anno e cambio di pascolo. I Buriati orientali allevavano cavalli, pecore e cammelli. La base dell'economia dei Tuvani occidentali fino alla metà del XX secolo. era l’allevamento nomade del bestiame. Allevavano bestiame piccolo e grande, compresi gli yak (nelle regioni di alta montagna a ovest e sud-est della repubblica), nonché cavalli e cammelli. L'occupazione tradizionale dei Khakass era anche l'allevamento semi-nomade di bestiame: cavalli, bovini e pecore. Pertanto, i Khakass si definivano "popolo dei tre branchi". Durante le migrazioni, tutti gli averi venivano trasportati su cavalli e cammelli, e la casa era una yurta di feltro con una sommità conica su un telaio di reticolo pieghevole. Gli allevatori di bestiame erano impegnati nella concia della pelle, nel rotolamento del feltro, nella tessitura, nella tessitura di lacci e nella realizzazione di finimenti per cavalli. L'alimentazione, come quella di tutti gli allevatori di bestiame, era prevalentemente costituita da latticini, la carne non veniva consumata tutti i giorni; La bevanda tradizionale dei nomadi era ayran(latte acido) e tè insieme ad esso.

Tra i Buriati occidentali, così come tra i Khakassiani, l'agricoltura occupava un posto importante nell'economia. Il raccolto principale era l'orzo. In primavera e all'inizio dell'estate, donne e bambini uscivano alla ricerca di radici commestibili, che venivano macinate in mulini a mano, si preparavano porridge di latte con farina e si cuocevano torte. In autunno, la popolazione della subtaiga di Khakassia è andata a raccogliere pinoli. La caccia ha svolto un ruolo importante per i Khakassiani e i Buriati occidentali, e anche la pesca ha svolto un ruolo importante sul Lago Baikal. I cacciatori vivevano in capanne coniche fatte di pali ricoperti di corteccia di larice, mentre i contadini vivevano in yurte poligonali tagliate da tronchi.

Una peculiare combinazione di attività tradizionali si sviluppò tra i Tuviniani-Todzha orientali, che vagavano per la taiga montana dei Monti Sayan orientali: la caccia e l'allevamento delle renne. La caccia agli ungulati selvatici avrebbe dovuto fornire carne e pelli per la famiglia durante tutto l'anno, mentre la caccia alla pelliccia era principalmente di natura commerciale e veniva effettuata nel tardo autunno e in inverno (i principali oggetti di caccia: cervo, capriolo, alce, cervo selvatico, zibellino, scoiattolo.

Lingue, religione, cultura

I Buriati parlano la lingua Buriati del gruppo mongolo della famiglia linguistica Altai. Come altri mongoli, i Buriati usavano l'antico alfabeto mongolo, creato sulla base della scrittura uigura. La maggior parte dei Buriati (orientali) usarono questa scrittura fino al 1930. La lingua Khakass appartiene al gruppo delle lingue turche. La base della lingua letteraria sono i dialetti Sagai e Kachin. Il vocabolario contiene mongolismi, russismi e una piccola quantità di elementi arabi e persiani. Al gruppo turco appartiene anche la lingua tuvana. Dal 1926 è scritto sulla base dell'alfabeto cirillico, dal 1929 - sulla base dell'alfabeto latino, dal 1939 - sempre sulla base dell'alfabeto cirillico.

Nei secoli XVII-XVIII. I Buriati e i Tuvani del Transbaikal adottarono il buddismo sotto forma di lamaismo. La diffusione del buddismo ha contribuito all'introduzione alla letteratura e all'educazione buddista. Entro l'inizio del 20 ° secolo. Più di trenta datsan operavano in Buriazia, una ventina a Tuva, e il numero dei lama era di migliaia. Khakass e Buriati occidentali nei secoli XVIII-XIX. si convertirono all'Ortodossia.

Le tradizionali feste comunitarie dei popoli della Siberia meridionale sono associate al ciclo annuale del lavoro economico tra pastori e agricoltori; si celebravano anche feste familiari e domestiche (ciclo del matrimonio, nascita di un bambino, taglio dei capelli) e feste religiose; Le vacanze furono organizzate gli sport: corsa, corsa di cavalli, tiro con l'arco, lotta. L'arte popolare musicale è rappresentata da canzoni e canzoncine. Posto speciale La cultura musicale tuvana è dominata dal canto di gola, di cui esistono quattro varietà e quattro stili melodici ad essi corrispondenti.

Un ruolo speciale nella vita dei popoli della Siberia meridionale, precedentemente quasi interamente analfabeti, è stato svolto dalla poesia orale di vari generi: poemi epici eroici, leggende, miti, tradizioni, canzoni, proverbi e detti. Fino ad oggi, sono sopravvissuti narratori che eseguono oralmente enormi opere dell'epopea. Questi sono i cicli Buriati “Alamzhi Mergen”, “Geser”, l'epica Khakass “Albynzhi”. Al centro dei racconti eroici ci sono immagini di eroi (batiri), idee mitologiche sull'Universo e sulle divinità che vivono lì, sugli spiriti che possiedono aree e fenomeni naturali. L'arte di rappresentare le leggende veniva spesso tramandata di padre in figlio. Le fiabe venivano solitamente eseguite in canto con l'accompagnamento di uno strumento simile a una domra, con corde di crine di cavallo. I narratori e gli artisti più famosi erano circondati dall'amore popolare.

Fonti di informazione

1. Akhmetova Sh.K. Kazaki della Siberia occidentale e loro connessioni etnoculturali nell'ambiente urbano. Novosibirsk, 2002.

2. Baulo A.V. Attributi e mito: il metallo nei rituali degli Ob Ugriani. Novosibirsk, 2004.

3. Studio del patrimonio storico e culturale dei popoli Siberia meridionale: Sab. scientifico tr. / ed. IN E. Soenova, V.P. Oinosheva. Gorno-Altajsk, 2006.

4. Fursova E.F. Calendario, usanze e rituali dei popoli slavi orientali Regione di Novosibirsk come risultato dell'interazione interetnica (fine XIX-XX secolo). Novosibirsk, 2003.

5. Sherstova L.I. Turchi e russi nella Siberia meridionale: processi etnopolitici e dinamiche etnoculturali dal XVII all'inizio del XX secolo. Novosibirsk, 2005.

Domande e compiti

1. Cosa tratti caratteriali Puoi evidenziare la vita e lo stile di vita dei popoli della Siberia meridionale? Come si manifesta in essi l'influenza delle radici turche e mongole?

2. Quali tipi attività economica caratteristica delle popolazioni indigene della Siberia meridionale? Quali sono le ragioni delle differenze nei tipi di specializzazione economica tra Buriati, Tuviniani e Khakassiani?

3. Come si riflettono gli adattamenti allo stile di vita nomade nelle caratteristiche delle tipologie abitative, dei mezzi di trasporto e dell'abbigliamento dei popoli della regione? Preparare presentazione informatica"Abitazioni, mezzi di trasporto e abbigliamento delle popolazioni indigene della Siberia meridionale."

Dal libro Mappa della Patria autore Weil Peter

ACQUISTO DELLA SIBERIA

Dal libro Celti pagani. Vita, religione, cultura di Ross Ann

Dal libro Occhio per occhio [Etica Vecchio Testamento] di Wright Christopher

Dal libro Veterani russi della Siberia: aspetti sociali e simbolici dell'autoconsapevolezza autore Vakhtin Nikolaj Borisovič

Dal libro Sciamanesimo autore Loiko V.N.

N. B. Vakhtin, E. V. Golovko, Peter Schweitzer Veterani russi della Siberia: aspetti sociali e simbolici

Dal libro Miti del popolo russo autore Levkievskaya Elena Evgenievna

Brevi informazioni sulla colonizzazione della Siberia Alla storia dell'insediamento russo di vasti territori a est degli Urali è dedicata un'enorme letteratura, che non è né possibile né significativo rivedere qui (o anche semplicemente elencare). L'inizio dell'annessione della Siberia alla Russia

Dal libro Il popolo di Maometto. Antologia dei tesori spirituali della civiltà islamica di Eric Schroeder

Dal libro Regioni etnoculturali del mondo autore Lobžanidze Aleksandr Aleksandrovich

Dal libro Topografia della felicità [Mappe etnografiche della modernità; Raccolta di articoli] autore Ssorin-Chaikov Nikolay Vladimirovich

Popoli Nella cultura popolare ci sono diverse leggende successive sull'origine di diversi popoli. Secondo Leggenda ucraina, persone di diverse nazionalità venivano cucinate dal diavolo. Gettò varie erbe in un calderone con resina e iniziò a cucinare. L'ho cucinato, cucinato, tirato fuori per testarlo: si è scoperto che lo era

Il futuro felice della distopia del post-socialismo: topografia dell'immaginazione degli Evens del nord-est della Siberia Per sua natura, il concetto di "felicità" è molto ampio, antico come il mondo, vario e diversificato - entrambi in termini di comprensione socio-economica e storica, e

Dal libro dell'autore

T. F. Lyapkina. Dinamiche dello sviluppo geopolitico e del panorama culturale dell'Est

Dal libro dell'autore

I. S. Guryanova. Cultura padronale delle città della Siberia (XVIII - inizio XX secolo) La cultura padronale della Russia fa parte del patrimonio storico, culturale e naturale, che fu distrutto all'inizio del XX secolo. Molte proprietà furono distrutte e molte furono semplicemente cancellate dalla faccia della terra, perdute

Dal libro dell'autore

Cronache della conquista dell'America e cronaca della cattura della Siberia Uno studio comparativo dei monumenti culturali e della letteratura di Russia e Spagna è lungi dall'essere nuovo argomento. In diversi aspetti e oltre materiali diversiè stato sviluppato da molti scienziati, incluso, se parliamo di letteratura, accademico

Per molti secoli i popoli della Siberia hanno vissuto in piccoli insediamenti. In ogni singolo località viveva la sua famiglia. Gli abitanti della Siberia erano amici tra loro, gestivano una famiglia comune, erano spesso parenti tra loro e conducevano uno stile di vita attivo. Ma a causa del vasto territorio della regione siberiana, questi villaggi erano distanti tra loro. Quindi, ad esempio, gli abitanti di un villaggio conducevano già il proprio stile di vita e parlavano una lingua incomprensibile ai loro vicini. Nel corso del tempo, alcuni insediamenti scomparvero, mentre altri divennero più grandi e si svilupparono attivamente.

Storia della popolazione in Siberia.

Le tribù Samoiedo sono considerate i primi abitanti indigeni della Siberia. Abitavano la parte settentrionale. Le loro occupazioni principali includono l'allevamento delle renne e la pesca. A sud vivevano le tribù Mansi, che vivevano di caccia. Il loro commercio principale era l'estrazione di pellicce, con le quali pagavano le future mogli e acquistavano beni necessari alla vita.

Il corso superiore dell'Ob era abitato da tribù turche. La loro occupazione principale era l'allevamento di bestiame nomade e il fabbro. A ovest del Baikal vivevano i Buriati, diventati famosi per la loro lavorazione del ferro.

Il territorio più vasto dallo Yenisei al Mare di Okhotsk era abitato dalle tribù Tungus. Tra loro c'erano molti cacciatori, pescatori, pastori di renne, alcuni erano impegnati nell'artigianato.

Lungo la riva del mare Chukchi si stabilirono gli eschimesi (circa 4mila persone). Rispetto ad altri popoli dell'epoca, gli eschimesi erano i più lenti sviluppo sociale. Lo strumento era di pietra o di legno. Le principali attività economiche includono la raccolta e la caccia.

La principale modalità di sopravvivenza dei primi coloni della regione siberiana era la caccia, l'allevamento delle renne e l'estrazione delle pellicce, che era la valuta dell'epoca.

Entro la fine del XVII secolo, i popoli più sviluppati della Siberia erano i Buriati e gli Yakuti. I tartari furono l'unico popolo che, prima dell'arrivo dei russi, riuscì a organizzare il potere statale.

I popoli più grandi prima della colonizzazione russa includono i seguenti popoli: Itelmens (abitanti indigeni della Kamchatka), Yukaghir (abitavano il territorio principale della tundra), Nivkh (residenti di Sakhalin), Tuviniani ( popolazioni indigene Repubblica di Tuva), Tartari siberiani (situati nel territorio della Siberia meridionale dagli Urali allo Yenisei) e Selkups (residenti nella Siberia occidentale).

Popoli indigeni della Siberia nel mondo moderno.

Secondo la Costituzione della Federazione Russa, ogni popolo russo ha il diritto all'autodeterminazione e all'identificazione nazionale. Dopo il crollo dell’URSS, la Russia si è ufficialmente trasformata in uno stato multinazionale e la preservazione della cultura delle nazionalità piccole e in via di estinzione è diventata una delle priorità dello stato. Anche qui gli indigeni siberiani non furono esclusi: alcuni di loro ottennero il diritto all’autogoverno in distretti autonomi, mentre altri formarono le proprie repubbliche all’interno nuova Russia. Le nazionalità molto piccole e in via di estinzione godono del pieno sostegno dello Stato e gli sforzi di molte persone sono mirati a preservare la loro cultura e tradizioni.

In questa recensione daremo breve descrizione a ogni popolo siberiano il cui numero supera o si avvicina a 7mila persone. I popoli più piccoli sono difficili da caratterizzare, quindi ci limiteremo al loro nome e numero. Quindi, cominciamo.

Yakut- il più numeroso dei popoli siberiani. Secondo gli ultimi dati, il numero degli Yakut è di 478.100 persone. IN Russia moderna Gli Yakut sono una delle poche nazionalità ad avere una propria repubblica e la sua area è paragonabile all'area di uno stato europeo medio. La Repubblica della Yakutia (Sakha) è geograficamente situata nel Distretto Federale dell'Estremo Oriente, ma l'etnia Yakut è sempre stata considerata un popolo autoctono siberiano. Gli Yakut sì cultura interessante e tradizioni. Questo è uno dei pochi popoli della Siberia ad avere una propria epopea.
Buriati- questo è un altro popolo siberiano con la propria repubblica. La capitale della Buriazia è la città di Ulan-Ude, situata a est del Lago Baikal. Il numero dei Buriati è di 461.389 persone. La cucina dei Buriati è ampiamente conosciuta in Siberia ed è giustamente considerata una delle migliori cucine etniche. La storia di questo popolo, le sue leggende e tradizioni è piuttosto interessante. A proposito, la Repubblica di Buriazia è uno dei principali centri del buddismo in Russia.
Tuvani. Secondo l'ultimo censimento, 263.934 si sono identificati come rappresentanti del popolo Tuvano. La Repubblica di Tyva è una delle quattro repubbliche etniche del Distretto Federale Siberiano. La sua capitale è la città di Kyzyl con una popolazione di 110mila persone. La popolazione totale della repubblica si avvicina ai 300mila. Qui fiorisce anche il buddismo e le tradizioni tuvane parlano anche di sciamanesimo.
Khakassiani- uno dei popoli indigeni della Siberia che conta 72.959 persone. Oggi hanno una propria repubblica all'interno del Distretto Federale Siberiano e con capitale nella città di Abakan. Questo gli antichi ha vissuto a lungo nelle terre ad ovest del Grande Lago (Baikal). Non fu mai numerosa, ma ciò non le impedì di portare avanti nei secoli la sua identità, cultura e tradizioni.
Altaiani. Il loro luogo di residenza è piuttosto compatto: è Altai sistema montuoso. Oggi gli Altaiani vivono in due entità costituenti della Federazione Russa: la Repubblica dell'Altai e il Territorio dell'Altai. Il numero dell'etnia Altai è di circa 71mila persone, il che ci permette di parlarne come di un popolo abbastanza numeroso. Religione: sciamanesimo e buddismo. Gli Altai hanno una propria epopea e un'identità nazionale ben definita, che non consente loro di essere confusi con altri popoli siberiani. Questo popolo di montagna ha una storia secolare e leggende interessanti.
Nenets- uno dei piccoli popoli siberiani che vivono in modo compatto nell'area della penisola di Kola. La sua popolazione di 44.640 abitanti le permette di essere classificata come una piccola nazione le cui tradizioni e cultura sono protette dallo Stato. I Nenet sono allevatori di renne nomadi. Appartengono al cosiddetto gruppo folk samoiedo. Nel corso degli anni del 20° secolo, il numero di Nenet è quasi raddoppiato, il che indica l'efficacia di ordine pubblico nel campo della conservazione dei piccoli popoli del Nord. I Nenet ce l'hanno la propria lingua ed epica orale.
Evenchi- persone che vivono prevalentemente nel territorio della Repubblica di Sakha. Il numero di queste persone in Russia è di 38.396 persone, alcune delle quali vivono nelle regioni adiacenti alla Yakutia. Vale la pena dire che questa è circa la metà del numero totale del gruppo etnico: circa lo stesso numero di Evenchi vive in Cina e Mongolia. Gli Evenchi sono un popolo del gruppo Manciù che non ha una propria lingua ed epica. Il tungusico è considerato la lingua madre degli Evenchi. Gli Evenchi nascono cacciatori e inseguitori.
Khanty- gli indigeni della Siberia, appartenenti al gruppo ugrico. La maggior parte dei Khanty vive nel territorio di Khanty-Mansiysk Okrug autonomo, situato nel distretto federale degli Urali in Russia. Il numero totale di Khanty è di 30.943 persone. Circa il 35% dei Khanty vive nel Distretto Federale Siberiano, la maggior parte di loro nell'Okrug autonomo di Yamalo-Nenets. Le occupazioni tradizionali dei Khanty sono la pesca, la caccia e l'allevamento delle renne. La religione dei nostri antenati è lo sciamanesimo, ma in Ultimamente Sempre più Khanty si considerano cristiani ortodossi.
Pari- persone imparentate con gli Evenchi. Secondo una versione, rappresentano un gruppo Evenki che fu tagliato fuori dall'alone principale di residenza dagli Yakut che si spostavano a sud. Il lungo tempo trascorso lontano dal gruppo etnico principale ha reso gli Eveni un popolo separato. Oggi il loro numero è di 21.830 persone. Lingua: tungusica. Luoghi di residenza: Kamchatka, regione di Magadan, Repubblica di Sakha.
Chukchi- popolo siberiano nomade che si occupa principalmente dell'allevamento delle renne e vive nel territorio della penisola di Chukotka. Il loro numero è di circa 16mila persone. Appartengono i Chukchi Razza mongoloide e secondo molti antropologi sono gli aborigeni indigeni dell'estremo Nord. La religione principale è l'animismo. Le industrie indigene sono la caccia e l’allevamento delle renne.
Shors- un popolo di lingua turca che vive nella parte sud-orientale della Siberia occidentale, principalmente nel sud della regione di Kemerovo (a Tashtagol, Novokuznetsk, Mezhdurechensky, Myskovsky, Osinnikovsky e altre regioni). Il loro numero è di circa 13mila persone. La religione principale è lo sciamanesimo. L'epopea di Shor riveste interesse scientifico soprattutto per la sua originalità e antichità. La storia del popolo risale al VI secolo. Oggi, le tradizioni degli Shor sono state preservate solo a Sheregesh, poiché la maggior parte del gruppo etnico si è trasferito nelle città ed è stato ampiamente assimilato.
Muncie. Questo popolo è noto ai russi sin dall'inizio della fondazione della Siberia. Anche Ivan il Terribile inviò un esercito contro i Mansi, il che suggerisce che fossero piuttosto numerosi e forti. Il nome proprio di questo popolo è Voguls. Hanno la loro lingua, un'epica abbastanza sviluppata. Oggi il loro luogo di residenza è il territorio dell'Okrug autonomo dei Khanty-Mansi. Secondo l'ultimo censimento, 12.269 persone si sono identificate come appartenenti al gruppo etnico Mansi.
Gente Nanai - piccola gente, che vive lungo le rive del fiume Amur nell'Estremo Oriente russo. Appartenenti all'etnotipo Baikal, i Nanai sono giustamente considerati uno dei più antichi popoli indigeni della Siberia e dell'Estremo Oriente. Oggi il numero dei Nanai in Russia è di 12.160 persone. I Nanai hanno una propria lingua, radicata nel tungusico. La scrittura esiste solo tra i Nanai russi e si basa sull'alfabeto cirillico.
Koryaks- popolazioni indigene del territorio della Kamchatka. Ci sono Koryak costieri e della tundra. I Koryak sono principalmente pastori di renne e pescatori. La religione di questo gruppo etnico è lo sciamanesimo. Numero di persone: 8.743 persone.
Dolgan- un popolo che vive nella regione municipale di Dolgan-Nenets nel territorio di Krasnoyarsk. Numero di dipendenti: 7.885 persone.
Tartari siberiani- forse il popolo siberiano più famoso, ma oggi non numeroso. Secondo l'ultimo censimento, 6.779 persone si autoidentificano come tartari siberiani. Tuttavia, gli scienziati affermano che in realtà il loro numero è molto maggiore: secondo alcune stime, fino a 100.000 persone.
Soia- un popolo indigeno della Siberia, discendente dei Sayan Samoiedo. Vive in modo compatto sul territorio della moderna Buriazia. Il numero dei Soioti è di 5.579 persone.
Nivkhi- popolazioni indigene dell'isola di Sakhalin. Ora vivono nella parte continentale alla foce del fiume Amur. Nel 2010, il numero di Nivkh è di 5.162 persone.
Selkup vivono nelle parti settentrionali delle regioni di Tyumen e Tomsk e nel territorio di Krasnoyarsk. Il numero di questo gruppo etnico è di circa 4mila persone.
Articoli- Questo è un altro popolo indigeno della penisola della Kamchatka. Oggi quasi tutti i rappresentanti del gruppo etnico vivono nella parte occidentale della Kamchatka e nella regione di Magadan. Il numero degli Itelmen è di 3.180 persone.
Teleuti- Piccolo popolo siberiano di lingua turca che vive nel sud della regione di Kemerovo. L'etnia è strettamente imparentata con gli Altaiani. La sua popolazione si avvicina ai 2mila e mezzo.
Tra gli altri piccoli popoli della Siberia, tali gruppi etnici sono spesso distinti come "Kets", "Chuvans", "Nganasans", "Tofalgars", "Orochs", "Negidals", "Aleuts", "Chulyms", "Oroks", "Tazis", "Enets", "Alutors" e "Kereks". Vale la pena dire che il numero di ciascuno di essi è inferiore a 1 mila persone, quindi la loro cultura e tradizioni praticamente non sono state preservate.

Oggi vivono più di 125 nazionalità, di cui 26 sono popolazioni indigene. I più grandi in termini di popolazione tra questi piccoli popoli sono i Khanty, i Nenets, i Mansi, i tartari siberiani, gli Shors, gli Altaiani. La Costituzione della Federazione Russa garantisce ad ogni piccola nazione il diritto inalienabile all'autoidentificazione e all'autodeterminazione.

I Khanty sono un piccolo popolo indigeno ugro della Siberia occidentale che vive lungo i corsi inferiori dell'Irtysh e dell'Ob. Il loro numero totale è di 30.943 persone, la maggior parte delle quali vive per il 61% nell'Okrug autonomo di Khanty-Mansi e per il 30% nell'Okrug autonomo di Yamalo-Nenets. I Khanty sono impegnati nella pesca, nell'allevamento di renne e caccia alla taiga.

Gli antichi nomi dei Khanty, “Ostyaks” o “Ugras”, sono ancora ampiamente utilizzati oggi. La parola "Khanty" deriva dall'antica parola locale "kantakh", che significa semplicemente "uomo", nei documenti appare in Anni sovietici. I Khanty sono etnograficamente vicini al popolo Mansi e spesso sono uniti a loro sotto unico nome Ob Ugriani.

I Khanty sono eterogenei nella loro composizione, tra loro ci sono gruppi territoriali etnografici separati che differiscono per dialetti e nomi, metodi di coltivazione e cultura originale: Kazym, Vasyugan, Salym Khanty. La lingua Khanty appartiene alle lingue ob-ugriche del gruppo degli Urali; è divisa in molti dialetti territoriali.

Dal 1937, la moderna scrittura Khanty si è sviluppata sulla base dell'alfabeto cirillico. Oggi il 38,5% dei Khanty parla correntemente il russo. I Khanty aderiscono alla religione dei loro antenati: lo sciamanesimo, ma molti di loro si considerano cristiani ortodossi.

Esternamente i Khanty sono alti dai 150 ai 160 cm, hanno capelli neri e lisci, carnagione scura e occhi marroni. Il loro viso è piatto con zigomi ampiamente prominenti, naso largo e labbra spesse, che ricordano un mongoloide. Ma i Khanty, a differenza dei popoli mongoloidi, hanno occhi regolari e un cranio più stretto.

Nelle cronache storiche, le prime menzioni dei Khanty compaiono nel X secolo. Ricerca moderna ha dimostrato che i Khanty vivevano in questo territorio già nel 5-6 mila anni aC. Successivamente furono seriamente spinti a nord dai nomadi.

I Khanty ereditarono numerose tradizioni della cultura Ust-Polui dei cacciatori di taiga, sviluppatasi alla fine del I millennio a.C. – inizio del I millennio d.C Nel II millennio d.C. Le tribù Khanty settentrionali subirono l'influenza dei pastori di renne Nenets e si assimilarono a loro. Nel sud, le tribù Khanty sentirono l'influenza dei popoli turchi e successivamente dei russi.

I culti tradizionali del popolo Khanty includono il culto del cervo che divenne la base dell'intera vita del popolo, mezzo di trasporto, fonte di cibo e pelli; La visione del mondo e molte norme di vita delle persone (eredità della mandria) sono associate al cervo.

I Khanty vivono nel nord della pianura lungo il corso inferiore dell'Ob in accampamenti nomadi temporanei con abitazioni temporanee per l'allevamento delle renne. A sud, sulle rive del Nord Sosva, Lozva, Vogulka, Kazym, Nizhnyaya hanno insediamenti invernali e nomadi estivi.

I Khanty adorano da tempo gli elementi e gli spiriti della natura: fuoco, sole, luna, vento, acqua. Ogni clan ha un totem, un animale che non può essere ucciso o utilizzato come cibo, divinità familiari e antenati protettori. Ovunque i Khanty venerano l'orso, il proprietario della taiga, e organizzano persino una festa tradizionale in suo onore. La rana è la venerata protettrice del focolare, della felicità in famiglia e delle donne in travaglio. Nella taiga ci sono sempre luoghi sacri dove vengono eseguiti rituali sciamanici, placando il loro patrono.

Muncie

Muncie ( vecchio nome Voguls, Vogulichs), che conta 12.269 persone, vivono principalmente nell'Okrug autonomo dei Khanty-Mansi. Questo popolo molto numeroso è noto ai russi sin dalla scoperta della Siberia. Anche lo zar Ivan IV il Terribile ordinò che fossero inviati degli arcieri per pacificare i numerosi e potenti Mansi.

La parola “Mansi” deriva dall’antica parola proto-finnico-ugrica “mansz”, che significa “uomo, persona”. I Mansi hanno la loro lingua, che appartiene al gruppo separato Ob-Ugrico della famiglia linguistica degli Urali e ad un'epica nazionale abbastanza sviluppata. I Mansi sono linguisticamente parenti stretti dei Khanty. Oggi ne viene utilizzato fino al 60%. Vita di ogni giorno Lingua russa.

Mansi combina con successo nella sua vita pubblica culture di cacciatori del nord e pastori nomadi del sud. I novgorodiani ebbero contatti con Mansi già nell'XI secolo. Con l'avvento dei russi nel XVI secolo, alcune tribù Vogul andarono a nord, altre vissero accanto ai russi e si assimilarono con loro, adottando la lingua e la fede ortodossa.

Le credenze dei Mansi sono il culto degli elementi e degli spiriti della natura - lo sciamanesimo, sono caratterizzate dal culto degli anziani e degli antenati, l'orso totem. I Mansi hanno un ricco folklore e mitologia. I Mansi sono divisi in due gruppi etnografici separati dei discendenti degli Urali Por e dei discendenti degli Ugriani Mos, diversi per origine e costumi. A scopo di arricchimento materiale genetico i matrimoni sono stati contratti per lungo tempo solo tra questi gruppi.

I Mansi sono impegnati nella caccia alla taiga, nell'allevamento di renne, nella pesca, nell'agricoltura e nell'allevamento del bestiame. L'allevamento delle renne sulle rive del Sosva settentrionale e del Lozva è stato adottato dai Khanty. A sud, con l'arrivo dei russi, fu adottata l'agricoltura, l'allevamento di cavalli, bovini e bovini, suini e pollame.

Nella vita di tutti i giorni e nella creatività originale dei Mansi, gli ornamenti simili nei motivi ai disegni dei Selkup e dei Khanty sono di particolare importanza. I motivi geometrici regolari predominano chiaramente negli ornamenti Mansi. Spesso con elementi di corna di cervo, diamanti e linee ondulate, simili al meandro greco e agli zigzag, immagini di aquile e orsi.

Nenets

Nenets, nell'antichità Yuracs o Samoiedo, un totale di 44.640 persone vivono nel nord del Khanty-Mansiysk e, di conseguenza, nell'Okrug autonomo di Yamalo-Nenets. Il nome proprio del popolo Samoiedo “Nenets” significa letteralmente “uomo, persona”. Sono i più numerosi tra i popoli indigeni del nord.

I Nenet sono impegnati nell'allevamento di grandi mandrie di renne nomadi. A Yamal i Nenet allevano fino a 500mila renne. Alloggi tradizionali Il Nenets è una tenda conica. Fino a un migliaio e mezzo di Nenet che vivono a sud della tundra sui fiumi Pur e Taz sono considerati Nenet della foresta. Oltre all'allevamento delle renne, sono attivamente coinvolti nella caccia e nella pesca nella tundra e nella taiga e nella raccolta di doni della taiga. I Nenet mangiano pane di segale, carne di cervo, carne bestia marina, pesci, doni della taiga e della tundra.

La lingua Nenets appartiene alle lingue samoiede degli Urali, è divisa in due dialetti, tundra e foresta, a loro volta divisi in dialetti. Il popolo Nenets ha un ricco folklore, leggende, fiabe e storie epiche. Nel 1937, alcuni linguisti eruditi crearono un sistema di scrittura per i Nenet basato sull'alfabeto cirillico. Gli etnografi descrivono i Nenet come persone tarchiate testa grande, una faccia piatta, giallastra, priva di qualsiasi vegetazione.

Altaiani

Divenne il territorio di residenza degli indigeni di lingua turca degli Altaiani. Vivono in numero fino a 71mila persone, il che consente loro di essere considerati un grande popolo, nella Repubblica dell'Altai, in parte nel territorio dell'Altai. Tra gli Altaiani ce ne sono separati gruppi etnici Kumandins (2892 persone), Telengits o Teles (3712 persone), Tubalars (1965 persone), Teleuts (2643 persone), Chelkans (1181 persone).

Gli Altaiani adorano da tempo gli spiriti e gli elementi della natura; aderiscono allo sciamanesimo tradizionale, al Burkhanesimo e al Buddismo. Vivono in clan seok, la parentela è considerata attraverso la linea maschile. Gli Altaiani hanno una storia secolare storia ricca e folklore, racconti e leggende, la nostra epopea eroica.

Shors

Gli Shor sono un piccolo popolo di lingua turca, che vive principalmente nelle remote aree montuose del Kuzbass. Il numero totale di Shor oggi arriva a 14mila persone. Gli Shor adorano da tempo gli spiriti della natura e gli elementi. La loro religione principale era lo sciamanesimo, sviluppatosi nel corso dei secoli.

Il gruppo etnico Shors si formò nei secoli VI-IX mescolando tribù di lingua cheto e di lingua turca provenienti dal sud. La lingua Shor appartiene alle lingue turche; oggi più del 60% degli Shor parlano russo. L'epopea degli Shors è antica e molto originale. Le tradizioni degli Shor indigeni sono ben conservate oggi; la maggior parte degli Shor vive ora nelle città.

Tartari siberiani

Nel Medioevo erano i tartari siberiani la popolazione principale del Khanato siberiano. Oggigiorno nel sud della Siberia occidentale vive il gruppo subetnico dei tartari siberiani, come loro stessi si chiamano "Seber Tatarlar", composto, secondo varie stime, da 190mila a 210mila persone. Per tipo antropologico, i tartari della Siberia sono vicini ai kazaki e ai baschiri. Oggi Chulym, Shors, Khakassiani e Teleuti possono chiamarsi "Tadar".

Gli scienziati considerano gli antenati dei tartari siberiani i Kipchak medievali, che hanno avuto contatti per lungo tempo con i popoli Samoiedo, Kets e Ugri. Il processo di sviluppo e mescolanza dei popoli ebbe luogo nel sud della Siberia occidentale dal VI al IV millennio a.C. prima dell'emergere del regno di Tyumen nel XIV secolo, e successivamente con l'emergere del potente Khanato siberiano nel XVI secolo.

La maggior parte dei tartari siberiani usa la lingua letteraria tartara, ma in alcuni uli remoti è stata preservata la lingua siberiano-tartara del gruppo Kipchak-Nogai delle lingue turche unne occidentali. È diviso in dialetti Tobol-Irtysh e Baraba e in molti dialetti.

Le festività dei tartari siberiani contengono caratteristiche delle antiche credenze turche preislamiche. Questa è innanzitutto Amal, quando viene celebrata durante l'equinozio di primavera Capodanno. Con l'arrivo delle torri e l'inizio del lavoro sul campo, i tartari siberiani celebrano la megera putka. Anche alcune festività musulmane, rituali e preghiere per l'invio della pioggia hanno messo radici qui, e i luoghi di sepoltura musulmani degli sceicchi sufi sono venerati.

Descrizione della presentazione per singole diapositive:

1 diapositiva

Descrizione diapositiva:

Popoli indigeni della Siberia nel mondo moderno. Istituto scolastico di bilancio comunale "Gymnasium No. 17", Kemerovo Compilato da: insegnante di storia e studi sociali T.N.

2 diapositive

Descrizione diapositiva:

I popoli più grandi prima della colonizzazione russa includono i seguenti popoli: Itelmen (abitanti indigeni della Kamchatka), Yukagir (abitavano il territorio principale della tundra), Nivkh (abitanti di Sakhalin), Tuviniani (popolazione indigena della Repubblica di Tuva), Tartari siberiani (situato nel territorio della Siberia meridionale dagli Urali allo Yenisei) e Selkups (residenti nella Siberia occidentale).

3 diapositive

Descrizione diapositiva:

4 diapositive

Descrizione diapositiva:

Gli Yakut sono il popolo più numeroso della Siberia. Secondo gli ultimi dati, il numero degli Yakut è di 478.100 persone. Nella Russia moderna, gli Yakut sono una delle poche nazionalità ad avere una propria repubblica e la sua area è paragonabile all'area di uno stato europeo medio. La Repubblica della Yakutia (Sakha) è geograficamente situata nel Distretto Federale dell'Estremo Oriente, ma l'etnia Yakut è sempre stata considerata un popolo autoctono siberiano. Gli Yakut hanno una cultura e tradizioni interessanti. Questo è uno dei pochi popoli della Siberia ad avere una propria epopea.

5 diapositive

Descrizione diapositiva:

6 diapositive

Descrizione diapositiva:

I Buriati sono un altro popolo siberiano con una propria repubblica. La capitale della Buriazia è la città di Ulan-Ude, situata a est del Lago Baikal. Il numero dei Buriati è di 461.389 persone. La cucina dei Buriati è ampiamente conosciuta in Siberia ed è giustamente considerata una delle migliori cucine etniche. La storia di questo popolo, le sue leggende e tradizioni è piuttosto interessante. A proposito, la Repubblica di Buriazia è uno dei principali centri del buddismo in Russia.

7 diapositive

Descrizione diapositiva:

Tuvani. Secondo l'ultimo censimento, 263.934 si sono identificati come rappresentanti del popolo Tuvano. La Repubblica di Tyva è una delle quattro repubbliche etniche del Distretto Federale Siberiano. La sua capitale è la città di Kyzyl con una popolazione di 110mila persone. La popolazione totale della repubblica si avvicina ai 300mila. Qui fiorisce anche il buddismo e le tradizioni tuvane parlano anche di sciamanesimo.

8 diapositive

Descrizione diapositiva:

I Khakass sono uno dei popoli indigeni della Siberia e contano 72.959 persone. Oggi hanno una propria repubblica all'interno del Distretto Federale Siberiano e con capitale nella città di Abakan. Questo antico popolo ha vissuto a lungo nelle terre ad ovest del Grande Lago (Baikal). Non fu mai numerosa, ma ciò non le impedì di portare avanti nei secoli la sua identità, cultura e tradizioni.

Diapositiva 9

Descrizione diapositiva:

Altaiani. Il loro luogo di residenza è piuttosto compatto: il sistema montuoso Altai. Oggi gli Altaiani vivono in due entità costituenti della Federazione Russa: la Repubblica dell'Altai e il Territorio dell'Altai. Il numero dell'etnia Altai è di circa 71mila persone, il che ci permette di parlarne come di un popolo abbastanza numeroso. Religione: sciamanesimo e buddismo. Gli Altai hanno una propria epopea e un'identità nazionale ben definita, che non consente loro di essere confusi con altri popoli siberiani. Questo popolo di montagna ha una storia secolare e leggende interessanti.

10 diapositive

Descrizione diapositiva:

I Nenet sono uno dei piccoli popoli siberiani che vivono compatti nella zona della penisola di Kola. La sua popolazione di 44.640 abitanti le permette di essere classificata come una piccola nazione le cui tradizioni e cultura sono protette dallo Stato. I Nenet sono allevatori di renne nomadi. Appartengono al cosiddetto gruppo folk samoiedo. Nel corso degli anni del 20 ° secolo, il numero dei Nenet è quasi raddoppiato, il che indica l'efficacia della politica statale nel campo della conservazione dei piccoli popoli del Nord. I Nenet hanno la loro lingua e la loro epopea orale.

11 diapositive

Descrizione diapositiva:

Gli Evenki sono un popolo che vive prevalentemente nel territorio della Repubblica di Sakha. Il numero di queste persone in Russia è di 38.396 persone, alcune delle quali vivono nelle regioni adiacenti alla Yakutia. Vale la pena dire che questa è circa la metà del numero totale del gruppo etnico: circa lo stesso numero di Evenchi vive in Cina e Mongolia. Gli Evenchi sono un popolo del gruppo Manciù che non ha una propria lingua ed epica. Il tungusico è considerato la lingua madre degli Evenchi. Gli Evenchi nascono cacciatori e inseguitori.

12 diapositive

Descrizione diapositiva:

I Khanty sono il popolo indigeno della Siberia, appartenente al gruppo ugrico. La maggior parte dei Khanty vive nel territorio dell'Okrug autonomo di Khanty-Mansiysk, che fa parte del Distretto Federale degli Urali in Russia. Il numero totale di Khanty è di 30.943 persone. Circa il 35% dei Khanty vive nel Distretto Federale Siberiano, la maggior parte di loro nell'Okrug autonomo di Yamalo-Nenets. Le occupazioni tradizionali dei Khanty sono la pesca, la caccia e l'allevamento delle renne. La religione dei loro antenati è lo sciamanesimo, ma recentemente sempre più Khanty si considerano cristiani ortodossi.

Diapositiva 13

Descrizione diapositiva:

Gli Evenchi sono un popolo imparentato con gli Evenchi. Secondo una versione, rappresentano un gruppo Evenki che fu tagliato fuori dall'alone principale di residenza dagli Yakut che si spostavano a sud. Il lungo tempo trascorso lontano dal gruppo etnico principale ha reso gli Eveni un popolo separato. Oggi il loro numero è di 21.830 persone. Lingua: tungusico. Luoghi di residenza: Kamchatka, regione di Magadan, Repubblica di Sakha.

Diapositiva 14

Descrizione diapositiva:

I Chukchi sono un popolo siberiano nomade che si dedica principalmente all'allevamento delle renne e vive nel territorio della penisola di Chukotka. Il loro numero è di circa 16mila persone. I Chukchi appartengono alla razza mongoloide e, secondo molti antropologi, sono gli aborigeni indigeni dell'estremo nord. La religione principale è l'animismo. Le industrie indigene sono la caccia e l’allevamento delle renne.

15 diapositive

Descrizione diapositiva:

Gli Shor sono un popolo di lingua turca che vive nella parte sud-orientale della Siberia occidentale, principalmente nel sud della regione di Kemerovo (nelle regioni Tashtagol, Novokuznetsk, Mezhdurechensky, Myskovsky, Osinnikovsky e altre). Il loro numero è di circa 13mila persone. La religione principale è lo sciamanesimo. L'epopea di Shor riveste interesse scientifico soprattutto per la sua originalità e antichità. La storia del popolo risale al VI secolo. Oggi, le tradizioni degli Shor sono state preservate solo a Sheregesh, poiché la maggior parte del gruppo etnico si è trasferito nelle città ed è stato ampiamente assimilato.

16 diapositive

Descrizione diapositiva:

Muncie. Questo popolo è noto ai russi sin dall'inizio della fondazione della Siberia. Anche Ivan il Terribile inviò un esercito contro i Mansi, il che suggerisce che fossero piuttosto numerosi e forti. Il nome proprio di questo popolo è Voguls. Hanno la loro lingua, un'epica abbastanza sviluppata. Oggi il loro luogo di residenza è il territorio dell'Okrug autonomo dei Khanty-Mansi. Secondo l'ultimo censimento, 12.269 persone si sono identificate come appartenenti al gruppo etnico Mansi.

Diapositiva 17

Descrizione diapositiva:

I Nanai sono un piccolo popolo che vive lungo le rive del fiume Amur nell'Estremo Oriente russo. Appartenenti all'etnotipo Baikal, i Nanai sono giustamente considerati uno dei più antichi popoli indigeni della Siberia e dell'Estremo Oriente. Oggi il numero dei Nanai in Russia è di 12.160 persone. I Nanai hanno una propria lingua, radicata nel tungusico. La scrittura esiste solo tra i Nanai russi e si basa sull'alfabeto cirillico.

I Khanty sono un popolo indigeno ugro che vive nel nord della Siberia occidentale, principalmente nei territori degli Okrug autonomi Khanty-Mansi e Yamalo-Nenets della regione di Tyumen, nonché nel nord della regione di Tomsk.

I Khanty (il nome obsoleto "Ostyaks") sono anche conosciuti come Yugras, ma il nome proprio più accurato "Khanty" (dal Khanty "kantakh" - persona, popolo) fu stabilito come nome ufficiale in epoca sovietica.

Fino all’inizio del XX secolo, i russi chiamavano i Khanty Ostyaks (forse da “as-yakh” – “popolo grande fiume"), anche prima (prima del XIV secolo) - Yugra, Yugrich. I Komi-Zyryan chiamavano Khanty Egra, i Nenets - Khabi, i Tartari - Ushtek (eshtek, scaduto).

I Khanty sono vicini ai Mansi, con i quali si uniscono nome comune Ob Ugriani.

Tra i Khanty ci sono tre gruppi etnografici: settentrionale, meridionale e orientale. Differiscono nei dialetti, nel nome proprio, nelle caratteristiche economiche e culturali. Anche tra i Khanty ci sono gruppi territoriali: Vasyugan, Salym, Kazym Khanty.

I vicini settentrionali dei Khanty erano i Nenets, quelli meridionali - i tatari siberiani e i Tomsk-Narym Selkups, quelli orientali - i Kets, i Selkups e i nomadi Evenchi. L'enorme territorio di insediamento e, di conseguenza, le diverse culture dei popoli vicini hanno contribuito alla formazione di tre gruppi etnografici abbastanza diversi all'interno di un popolo.

Popolazione

Il numero di Khanty nella Federazione Russa è di 30.943 persone secondo il censimento del 2010). Di questi, il 61,6% vive nel Khanty-Mansi Autonomous Okrug, il 30,7% - nel Yamalo-Nenets Autonomous Okrug, il 2,3% - nella regione di Tyumen senza Khanty-Mansi Autonomous Okrug e nello Yamal-Nenets Autonomous Okrug, il 2,3% - nel Regione di Tomsk.

L'habitat principale è limitato principalmente al corso inferiore dei fiumi Ob e Irtysh e ai loro affluenti.

Linguaggio e scrittura

La lingua Khanty, insieme al mansi e all'ungherese, costituisce il gruppo ob-ugrico della famiglia delle lingue uraliche. La lingua Khanty è nota per la sua straordinaria frammentazione dialettale. C'è un gruppo occidentale - i dialetti Obdorsk, Priob e Irtysh e un gruppo orientale - i dialetti Surgut e Vakh-Vasyugan, che a loro volta sono divisi in 13 dialetti.

La frammentazione dialettale ha reso difficile la creazione della scrittura. Nel 1879, N. Grigorovsky pubblicò un primer in uno dei dialetti della lingua Khanty. Successivamente, il sacerdote I. Egorov creò un sillabario della lingua Khanty nel dialetto Obdor, che fu poi tradotto nel dialetto Vakhov-Vasyugan.

Negli anni '30, il dialetto Kazym serviva come base per l'alfabeto Khanty, dal 1940 il dialetto Medio Ob è stato utilizzato come base per la lingua letteraria; A quel tempo, la scrittura fu inizialmente creata sulla base dell'alfabeto latino e dal 1937 si basa sull'alfabeto kyllico. Attualmente, la scrittura esiste sulla base di cinque dialetti della lingua Khanty: Kazym, Surgut, Vakhovsk, Surgut, Sredneobok.

Nella Russia moderna, il 38,5% dei Khanty considera il russo la propria lingua madre. Alcuni dei Khanty settentrionali parlano anche le lingue Nenets e Komi.

Tipo antropologico

Le caratteristiche antropologiche dei Khanty ci permettono di classificarli come una razza di contatto degli Urali, che è internamente eterogenea nella correlazione territoriale delle caratteristiche mongoloidi e caucasiche. I Khanty, insieme ai Selkup e ai Nenet, fanno parte del gruppo di popolazioni della Siberia occidentale, caratterizzato da una maggiore proporzione di mongoloidità, rispetto ad altri rappresentanti della razza degli Urali. Inoltre, le donne sono più mongole degli uomini.

In termini di corporatura, i Khanty sono di altezza media o addirittura inferiore alla media (156-160 cm). Di solito hanno il nero dritto o capelli castani, che di solito hanno lunghezza maggiore e sono portati sciolti o intrecciati, la carnagione è scura, gli occhi sono scuri.

Grazie al viso appiattito con zigomi un po' prominenti, labbra spesse (ma non carnose) e un naso corto, depresso alla radice e largo, all'insù all'estremità, il tipo Khanty ricorda esternamente il mongolo. Ma, a differenza dei tipici mongoloidi, hanno gli occhi tagliati correttamente, spesso un cranio stretto e lungo (dolico- o subdolicocefalo). Tutto ciò conferisce ai Khanty un'impronta speciale, motivo per cui alcuni ricercatori sono propensi a vedere in essi i resti di uno speciale razza antica, che un tempo abitava parte dell'Europa.

Storia etnica

Nelle cronache storiche, le prime menzioni scritte del popolo Khanty si trovano in fonti russe e arabe del X secolo, ma è noto per certo che gli antenati dei Khanty vivevano negli Urali e nella Siberia occidentale già 6-5 mila anni a.C. , successivamente furono sfollati dai nomadi nelle terre della Siberia settentrionale.

Gli archeologi associano l'etnogenesi dei Khanty settentrionali, basata sulla mescolanza di tribù ugriche aborigene e aliene, con la cultura Ust-Poluy (fine I millennio a.C. - inizi I millennio d.C.), localizzata nel bacino del fiume Ob dalla foce dell'Irtysh alla baia di Ob. Molte tradizioni di questa cultura della pesca della taiga settentrionale sono ereditate dai moderni Khanty settentrionali. Dalla metà del II millennio d.C. I Khanty settentrionali furono fortemente influenzati dalla cultura dell'allevamento delle renne dei Nenets. Nella zona di contatti territoriali diretti, i Khanty furono parzialmente assimilati dai Nenets della tundra (i cosiddetti “sette clan Nenets di origine Khanty”).

I Khanty meridionali si stabiliscono dalla foce dell'Irtysh. Questo è il territorio della taiga meridionale, della steppa forestale e della steppa e culturalmente gravita più a sud. Nella loro formazione e nel successivo sviluppo etnoculturale, un ruolo significativo è stato svolto dalla popolazione della steppa forestale meridionale, che era stratificata sulla base generale dei Khanty. I turchi e successivamente i russi ebbero un'influenza significativa sui Khanty meridionali.
I Khanty orientali sono stanziati nella regione del Medio Ob e lungo gli affluenti Salym, Pim, Tromyegan, Agan, Vakh, Yugan, Vasyugan. Questo gruppo, in misura maggiore di altri, conserva le caratteristiche della cultura della Siberia settentrionale che risale alle tradizioni degli Urali: allevamento di cani da tiro, barche da piroga, predominanza di indumenti da altalena, utensili in corteccia di betulla e un'economia di pesca. Un'altra componente significativa della cultura dei Khanty orientali è la componente Sayan-Altai, che risale alla formazione della tradizione di pesca della Siberia sudoccidentale. L'influenza dei turchi Sayan-Altai sulla cultura dei Khanty orientali può essere fatta risalire in un secondo momento. All'interno del territorio moderno del loro habitat, i Khanty orientali hanno interagito abbastanza attivamente con i Kets e i Selkup, il che è stato facilitato dall'appartenenza allo stesso tipo economico e culturale.
Quindi, se c'è caratteristiche comuni culture caratteristiche del gruppo etnico Khanty, che è associato alle prime fasi della loro etnogenesi e alla formazione della comunità degli Urali, che, insieme alle mattine, comprendeva gli antenati dei popoli Kets e Samoiedo. La successiva “divergenza” culturale e la formazione di gruppi etnografici furono in gran parte determinate dai processi di interazione etnoculturale con i popoli vicini.

Quindi, la cultura delle persone, la loro lingua e mondo spirituale non omogeneo. Ciò è spiegato dal fatto che i Khanty si stabilirono abbastanza ampiamente e che culture diverse si formarono in diverse condizioni climatiche.

Vita ed economia

Le principali occupazioni dei Khanty settentrionali erano l'allevamento delle renne e la caccia e, meno spesso, la pesca. Il culto del cervo può essere rintracciato in tutte le sfere della vita dei Saveriani Khanty. Il cervo, senza esagerare, era la base della vita: era anche mezzo di trasporto, le pelli venivano usate nella costruzione di case e nella cucitura di vestiti. Non è un caso che anche molte norme della vita sociale (proprietà dei cervi e della loro eredità) e visione del mondo (nei riti funebri) siano associate ai cervi.

I Khanty meridionali erano dediti principalmente alla pesca, ma erano noti anche per l'agricoltura e l'allevamento del bestiame.

Sulla base del fatto che l'economia influenza la natura dell'insediamento e il tipo di insediamento influenza la progettazione dell'abitazione, i Khanty distinguono cinque tipi di insediamento con le corrispondenti caratteristiche degli insediamenti:

campi nomadi con abitazioni portatili di pastori di renne nomadi (tratto inferiore dell'Ob e dei suoi affluenti)

insediamenti invernali permanenti di pastori di renne in combinazione con abitazioni estive nomadi e mobili estive (Sosva settentrionale, Lozva, Kazym, Vogulka, Ob inferiore)

insediamenti invernali permanenti di cacciatori e pescatori in combinazione con insediamenti temporanei e stagionali con abitazioni mobili o stagionali (Verkhnyaya Sosva, Lozva)

villaggi di pescatori invernali permanenti in combinazione con primavera, estate e autunno stagionali (affluenti dell'Ob)

insediamenti permanenti di pescatori e cacciatori (con importanza ausiliaria dell'agricoltura e dell'allevamento di animali) in combinazione con capanne da pesca (Ob, Irtysh, Konda)

I Khanty, dediti alla caccia e alla pesca, avevano 3-4 abitazioni in diversi insediamenti stagionali, che cambiavano a seconda della stagione. Tali abitazioni erano fatte di tronchi e poste direttamente a terra; a volte venivano costruite piroghe e semi-piroghe con un telaio di pali di legno, ricoperto superiormente da pali, rami, zolle erbose e terra.

I pastori di renne Khanty vivevano in abitazioni portatili, in tende, costituite da pali posti in cerchio, fissati al centro, ricoperti di corteccia di betulla (in estate) o pelli (in inverno).

Religione e credenze

Sin dai tempi antichi, i Khanty hanno venerato gli elementi della natura: il sole, la luna, il fuoco, l'acqua, il vento. I Khanty avevano anche mecenati totemici, divinità familiari e mecenati degli antenati. Ogni clan aveva il proprio animale totem, era venerato, considerato uno dei lontani parenti. Questo animale non poteva essere ucciso o mangiato.

L'orso era venerato ovunque, era considerato un protettore, aiutava i cacciatori, proteggeva dalle malattie e risolveva le controversie. Allo stesso tempo, l'orso, a differenza di altri animali totem, poteva essere cacciato. Per riconciliare lo spirito dell'orso e quello del cacciatore che lo uccise, i Khanty organizzarono una festa dell'orso. La rana era venerata come custode felicità familiare e assistente alle partorienti. C'erano anche luoghi sacri, luogo in cui vive il patrono. In tali luoghi la caccia e la pesca erano vietate poiché gli animali erano protetti dallo stesso patrono.

I rituali e le feste tradizionali sono sopravvissuti fino ai giorni nostri in una forma modificata a cui sono stati adattati visioni moderne e programmato per coincidere con determinati eventi. Ad esempio, prima del rilascio delle licenze per sparare agli orsi si tiene un festival degli orsi.

Dopo che i russi arrivarono in Siberia, i Khanty si convertirono al cristianesimo. Tuttavia, questo processo è stato irregolare e ha colpito principalmente quei gruppi di Khanty che hanno sperimentato la diversa influenza dei coloni russi, questi sono, prima di tutto, i Khanty meridionali. Altri gruppi notano la presenza del sincretismo religioso, espresso nell'adattamento di una serie di dogmi cristiani, con la predominanza della funzione culturale del sistema ideologico tradizionale.