Cosa mangia una manta? Manta o diavolo marino gigante (lat.

La manta è una delle più pesce di grandi dimensioni pace. Ma, stranamente, la scienza ne sa sorprendentemente poco.

testo: Juliet Irmer

foto: Takako Uno e Stephen Wong

Quattro giganti bianchi e neri emergono dall'oscurità dell'oceano. Su entrambi i lati, i loro corpi piatti si trasformano in ampie pinne, che sbattono come ali. Un banco di pesci vola nell'acqua come uno stormo di uccelli.

Le mante si librano sulla barriera corallina con la bocca spalancata. Uno di loro si dirige verso i subacquei e vira bruscamente proprio davanti a loro, mostrando il ventre leggero. Un lampo lampeggia. Enormi pesci girano in cerchio sopra la barriera corallina e i subacquei si segnalano a vicenda per emergere.

Due ore dopo, Andrea Marshall scarica le foto sul suo computer. La stazione di ricerca dal tetto di paglia di Tofo, un villaggio nel sud del Mozambico, è calda come una serra. Il ventilatore non aiuta. Il rumore delle onde si sente da lontano.

Da dieci anni l'idrobiologa 31enne Andrea Marshall studia la specie di razza più grande del mondo. Manta o gigante diavolo del mare, è uno dei più pesce grosso per terra. Una pastinaca adulta pesa fino a due tonnellate, la larghezza delle sue pinne laterali può raggiungere i sette metri, quasi come una porta da calcio.

Ce n'è solo un tipo mante, afferma il Fish Catalog, un grande libro di consultazione in tre volumi che si trova sullo scaffale di Marshall. Ma i segni sulla sua mappa del mondo raccontano una storia diversa. Il ricercatore ha contrassegnato gli habitat di tutte le popolazioni di mante conosciute con punti rossi e blu. Colore blu significa un tipo, il rosso significa un altro. Questa mappa è la sua prova personale della teoria secondo cui esistono non una, ma due varietà di questi pesci.

Sul monitor appaiono le fotografie di oggi scattate da Marshall e dal suo collega, il biologo neozelandese Simon Pearce. Tre delle quattro razze incontrate erano vecchie conoscenze, alle quali gli scienziati hanno assegnato soprannomi molto americani: Compass, 50 cents e Apple Pie. Gli scienziati li distinguono per macchie e cicatrici sul ventre e sulla parte inferiore delle pinne laterali. In ogni pesce formano uno schema unico. Ad esempio, la pastinaca da 50 centesimi ha delle striature sul ventre che ricordano i numeri “5” e “0”, e la pinna destra, morsa da uno squalo, si curva a forma della lettera “c”, che inizia la parola "centesimo."

Marshall guarda le foto della quarta razza. Questa è una femmina. Punti neri sulla pancia sembrano le impronte di una zampa di leone. Il ricercatore confronta la foto con le fotografie di altre donne nel database. Non ci sono partite. Marshall chiama il nuovo arrivato Simba in onore del cucciolo di leone de Il Re Leone.

Simba è la 743esima razza nel suo catalogo. Ci sono poche popolazioni di mante al mondo così grandi come qui, al largo della costa del Mozambico, vicino al villaggio di Tofo. Nessuno di loro è stato studiato meglio di qui.

Le mante vivono dentro mari caldi. I punti sulla mappa sono concentrati in costa orientale Australia, negli arcipelaghi del Pacifico, al largo della costa della California e nel Mar dei Caraibi. Ma la maggior parte di loro è dentro Oceano Indiano: al largo della costa orientale dell'Africa, nonché al largo delle coste della Thailandia e dell'Indonesia. Quante mante vivono negli oceani del mondo? Cosa sono durata media la loro vita e le loro abitudini? La scienza non ha ancora una risposta chiara a tutte queste domande.

Andrea Marshall è stato il primo a descrivere il rituale di accoppiamento delle mante. Durante la stagione riproduttiva, ogni femmina è seguita incessantemente da un massimo di 20 maschi. Loro, come un treno vivente, ripetono ogni sua manovra, finché alla fine la femmina sceglie un maschio. La gravidanza nelle mante dura circa un anno, la femmina dà alla luce un avannotto, la cui apertura raggiunge un metro e mezzo. Fin dal primo minuto di vita, la piccola pastinaca è lasciata a se stessa.

Rispetto al peso corporeo totale, le mante hanno il cervello più grande di qualsiasi pesce. Molti scienziati ritengono che uno stile di vita gregario favorisca la crescita del cervello. Le mante si nutrono in gruppi e nuotano insieme per "procedure igieniche" nei luoghi in cui si radunano pesci più puliti. Si presume che negli stormi di mante esista una gerarchia tra individui più anziani e più giovani. Le mante emergono regolarmente dall'acqua e schizzano sulla superficie del mare. Marshall suggerisce che questo sia il modo in cui si scambiano i segnali. Generalmente considera le mante creature molto socievoli ed è sicura che ci siano degli individui tra loro. Alcuni sono curiosi e giocosi, altri sono timidi e indecisi.

Sulla base delle osservazioni delle mante al largo delle coste del Mozambico, una donna americana sta cercando di scoprire altri segreti del loro comportamento. Circa la metà delle razze registrate vive qui permanentemente e Marshall le incontra regolarmente durante le immersioni. Ad esempio, ha già visto le femmine Compass e 50 centesimi decine di volte. Ma nel suo database ci sono un altro centinaio di individui che ha osservato al largo delle coste del Mozambico, uno alla volta per otto anni. È una coincidenza?

Andrea Marshall arrivò per la prima volta a Tofo dieci anni fa. A quel tempo era ancora una studentessa di idrobiologia a Brisbane, in Australia, ed era interessata alla fotografia subacquea. Una delle sue amiche le ha consigliato di immergersi al largo delle coste del Mozambico.

Marshall è cresciuto vicino a San Francisco. Ha ricevuto il certificato di immersione all'età di 12 anni; All'età di 15 anni aveva registrato mezzo migliaio di immersioni subacquee. Ma da nessuna parte al mondo aveva visto una persona così ricca mondo sott'acqua, come al largo delle coste del Mozambico. E, cosa più importante, potresti vedere le razze qui ogni giorno. In altri siti di immersione famosi, questi pesci devono essere monitorati da un aereo.

Ritornata a Brisbane, Andrea Marshall ha deciso di scrivere la sua tesi sulle mante. Il professor Michael Bennett “mi ha guardato come se fossi pazzo. Naturalmente, questi animali sono poco studiati. Ma c'è una spiegazione per questo: le razze sono rare e il loro studio lo è piacere costoso. E in generale: come si fa a scrivere una tesi in Africa a 22 anni?!” Marshall ricorda.

Ma ha deciso di correre un rischio. Dopo aver venduto la macchina e i mobili a Brisbane, Andrea è volata in Mozambico. Nel villaggio di Tofo si stabilì in una capanna senza acqua né luce. I pescatori la portarono in barca fino a uno degli scogli e poi la riportarono indietro. Successivamente è stata raggiunta dallo specialista di squali balena Simon Pearce. Ma nei primi anni violava costantemente il comandamento principale di un subacqueo: non immergersi mai da solo.

Sono passati sei mesi dal mio arrivo a Tofo. Una sera, guardando le foto delle razze, Andrea Marshall notò qualcosa di strano. Alcuni pesci le sembravano più grandi e più scuri di altri. "All'inizio pensavo che fossero individui più anziani", dice. Ma presto notò altre differenze. Si è scoperto che le mante giganti si nutrivano e nuotavano separatamente dalle razze più piccole. Inoltre, le incontrava raramente, a differenza delle mante più piccole che vedeva ogni giorno. Ciò significa forse che le razze, come le orche assassine, sono divise in due gruppi: stanziali e migratori? Col tempo le venne in mente un'altra possibile spiegazione.

Un anno e mezzo dopo, Andrea è tornata a Brisbane e ha condiviso una teoria con il suo professore: esistono due tipi di mante. "Non ha nemmeno ascoltato, ma le mie altre osservazioni lo hanno impressionato." L'argomento della tesi è stato approvato.

Andrea Marshall ha consultato altri cinque esperti di razze, ma nessuno di loro ha supportato la sua ipotesi. Le mante sono distribuite in quasi tutto il mondo e l'isolamento geografico contribuisce alla formazione di nuove specie biologiche. Secondo loro, era improbabile che due specie si sarebbero evolute in assenza di barriere naturali. Inoltre, un'analisi comparativa del DNA delle mante non ha rivelato alcuna differenza. Questo è un altro argomento contro la sua teoria.

La cottura inizia alle sette del mattino. Marshall guarda il mare dalla riva. Già da quattro giorni una lunga nube verde di fitoplancton si estende lungo la costa meridionale del Mozambico. Queste alghe microscopiche sono all'inizio della catena alimentare dell'Oceano Mondiale. Dobbiamo aspettare che il vento cambi e porti questo boschetto fuori dalla baia in mare aperto. IN acqua fangosaè difficile rintracciare le sue accuse.

Marshall decide di tentare la fortuna. Il giorno prima, un gruppo di subacquei aveva notato enormi mante sott'acqua. Un ricercatore vuole installare un trasmettitore satellitare su uno dei pesci. Attacca trasmettitori radio acustici in miniatura alla pelle delle mante più piccole. Quando una pastinaca taggata nuota entro 500 metri da un ricevitore radio, i segnali del suo trasmettitore vengono captati e registrati. Marshall ha installato 12 radio lungo i 100 chilometri costa nella baia di Tofo. In questo modo può determinare dove nuotano più spesso le mante.

Ma i trasmettitori acustici non sono adatti per monitorare le mante in migrazione. Marshall considera migratrici quelle razze che ha incontrato solo una volta. Appaiono dal nulla, trascorrono un giorno o due nella baia e scompaiono. Dove stanno andando? Dove si accoppiano e producono prole?

Il ricercatore sta cercando di dimostrare che le mante giganti vagano per l'oceano mondiale in cerca di cibo. Nove razze di questo tipo sono già state equipaggiate con trasmettitori satellitari da 20 centimetri. Ogni volta che una manta emerge in superficie, il dispositivo trasmette le coordinate del pesce al satellite. Ogni trasmettitore costa $ 5.000. E spesso viene perso pochi mesi dopo l'installazione.

Il navigatore GPS segnala il tuo arrivo a dato punto. Andrea Marshall e Simon Pearce indossano l'attrezzatura subacquea, prendono una macchina fotografica e una punta di rame lunga un metro per impiantare trasmettitori e tuffarsi in mare. La corrente qui è forte, la visibilità nell'acqua fangosa è limitata. Il paesaggio sottomarino con coralli, anfratti e grotte sembra essere coperto da un velo. I subacquei nuotano tra murene reticolate, pesci leone radiosi e imponenti cernie di patate. E all'improvviso si fermano.

Per dimostrare l'esistenza di un nuovo specie biologiche, abbiamo bisogno di argomenti forti. Uno dei criteri principali è differenze esterne. I biologi descrivono in dettaglio la forma e la struttura del corpo dell'animale, i suoi organi, la colorazione e lo stile di vita. Questa descrizione è quasi sempre accompagnata da dati di analisi genetica.

Nel 2007 Marshall ne fece a meno. A quel punto, studiava le mante al largo delle coste del Mozambico da quasi cinque anni, avendo completato 1.300 immersioni. Ha viaggiato in Messico, Tailandia ed Ecuador per ricercare le popolazioni locali di mante. Sulla sua mappa apparivano sempre più punti. Ha segnato gli habitat delle mante piccole in rosso e gli habitat delle mante giganti in blu. Ma la sua ipotesi sull'esistenza di due specie di questi pesci non è stata confermata.

Nel maggio 2007 si è recata in Indonesia, dove viene praticata la pesca industriale al largo dell'isola di Lombok. mante giganti. Aveva bisogno di un campione per la ricerca anatomica. In un mercato locale, con l'aiuto dei pescatori, ha girato la carcassa di una razza e ha notato una sporgenza alla base della coda. Ha tagliato con cura la pelle. Ed è rimasta sbalordita.

I nostri antenati avevano una manta sulla coda spina velenosa; in alcune specie di razze è ancora conservato. E tra le mante è scomparso durante l'evoluzione. Quindi, in ogni caso, hanno pensato gli scienziati. Le piccole mante davvero non ce l'hanno. Ma dalle ossa della coda di una manta gigante in un mercato sull'isola di Lombok spuntava... una sporgenza affilata lunga diversi millimetri: una punta in miniatura. “Finalmente ho riscontrato una differenza anatomica del 100%!” - dice Marshall.

La fortuna è continuata. Marshall ha chiamato le prime due mante giganti per le quali ha installato trasmettitori satellitari in onore dei grandi navigatori Cook e Magellan. Cook perse il trasmettitore tre settimane dopo, ma Magellan navigò per 1.100 chilometri a sud lungo la costa del Mozambico in due mesi e perse il trasmettitore appena oltre Durban (Sudafrica). Ciò ha confermato l'ipotesi di Marshall secondo cui le mante giganti sono "vagabondi dell'oceano". I risultati dei test genetici le hanno dato ragione. In realtà ci sono due tipi di mante nel mondo.

Nel luglio 2008, Andrea Marshall ha presentato una relazione sui suoi molti anni di ricerca al Congresso degli Idrobiologi in Canada. Il genere "manta", ha dichiarato, comprende due specie: la manta gigante (manta birostris) e la manta più piccola del reef (manta alfredi). Dopo il suo intervento nella sala è sceso il silenzio.

Con i capelli bagnati dopo il tuffo, Andrea Marshall si siede al tavolo. Le ricerche di oggi sono state infruttuose; lui e Pierce non hanno trovato un solo "gigante" sott'acqua. Ma il destino sta già abbandonando il ricercatore nuova sfida. Andrea tira fuori una mappa del mondo. Recentemente, insieme ai punti rossi e blu, sono comparsi dei segni gialli. Sono concentrati nel Golfo del Messico e nel Mar dei Caraibi.

Un giorno, su Internet, ha trovato la foto di una pastinaca che potrebbe essere il rappresentante di una terza specie di mante, dice Marshall. “Ho visto la foto di una manta e ho pensato: wow, non ne conosco una così!”

“Coperta” o “mantello” è il modo in cui viene tradotta la parola spagnola “scat”. Diavolo del mare è un altro nome per questo animale maestoso e assolutamente sicuro.

Tassonomia delle mante

Manta - diavolo del mare

Le mante appartengono all'ordine dei Dasyatiformes caudapods (secondo altre fonti - all'ordine delle aquile di mare - Myliobatidae). Nel genere Manta, sono le uniche specie della famiglia delle mante. Gli scienziati sistematici non sono ancora giunti a un'unica opinione sulla presenza di alcuni ordini di razze. Alcune fonti indicano l'esistenza di un distaccamento di aquile di mare, inclusa la famiglia delle razze, altre le distinguono in famiglia separata. Tuttavia, questa è già la sfera della ricerca degli specialisti scientifici.

Aspetto del diavolo marino manto ray

L'eleganza e la plasticità del movimento della pastinaca suscita ammirazione, come se si librasse come un magico tappeto volante. profondità marine. Le mante (Manta birostris) sono le più famose alla scienza. Le sue dimensioni e il suo aspetto sorprendente hanno dato origine alla creazione di leggende e storie su questo straordinario pesce.

Un gruppo di mante che seguono il plancton

Alla nascita la manta raggiunge più di un metro e mezzo di apertura delle pinne e quando cresce può raggiungere gli 8 metri e pesare più di 2 tonnellate. Va notato che la manta non è la specie di razza più grande; il primato è occupato dalla razza dalla coda di sega, la cui dimensione raggiunge i 7,6 m dalle punte del muso e della coda. A causa della portata e della massiccia delle ali e delle pinne della manta, i biologi la considerano la pastinaca più grande, un vero gigante del mare.

L'aspetto delle razze è unico; il loro corpo ricorda un tappeto a forma di diamante: nero sulla parte superiore e bianco brillante sul lato ventrale. Ampie pinne alari, una coda corta a forma di frusta e le punte delle pinne pettorali sulla testa a forma di corna, con le quali la pastinaca aumenta il flusso d'acqua nella cavità orale.

La manta è semplicemente un gigante per i subacquei, ma assolutamente sicura per loro

Il Devil Manto è pericoloso per l'uomo?

L'aspetto spaventoso delle mante a causa delle loro dimensioni e delle loro "corna" è ingannevole; le razze sono sicure per l'uomo; Tuttavia, anche un leggero battito delle pinne alari può ferire gravemente una persona. In passato si raccontavano storie sulla sete di sangue delle mante. Si credeva che potesse afferrare una persona, strangolarla e mangiarla. Ma le mante non appartengono alle specie di animali marini aggressivi e non attaccano mai le persone.

Caratteristiche della manta

Nel loro percorso per raccogliere il plancton, le razze possono percorrere migliaia di chilometri.

Le razze vivono dentro acque calde tutti gli oceani tranne l'Artico. Si trovano più spesso nell'Oceano Indiano, dove formano interi banchi. Di solito si librano nella colonna d'acqua, assorbendo i raccolti di plancton, e spesso riposano vicino alla superficie, esponendo la punta delle pinne pettorali alla superficie.

È interessante notare che le mante sono i pesci più "intelligenti" nell'oceano mondiale. Peso specifico Il cervello della manta (rispetto al peso corporeo) è il più grande dei noto alla scienza pescare È possibile che le mante siano i pesci più “intelligenti” sulla Terra.

Le grandi mante non hanno praticamente predatori; solo i parassiti causano seri problemi, provocando prurito e dolore mangiando carne. Piccoli individui spesso diventano vittime di squali e altri predatori marini. A causa della bassa velocità della manta, non più di 20 km/h,

La manta o diavolo marino gigante è una specie di razza del genere omonimo nella famiglia delle aquile dell'ordine a forma caudale, un superordine di razze. I rappresentanti della sottofamiglia Mobulinae, che comprende le mante, sono gli unici vertebrati che hanno tre paia di arti funzionanti. Questa è la più grande delle razze, la larghezza del corpo dei singoli individui raggiunge i 9,1 m (nella maggior parte dei casi 4-4,5 metri) e la massa degli esemplari di grandi dimensioni arriva fino a 3 tonnellate.

Tradotto da spagnolo Il nome di questo pesce è tradotto come "mantello" o "coperta". E in effetti, galleggia nelle profondità acqua pulita La manta ricorda molto una sorta di tappeto volante, che svetta elegantemente e maestosamente nel cielo.

Manta è uno dei più specie conosciute razze Deve la sua fama innanzitutto alle sue enormi dimensioni e al suo aspetto sorprendente, che fin dall'antichità hanno dato origine a varie leggende, storie e favole su questo straordinario pesce.

L'aspetto e le dimensioni della manta sono davvero unici. Anche un uccellino appena nato raggiunge più di 150 cm di apertura delle pinne, mentre un adulto può raggiungere un'apertura alare di quasi 8 metri e pesare più di 2 tonnellate! Questo è un vero gigante del mare.

Per essere onesti, va detto che la manta non è il detentore del record tra le razze in termini di lunghezza del corpo: il "podio" in questa competizione è occupato dalle razze dalla gola seghettata, alcune delle quali raggiungono i 7,6 m dalla punta del muso alla punta della coda. Il corpo della manta non supera i 2 metri. Ma a causa dell'imponenza e dell'ampiezza dell'apertura della pinna alare, la manta, secondo l'opinione unanime dei biologi, è considerata la più grande pastinaca conosciuta dalla scienza.

L'aspetto di questo pesce non consente di confonderlo con nessun'altra razza o animale marino. Il suo corpo ricorda un tappeto a forma di diamante, nero sulla parte superiore e bianco come la neve sul lato ventrale. Ampie ali formate dalle pinne pettorali, coda corta a forma di frusta e caratteristiche corna sulla testa formate dalle punte anteriori delle pinne pettorali. Con queste corna la pastinaca aumenta il flusso d'acqua nella cavità della sua enorme bocca. Perché la manta ha bisogno di una maggiore circolazione dell'acqua in bocca? Sì, per il semplice motivo che queste razze sono animali marini planctivori, come balene, cetacei e squali giganti. Anche la bocca della manta ha la forma di una bocca squalo balena, differendo però nella struttura dell'apparato dentale.

La capacità dei diavoli marini di saltare fuori dall'acqua è ben nota. Allo stesso tempo, possono sollevarsi 1,5 m sopra la sua superficie. Il rumore di un grosso esemplare che cade sull'acqua viene udito come un tuono e può essere udito per diversi chilometri. Le mante sono completamente sicure per gli esseri umani perché non sono aggressive. Tuttavia, toccare la sua pelle, ricoperta di piccole spine, è pieno di lividi e abrasioni.

Nel loro percorso per raccogliere il plancton, le razze possono percorrere migliaia di chilometri. Le razze vivono nelle calde acque di tutti gli oceani tranne l'Artico. Si trovano più spesso nell'Oceano Indiano, dove formano interi banchi. Di solito si librano nella colonna d'acqua, assorbendo i raccolti di plancton, e spesso riposano vicino alla superficie, esponendo la punta delle pinne pettorali alla superficie.

Le mante nuotano sbattendo le pinne pettorali come ali. In mare aperto si muovono a velocità costante in linea retta, e vicino alla riva spesso si crogiolano sulla superficie dell'acqua o girano pigramente. Si trovano sia singolarmente che in gruppi fino a 30 individui. Sono spesso accompagnati da altri pesci e uccelli marini.

È interessante notare che le mante sono i pesci più "intelligenti" nell'oceano mondiale. Il peso specifico del cervello della manta (rispetto al peso corporeo) è il pesce più grande conosciuto dalla scienza. È possibile che le mante siano i pesci più “intelligenti” sulla Terra.

Pericolo principale poiché la manta rappresenta l'uomo. La carne di razza è gustosa e il fegato è ricco di grassi. Pertanto, nei loro habitat, i pescatori artigianali e i pescatori sportivi cacciano le mante. Non è facile tirare fuori un pesce enorme dall'acqua, quindi è prestigioso. Ciò sta causando un calo del numero delle mante, causando preoccupazione tra gli ambientalisti. Attualmente sono in corso i lavori allevamento artificiale questi animali sono in cattività. Nel 2007, un cucciolo di manta è nato per la prima volta all'Acquario di Okinawa (Giappone).

Uno dei più grandi e creature leggendarie del regno sottomarino è il pesce “diavolo di mare”. È di dimensioni più piccole di alcune balene, ma nelle profondità dei mari e degli oceani non è stato trovato un solo rappresentante più grande di questa superclasse di vertebrati acquatici. E tiene il primato nei miti e nelle superstizioni, sfatati solo di recente, per molti secoli.

Scoperta del "diavolo del mare"

Questo animale fu descritto e nominato per la prima volta da Johann Walbaum, uno zoologo, medico e naturalista tedesco. Lo chiamò Raja birostris; e questo è accaduto, per gli standard storici, non molto tempo fa, nel 1792. Va notato che la storia di questi è la più intricata e vaga, rispetto a quella degli altri esseri viventi: nell'arco di due secoli hanno ricevuto 25 “nomi” di specie e una dozzina di nomi generici. IN scienza moderna Viene riconosciuto il nome Manta birostris. Fino a poco tempo fa si credeva che il pesce diavolo di mare fosse l'unico rappresentante delle mante giganti. Tuttavia, nel 2009, è stata isolata un'altra specie, Manta alfredi, che presenta differenze significative aspetto, sia nello sviluppo che nella morfologia, ma simili per dimensioni, alimentazione e stile di vita.

Leggende e miti

Il pesce diavolo di mare (foto sopra) ha preso il soprannome per la forma particolare delle pinne della testa: con esse dirige il cibo in bocca. Dall'esterno sembrano corna; e date le notevoli dimensioni dell'individuo, non sorprende che ispirasse terrore viaggiatori del mare. Europei che salparono acque tropicali, credeva che se fai arrabbiare il pesce diavolo, affonderà la nave e la inseguirà con rabbia e tenacia inestinguibili. Nel sud-est asiatico, incontrare una manta significava (e significa ancora) problemi imminenti e grossi guai. Si credeva che l'enorme corpo piatto servisse alla manta per avvolgere la sfortunata preda per assorbirla (secondo un'altra versione, schiacciarla se una persona ha offeso in qualche modo il mostro).

Pesce diavolo di mare: descrizione

La pastinaca è enorme, a forma di diamante pinne pettorali- negli esemplari di grandi dimensioni la loro apertura raggiunge i sette metri. Davanti si trasformano in pinne cefaliche, tra le quali c'è un'ampia bocca. Gli occhi si trovano sui lati e le branchie, sotto forma di fessure, si trovano nella parte inferiore della testa. La parte posteriore del diavolo marino è scura (nera o grigia spessa), la pancia è chiara. Inoltre, deve esserci una manciata di macchie su di esso. È interessante notare che il loro numero e la loro posizione sono strettamente individuali, come le impronte digitali di una persona. Per quanto riguarda il peso, un individuo di grandi dimensioni talvolta raggiunge le due tonnellate e mezzo...

La vita nell'oceano

Non importa quello che dicono, non importa cosa storie horror Qualunque cosa tu abbia immaginato, il pesce diavolo di mare si nutre come balene: plancton e piccoli crostacei. A questo scopo la sua bocca è attrezzata apparato speciale per filtrare il cibo, composto da piastre branchiali. Considerando le dimensioni della manta, non sorprende che sia costretta a mangiare quasi continuamente.

I nemici naturali di queste creature sono le orche e grandi squali. Attaccano gli adulti solo se sono feriti e malati, ma cacciano attivamente i cuccioli.

A differenza della maggior parte delle mante, abitano gli strati superiori dell'acqua. Non scendono mai a grandi profondità.

Riproduzione delle mante

Per procreare, le razze giganti nuotano fino alle coste del Mozambico. La loro stagione degli amori è a novembre. In questo momento si possono osservare dozzine di rappresentanti della specie "diavolo del mare". Le descrizioni del loro corteggiamento, fornite da molti scienziati oceanici e subacquei dilettanti, caratterizzano questo processo come uno spettacolo molto bello. I maschi seguono un'intera linea di femmine pronte a concepire, e ad alte velocità, di solito non tipiche delle mante. La femmina del diavolo marino dà alla luce un solo figlio; I casi di gemelli sono molto rari. Nelle fasi iniziali dopo la schiusa, il piccolo rimane all'interno della madre e si nutre. Dopo la nascita, il pesce diavolo di mare è lungo un metro e un quarto e pesa circa dieci chilogrammi. Un neonato segue la madre ovunque. La femmina partorisce la prole in modo irregolare: ci sono pause a due e tre anni.

Pericolo di estinzione

Come già accennato, il pesce diavolo di mare non ha nemici naturali seri. Ma per lei la persona è mortalmente pericolosa. La sua carne e il suo fegato sono considerati una prelibatezza culinaria e tra i cinesi sono ampiamente utilizzati anche in medicina. Sono i pescatori cinesi che sterminano attivamente i pesci diavolo quando visitano la costa del Mozambico a novembre. Considerando la lentezza con cui si riproducono le razze giganti e il fatto che questo è il luogo che scelgono per l'accoppiamento, si può sostenere che finché le acque vicino al Mozambico non saranno protette, la minaccia di sterminio delle mante non scomparirà.

Misteri del "diavolo del mare"

Nonostante il fatto che il pesce diavolo di mare venga studiato attivamente, non tutti i suoi segreti sono stati rivelati dagli scienziati. Innanzitutto nessuno sa dire perché si sposano vicino al Mozambico e dove vanno dopo. Le razze che lavorano sono essenzialmente migranti e semplicemente “viaggiano” ovunque guardino.

Non meno misteriosa resta la loro abitudine di saltare fuori dall'acqua e di ricadere con una fontana di spruzzi. Vari scienziati hanno avanzato diverse versioni su questo argomento:

Quale delle ipotesi è corretta potrebbe essere conosciuta in futuro, ovviamente, se l'umanità non relegherà questa creatura alla categoria degli estinti.

La manta ha guadagnato fama mondiale grazie alle sue enormi dimensioni. Nella parte più larga del corpo – da una punta all'altra della pinna – può raggiungere i 7 metri. Inoltre, il suo peso è di circa 2 tonnellate.

Le mante vivono in tutti i mari caldi e nelle acque tropicali del Pacifico e Oceani Atlantici, compreso il Mar Mediterraneo.

La manta ha ricevuto il suo secondo nome, "diavolo del mare", per le sue pinne cefaliche situate lungo i bordi della bocca. Mentre nuotano, si arricciano in un tubo e diventano come corna. Queste pinne sono necessarie per la caccia della pastinaca. Mentre nuota dirige nella sua bocca un getto d'acqua ricco di plancton e piccoli pesci.

"Corna"

Percorrono lunghe distanze in cerca di cibo. Ad esempio, che, tra l'altro, è il suo parente più stretto, le mante succhiano l'acqua e la fanno passare attraverso molte piastre branchiali. Dopo la filtrazione, rimangono plancton e piccoli pesci. Quindi l'intero pescato viene inviato allo stomaco.

Vista dal basso

Le mante, a differenza delle altre razze, trascorrono la maggior parte della loro vita in strati superiori mare aperto. Il loro nuoto è affascinante. Può essere paragonato al volo impennato di un enorme uccello nell'aria. I movimenti delle sue enormi pinne ventrali sono così fluidi e proporzionati. A volte si possono vedere i diavoli marini sdraiati sulla superficie dell'acqua.

Negli habitat o nelle migrazioni di questi animali, a volte uno spettacolo incredibile si svolge sopra la superficie dell'acqua: questi giganti saltano rapidamente fuori dall'acqua e un atterraggio assordante con una fontana di spruzzi. A volte il ruggito di questi salti può essere sentito a diversi chilometri di distanza. Nessuno può dire con certezza quale sia lo scopo di questi salti, ma si presume che in questo modo attirino partner o stordiscano banchi di piccoli pesci.

In questi luoghi bisogna fare attenzione a non nuotare vicino al proprio gregge, perché uno di loro potrebbe cadere accidentalmente su una piccola imbarcazione e affondarla. Questa è l'unica minaccia che può provenire da questo abitante sottomarino.

Uno di questi casi si è verificato di recente: alla fine di marzo di quest'anno, quando, mentre era in vacanza in Florida, un piccolo yacht noleggiato da una coppia sposata con figli è stato assalito pastinaca gigante e strinse la donna con tutto il suo peso. Ma tutto è finito bene. La vittima è scappata con la paura e un paio di contusioni, e la razza è stata rilasciata di nuovo in mare.

In precedenza, la gente credeva che la pastinaca attaccasse specificamente i subacquei, avvolgendoli con le sue enormi pinne, come un mantello, e trascinandoli sul fondo. A proposito, è per questo motivo che la pastinaca ha preso il nome "manta", che dallo spagnolo viene tradotto come "mantello".

Piccolo stormo di razze

La scoperta di questo animale avvenne nel 1792 e appartiene a Johann Julius Walbaum - ad un medico tedesco, naturalista, zoologo e tassonomista.

Si sa poco del processo di riproduzione di queste razze. La femmina porta un cucciolo largo circa 125 cm e del peso di 10 kg. Mentre è nel grembo materno, si nutre del suo latte. Il parto avviene molto rapidamente. Il bambino, si potrebbe dire, vola fuori dal grembo della madre, raggomitolato in un tubo. Quindi allarga le pinne e, insieme alla femmina, intraprende un viaggio intorno al mondo.

Queste razze, nonostante le loro dimensioni, sono piuttosto vulnerabili, soprattutto quelle giovani. Non hanno un solo mezzo di difesa serio contro i loro principali nemici: gli squali. Raramente attaccano gli adulti, ma spesso devono essere allontanati dai giovani.

Le mante sono animali molto curiosi, belli e non aggressivi, che suscitano un genuino interesse tra i subacquei. Molti di loro sognano di nuotare accanto a questi abitanti sottomarini e qualcuno ci riesce.