Aokigahara - l'insidiosa foresta della morte in Giappone (foto). Foresta suicida

Uno scudo con questa iscrizione ti incontrerà se vai proprio lì foresta spaventosa su tutto globo, situato in Giappone, ai piedi del maestoso Monte Fuji. Se entri, non hai praticamente alcuna possibilità di uscire. E poche persone entrano in questa foresta con la speranza di un viaggio di ritorno.

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La tua vita è un dono inestimabile dei tuoi genitori.

Pensa a loro e alla tua famiglia.

Non devi soffrire da solo.

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Immagina una foresta da una inquietante fiaba gotica. Con alberi incredibilmente contorti, muschio che pende da loro e caverne spalancate ovunque. Quello è Jukai. Ma la cosa più inquietante è il silenzio mortale, che gradualmente inizia a risuonare nelle tue orecchie. Qualsiasi fruscio ti fa voltare e le conversazioni diventano innaturalmente allegre, solo per non sentire questo silenzio. Ma la cosa più spiacevole è che a Jukai hai sempre la sensazione che ci sia qualcuno alle tue spalle.

Un paese Alba, che più di una volta ha spaventato il mondo intero con i suoi film horror, in realtà trae le sue trame non dall'immaginazione surriscaldata degli sceneggiatori, ma da miti molto particolari. Si basano sull'idea che una persona morta di morte violenta o che si è suicidata non lascerà semplicemente questo mondo, ma rimarrà e si vendicherà crudelmente dei vivi.

Per quasi tutti coloro che decidono di entrare

"Mare Verde"(così viene tradotto il vero nome della foresta

Aokigahara Jukai), questo viaggio sarà di sola andata, un biglietto ferroviario facile senza possibilità di ritorno. Immagina come fitti e soffocanti boschi di alberi competono per la luce e lo spazio. Interi pavimenti fatti di rami caduti, rocce ricoperte di muschio, licheni, sentieri appena visibili, piante rampicanti, fiori e ragnatele. Grotte profonde fatto di ghiaccio e pietra completa assenza qualsiasi rumore in giro...

Anche una bussola non ti aiuterà qui: la foresta si trova sopra un'enorme anomalia magnetica e l'ago danzerà come un orologio. Se hai ancora il coraggio di portare con te il tuo GPS, ma se ti succede qualcosa poche persone verranno in tuo soccorso, nemmeno le autorità. Perché questa è la foresta dove vive la morte -

foresta dei suicidi.

Ogni anno qui vengono ritrovati dai 70 ai 100 corpi morti volontariamente. È persino difficile calcolare quanti corpi rimangono non ritrovati. Non è ancora chiaro quando sia iniziato esattamente il “pellegrinaggio”, né se sia collegato lato oscuro vita e morte, tuttavia, molte leggende popolari dicono che qui vivono vari fantasmi, folletti, demoni, diavoli e altre entità malevole dell'inconscio collettivo.

Di per sé, non c'è nulla di insolito qui; qualsiasi antica foresta acquisisce un'atmosfera di mistero e raccoglie molte storie simili. Tuttavia, in questo caso sono diventati qualcosa di più, una specie di feedback con luoghi oscuri nella psiche umana.

La leggenda che fa rabbrividire molti giapponesi alla parola “Jukai” risale al Medioevo. In tempi di carestia, le famiglie di contadini che non potevano nutrire gli anziani e i neonati li portavano in questa foresta e li lasciavano lì a morire. Ma non è tutto… L’antichità, come spesso accade in Giappone, qui è strettamente intrecciata con la realtà. Al giorno d'oggi, la foresta è diventata una vera e propria calamita per coloro che hanno deciso di suicidarsi. Le statistiche fanno risaltare i capelli: dagli anni '50 del secolo scorso, a Jukai sono stati scoperti i resti di più di cinquecento persone che hanno rinunciato volontariamente alla propria vita. Una cifra impressionante per un bosco di poco più di 3 ettari. In tutto il mondo più persone si entra nell'abisso solo dal Golden Gate Bridge negli Stati Uniti.

Nel 19° secolo, la foresta divenne un luogo in cui le famiglie povere abbandonavano coloro che non potevano nutrire, solitamente anziani, disabili o bambini molto piccoli. A quanto pare non tutti morirono, e la loro presenza nella foresta potrebbe aver contribuito ai racconti di streghe che spesso apparivano nei boschi. film moderni orrore.

Nonostante il suo passato oscuro, Jukai ottenne ancora una triste fama nel 20 ° secolo e la letteratura giapponese diede un contributo significativo a questo. Seicho Matsumoto è stato uno dei primi a glorificare la foresta nella sua opera “Dark Jukai”. Poi c’è stato il libro sensazionale” Guida dettagliata, come suicidarsi”, dove la foresta veniva descritta come un “luogo ideale” per il suicidio. A proposito, solo qualche tempo dopo la pubblicazione di questo lavoro, nella foresta furono scoperti due corpi e con loro furono lette copie di questo particolare libro.

Ad un certo punto, qui le persone hanno iniziato a suicidarsi. Nessuno sa da quanto tempo si accumulavano i cadaveri qui, ma nel 1970 la polizia iniziò una ricerca annuale dei corpi. All'inizio erano pochi, 20-30 all'anno. Nel 1990, questo numero cominciò ad aumentare. Nel 1994 furono ritrovati 57 corpi. Nel 1998, 73. Nel 2002, 78.

Alcuni danno la colpa alla vicenda

Seicho Matsumoto (

Seicho Matsumoto), di nome

Kuroi Jukai (

Mar Nero degli alberi). Pubblicato nel 1978, racconta la storia di due giovani amanti che si suicidano insieme ad Aokigahara. Sebbene ciò possa aver contribuito all’aumento delle statistiche sui suicidi, il libro chiaramente non è responsabile di ciò che è accaduto.

"Pagoda delle Onde" (

La Pagoda delle Onde), poi trasformato in una serie televisiva, descrive anche il fantasma di una donna che si suicidò ad Aokigahara, ed è probabile che questi scrittori stessero semplicemente giocando sui sentimenti che scaturiscono quando menzionano la foresta.

Tutto questo è cambiato nei tempi moderni; la reputazione della foresta la rende attraente per i giovani depressi, un rifugio per gli amanti respinti e altre categorie di individui con tendenze suicide. Il famigerato bestseller giapponese

« Guida completa sul suicidio" (

Il manuale completo del suicidio), scritto

Wataru Tsurumi (

"un ottimo posto per morire", e questo non ha fatto altro che aumentare l'attenzione su di lui.

Il Giappone ha uno dei tassi di suicidio più alti, soprattutto tra i giovani soli che lavorano per lunghe ore negli uffici. I giovani, infatti, percorrono l'autostrada di Aokigahara in abiti da lavoro, senza nemmeno cambiarsi, mentre dall'ufficio vanno direttamente al loro futuro cimitero.

Dirigenti e le forze dell'ordine I tre villaggi che costeggiano la foresta - Narusawa, Ashidawa e Kamikuishiki, sono secondo la legge giapponese responsabili dei corpi non identificati nella loro zona, e spesso i cadaveri aspettano molto tempo ad Aokigahara prima di essere scoperti, rendendo la loro identificazione impossibile o estremamente difficile e costosa. La squadra di ricerca deve trovare i corpi, rimuoverli dalla foresta e “smaltirli” bruciandoli o organizzando un funerale.

Per questo ricevono soldi dalla prefettura

Yamanashi (

Yamanashi), ma il compito è diventato così oneroso che i costi raggiungono i 5 milioni di yen ogni anno (1,5 milioni di rubli). I cadaveri devono essere restituiti dalla foresta all'ufficio forestale locale, dove per il loro deposito viene assegnata una stanza speciale: una stanza con due letti, uno per il cadavere e uno per il forestale, che deve dormire nelle vicinanze. Ciò si spiega con il fatto che, secondo le superstizioni giapponesi, il fantasma di qualcuno morto prematuramente ulula tutta la notte e può tentare di portare via il corpo, poiché il corpo di un suicida dovrebbe rimanere in compagnia di altri suoi simili. I forestali di solito giocano tra loro per aggiudicarsi il premio su chi dovrà dormire con il cadavere.

Per gli altri effetto collaterale Tutti questi suicidi sono predoni che visitano le foreste allo scopo di cercare i portafogli dei morti. Ci sono molti miti urbani sulla scoperta di enormi dimensioni somme di denaro, gioielli preziosi, carte di credito e biglietti del treno. Queste voci sono apparse grazie al film

Takimoto Tomoyuki(

Takimoto Tomoyuki), di nome

Jyukai - mare di alberi Monte Fuji (

Jyukai - Il mare degli alberi dietro il monte Fuji) Racconta la storia di quattro persone che hanno deciso di suicidarsi ad Aokigahara, e lungo il percorso parla di aver trovato centinaia di migliaia di yen durante le riprese.

Come arrivare là: Dalla stazione di Tokyo Shinjuku, prendi l'Azusa Express (linea JR Chuo) fino alla stazione di Otsuki. Da lì, prendi il Fujikyuko Express fino alla stazione Kawaguchiko. Successivamente prendi un autobus per Aokigahara. E... stai attento.

Se hai uno scarso senso dell'orientamento, vai a foresta mistica Sicuramente non dovresti andare ad Aokigahara. E andare nelle sue aree nascoste senza una guida esperta è un percorso sicuro verso la morte inevitabile.

L'area forestale si trova sulla pittoresca isola di Honshu, quella del Giappone. Ufficialmente è anche il parco nazionale del paese, ma con una reputazione piuttosto triste.

Misticismo e roccia malvagia sembrano aver avvolto questo strano posto. Per non parlare delle terribili leggende di cui sussurrano gli scolari locali. E questa fama porta ogni anno i suoi terribili frutti: circa 100 cadaveri. Quasi tutti sono suicidi. In pratica.

Cosa c'è di straordinario nella foresta giapponese di Aokigahara?

Volontari e agenti di polizia che pattugliano la zona dagli anni '50 del secolo scorso hanno trovato e continuano a trovare oggetti lasciati dai suicidi (la maggior parte di essi vengono raccolti da intraprendenti saccheggiatori). E non lontano da loro si trovano spesso i loro proprietari che desideravano suicidarsi. Ma non tutti volevano morire.

Sono stati semplicemente sfortunati: hanno lasciato il sentiero turistico e non potevano tornarci. E le loro grida di aiuto si perdevano per sempre nella fitta foresta. Non per niente il secondo nome di questo posto suona come Jukai, che tradotto significa "mare di alberi".

Se ti perdi, preparati al fatto che nessuna bussola ti aiuterà con il suo ago che gira selvaggiamente. L'anomalia magnetica che si è stabilita in questi luoghi non permetterà a nessun vagabondo casuale di scappare.

Se guardi il tratto da una prospettiva a volo d'uccello, puoi davvero vedere un vasto mare di verde con una superficie di 35 metri quadrati. m, e accanto ad esso c'è la vetta più grande del Fuji. A modo mio aspetto Questo luogo insolito assomiglia foresta fatata con alberi secolari. Le radici di quest'ultimo sono stranamente intrecciate con detriti rocciosi formatisi a seguito della potente eruzione del vulcano dormiente Fuji nell'864.

La terra su cui cresce tutto questo mistico splendore è lava solidificata, che nemmeno gli alberi più potenti non riescono a penetrare. Sotto questo strato ci sono caverne sotterranee e tunnel profondi, coperti di neve anche d'estate, e qualsiasi movimento imprudente trascinerà lo sfortunato viaggiatore nella loro oscurità senza speranza.

Vorrei anche dire dell'atmosfera della foresta giapponese. Andando in Parco Nazionale insieme a un gruppo di turisti, difficilmente sentirai qualcosa di insolito qui. Ma non appena rimani anche un po' indietro rispetto ai viaggiatori, ti sentirai subito a disagio, freddo e spaventato.

Laggiù, una figura trasparente balenò dietro i tronchi degli alberi, e da qualche parte dietro di te il respiro penetrante di qualcuno ti insegue costantemente. E il silenzio un tempo piacevole dopo le città rumorose inizia a suonare in modo disgustoso e lentamente ti fa impazzire.

Solo in questa foresta un passo di lato può essere per te un errore fatale. E le anime inquiete che vagano di notte - yurei in giapponese - non ti lasceranno mai andare dal loro tenace abbraccio.

Voglio ancora visitare Foresta giapponese Aokigahara? Allora hai i nervi abbastanza forti per assistere a un fenomeno non del tutto piacevole sotto forma di un impiccato o di un mucchio di ossa umane. Naturalmente, le autorità giapponesi stanno facendo tutto il possibile per liberare il parco nazionale dalla notorietà, ma non tutto è così semplice come sembra a prima vista.

Aokigahara Jukai: tutto nasce dalle origini!

Prima di cercare di capire perché le persone vengono qui per rinunciare alla propria vita, è necessario capirne il motivo comportamento insolito. E per fare questo è necessario comprendere l’essenza della mentalità giapponese, che, fin dal Medioevo, affonda le sue radici nell’espiazione. propria morte. Perduto stato sociale o hai offuscato il tuo onore? C'è solo una via d'uscita: hara-kiri. L'atto di un vero samurai!

Adesso non è più quel momento, e i giapponesi non devono necessariamente tagliarsi la pancia. Ma il problema rimaneva lo stesso. Solo che questa volta l'arma della morte non è una katana, ma una normale corda o una manciata di pillole.

In Giappone le persone prendono molto sul serio il proprio lavoro e la carriera in generale. La perdita del lavoro o il fallimento degli affari possono facilmente portare un residente del Paese del Sol Levante in una depressione a lungo termine con conseguenze non particolarmente favorevoli. Molto probabilmente, questo è il motivo principale per cui i giapponesi scelsero la mistica foresta di Aokigahara come luogo dove morire.

Impossibile non tenere conto del fatto che questa zona, a partire dai tempi di fame del Medioevo, fu soprannominata un luogo disastroso dove venivano portati bambini e anziani, considerati un peso per le loro famiglie. Ed è stato qui che gli sfortunati hanno trovato la morte certa.

Ora il Giappone Paese sviluppato e i suoi abitanti non devono morire di fame, ma bastano quegli errori del passato perché la foresta di Aokigahara Jukai sia completamente saturata energia negativa. Per molti abitanti del paese, questo luogo è considerato la dimora della morte. Soprattutto per coloro che continuano ancora ad aderire ai principi dello shintoismo.

Le leggende e i miti di questo popolo sono strettamente intrecciati con il mondo dei vivi e dei morti. Le anime inquiete delle persone che non sono morte di morte naturale (compresi i suicidi) richiedono vendetta immediata, e quindi è meglio non entrare di notte nella foresta giapponese di Aokigahara, soprattutto se si crede nell'esistenza dei fantasmi.

A proposito, molte persone che hanno deciso di accamparsi in una tenda turistica nella foresta hanno incontrato i fantasmi più di una volta. Forse questo è solo un gioco di immaginazione, ma non possiamo nemmeno confutare le loro parole. In ogni caso, i residenti locali fanno del loro meglio per scoraggiare i viaggiatori dal pernottare nella strana foresta.

Aokigahara: la foresta della morte per volontà del destino o uno scrittore miope?

La maggior parte delle persone in Giappone crede che il luogo delle loro vacanze sia stato scelto dai suicidi a causa di uno dei libri scritti da Saicho Matsumoto. Il suo nome è “Dark Jukai”. Nell'edizione russa quest'opera è conosciuta come “Punti e linee”. Ma la cosa principale non è il titolo, ma il contenuto del libro stesso, in cui due amanti hanno deciso di lasciare insieme questo mondo. Tenendosi per mano, accettarono insieme la morte.

A proposito, questo tipo di rituale non è affatto raro in Giappone. Molte volte gli agenti di polizia hanno tirato fuori i corpi di uomini e donne che si erano suicidati insieme. Si scopre che l'autore sopra menzionato ha inconsciamente glorificato la morte per cospirazione e suicidio, in quanto tale.

Ma se c’è un libro che chi muore spesso porta con sé, è “La guida completa al suicidio, scritta da Wataru Tsurumi. Questo libro è stato trovato tra i corpi più di una volta dagli agenti di pattuglia. L’autore di bestseller sostiene che Aokigahara, la foresta della morte, è “un ottimo posto dove morire”.

Tuttavia, sostenere che la colpa di tutto sia del libro è, a dir poco, stupido. Le persone vengono nella foresta che hanno pensato al suicidio più di una volta nella loro vita. Solo alcuni di loro si trovano ancora in uno stato limite, mentre altri, al contrario, sono molto gravi fin dall'inizio, soprattutto se l'altro giorno è successo loro qualcosa di straordinario.

Mentre con i primi è possibile avere un colloquio adeguato, nel secondo caso spesso la polizia deve solo constatare la morte. Vicino all'ingresso della foresta, i turisti possono vedere non solo immagini inquietanti della foresta, ma anche cartelli informativi che incoraggiano i visitatori che decidono di intraprendere il loro ultimo viaggio a pensare alla propria famiglia e ai propri cari, e quindi a contattare la linea di assistenza ai numeri indicati. numero di telefono.

Le autorità locali cercano di catturare queste persone mentre si avvicinano alla foresta. Anche i residenti nelle vicinanze insediamenti e i venditori dei negozi possono già determinare immediatamente da alcuni segni se un ospite è venuto da loro per affari o per morire.

La collaborazione della popolazione con la polizia ha salvato davvero molti. Ma la foresta sfortunata è ancora al secondo posto nel mondo in termini di popolarità tra i suicidi dopo il leggendario Golden Gate di San Francisco.

Di norma, coloro che pianificano il suicidio cercano di non stabilire un contatto visivo con altre persone, di guardarsi intorno e, di regola, di indossare un abito formale (quest'ultimo vale principalmente per gli uomini). A questo proposito, nei negozi locali è vietato vendere corde, medicinali e qualsiasi altro mezzo con cui una persona potrebbe suicidarsi.

Il misticismo della foresta minacciosa ha ripetutamente ispirato scrittori e musicisti. Ad esempio, la band metal giapponese Screw ha girato un video piuttosto suggestivo per la loro canzone “The Sea of ​​​​Trees”, basato su filmati girati nella foresta di Aokigahara. Tuttavia solo i film dedicati a questo fenomeno possono raccontarci le cose più interessanti di questo luogo. Di seguito sono riportati diversi brevi documentari dedicati alla foresta di Jukai.

Inoltre, questo argomento è stato ripreso da alcuni registi che volevano realizzare sotto la loro direzione un film horror inquietante, raccontando creature ultraterrene che popolano il "mare degli alberi". Questo elenco dovrebbe includere Sea of ​​​​Trees (2015) di Gus Van Sant e un altro fantastico film di Aokigahara, Forest of Ghosts, uscito quest'anno. Tutti coloro che vogliono vedere l'ultima foto in buona qualità può seguire questo collegamento.

E alla fine dirò ancora una cosa. Se una persona vuole suicidarsi, allora questa decisione Libri, canzoni, poesie o film non contribuiscono affatto. Tutto grazie alla nostra società, che crea per i suoi partecipanti tutte le condizioni necessarie per questo.

Il ritmo frenetico della modernità e stress costante svilupparsi periodicamente in insoddisfazione per la propria vita. Tenendo presente lo slogan del film “La foresta dei fantasmi”, sono d’accordo che “tutti vengono qui in cerca di una via d’uscita”. Tuttavia, questa soluzione difficilmente può essere considerata un suicidio.

PS Ti suggerisco di fare un breve tour virtuale di questo luogo un po' spaventoso, ma non per questo meno bello.

SU Isola giapponese Honshu, ai piedi del Monte Fuji, c'è un cosiddetto foresta suicida chiamata Aokigahara(letteralmente "Pianura degli alberi verdi"). Questa ha avuto fin dall'antichità una fama minacciosa ed è tuttora considerata una delle più pericolose luoghi naturali per terra. Si chiama anche Jukai: mare di alberi.

Per quanto strano e misticamente spaventoso possa sembrare, è qui che i suicidi di ogni tipo vengono a suicidarsi. Nel 1707, un'eruzione vulcanica miracolosamente non colpì questa zona, come se avesse paura del boschetto di Aokigahara. L'area della foresta anomala è di 35 chilometri quadrati.

Foresta di Aokigahara in basso a sinistra

Da un punto di vista scientifico è difficile spiegare perché chi decide di suicidarsi venga attirato qui. A quanto pare, gli scienziati devono ancora scoprire questo segreto. Finora l’unico dato certo è che ai piedi del monte Fuji, nella foresta dei suicidi, la bussola non funziona. Lì c'è una forte anomalia magnetica che, a quanto pare, ha un effetto colossale sugli esseri umani.

Nelle vicinanze del bosco, nei negozi e nelle farmacie non si vendono corde, oggetti da perforazione e da taglio, nonché medicinali pericolosi. La gloria minacciosa della foresta è conosciuta ben oltre il Giappone. Per questo motivo i turisti ricevono istruzioni speciali prima di arrivarci. Tutti gli ampi sentieri sono dotati di telecamere per monitorare potenziali attentatori suicidi.

Su molti alberi, nel folto di Aokigahara, nella foresta dei suicidi, ci sono linee di assistenza per chi non riesce a risolvere i propri problemi. problemi della vita. Non appena uno dei residenti locali nota una persona sospetta, viene immediatamente chiamata la polizia per avvisare le forze dell'ordine dell'imminente attentato alla loro stessa vita.

A proposito, fino all'inizio del 19° secolo, i giapponesi poveri portavano ad Aokigahara i loro bambini o gli anziani che non potevano nutrire. La foresta dei suicidi li divorava come una preda predatrice.

La pianura degli alberi verdi ha pianure tali che assorbono completamente il suono. Silenzio cupo e aria umida Aokigahara influisce negativamente sulla psiche umana, sopprimendola. I viaggiatori che sono stati lì descrivono la foresta come qualcosa di estremamente cupo e maestoso allo stesso tempo.

Il silenzio più profondo e sepolcrale intorno e l'assenza della minima creatura vivente (qui non vivono animali) evocano un sentimento di paura inspiegabile. Rocce e grotte sono visibili ovunque, e gli alberi crescono solo in curva: è assolutamente impossibile trovare un tronco piano!

Poco prima dell'ingresso nel territorio di Aokigahara, c'è un cartello con approssimativamente il seguente contenuto: “La tua vita è il dono più inestimabile che hai ricevuto dai tuoi genitori. Pensa alla tua famiglia. Non soffrire da solo, chiamaci al 22-0110"

Segno della linea di assistenza

Un fatto interessante è che la foresta dei suicidi è considerata il secondo posto per numero di vittime, seconda solo al Golden Gate in California. Ogni anno qui si registrano circa un centinaio di morti.

Da Tokyo e da molte altre città, gli abitanti del Paese del Sol Levante vengono ad impiccarsi, ad avvelenarsi o a tagliarsi le vene. Di seguito sono riportate le foto di questo zona anomala, intitolato La foresta dei suicidi di Aokigahara.

Aokigahara, chiamata anche Jukai, è una foresta ai piedi del sacro monte Fuji, sull'isola giapponese di Honshu, che si è guadagnata una pessima reputazione. Questa foresta è un triste punto di riferimento del Giappone ed è diventata famosa per essere diventata il luogo più popolare tra i residenti di Tokyo che vogliono dire addio alla vita. Ogni anno, nel profondo di questa foresta, vengono ritrovate dalle 70 alle 100 persone che si sono suicidate. Le persone con una salute mentale instabile dovrebbero astenersi dal visualizzare questo articolo.

Tradotto da Aokigahara giapponese significa "semplice" alberi verdi", e Jukai - "mare di alberi". E in verità, se guardi il bosco dall'alto, hai l'impressione che davanti a te ci sia un mare verde.

Questa foresta si formò nel 1707, dopo una potente eruzione del Monte Fuji, la cui lava, per ragioni sconosciute, non ricoprì un vasto territorio con una superficie di circa 3.000 ettari, su cui iniziò una insolita foresta crescere.

L'intera area forestale è costituita da alberi dalla forma bizzarra, come se fossero sradicati da un enorme gigante. Inoltre, nel folto della foresta ci sono molte caverne e fessure, che aggiungono un aspetto ancora più spaventoso alla foresta già inquietante.

Aokigahara è considerato un parco nazionale con numerosi sentieri escursionistici, ma devi essere un vero temerario per intraprendere un viaggio volontario attraverso questa foresta. Anche se questo posto è uno dei preferiti da fotografi e artisti che si ispirano alla natura pittoresca della foresta.

Tuttavia, questa foresta è nota tra il popolo giapponese. Gli stessi giapponesi chiamano questo luogo la Foresta dei Suicidi.

Inizialmente, Aokigahara era considerata l'habitat di demoni e fantasmi, terribili leggende su quale luogo erano note ai giapponesi fin dal Medioevo. È anche noto che nel 19 ° secolo, le famiglie povere che non potevano nutrire i loro anziani e i bambini li portarono e li abbandonarono in questa foresta fino a morte certa. Da allora, i giapponesi superstiziosi credono che la foresta sia piena di spiriti e fantasmi che vivono nella boscaglia di Aokigahara.

Sebbene al giorno d'oggi nessuno lasci i propri parenti in questa foresta, il luogo inquietante si vendica ancora degli abitanti del Giappone. Per qualche ragione sconosciuta, questo posto, come una calamita, attrae persone che decidono di suicidarsi. Aokigahara è il secondo luogo più popolare per suicidarsi, dietro il Golden Bridge di San Francisco.

Dal 1970, la polizia ha iniziato la ricerca ufficiale dei corpi dei suicidi e ogni anno il numero delle vittime trovate in questa foresta non fa che aumentare.

I metodi di morte più diffusi tra i suicidi sono l'impiccagione e l'avvelenamento. medicinali.

Secondo i resoconti dei testimoni oculari, basta fare solo un paio di dozzine di passi nel folto della foresta e puoi vedere cose per terra, flaconi di pillole vuoti, borse e persino corde appese agli alberi.

Come uno dei metodi per combattere il suicidio, le autorità giapponesi hanno installato cartelli all'ingresso della foresta con un numero di assistenza, e nei negozi locali è vietata la vendita di medicinali e corde.

Una volta all'anno, volontari e polizia ispezionano l'area intorno alla foresta alla ricerca di nuovi corpi. Le guide turistiche invitano coloro che desiderano passeggiare in questa foresta a non deviare dai percorsi ufficiali, poiché è molto facile perdersi nella foresta.

Il posto si chiama Aokigahara (青木ヶ原). È anche chiamato Jukai (樹海 - "Pianura degli alberi verdi" / "Mare degli alberi"). Questa foresta si trova sull'isola di Honshu, ai piedi del monte Fuji. All'interno del bosco la temperatura scende e ritrovare la via del ritorno dopo aver lasciato il sentiero è piuttosto difficile, anche se si sale di più albero alto Nei boschi.

Aokigahara è considerata una delle foreste giovani poiché si è formata circa 1.200 anni fa. Vulcano Fuji ultima volta eruttò nel 1707 e, per qualche motivo sconosciuto, nessuno dei pendii fu ricoperto di lava (un'area di circa 3000 ettari di terreno). Successivamente questa zona fu ricoperta da una fitta foresta di pini, cedri bianchi e bossi. Gli alberi si ergono quasi come un solido muro. La fauna di Aokigahara comprende volpi selvatiche, serpenti e cani. Aokigahara è anche un parco nazionale con diversi percorsi turistici che offrono la scalata al Monte Fuji lungo il versante settentrionale, oltre a passeggiate nella bellissima foresta.

Poiché la foresta si trova vicino a Tokyo e ne offre moltissime in vari modi dedicare del tempo a aria fresca, Aokigahara è un luogo popolare per i picnic e le passeggiate del fine settimana (non mi sentirei esattamente spaventato, ma sicuramente a disagio... ma chi lo sa).

Tra le attrazioni di questo parco ci sono la Grotta del Ghiaccio e la Grotta del Vento.

Ora parliamo di storia:

Essa (la foresta) è forse uno dei tristi punti di riferimento del Giappone. Questo posto è solitamente chiamato la “Foresta dei Suicidi”. Inizialmente, la foresta era associata a Mitologia giapponese ed era tradizionalmente considerato l'habitat di demoni e fantasmi (molto simili).

Le leggende su questo luogo sono note ai giapponesi fin dal Medioevo e ai poveri nel XIX secolo Famiglie giapponesi portarono e abbandonarono in questa foresta i loro anziani e i bambini, che non potevano nutrire, a morte certa... (pelle d'oca). Tutti i giapponesi credono che in questa foresta vivano spiriti maligni e forze soprannaturali (l'atmosfera ne è la prova). Aokigahara è anche considerato uno dei luoghi più terribili della Terra: dal 1950, più di 500 persone si sono suicidate lì. Solo nel 2002, ad esempio, sono stati rinvenuti 78 corpi. Si credeva che tutto fosse iniziato quando Seicho Macumoto pubblicò il suo romanzo Kuroi Kaidzu (Il Mar Nero degli alberi), in cui due dei suoi personaggi si suicidarono.

Immagina una foresta da una inquietante fiaba gotica. Con alberi incredibilmente contorti, muschio che pende da loro e caverne spalancate ovunque. Quello è Jukai. Ma la cosa più inquietante è il silenzio mortale, che gradualmente inizia a risuonare nelle tue orecchie. Qualsiasi fruscio ti fa voltare e le conversazioni diventano innaturalmente allegre, solo per non sentire questo silenzio. Ma la cosa più spiacevole è che a Jukai hai sempre la sensazione che ci sia qualcuno alle tue spalle.

Esiti tragici/suicidi:
Il Paese del Sol Levante, che più di una volta ha spaventato il mondo intero con i suoi film horror, in realtà trae le sue trame non dalla febbrile fantasia degli sceneggiatori, ma da miti molto particolari. Si basano sull'idea che una persona morta di morte violenta o che si è suicidata non lascerà semplicemente questo mondo, ma rimarrà e si vendicherà crudelmente dei vivi. Per quasi tutti coloro che decidono di entrare nel "Mare Verde" (così viene tradotto il vero nome della foresta Aokigahara Jukai), sarà una strada a senso unico. Immagina come fitti e soffocanti boschi di alberi competono per la luce e lo spazio. Interi pavimenti fatti di rami caduti, rocce ricoperte di muschio, licheni, sentieri appena visibili, piante rampicanti, fiori e ragnatele. Profonde caverne di ghiaccio e pietra, completa assenza di qualsiasi rumore intorno...

Nemmeno una bussola ti salverà. La foresta si trova sopra un'enorme anomalia magnetica e l'ago danzerà come un orologio. Se hai ancora il coraggio, porta con te il tuo GPS... e se ti succede qualcosa, poche persone verranno in tuo soccorso, nemmeno le autorità. Perché questa è la foresta dove vive la morte...

Aokigahara è un popolare luogo di suicidio tra i residenti di Tokyo e dell'area circostante ed è considerato il secondo luogo più popolare al mondo in cui togliersi la vita (dopo il Golden Gate Bridge di San Francisco). Ogni anno nella foresta vengono ritrovati tra i 70 e i 100 corpi. Ufficialmente, la polizia iniziò a cercare i corpi dei suicidi di Aokigahara nel 1970. Da allora, il numero dei corpi scoperti è cresciuto ogni anno sempre di più. Nel 2002 sono stati ritrovati 78 resti di suicidi.

I principali metodi di suicidio sono l'impiccagione e l'avvelenamento da farmaci. Secondo testimoni oculari, basta fare qualche decina di passi dal sentiero nel profondo della foresta e puoi trovare cose, borse, bottiglie di plastica e confezioni di compresse...

I boschetti di Aokigahara assorbono completamente...
Di per sé, non c'è nulla di insolito qui; qualsiasi antica foresta acquisisce un'atmosfera di mistero e raccoglie molte storie simili. Tuttavia, in questo caso sono diventati qualcosa di più, una sorta di feedback dai luoghi oscuri della psiche umana.

Secondo le statistiche, la maggior parte dei suicidi sono uomini in giacca e cravatta e, secondo i funzionari, i suicidi sono dovuti alla crisi (l’economia giapponese è sempre stata instabile, anche prima della crisi globale). crisi economica). Tuttavia, non tutto è così semplice. È chiaro che i giapponesi sono persone molto laboriose, lavorano già oltre la norma, perdono i nervi e dopo lunghe ore di lavoro negli uffici o altrove, tutto il lavoro va “in malora”, i capi no ne hanno abbastanza, ma la crisi non è l’unico problema. Si è scoperto che è intervenuta anche la letteratura: c’era un libro sensazionale “Una guida dettagliata per commettere suicidio”, in cui la foresta veniva descritta come un “luogo ideale” per il suicidio. Il governo si sta opponendo a questo: metteranno telecamere di sicurezza e cartelli “Ricorda”. Vicino alla foresta c'è anche una persona che viene chiamata "guida", ma in realtà sta cercando di distinguere un suicida da una persona estrema, cioè se lasciarlo entrare o meno, chiamare le autorità, oppure non così semplice. Situata ai piedi del Fuji, la foresta di Aokigahara (Aokigahara, o Jukai) - posto preferito I giovani giapponesi devono regolare i conti con la loro vita...

Oggi tutto questo è cambiato; la reputazione della foresta la rende attraente per i giovani depressi, un rifugio per gli amanti rifiutati e altre categorie di individui con tendenze suicide. Ancora una volta, il famigerato bestseller giapponese The Complete Manual of Suicide, scritto da Wataru Tsurumi e pubblicato nel 1993, descriveva Aokigahara come "un posto meraviglioso dove morire", e questo non fece altro che aumentare l'attenzione su di lui.

I leader e le forze dell'ordine dei tre villaggi che costeggiano la foresta - Narusawa, Ashidawa e Kamikuishiki - sono, secondo la legge giapponese, responsabili della presenza di corpi non identificati nella loro zona, e spesso i cadaveri aspettano a lungo ad Aokigahara prima di essere scoperti, rendendone impossibile l'identificazione. o estremamente complessi e costosi. La squadra di ricerca deve trovare i corpi, rimuoverli dalla foresta e “smaltirli” bruciandoli o organizzando un funerale.
Per questo ricevono denaro dalla prefettura di Yamanashi, ma il compito è diventato così oneroso che i costi raggiungono i 5 milioni di yen ogni anno (1,5 milioni di rubli). I cadaveri devono essere restituiti dalla foresta all'ufficio forestale locale, dove per il loro deposito viene assegnata una stanza speciale: una stanza con due letti, uno per il cadavere e uno per il forestale, che deve dormire nelle vicinanze. Ciò si spiega con il fatto che, secondo le superstizioni giapponesi, il fantasma di qualcuno morto prematuramente ulula tutta la notte e può tentare di portare via il corpo, poiché il corpo di un suicida dovrebbe rimanere in compagnia di altri suoi simili. I forestali di solito giocano tra loro per aggiudicarsi il premio su chi dovrà dormire con il cadavere.

All'ingresso del bosco c'è un cartello:

La tua vita è un dono inestimabile dei tuoi genitori.

Pensa a loro e alla tua famiglia.

Non devi soffrire da solo.

Chiamaci: 22-0110.

Per evitare ciò, le autorità locali stanno adottando una serie di misure preventive: installazione di cartelli con appelli e indicazioni di hotline, installazione di videocamere lungo la strada e i sentieri che conducono nella foresta. I negozi locali non vendono alcun mezzo (compresse, corde) che possa essere utilizzato per togliersi la vita. I dipendenti dei negozi situati vicino alle strade che portano ad Aokigahara individuano inequivocabilmente tra la folla quei turisti che sono arrivati ​​qui con l'intenzione di suicidarsi: "Vagano un po' prima di iniziare il sentiero e stanno attenti a non stabilire un contatto visivo con nessuno..." Traduzione: "...Si fermano un po' prima di imboccare il sentiero e cercano anche di non stabilire un contatto visivo con nessuno."(c) Kazuaki Amano, cassiere centro commerciale Grotta lavica. Lo stesso dipendente ha confermato che in caso di sospetto si denuncia immediatamente alla polizia. Anche il regolare pattugliamento della foresta e delle strade circostanti da parte della polizia e dei volontari aiuta a prevenire possibili suicidi. Particolarmente sorprendenti sono gli “uomini che non hanno mai rinunciato all'abitudine di indossare costantemente un tailleur, vagando per le strade di Aokigahara in abiti formali da ufficio” che la polizia li porta via per primi! La foresta deve essere ispezionata accuratamente una volta all'anno. grande gruppo volontari (circa 300 persone) e polizia. Le aree forestali ispezionate vengono recintate con un nastro speciale, che rimane sospeso.

Numerose guide turistiche e siti web sono ricchi di consigli per non deviare dai percorsi e dai sentieri ufficiali, poiché è molto facile perdersi nel bosco.

Se non sbaglio c'è il film "The Forest" del 2011.

La vita è un dono! Non pensiamo al male (i pensieri si materializzano), sorridiamo più spesso e godiamoci ogni giornata. Facciamo piccole cose carine l'uno per l'altro. Viviamo solo per il bene di coloro che ci amano!!! PACE NEL MONDO!!!

"FIAT LUX! Traduzione: "Sia la Luce!"