L'umanità e l'era glaciale. L'era glaciale sulla Terra Date dell'era glaciale sulla Terra

Consideriamo un fenomeno come le ere glaciali periodiche sulla Terra. Nella geologia moderna, è generalmente accettato che la nostra Terra sperimenta periodicamente ere glaciali nella sua storia. Durante queste ere, il clima della Terra diventa nettamente più freddo e le calotte polari artica e antartica aumentano mostruosamente di dimensioni. Non molte migliaia di anni fa, come ci è stato insegnato, vaste aree dell’Europa e del Nord America erano ricoperte di ghiaccio. Il ghiaccio eterno giaceva non solo sulle pendici delle alte montagne, ma copriva anche i continenti con uno spesso strato anche alle latitudini temperate. Il punto in cui oggi scorrono l'Hudson, l'Elba e l'Alto Dnepr era un deserto ghiacciato. Tutto questo sembrava un ghiacciaio infinito che ora copre l'isola della Groenlandia. Ci sono segnali che il ritiro dei ghiacciai sia stato fermato da nuove masse di ghiaccio e che i loro confini siano rientrati tempo diverso vario. I geologi possono determinare i confini dei ghiacciai. Tracce di cinque o sei movimenti successivi di ghiaccio all'interno periodo glaciale, o cinque o sei ere glaciali. Alcune forze hanno spinto lo strato di ghiaccio verso latitudini moderate. Ad oggi non si conosce né il motivo della comparsa dei ghiacciai né il motivo del ritiro del deserto di ghiaccio; anche la tempistica di questo ritiro è oggetto di dibattito. Sono state avanzate molte idee e congetture per spiegare come è nata l'era glaciale e perché è finita. Alcuni credevano che il Sole emettesse più o meno calore in momenti diversi, il che spiegava i periodi di caldo o freddo sulla Terra; ma non abbiamo prove sufficienti che il Sole sia una “stella mutevole” tale da accettare questa ipotesi. La causa dell'era glaciale è vista da alcuni scienziati come una diminuzione della temperatura inizialmente elevata del pianeta. I periodi caldi tra i periodi glaciali erano associati al calore rilasciato dalla presunta decomposizione degli organismi in strati vicini alla superficie terrestre. Sono stati presi in considerazione anche gli aumenti e le diminuzioni dell'attività delle sorgenti termali.

Sono state avanzate molte idee e congetture per spiegare come è nata l'era glaciale e perché è finita. Alcuni credevano che il Sole emettesse più o meno calore in momenti diversi, il che spiegava i periodi di caldo o freddo sulla Terra; ma non abbiamo prove sufficienti che il Sole sia una “stella mutevole” tale da accettare questa ipotesi.

Altri lo hanno sostenuto spazio ci sono zone più fredde e zone più calde. Mentre il nostro sistema solare attraversa regioni fredde, il ghiaccio si sposta verso il basso, avvicinandosi ai tropici. Ma non è stato scoperto alcun fattore fisico che crei zone così fredde e calde nello spazio.

Alcuni si sono chiesti se la precessione, o il lento cambiamento nella direzione dell'asse terrestre, possa causare fluttuazioni periodiche del clima. Ma è stato dimostrato che questo cambiamento da solo non può essere così significativo da provocare un’era glaciale.

Gli scienziati hanno cercato una risposta anche nelle variazioni periodiche dell'eclittica (l'orbita terrestre) con il fenomeno della glaciazione alla massima eccentricità. Alcuni ricercatori ritenevano che l’inverno all’afelio, la parte più distante dell’eclittica, potesse portare alla glaciazione. E altri credevano che un tale effetto potesse essere causato dall'estate all'afelio.

La causa dell'era glaciale è vista da alcuni scienziati come una diminuzione della temperatura inizialmente elevata del pianeta. I periodi caldi tra i periodi glaciali erano associati al calore rilasciato dalla presunta decomposizione degli organismi in strati vicini alla superficie terrestre. Sono stati presi in considerazione anche gli aumenti e le diminuzioni dell'attività delle sorgenti termali.

C'è un'opinione secondo cui la polvere di origine vulcanica ha riempito l'atmosfera terrestre e ha causato l'isolamento o, d'altra parte, la crescente quantità di monossido di carbonio nell'atmosfera ha impedito la riflessione dei raggi di calore dalla superficie del pianeta. Un aumento della quantità di monossido di carbonio nell'atmosfera può causare un abbassamento della temperatura (Arrhenius), ma i calcoli hanno dimostrato che questa non potrebbe essere la vera causa dell'era glaciale (Angström).

Anche tutte le altre teorie sono ipotetiche. Il fenomeno che sta alla base di tutti questi cambiamenti non è mai stato definito con precisione, e quelli a cui è stato dato un nome non potrebbero produrre un effetto simile.

Non solo le ragioni della comparsa e della successiva scomparsa delle calotte glaciali sono sconosciute, ma anche il rilievo geografico dell'area coperta dai ghiacci rimane un problema. Perché la copertura di ghiaccio nell'emisfero meridionale si è spostata dalle regioni tropicali dell'Africa verso? Polo Sud, Non in direzione opposta? E perché, nell’emisfero settentrionale, il ghiaccio si è spostato in India dall’equatore verso l’Himalaya e latitudini più elevate? Perché i ghiacciai coprivano la maggior parte del Nord America e dell'Europa nel frattempo? Asia settentrionale ti sei trovato libero da loro?

In America la pianura ghiacciata si estendeva fino a 40° di latitudine e superava addirittura questa linea, in Europa raggiungeva i 50° di latitudine, e la Siberia nord-orientale, al di sopra del circolo polare artico, non ne era coperta nemmeno a una latitudine di 40°. 75° ghiaccio eterno. Tutte le ipotesi riguardanti l'aumento o la diminuzione dell'isolamento associato ai cambiamenti del sole o alle fluttuazioni della temperatura nello spazio, e altre ipotesi simili, non possono fare a meno di affrontare questo problema.

I ghiacciai si sono formati nelle aree di permafrost. Per questo motivo rimanevano sulle pendici delle alte montagne. La Siberia settentrionale è il luogo più freddo della Terra. Perché l'era glaciale non ha interessato quest'area, sebbene coprisse il bacino del Mississippi e tutta l'Africa a sud dell'equatore? Non è stata proposta alcuna risposta soddisfacente a questa domanda.

Durante l'Ultima Era Glaciale, al culmine della glaciazione, osservato 18.000 anni fa (alla vigilia del Grande Diluvio), i confini del ghiacciaio in Eurasia correvano approssimativamente a 50° di latitudine nord (la latitudine di Voronezh), e confine del ghiacciaio nel Nord America anche a 40° (la latitudine di New York). Al Polo Sud, la glaciazione si stava estendendo verso sud Sud America, e anche forse Nuova Zelanda e l'Australia meridionale.

La teoria delle ere glaciali fu delineata per la prima volta nell'opera del padre della glaciologia, Jean Louis Agassiz, “Etudes sur les ghiacciai” (1840). Nel corso del secolo e mezzo da allora, la glaciologia è stata arricchita con un'enorme quantità di nuovi dati scientifici e i confini massimi della glaciazione quaternaria sono stati determinati con un alto grado di precisione.
Tuttavia, nel corso dell'intera esistenza della glaciologia, non è stata in grado di stabilire la cosa più importante: determinare le cause dell'inizio e del ritiro delle ere glaciali. Nessuna delle ipotesi avanzate in questo periodo ha ricevuto l'approvazione della comunità scientifica. E oggi, ad esempio, nell'articolo di Wikipedia in lingua russa "L'era glaciale" non troverai la sezione "Cause dell'era glaciale". E non perché si siano dimenticati di mettere qui questa sezione, ma perché nessuno conosce queste ragioni. Quali sono le vere ragioni?
Paradossalmente, infatti, non ci sono mai state ere glaciali nella storia della Terra. La temperatura e il regime climatico della Terra sono determinati principalmente da quattro fattori: l'intensità del bagliore del Sole; la distanza orbitale della Terra dal Sole; l'angolo di inclinazione della rotazione assiale della Terra rispetto al piano dell'eclittica; così come la composizione e la densità atmosfera terrestre.

Questi fattori, come mostrano i dati scientifici, sono rimasti stabili almeno per tutto l’ultimo periodo quaternario. Di conseguenza, non c'erano ragioni per un brusco cambiamento del clima terrestre verso il raffreddamento.

Qual è la ragione della crescita mostruosa dei ghiacciai durante l'ultima era glaciale? La risposta è semplice: nel cambiamento periodico della posizione dei poli terrestri. E qui bisogna subito aggiungere: la crescita mostruosa del Ghiacciaio durante l'Ultima Era Glaciale è un fenomeno apparente. In effetti, l'area totale e il volume dei ghiacciai artici e antartici sono sempre rimasti approssimativamente costanti, mentre i poli nord e sud hanno cambiato la loro posizione con un intervallo di 3.600 anni, il che ha predeterminato lo spostamento dei ghiacciai polari (cappe) sulla superficie. della Terra. Attorno ai nuovi poli si formò esattamente la stessa quantità di ghiacciaio che si sciolse nei punti in cui i poli se ne andarono. In altre parole, l’era glaciale è un concetto molto relativo. Quando Polo Nord si trovava sul territorio del Nord America, poi ci fu un'era glaciale per i suoi abitanti. Quando il Polo Nord si spostò in Scandinavia, in Europa iniziò l’era glaciale, e quando il Polo Nord “andò” nel Mar Siberiano orientale, l’era glaciale “arrivò” in Asia. Attualmente l'era glaciale è dura per i presunti abitanti dell'Antartide e per gli ex abitanti della Groenlandia, che nella parte meridionale si scioglie costantemente, poiché il precedente spostamento dei poli non è stato forte e ha spostato la Groenlandia un po' più vicino all'equatore.

Pertanto, non ci sono mai state ere glaciali nella storia della Terra e allo stesso tempo esistono sempre. Questo è il paradosso.

L'area totale e il volume della glaciazione sul pianeta Terra sono sempre stati, sono e saranno generalmente costanti finché i quattro fattori che determinano il regime climatico della Terra rimarranno costanti.
Durante il periodo di spostamento dei poli, sulla Terra sono presenti diverse calotte glaciali contemporaneamente, di solito due che si sciolgono e due che si formano di recente: questo dipende dall'angolo di spostamento della crosta.

Gli spostamenti dei poli sulla Terra avvengono a intervalli di 3.600-3.700 anni, corrispondenti al periodo dell'orbita del Pianeta X attorno al Sole. Questi spostamenti dei poli portano a una ridistribuzione delle zone calde e fredde sulla Terra, che si riflette nella moderna scienza accademica sotto forma di stadiali (periodi di raffreddamento) e interstadiali (periodi di riscaldamento) che si alternano continuamente. La scienza moderna determina che la durata media sia degli stadiali che degli interstadiali sia di 3700 anni, il che si correla bene con il periodo della rivoluzione del Pianeta X attorno al Sole: 3600 anni.

Dalla letteratura accademica:

Va detto che negli ultimi 80.000 anni in Europa si sono osservati i seguenti periodi (anni a.C.):
Stadiale (raffreddamento) 72500-68000
Interstadiale (riscaldamento) 68000-66500
Stadiale 66500-64000
Interstadiale 64000-60500
Stadiale 60500-48500
Interstadiale 48500-40000
Stadiali 40000-38000
Interstadiale 38000-34000
Stadiali 34000-32500
Interstadiale 32500-24000
Stadiale 24000-23000
Interstadiale 23000-21500
Stadiale 21500-17500
Interstadiale 17500-16000
Stadiale 16000-13000
Interstadiale 13000-12500
Stadiale 12500-10000

Pertanto, nel corso di 62mila anni, in Europa si sono verificati 9 stadiali e 8 interstadiali. La durata media di uno stadiale è di 3700 anni, e anche un interstadiale è di 3700 anni. Lo stadiale più grande durò 12.000 anni e l'interstadiale durò 8.500 anni.

Nella storia della Terra successiva al Diluvio si sono verificati 5 spostamenti dei poli e, di conseguenza, nell'emisfero settentrionale si sono sostituite successivamente 5 calotte polari: la calotta glaciale Laurenziana (l'ultimo antidiluviano), la calotta glaciale scandinava di Barents-Kara, la calotta glaciale La calotta glaciale della Siberia orientale, la calotta glaciale della Groenlandia e la moderna calotta glaciale artica.

La moderna calotta glaciale della Groenlandia merita un'attenzione speciale in quanto è la terza calotta glaciale principale, che coesiste contemporaneamente con la calotta glaciale artica e quella antartica. La presenza di una terza grande calotta glaciale non contraddice affatto le tesi sopra esposte, poiché si tratta di un residuo ben conservato della precedente calotta polare settentrionale, dove si trovava il Polo Nord per 5.200 - 1.600 anni. AVANTI CRISTO. Questo fatto è collegato alla soluzione dell'enigma sul perché l'estremo nord della Groenlandia oggi non è interessato dalla glaciazione: il Polo Nord si trovava nel sud della Groenlandia.

La posizione delle calotte polari nell'emisfero meridionale è cambiata di conseguenza:

16.000 a.Ceh. (18.000 anni fa) Recentemente, c'è stato un forte consenso nella scienza accademica riguardo al fatto che quest'anno sia stato sia il picco della massima glaciazione della Terra che l'inizio del rapido scioglimento del ghiacciaio. Non esiste una spiegazione chiara per nessuno dei due fatti nella scienza moderna. Per cosa è stato famoso quest'anno? 16.000 a.C e. - questo è l'anno del 5° passaggio attraverso il sistema solare, contando dal momento presente fa (3600 x 5 = 18.000 anni fa). Quell'anno, il Polo Nord si trovava nel territorio del moderno Canada, nella regione della Baia di Hudson. Il Polo Sud si trovava nell'oceano a est dell'Antartide, suggerendo una glaciazione nell'Australia meridionale e nella Nuova Zelanda. L’Eurasia è completamente priva di ghiacciai. “Nel 6° anno di K’an, l’11° giorno di Muluk, nel mese di Sak, iniziò un terribile terremoto che continuò ininterrotto fino al 13 di Kuen. La Terra delle Colline d'Argilla, la Terra di Mu, fu sacrificata. Dopo aver subito due forti oscillazioni, scomparve improvvisamente durante la notte;il terreno tremava costantemente sotto l'influenza delle forze sotterranee, sollevandolo e abbassandolo in molti punti, tanto che sprofondava; i paesi si separarono gli uni dagli altri e poi si disgregarono. Incapaci di resistere a queste terribili scosse, fallirono, trascinando con sé gli abitanti. Ciò accadde 8050 anni prima che questo libro fosse scritto."(“Codice di Troano” traduzione di Auguste Le Plongeon). La portata senza precedenti della catastrofe causata dal passaggio del Pianeta X ha portato ad un fortissimo spostamento dei poli. Il Polo Nord si sposta dal Canada alla Scandinavia, il Polo Sud si sposta nell'oceano a ovest dell'Antartide. Allo stesso tempo, la calotta glaciale Laurenziana inizia a sciogliersi rapidamente, il che coincide con i dati della scienza accademica sulla fine del picco della glaciazione e l'inizio dello scioglimento del ghiacciaio, si forma la calotta glaciale scandinava. Allo stesso tempo, le calotte glaciali australiane e della Zelanda meridionale si stanno sciogliendo e si sta formando la calotta glaciale della Patagonia in Sud America. Queste quattro calotte glaciali coesistono solo per il tempo relativamente breve necessario affinché le due calotte precedenti si sciolgano completamente e si formino due nuove calotte.

12.400 a.C Il Polo Nord si sposta dalla Scandinavia al Mare di Barents. Questo crea la calotta glaciale Barents-Kara, ma la calotta glaciale scandinava si scioglie solo leggermente mentre il Polo Nord si sposta di una distanza relativamente piccola. Nella scienza accademica, questo fatto si riflette come segue: “I primi segni dell’interglaciale (che continua ancora oggi) apparvero già nel 12.000 a.C.”.
8800 a.C Il Polo Nord si sposta dal Mare di Barents al Mare della Siberia orientale, a causa del quale le calotte glaciali scandinave e Barents-Kara si sciolgono e si forma la calotta glaciale della Siberia orientale. Questo spostamento dei poli uccise la maggior parte dei mammut Citando uno studio accademico: “Intorno all'8000 a.C. e. il forte riscaldamento portò al ritiro del ghiacciaio dalla sua ultima linea: un'ampia striscia di morene che si estende dalla Svezia centrale attraverso il bacino mare Baltico sud-est della Finlandia. Intorno a questo periodo avviene la disgregazione di un'unica ed omogenea zona periglaciale. Nella zona temperata dell'Eurasia predomina la vegetazione forestale. A sud di esso si formano zone di steppa forestale e steppa.
5200 a.C Il Polo Nord si sposta da Mar della Siberia orientale verso la Groenlandia, provocando lo scioglimento della calotta glaciale della Siberia orientale e la formazione della calotta glaciale della Groenlandia. L'Iperborea viene liberata dal ghiaccio e nei Trans-Urali e in Siberia si stabilisce un meraviglioso clima temperato. Qui fiorisce Aryavarta, la terra degli Ariani.
1600 a.C Turno passato. Il Polo Nord si sposta dalla Groenlandia all'Oceano Artico fino alla sua posizione attuale. Appare la calotta glaciale artica, ma allo stesso tempo persiste la calotta glaciale della Groenlandia. Gli ultimi mammut che vivono in Siberia si congelano molto rapidamente con erba verde non digerita nello stomaco. Hyperborea è completamente nascosta sotto la moderna calotta glaciale artica. La maggior parte dei Trans-Urali e della Siberia diventano inadatti all'esistenza umana, motivo per cui gli ariani intrapresero il loro famoso esodo verso l'India e l'Europa, e anche gli ebrei fecero il loro esodo dall'Egitto.

“Nel permafrost dell'Alaska... si possono trovare... prove di perturbazioni atmosferiche di incomparabile potenza. Mammut e bisonti furono fatti a pezzi e contorti come se le mani cosmiche degli dei fossero all'opera con furia. In un punto... hanno scoperto la zampa anteriore e la spalla di un mammut; le ossa annerite contenevano ancora resti di tessuto molle adiacente alla colonna vertebrale insieme a tendini e legamenti, e il guscio chitinoso delle zanne non era danneggiato. Non c'erano tracce di smembramento delle carcasse con un coltello o altra arma (come sarebbe il caso se nello smembramento fossero coinvolti dei cacciatori). Gli animali venivano semplicemente fatti a pezzi e sparsi per la zona come prodotti fatti di paglia intrecciata, sebbene alcuni di loro pesassero diverse tonnellate. Mescolati agli accumuli di ossa ci sono alberi, anch'essi strappati, contorti e aggrovigliati; tutto questo è ricoperto di sabbie mobili a grana fine, successivamente congelate ermeticamente” (H. Hancock, “Traces of the Gods”).

Mammut congelati

La Siberia nord-orientale, che non era coperta dai ghiacciai, nasconde un altro segreto. Il suo clima è cambiato radicalmente dalla fine dell’era glaciale e la temperatura media annuale è scesa di molti gradi rispetto a prima. Gli animali che un tempo vivevano nella zona non potevano più vivere qui, e le piante che una volta crescevano lì non potevano più crescere lì. Questo cambiamento deve essere avvenuto in modo abbastanza improvviso. Il motivo di questo evento non è spiegato. Durante questo catastrofico cambiamento climatico e in circostanze misteriose, tutti i mammut siberiani morirono. E questo è accaduto solo 13mila anni fa, quando razza umana era già diffuso in tutto il pianeta. Per fare un confronto: le pitture rupestri del tardo Paleolitico trovate nelle grotte del sud della Francia (Lascaux, Chauvet, Rouffignac, ecc.) furono realizzate 17-13 mila anni fa.

Viveva un simile animale sulla terra: un mammut. Raggiungevano un'altezza di 5,5 metri e un peso corporeo di 4-12 tonnellate. La maggior parte dei mammut si estinse circa 11-12 mila anni fa durante l'ultima ondata di freddo dell'era glaciale della Vistola. La scienza ce lo dice e dipinge un quadro come quello sopra. È vero, non molto interessato alla domanda: cosa mangiavano questi elefanti lanosi del peso di 4-5 tonnellate in un paesaggio del genere? “Certamente, visto che lo dicono nei libri”- Aleni annuisce. Leggendo in modo molto selettivo e guardando l'immagine fornita. Sul fatto che durante la vita dei mammut, le betulle crescevano sul territorio dell'attuale tundra (di cui si parla nello stesso libro, e in altri foreste decidue- cioè. clima completamente diverso) – in qualche modo non se ne accorgono. La dieta dei mammut era principalmente a base vegetale e quella dei maschi adulti Ogni giorno mangiavano circa 180 kg di cibo.

Mentre il numero dei mammut lanosi era davvero impressionante. Ad esempio, tra il 1750 e il 1917, il commercio di avorio di mammut fiorì su una vasta area e furono scoperte 96.000 zanne di mammut. Secondo varie stime, in una piccola parte della Siberia settentrionale vivevano circa 5 milioni di mammut.

Prima della loro estinzione, i mammut lanosi abitavano gran parte del nostro pianeta. I loro resti sono stati ritrovati in tutta la zona Nord Europa, Nord Asia e Nord America.

I mammut lanosi non erano una specie nuova. Hanno abitato il nostro pianeta per sei milioni di anni.

Un'interpretazione distorta dei capelli e della costituzione grassa del mammut, nonché la fede in condizioni climatiche costanti, hanno portato gli scienziati alla conclusione che il mammut lanoso era un abitante delle regioni fredde del nostro pianeta. Ma gli animali da pelliccia non devono vivere in un clima freddo. Prendiamo ad esempio gli animali del deserto come i cammelli, i canguri e le volpi fennec. Sono pelosi, ma vivono in climi caldi o temperati. Infatti la maggior parte degli animali da pelliccia non sarebbe in grado di sopravvivere nelle condizioni artiche.

Per un buon adattamento al freddo non è sufficiente avere solo un cappotto. Per un adeguato isolamento termico dal freddo la lana deve essere allo stato rialzato. A differenza delle foche dell'Antartide, i mammut non avevano la pelliccia in rilievo.

Un altro fattore che garantisce una protezione sufficiente dal freddo e dall'umidità è la presenza di ghiandole sebacee, che secernono oli sulla pelle e sul pelo e quindi proteggono dall'umidità.

I mammut non avevano ghiandole sebacee e il loro pelo secco permetteva alla neve di toccare la pelle, sciogliersi e aumentare notevolmente la perdita di calore (la conduttività termica dell'acqua è circa 12 volte superiore a quella della neve).

Come puoi vedere nella foto sopra, la pelliccia di mammut non era densa. In confronto, la pelliccia dello yak (un mammifero himalayano adattato al freddo) è circa 10 volte più spessa.

Inoltre, i mammut avevano i capelli che scendevano fino alle dita dei piedi. Ma ogni animale artico ha la pelliccia, non i peli, sulle dita dei piedi o sulle zampe. Capelli raccoglierebbe la neve sull'articolazione della caviglia e interferirebbe con la deambulazione.

Quanto sopra lo dimostra chiaramente il pelo e il grasso corporeo non sono prova di adattamento al freddo. Lo strato di grasso indica solo l'abbondanza di cibo. Un cane grasso e sovralimentato non sarebbe in grado di sopportare una bufera di neve artica e temperature di -60°C. Ma i conigli artici o i caribù possono farlo, nonostante il loro contenuto di grassi relativamente basso rispetto al loro peso corporeo totale.

Di norma, i resti dei mammut vengono trovati insieme ai resti di altri animali, come tigri, antilopi, cammelli, cavalli, renna, castori giganti, tori giganti, pecore, buoi muschiati, asini, tassi, capre alpine, rinoceronti lanosi, volpi, bisonti giganti, linci, leopardi, ghiottoni, lepri, leoni, alci, lupi giganti, roditori, iene delle caverne, orsi e anche molte specie di uccelli. La maggior parte di questi animali non sarebbe in grado di sopravvivere clima artico. Questa ne è un'ulteriore prova I mammut lanosi non erano animali polari.

Un esperto preistorico francese, Henry Neville, ha condotto lo studio più dettagliato sulla pelle e sui capelli dei mammut. Al termine della sua attenta analisi scrisse quanto segue:

“Non mi sembra possibile trovare nello studio anatomico della loro pelle e [dei capelli] alcun argomento a favore dell’adattamento al freddo”.

— G. Neville, On the Extinction of the Mammoth, Rapporto annuale dello Smithsonian Institution, 1919, p. 332.

Infine, la dieta dei mammut contraddice la dieta degli animali che vivono nei climi polari. Come potrebbe un mammut lanoso mantenere la sua dieta vegetariana nella regione artica e mangiare centinaia di chilogrammi di verdura ogni giorno, quando in un clima del genere non ci sono verdure per la maggior parte dell'anno?

Come potrebbero i mammut lanosi trovare litri di acqua per il consumo quotidiano?

A peggiorare le cose, i mammut lanosi vivevano durante l’era glaciale, quando le temperature erano più basse di quelle attuali. I mammut non sarebbero riusciti a sopravvivere nel clima rigido della Siberia settentrionale oggi, per non parlare di 13mila anni fa, se il clima di allora fosse stato molto più rigido.

I fatti di cui sopra indicano che il mammut lanoso non era un animale polare, ma viveva in un clima temperato. Di conseguenza, all'inizio del Giovane Dryas, 13mila anni fa, la Siberia non era una regione artica, ma temperata.“Tuttavia, sono morti molto tempo fa”

– concorda il pastore di renne, che taglia un pezzo di carne dalla carcassa ritrovata per darlo da mangiare ai cani."Difficile"

Inizialmente la carne congelata di mammut sembrava assolutamente fresca, di colore rosso scuro, con appetitose striature di grasso, e il personale della spedizione volle addirittura provare a mangiarla. Ma man mano che si scongelava, la carne diventava flaccida, di colore grigio scuro, con un odore insopportabile di decomposizione. Tuttavia, i cani mangiavano volentieri la millenaria prelibatezza del gelato, iniziando di tanto in tanto lotte intestine per i bocconi più deliziosi.

Un'altra cosa. I mammut sono giustamente chiamati fossili. Perché al giorno d'oggi vengono semplicemente scavati. Allo scopo di estrarre zanne per l'artigianato.

Si stima che nell'arco di due secoli e mezzo nella Siberia nord-orientale siano state raccolte zanne appartenenti ad almeno quarantaseimila (!) mammut (il peso medio di un paio di zanne è vicino a otto libbre - circa centotrenta chilogrammi) ).

Zanne di mammut SCAVO. Cioè, vengono estratti dal sottosuolo. In qualche modo la domanda non si pone nemmeno: perché abbiamo dimenticato come vedere l'ovvio? I mammut scavavano buche per se stessi, vi giacevano dentro ibernazione, e poi si sono addormentati? Ma come sono finiti sottoterra? A una profondità di 10 metri o più? Perché le zanne di mammut vengono scavate nelle scogliere sulle rive dei fiumi? Inoltre, in gran numero. Così massiccio che è stato presentato alla Duma di Stato un disegno di legge che equipara i mammut ai minerali e introduce una tassa sulla loro estrazione.

Ma per qualche motivo li stanno scavando in massa solo nel nostro nord. E ora sorge la domanda: cosa è successo che qui si siano formati interi cimiteri di mammut?

Cosa ha causato una pestilenza di massa così istantanea?

Negli ultimi due secoli sono state proposte numerose teorie che tentano di spiegare l'improvvisa estinzione dei mammut lanosi. Si arenarono nei fiumi ghiacciati, furono preda della caccia e caddero nei crepacci ghiacciati nel pieno della glaciazione globale. Ma Nessuna delle due teorie spiega adeguatamente questa estinzione di massa.

Proviamo a pensare con la nostra testa.

Quindi dovrebbe allinearsi la seguente catena logica:

C'erano molti mammut.
Dato che erano molti, dovevano avere una buona scorta di cibo, non la tundra, dove si trovano ora.
Se non fosse la tundra, il clima in quei luoghi sarebbe un po’ diverso, molto più caldo.
Un clima leggermente diverso oltre il Circolo Polare Artico potrebbe esistere solo se in quel momento non si trovasse oltre il Circolo Polare Artico.
Zanne di mammut, e perfino interi mammut stessi, si trovano sottoterra. In qualche modo sono arrivati lì, è accaduto un evento che li ha coperti con uno strato di terra.
Prendendo come assioma il fatto che i mammut stessi non scavavano buche, questo terreno poteva essere stato portato solo dall'acqua, prima impetuosa e poi drenante.
Lo strato di questo terreno è spesso: metri e persino decine di metri. E la quantità di acqua applicata a tale strato deve essere stata molto grande.
Le carcasse di mammut si trovano in condizioni molto ben conservate. Immediatamente dopo aver lavato i cadaveri con la sabbia, si congelavano, il che avveniva molto velocemente.

Si congelarono quasi istantaneamente su ghiacciai giganti, spessi molte centinaia di metri, verso i quali furono trasportati da un'onda di marea causata da un cambiamento nell'angolo dell'asse terrestre. Ciò ha dato origine a un'ipotesi ingiustificata tra gli scienziati secondo cui gli animali della zona centrale andavano in profondità nel nord in cerca di cibo. Tutti i resti di mammut sono stati rinvenuti nelle sabbie e nelle argille depositate dalle colate di fango.

Colate di fango così potenti sono possibili solo in caso di grandi catastrofi straordinarie, perché in questo periodo si formarono dozzine, forse centinaia e migliaia di cimiteri di animali in tutto il Nord, in cui non solo gli abitanti delle regioni settentrionali, ma anche animali provenienti da regioni con un clima temperato il clima finì per essere spazzato via. E questo ci permette di credere che questi giganteschi cimiteri di animali siano stati formati da un'onda di marea di incredibile potenza e dimensioni, che ha letteralmente attraversato i continenti e, tornando nell'oceano, ha portato con sé migliaia di branchi di animali grandi e piccoli. E la più potente "lingua" del flusso di fango, contenente giganteschi accumuli di animali, raggiunse le isole della Nuova Siberia, che erano letteralmente ricoperte di loess e innumerevoli ossa di un'ampia varietà di animali.

Un gigantesco maremoto spazzò via gigantesche mandrie di animali dalla faccia della Terra. Queste enormi mandrie di animali annegati, che indugiavano nelle barriere naturali, nelle pieghe del terreno e nelle pianure alluvionali, formavano innumerevoli cimiteri di animali in cui si ritrovavano mescolati animali provenienti da varie zone climatiche.

Ossa e molari sparsi di mammut si trovano spesso nei sedimenti e nei sedimenti sul fondo dell'oceano.

Il più famoso, ma lontano dall'essere il più grande cimitero di mammut in Russia, è il luogo di sepoltura di Berelekh. Così N.K. descrive il cimitero dei mammut di Berelekh. Vereshchagin: “Lo yar è coronato da un bordo di ghiaccio e tumuli che si sciolgono... Un chilometro dopo, apparve una vasta dispersione di enormi ossa grigie: lunghe, piatte, corte. Sporgono dal terreno scuro e umido in mezzo al pendio del burrone. Scivolando verso l'acqua lungo un pendio debolmente erboso, le ossa formavano uno sputo che proteggeva la riva dall'erosione. Ce ne sono migliaia, la dispersione si estende lungo la riva per circa duecento metri e finisce in acqua. La sponda opposta, destra, è a soli ottanta metri, bassa, alluvionale, dietro c'è un impenetrabile boschetto di salici... tutti tacciono, depressi per quello che vedono..Nell'area del cimitero di Berelekh è presente uno spesso strato di loess di argilla e cenere. Sono chiaramente visibili segni di sedimenti di pianura alluvionale estremamente grandi. In questo luogo si era accumulata un'enorme massa di frammenti di rami, radici e resti ossei di animali. Il cimitero degli animali fu spazzato via dal fiume, che dodicimila anni dopo ritornò al suo corso precedente. Scienziati che hanno studiato Cimitero di Berelekh, rinvenuto tra i resti di mammut, un gran numero di e ossa di altri animali, erbivori e predatori, che in condizioni normali non si trovano mai in grandi concentrazioni insieme: volpi, lepri, cervi, lupi, rossomi e altri animali.

La teoria delle catastrofi ricorrenti che distruggono la vita sul nostro pianeta e che ripetono la creazione, o la restaurazione di forme di vita, proposta da Deluc e sviluppata da Cuvier, non ha convinto il mondo scientifico. Sia Lamarck prima di Cuvier che Darwin dopo di lui credevano che un processo evolutivo progressivo, lento, governi la genetica e che non ci siano catastrofi che interrompano questo processo di cambiamenti infinitesimali. Secondo la teoria dell'evoluzione, questi piccoli cambiamenti sono il risultato dell'adattamento alle condizioni di vita nella lotta delle specie per la sopravvivenza.

Darwin ammise di non essere in grado di spiegare la scomparsa del mammut, un animale molto più avanzato dell'elefante, che sopravvisse. Ma secondo la teoria dell'evoluzione, i suoi seguaci credevano che il graduale cedimento del suolo costringesse i mammut a scalare le colline, e si rivelarono chiusi su tutti i lati da paludi. Tuttavia, se i processi geologici fossero lenti, i mammut non rimarrebbero intrappolati su colline isolate. Inoltre, questa teoria non può essere vera perché gli animali non morirono di fame. Fu trovata erba non digerita nello stomaco e tra i denti. Questo, tra l'altro, prova anche che sono morti improvvisamente. Ulteriori ricerche hanno dimostrato che i rami e le foglie trovati nel loro stomaco non provenivano dalle zone in cui morirono gli animali, ma più a sud, a più di mille miglia di distanza. Sembra che il clima sia cambiato radicalmente dopo la morte dei mammut. E poiché i corpi degli animali sono stati ritrovati indecomposti, ma ben conservati blocchi di ghiaccio, immediatamente dopo la loro morte deve essere avvenuto un cambiamento di temperatura.

Documentario

Rischiando la vita ed esponendosi a un grave pericolo, gli scienziati in Siberia sono alla ricerca di un'unica cellula di mammut congelata. Con l'aiuto del quale sarà possibile clonare e quindi riportare in vita una specie animale estinta da tempo.

Resta da aggiungere che dopo le tempeste nell'Artico, le zanne di mammut vengono trascinate sulle rive delle isole artiche. Ciò dimostra che la parte della terra in cui vissero e annegarono i mammut fu pesantemente allagata.

Per qualche ragione, gli scienziati moderni non tengono conto della presenza di una catastrofe geotettonica nel recente passato della Terra. Proprio nel recente passato.
Anche se per loro questo è già un fatto indiscutibile della catastrofe che ha ucciso i dinosauri. Ma datano questo evento anche a 60-65 milioni di anni fa.
Non esistono versioni che combinino i fatti temporali della morte di dinosauri e mammut - contemporaneamente. I mammut vivevano alle latitudini temperate, i dinosauri nelle regioni meridionali, ma morivano allo stesso tempo.
Ma no, non viene prestata attenzione all'attaccamento geografico degli animali provenienti da diverse zone climatiche, ma c'è anche una separazione temporanea.
Fatti della morte improvvisa di un numero enorme di mammut parti differenti molta luce si è già accumulata. Ma anche qui gli scienziati evitano conclusioni ovvie.
I rappresentanti della scienza non solo hanno invecchiato tutti i mammut di 40mila anni, ma stanno anche inventando versioni dei processi naturali in cui questi giganti sono morti.

Scienziati americani, francesi e russi hanno condotto le prime scansioni TC di Lyuba e Khroma, i vitelli di mammut più giovani e meglio conservati.

Le sezioni della tomografia computerizzata (CT) sono state presentate nel nuovo numero del Journal of Paleontology e un riepilogo dei risultati del lavoro può essere trovato sul sito web dell'Università del Michigan.

I pastori di renne hanno trovato Lyuba nel 2007, sulle rive del fiume Yuribey nella penisola di Yamal. Il suo cadavere è arrivato agli scienziati quasi senza danni (solo la coda è stata masticata dai cani).

Khroma (questo è "ragazzo") è stato scoperto nel 2008 sulle rive dell'omonimo fiume in Yakutia: corvi e volpi artiche gli hanno mangiato la proboscide e parte del collo. I mammut hanno tessuti molli ben conservati (muscoli, grasso, organi interni, pelle). Khroma è stata persino trovata con sangue coagulato nei vasi intatti e latte non digerito nello stomaco. La crominanza è stata scansionata in un ospedale francese. E all'Università del Michigan, gli scienziati hanno realizzato sezioni CT di denti di animali.

Grazie a ciò, si è scoperto che Lyuba morì all'età di 30-35 giorni e Chroma - 52-57 giorni (ed entrambi i mammut nacquero in primavera).

Entrambi i cuccioli di mammut morirono soffocati dal fango. Le scansioni TC hanno mostrato una massa densa di depositi a grana fine che bloccavano le vie aeree nel tronco.

Gli stessi depositi sono presenti nella gola e nei bronchi di Lyuba, ma non nei suoi polmoni: ciò suggerisce che Lyuba non è annegata nell'acqua (come si pensava in precedenza), ma è soffocata dopo aver inalato fango liquido. La spina dorsale di Khroma era rotta e c'era anche della sporcizia nel suo tratto respiratorio.

Quindi, scienziati dentro Di nuovo ha confermato la nostra versione di una colata di fango globale che coprì l’attuale nord della Siberia e distrusse tutta la vita lì, coprendo una vasta area con “sedimenti a grana fine che ostruirono le vie respiratorie”.

Dopotutto, tali reperti vengono osservati su un vasto territorio e supporre che tutti i mammut trovati improvvisamente NELLO STESSO TEMPO e in massa abbiano cominciato a cadere nei fiumi e nelle paludi è assurdo.

Inoltre, i vitelli mammut presentano le ferite tipiche di chi viene sorpreso da una tempesta tempestosa. colata di fango- fratture delle ossa e della colonna vertebrale.

Gli scienziati hanno scoperto un dettaglio molto interessante: la morte è avvenuta alla fine della primavera o in estate. Dopo la nascita in primavera, i vitelli mammut vivevano 30-50 giorni prima della morte. Cioè, il momento del cambio dei poli era probabilmente in estate.

Oppure ecco un altro esempio:

Un team di paleontologi russi e americani sta studiando un bisonte che è rimasto nel permafrost nella Yakutia nord-orientale per circa 9.300 anni.

Il bisonte trovato sulle rive del lago Chukchalakh è unico in quanto è il primo rappresentante di questa specie di bovide trovato in un'età così rispettabile in completa conservazione - con tutte le parti del corpo e gli organi interni.

È stato trovato in posizione supina con le gambe piegate sotto l'addome, il collo teso e la testa appoggiata a terra. Di solito, gli ungulati riposano o dormono in questa posizione e in questa posizione muoiono di morte naturale.

L'età del corpo, determinata mediante l'analisi al radiocarbonio, è di 9310 anni, cioè il bisonte visse all'inizio dell'era dell'Olocene. Gli scienziati hanno anche stabilito che la sua età prima della morte era di circa quattro anni. Il bisonte è riuscito a crescere fino a 170 cm al garrese, l'apertura delle corna ha raggiunto i 71 cm impressionanti e il peso era di circa 500 kg.

I ricercatori hanno già scansionato il cervello dell'animale, ma la causa della sua morte rimane ancora un mistero. Sul cadavere non sono stati riscontrati danni, né erano presenti patologie agli organi interni o batteri pericolosi.

Ci sono stati lunghi periodi nella storia della Terra in cui l'intero pianeta era caldo, dall'equatore ai poli. Ma ci sono stati anche periodi così freddi che le glaciazioni hanno raggiunto quelle regioni che attualmente appartengono alle zone temperate. Molto probabilmente, il cambiamento di questi periodi è stato ciclico. Durante i periodi caldi, il ghiaccio potrebbe essere relativamente scarso e trovarsi solo nelle regioni polari o sulle cime delle montagne. Una caratteristica importante delle ere glaciali è che cambiano il personaggio superficie terrestre: ogni glaciazione incide aspetto Terra. Questi cambiamenti stessi possono essere piccoli e insignificanti, ma sono permanenti.

Storia dell'era glaciale

Non sappiamo esattamente quante ere glaciali ci siano state nel corso della storia della Terra. Conosciamo almeno cinque, forse sette ere glaciali, a partire dal Precambriano, in particolare: 700 milioni di anni fa, 450 milioni di anni fa (periodo Ordoviciano), 300 milioni di anni fa - glaciazione Permiano-Carbonifero, una delle più grandi ere glaciali , che colpisce i continenti meridionali. I continenti meridionali significano il cosiddetto Gondwana, un antico supercontinente che comprendeva l'Antartide, l'Australia, il Sud America, l'India e l'Africa.

La glaciazione più recente si riferisce al periodo in cui viviamo. Il periodo Quaternario dell'era Cenozoica iniziò circa 2,5 milioni di anni fa, quando i ghiacciai dell'emisfero settentrionale raggiunsero il mare. Ma i primi segni di questa glaciazione risalgono a 50 milioni di anni fa in Antartide.

La struttura di ciascuna era glaciale è periodica: ci sono periodi caldi relativamente brevi e periodi di ghiaccio più lunghi. Naturalmente i periodi freddi non sono solo il risultato delle glaciazioni. La glaciazione è la conseguenza più evidente dei periodi freddi. Vi sono comunque periodi abbastanza lunghi che fanno molto freddo, nonostante l'assenza di glaciazioni. Oggi, esempi di tali regioni sono l'Alaska o la Siberia, dove fa molto freddo in inverno, ma non c'è glaciazione perché non ci sono abbastanza precipitazioni per fornire abbastanza acqua per la formazione dei ghiacciai.

Scoperta dell'era glaciale

Sappiamo che ci sono ere glaciali sulla Terra dalla metà del 19° secolo. Tra i tanti nomi associati alla scoperta di questo fenomeno, il primo è solitamente il nome di Louis Agassiz, un geologo svizzero vissuto a metà del XIX secolo. Studiò i ghiacciai delle Alpi e si accorse che un tempo erano molto più estesi di oggi. Non è stato l'unico a notarlo. In particolare, anche Jean de Charpentier, un altro svizzero, ha notato questo fatto.

Non sorprende che queste scoperte siano state fatte principalmente in Svizzera, poiché nelle Alpi esistono ancora i ghiacciai, anche se si stanno sciogliendo abbastanza rapidamente. È facile vedere che un tempo i ghiacciai erano molto più grandi: basta osservare il paesaggio svizzero, gli avvallamenti (valli glaciali) e così via. Fu però Agassiz il primo a proporre questa teoria nel 1840, pubblicandola nel libro “Étude sur les ghiacciai”, e successivamente, nel 1844, a sviluppare questa idea nel libro “Système glaciare”. Nonostante lo scetticismo iniziale, col tempo le persone iniziarono a rendersi conto che questo era effettivamente vero.

Con l'avvento della cartografia geologica, soprattutto nel Nord Europa, divenne chiaro che i ghiacciai avevano dimensioni enormi. All'epoca si discuteva molto su come queste informazioni fossero collegate al Diluvio perché c'era un conflitto tra le prove geologiche e gli insegnamenti biblici. Inizialmente i depositi glaciali furono chiamati diluviali perché considerati testimonianze Alluvione. Solo più tardi si seppe che questa spiegazione non era adatta: questi depositi erano testimonianza di un clima freddo e di estese glaciazioni. All'inizio del XX secolo divenne chiaro che esistevano molte glaciazioni, non una sola, e da quel momento questo campo della scienza iniziò a svilupparsi.

Ricerca sull'era glaciale

Sono note le prove geologiche delle ere glaciali. La principale testimonianza delle glaciazioni proviene dai caratteristici depositi formati dai ghiacciai. Sono conservati nella sezione geologica sotto forma di strati spessi e ordinati di sedimenti speciali (sedimenti) - diamicton. Si tratta semplicemente di accumuli glaciali, ma comprendono non solo i depositi del ghiacciaio, ma anche i depositi di acqua di disgelo formati da corsi d'acqua di disgelo, laghi glaciali o ghiacciai che si spostano verso il mare.

Esistono diverse forme di laghi glaciali. La loro principale differenza è che sono uno specchio d'acqua circondato da ghiaccio. Ad esempio, se abbiamo un ghiacciaio che si innalza nella valle di un fiume, allora blocca la valle, come un tappo di sughero in una bottiglia. Naturalmente, quando il ghiaccio blocca una valle, il fiume continuerà a scorrere e il livello dell’acqua aumenterà fino a straripare. Pertanto, attraverso il contatto diretto con il ghiaccio, si forma un lago glaciale. Ci sono alcuni sedimenti contenuti in tali laghi che possiamo identificare.

A causa del modo in cui i ghiacciai si sciolgono, che dipende dai cambiamenti stagionali della temperatura, lo scioglimento dei ghiacci avviene ogni anno. Ciò porta ad un aumento annuale di sedimenti minori che cadono da sotto il ghiaccio nel lago. Se poi guardiamo nel lago, vediamo delle stratificazioni (sedimenti stratificati ritmicamente), conosciuti anche con il nome svedese “varve”, che significa “accumulo annuale”. Quindi possiamo effettivamente vedere la stratificazione annuale nei laghi glaciali. Possiamo anche contare queste varve e scoprire da quanto tempo esisteva questo lago. In generale, con l'aiuto di questo materiale possiamo ottenere molte informazioni.

In Antartide possiamo vedere enormi piattaforme di ghiaccio che scorrono dalla terra al mare. E naturalmente il ghiaccio è galleggiante, quindi galleggia sull'acqua. Galleggiando trasporta con sé ciottoli e piccoli sedimenti. Gli effetti termici dell'acqua provocano lo scioglimento del ghiaccio e la perdita di questo materiale. Ciò porta alla formazione di un processo chiamato rafting di rocce che vanno nell'oceano. Quando vediamo i depositi fossili di questo periodo, possiamo scoprire dove si trovava il ghiacciaio, quanto si estendeva e così via.

Cause delle glaciazioni

I ricercatori ritengono che le ere glaciali si verifichino perché il clima della Terra dipende dal riscaldamento irregolare della sua superficie da parte del Sole. Ad esempio, le regioni equatoriali, dove il Sole è quasi verticalmente sopra la testa, sono le zone più calde, mentre le regioni polari, dove forma un ampio angolo rispetto alla superficie, sono le più fredde. Ciò significa che le differenze nel riscaldamento delle diverse parti della superficie terrestre guidano la macchina oceano-atmosferica, che cerca costantemente di trasferire calore dalle regioni equatoriali ai poli.

Se la Terra fosse una normale sfera, questo trasferimento sarebbe molto efficiente e il contrasto tra l’equatore e i poli sarebbe molto piccolo. Questo è successo in passato. Ma poiché ora ci sono i continenti, essi ostacolano questa circolazione e la struttura dei suoi flussi diventa molto complessa. Le correnti semplici sono limitate e modificate, in gran parte dalle montagne, portando ai modelli di circolazione che vediamo oggi che controllano gli alisei e Correnti oceaniche. Ad esempio, una teoria sul perché l’era glaciale iniziò 2,5 milioni di anni fa collega questo fenomeno alla comparsa delle montagne dell’Himalaya. L’Himalaya sta ancora crescendo molto rapidamente e si scopre che l’esistenza di queste montagne in una parte molto calda della Terra controlla fattori come il sistema dei monsoni. L'inizio dell'era glaciale quaternaria è anche associato alla chiusura dell'istmo di Panama, che collega il nord e il sud dell'America, che ha impedito il trasferimento di calore dal Pacifico equatoriale all'Atlantico.

Se la posizione dei continenti l’uno rispetto all’altro e rispetto all’equatore consentisse alla circolazione di funzionare in modo efficace, allora farebbe caldo ai poli e condizioni relativamente calde persisterebbero su tutta la superficie terrestre. La quantità di calore ricevuta dalla Terra sarebbe costante e varierebbe solo leggermente. Ma poiché i nostri continenti creano gravi barriere alla circolazione tra nord e sud, abbiamo zone climatiche distinte. Ciò significa che i poli sono relativamente freddi e le regioni equatoriali sono calde. Quando le cose sono come sono adesso, la Terra può cambiare a causa delle variazioni nella quantità di calore solare che riceve.

Queste variazioni sono quasi del tutto costanti. La ragione di ciò è che nel tempo l'asse terrestre cambia, così come l'orbita terrestre. Data questa complessa zonizzazione climatica, i cambiamenti orbitali potrebbero contribuire a cambiamenti climatici a lungo termine, portando a fluttuazioni climatiche. Per questo motivo non abbiamo glassate continue, ma periodi di glassatura, interrotti da periodi caldi. Ciò avviene sotto l'influenza dei cambiamenti orbitali. Gli ultimi cambiamenti orbitali sono considerati tre eventi separati: uno della durata di 20mila anni, il secondo di 40mila anni e il terzo di 100mila anni.

Ciò ha portato a deviazioni nel modello dei cambiamenti climatici ciclici durante l’era glaciale. Molto probabilmente la formazione di ghiaccio si è verificata durante questo periodo ciclico di 100mila anni. L'ultimo periodo interglaciale, caldo quanto quello attuale, durò circa 125mila anni, seguito poi da una lunga era glaciale, durata circa 100mila anni. Viviamo ora in un’altra era interglaciale. Questo periodo non durerà per sempre, quindi in futuro ci aspetta un’altra era glaciale.

Perché finiscono le ere glaciali?

I cambiamenti orbitali cambiano il clima e si scopre che le ere glaciali sono caratterizzate dall'alternanza di periodi freddi, che possono durare fino a 100mila anni, e periodi caldi. Le chiamiamo ere glaciale (glaciale) e interglaciale (interglaciale). L'era interglaciale è solitamente caratterizzata approssimativamente dalle stesse condizioni che osserviamo oggi: alto livello mari, aree limitate di ghiaccio e così via. Naturalmente esistono ancora glaciazioni in Antartide, Groenlandia e altri luoghi simili. Ma in generale, le condizioni climatiche sono relativamente calde. Questa è l'essenza dell'interglaciale: alti livelli del mare, condizioni di temperatura calda e un clima generalmente abbastanza uniforme.

Ma durante l’era glaciale, la temperatura media annuale cambia in modo significativo e le zone vegetative sono costrette a spostarsi verso nord o verso sud, a seconda dell’emisfero. Regioni come Mosca o Cambridge stanno diventando disabitate, almeno in inverno. Anche se possono essere abitate in estate per il forte contrasto tra le stagioni. Ma ciò che in realtà accade è che le zone fredde si espandono in modo significativo, la temperatura media annuale diminuisce e le condizioni climatiche generali diventano molto fredde. Mentre i più grandi eventi glaciali sono relativamente limitati nel tempo (forse circa 10mila anni), l’intero Lungo Periodo Freddo può durare 100mila anni o anche di più. Ecco come appare la ciclicità glaciale-interglaciale.

A causa della lunghezza di ciascun periodo, è difficile dire quando usciremo dall’era attuale. Ciò è dovuto alla tettonica a placche, la posizione dei continenti sulla superficie della Terra. Attualmente il Polo Nord e il Polo Sud sono isolati: l’Antartide è al Polo Sud e il Mar Glaciale Artico è a nord. Per questo motivo c'è un problema con la circolazione del calore. Fino a quando la posizione dei continenti non cambierà, questa era glaciale continuerà. Sulla base dei cambiamenti tettonici a lungo termine, si può presumere che ci vorranno altri 50 milioni di anni nel futuro prima che si verifichino cambiamenti significativi che consentano alla Terra di emergere dall’era glaciale.

Conseguenze geologiche

Ciò libera vaste aree della piattaforma continentale che ora sono sommerse. Ciò significherà, ad esempio, che un giorno sarà possibile camminare dalla Gran Bretagna alla Francia, dalla Nuova Guinea alla Nuova Guinea Sud-est asiatico. Uno dei luoghi più critici è lo Stretto di Bering, che collega l'Alaska con Siberia orientale. È abbastanza basso, circa 40 metri, quindi se il livello del mare scende a cento metri, quest'area diventerà terraferma. Ciò è importante anche perché piante e animali potranno migrare attraverso questi luoghi ed entrare in regioni che oggi non possono raggiungere. Pertanto, la colonizzazione del Nord America dipende dalla cosiddetta Beringia.

Gli animali e l'era glaciale

È importante ricordare che noi stessi siamo "prodotti" dell'era glaciale: ci siamo evoluti durante essa, quindi possiamo sopravvivere. Ma non è una questione individuale, bensì dell’intera popolazione. Il problema oggi è che siamo troppi e le nostre attività hanno cambiato significativamente le condizioni naturali. In condizioni naturali, molti degli animali e delle piante che vediamo oggi lo hanno lunga storia e sopravvivono molto bene all'era glaciale, anche se ci sono quelli che si evolvono leggermente. Migrano e si adattano. Ci sono aree in cui animali e piante sono sopravvissuti all'era glaciale. Questi cosiddetti refugia erano situati più a nord o a sud della loro attuale distribuzione.

Ma di conseguenza attività umana Alcune specie morirono o si estinsero. Ciò è avvenuto in tutti i continenti, forse ad eccezione dell’Africa. Un numero enorme di grandi vertebrati, vale a dire i mammiferi, così come i marsupiali in Australia, furono sterminati dall'uomo. Ciò è stato causato direttamente dalle nostre attività, come la caccia, o indirettamente dalla distruzione del loro habitat. Animali che vivono dentro latitudini settentrionali oggi, in passato vivevano nel Mediterraneo. Abbiamo distrutto questa regione così tanto che probabilmente sarà molto difficile per questi animali e piante colonizzarla di nuovo.

Conseguenze del riscaldamento globale

In condizioni normali secondo gli standard geologici, saremmo tornati all’era glaciale abbastanza presto. Ma a causa del riscaldamento globale, che è una conseguenza dell’attività umana, lo stiamo ritardando. Non saremo in grado di prevenirlo del tutto, poiché esistono ancora le ragioni che lo hanno causato in passato. L’attività umana, un elemento non voluto dalla natura, sta influenzando il riscaldamento atmosferico, che potrebbe aver già ritardato la prossima glaciazione.

Oggi, il cambiamento climatico è una questione molto urgente ed entusiasmante. Se la calotta glaciale della Groenlandia si sciogliesse, il livello del mare aumenterebbe di sei metri. In passato, durante la precedente epoca interglaciale, avvenuta circa 125mila anni fa, la calotta glaciale della Groenlandia si sciolse abbondantemente e il livello del mare divenne 4-6 metri più alto di oggi. Questa, ovviamente, non è la fine del mondo, ma non è nemmeno una difficoltà temporanea. Dopotutto, la Terra si è ripresa da disastri precedenti e sarà in grado di sopravvivere anche a questo.

Le previsioni a lungo termine per il pianeta non sono negative, ma per le persone la questione è diversa. Più ricerche facciamo, più comprendiamo come la Terra sta cambiando e dove sta andando, meglio comprendiamo il pianeta su cui viviamo. Questo è importante perché le persone stanno finalmente iniziando a pensare al cambiamento del livello del mare, al riscaldamento globale e all’impatto di tutte queste cose sull’ambiente agricoltura e popolazione. Molto di questo ha a che fare con lo studio delle ere glaciali. Attraverso questa ricerca stiamo imparando a conoscere i meccanismi delle glaciazioni e possiamo utilizzare questa conoscenza in modo proattivo per cercare di mitigare alcuni di questi cambiamenti che stiamo causando. Questo è uno dei principali risultati e uno degli obiettivi della ricerca sull’era glaciale.
Naturalmente, la conseguenza principale dell’era glaciale sono le enormi calotte glaciali. da dove viene l'acqua? Dagli oceani, ovviamente. Cosa succede durante le ere glaciali? I ghiacciai si formano a causa delle precipitazioni sulla terraferma. Poiché l’acqua non viene restituita all’oceano, il livello del mare sta diminuendo. Durante le glaciazioni più intense il livello del mare può abbassarsi di oltre un centinaio di metri.

Ecologia

Le ere glaciali, che si sono verificate più di una volta sul nostro pianeta, sono sempre state coperte da molti misteri. Sappiamo che hanno avvolto interi continenti nel freddo, trasformandoli in tundra scarsamente abitata.

È anche noto 11 di questi periodi, e tutti si sono svolti con regolarità. Tuttavia, c’è ancora molto che non sappiamo su di loro. Ti invitiamo a conoscerne di più fatti interessanti sulle ere glaciali del nostro passato.

Animali giganti

Quando arrivò l’ultima era glaciale, l’evoluzione era già avvenuta apparvero i mammiferi. Gli animali che potevano sopravvivere in condizioni climatiche difficili erano piuttosto grandi, i loro corpi erano ricoperti da uno spesso strato di pelliccia.

Gli scienziati hanno chiamato queste creature "megafauna", che riusciva a sopravvivere alle basse temperature nelle zone coperte di ghiaccio, come nella zona del moderno Tibet. Animali più piccoli non potevo adattarmi alle nuove condizioni della glaciazione e morì.

I rappresentanti erbivori della megafauna hanno imparato a trovare cibo da soli anche sotto strati di ghiaccio e sono stati in grado di adattarsi a condizioni diverse. ambiente: Per esempio, rinoceronti l'era glaciale aveva corna a forma di vanga, con l'aiuto del quale hanno scavato cumuli di neve.

Gli animali predatori, ad esempio, gatti dai denti a sciabola, orsi giganti dalla faccia corta e terribili lupi , è sopravvissuto bene in nuove condizioni. Sebbene le loro prede a volte possano reagire a causa delle loro grandi dimensioni, era in abbondanza.

Gente dell'era glaciale

Nonostante il fatto che l'uomo moderno Homo sapiens non potevo vantarmi in quel momento grandi formati e lana, riuscì a sopravvivere nella fredda tundra dell'era glaciale per molte migliaia di anni.

Le condizioni di vita erano dure, ma le persone erano intraprendenti. Per esempio, 15 mila anni fa vivevano in tribù che cacciavano e raccoglievano, costruivano abitazioni originali con ossa di mammut e cucivano vestiti caldi con pelli di animali. Quando il cibo era abbondante, si rifornivano nel permafrost... congelatore naturale.

Principalmente, strumenti come coltelli di pietra e frecce venivano usati per la caccia. Per catturare e uccidere i grandi animali dell'era glaciale, era necessario utilizzarlo trappole speciali. Quando un animale cadeva in tali trappole, un gruppo di persone lo attaccava e lo picchiava a morte.

Piccola era glaciale

A volte ci sono state tra le principali ere glaciali piccoli periodi. Questo non vuol dire che fossero distruttivi, ma causarono anche fame, malattie dovute al cattivo raccolto e altri problemi.

La più recente delle Piccole Ere Glaciali iniziò intorno a XII-XIV secolo. Più Tempi difficili puoi chiamare il periodo dal 1500 al 1850. In questo momento, nell'emisfero settentrionale si osservavano temperature piuttosto basse.

In Europa era normale che i mari gelassero e nelle zone montuose, come l’attuale Svizzera, la neve non si scioglieva nemmeno d'estate. Tempo freddo influenzato ogni aspetto della vita e della cultura. Probabilmente, il Medioevo è rimasto nella storia come "Tempo di guai" anche perché il pianeta fu dominato dalla Piccola Era Glaciale.

Periodi di riscaldamento

Alcune ere glaciali si sono effettivamente verificate abbastanza caldo. Nonostante il fatto che la superficie della terra fosse avvolta dal ghiaccio, il clima era relativamente caldo.

A volte nell'atmosfera del pianeta si accumula una quantità sufficientemente grande di anidride carbonica da causare la comparsa di effetto serra , quando il calore rimane intrappolato nell'atmosfera e riscalda il pianeta. Allo stesso tempo, il ghiaccio continua a formarsi e riflettere i raggi del sole ritorno nello spazio.

Secondo gli esperti, questo fenomeno ha portato alla formazione deserto gigante con ghiaccio in superficie, ma clima piuttosto caldo.

Quando avverrà la prossima era glaciale?

La teoria secondo cui le ere glaciali si verificano sul nostro pianeta a intervalli regolari va contro le teorie sul riscaldamento globale. Non c'è dubbio che oggi stiamo vedendo riscaldamento climatico diffuso, che potrebbe aiutare a prevenire la prossima era glaciale.

Le attività umane portano al rilascio di anidride carbonica, che è in gran parte responsabile del problema del riscaldamento globale. Tuttavia questo gas ha un'altra stranezza per effetto . Secondo i ricercatori di Università di Cambridge, il rilascio di CO2 potrebbe fermare la prossima era glaciale.

Secondo il ciclo planetario del nostro pianeta, la prossima era glaciale dovrebbe arrivare presto, ma potrà verificarsi solo se i livelli di anidride carbonica nell’atmosfera sarà relativamente basso. Tuttavia, i livelli di CO2 sono attualmente così elevati che un’era glaciale è fuori questione nell’immediato futuro.

Anche se le persone smettessero improvvisamente di emettere anidride carbonica nell’atmosfera (cosa improbabile), la quantità esistente sarebbe sufficiente a prevenire l’inizio di un’era glaciale per almeno altri mille anni.

Piante dell'era glaciale

La vita era più semplice durante l’era glaciale predatori: Potevano sempre procurarsi il cibo da soli. Ma cosa mangiavano effettivamente gli erbivori?

Si scopre che c'era abbastanza cibo anche per questi animali. Durante le ere glaciali sul pianeta sono cresciute molte piante che potrebbe sopravvivere in condizioni difficili. L'area della steppa era ricoperta di cespugli ed erba, di cui si nutrivano mammut e altri erbivori.

Si poteva trovare anche una grande varietà di piante più grandi: ad esempio, crescevano in abbondanza abete rosso e pino. Trovato nelle zone più calde betulla e salice. Cioè, il clima, in generale, in molte moderne regioni meridionali somigliava a quello trovato oggi in Siberia.

Tuttavia, le piante dell'era glaciale erano leggermente diverse da quelle moderne. Ovviamente quando arriva il freddo molte piante si sono estinte. Se la pianta non riusciva ad adattarsi al nuovo clima aveva due possibilità: spostarsi in zone più meridionali oppure morire.

Ad esempio, nel territorio del moderno stato di Victoria, nell'Australia meridionale, ce n'era di più ricca varietà specie di piante sul pianeta fino all'arrivo dell'era glaciale, di conseguenza la maggior parte delle specie morì.

Causa dell'era glaciale in Himalaya?

Si scopre che l'Himalaya, il sistema montuoso più alto del nostro pianeta, direttamente correlato con l’inizio dell’era glaciale.

40-50 milioni di anni fa Le masse terrestri dove oggi si trovano Cina e India si sono scontrate, formandosi montagne più alte. Come risultato della collisione, furono esposti enormi volumi di rocce “fresche” dalle viscere della Terra.

Questi rocce eroso e, come risultato di reazioni chimiche, l'anidride carbonica iniziò a essere spostata dall'atmosfera. Il clima sul pianeta cominciò a diventare più freddo e iniziò l'era glaciale.

Terra di palle di neve

Durante le varie ere glaciali, il nostro pianeta era per lo più avvolto da ghiaccio e neve. solo parzialmente. Anche durante l’era glaciale più grave, il ghiaccio copriva solo un terzo del globo.

Tuttavia, esiste l'ipotesi che durante certi periodi la Terra fosse ferma completamente coperto di neve, facendola sembrare una gigantesca palla di neve. La vita riusciva ancora a sopravvivere grazie a rare isole con relativamente poco ghiaccio e luce sufficiente per la fotosintesi delle piante.

Secondo questa teoria, il nostro pianeta si è trasformato almeno una volta in una palla di neve, più precisamente 716 milioni di anni fa.

Giardino dell'Eden

Alcuni scienziati ne sono convinti Giardino dell'Eden descritto nella Bibbia esisteva realmente. Si ritiene che fosse in Africa, ed è stato grazie a lui che i nostri lontani antenati riuscirono a sopravvivere durante l'era glaciale.

Circa 200mila anni fa iniziò una grave era glaciale, che pose fine a molte forme di vita. Fortunatamente, un piccolo gruppo di persone è riuscito a sopravvivere al periodo di forte freddo. Queste persone si trasferirono nell'area in cui si trova oggi il Sud Africa.

Nonostante quasi l'intero pianeta fosse ricoperto di ghiaccio, quest'area è rimasta libera dai ghiacci. Qui viveva un gran numero di esseri viventi. I terreni di questa zona erano ricchi nutrienti, ecco perché era qui abbondanza di piante. Le grotte create dalla natura venivano utilizzate da persone e animali come rifugi. Per gli esseri viventi era un vero e proprio paradiso.

Secondo alcuni scienziati, viveva nel "Giardino dell'Eden" non più di un centinaio di persone, motivo per cui gli esseri umani non hanno la stessa diversità genetica della maggior parte delle altre specie. Tuttavia, questa teoria non ha trovato prove scientifiche.

Conseguenze del riscaldamento

L'ultima era glaciale ha portato alla comparsa mammut lanoso e un enorme aumento dell'area dei ghiacciai. Ma è stato solo uno dei tanti che hanno raffreddato la Terra nel corso dei suoi 4,5 miliardi di anni di storia.

Quindi, quanto spesso il pianeta sperimenta ere glaciali e quando dovremmo aspettarci la prossima?

Principali periodi di glaciazione nella storia del pianeta

La risposta alla prima domanda dipende se si parla di grandi glaciazioni o di piccole glaciazioni che si verificano durante questi lunghi periodi. Nel corso della storia, la Terra ha vissuto cinque grandi periodi di glaciazione, alcuni dei quali sono durati centinaia di milioni di anni. In effetti, anche adesso la Terra sta attraversando un lungo periodo di glaciazione, e questo spiega la presenza delle calotte polari.

Le cinque principali ere glaciali sono la glaciazione Uroniana (2,4-2,1 miliardi di anni fa), la glaciazione Criogeniana (720-635 milioni di anni fa), la glaciazione andina-sahariana (450-420 milioni di anni fa) e la glaciazione del tardo Paleozoico (335 -260 milioni di anni fa) e Quaternario (2,7 milioni di anni fa ad oggi).

Questi grandi periodi di glaciazione possono alternarsi tra ere glaciali più piccole e periodi caldi (interglaciali). All'inizio della glaciazione quaternaria (2,7-1 milione di anni fa), queste ere glaciali fredde si verificavano ogni 41mila anni. Tuttavia, negli ultimi 800mila anni, le ere glaciali significative si sono verificate meno frequentemente, circa ogni 100mila anni.

Come funziona il ciclo di 100.000 anni?

Le calotte glaciali crescono per circa 90mila anni e poi iniziano a sciogliersi durante il periodo caldo di 10mila anni. Quindi il processo viene ripetuto.

Dato che l’ultima era glaciale è finita circa 11.700 anni fa, forse è giunto il momento che ne inizi un’altra?

Gli scienziati ritengono che proprio adesso dovremmo vivere un’altra era glaciale. Tuttavia, ci sono due fattori associati all'orbita terrestre che influenzano la formazione dei periodi caldi e freddi. Considerando anche la quantità di anidride carbonica che emettiamo nell'atmosfera, la prossima era glaciale non inizierà prima di almeno 100.000 anni.

Cosa provoca un’era glaciale?

L'ipotesi avanzata dall'astronomo serbo Milutin Milanković spiega perché sulla Terra esistono cicli di periodi glaciali e interglaciali.

Quando un pianeta orbita attorno al Sole, la quantità di luce che riceve da esso è influenzata da tre fattori: la sua inclinazione (che varia da 24,5 a 22,1 gradi in un ciclo di 41.000 anni), la sua eccentricità (il cambiamento nella forma della sua orbita attorno al Sole, che fluttua da una forma quasi circolare a una forma ovale) e la sua oscillazione (un'oscillazione completa avviene ogni 19-23 mila anni).

Nel 1976, un articolo fondamentale sulla rivista Science presentò la prova che questi tre parametri orbitali spiegavano i cicli glaciali del pianeta.

La teoria di Milankovitch è che i cicli orbitali sono prevedibili e molto coerenti nella storia del pianeta. Se la Terra sta vivendo un’era glaciale, sarà ricoperta da più o meno ghiaccio, a seconda di questi cicli orbitali. Ma se la Terra è troppo calda, non si verificherà alcun cambiamento, almeno in termini di aumento della quantità di ghiaccio.

Cosa può influenzare il riscaldamento del pianeta?

Il primo gas che mi viene in mente è l’anidride carbonica. Negli ultimi 800mila anni, i livelli di anidride carbonica sono variati da 170 a 280 parti per milione (il che significa che su 1 milione di molecole d’aria, 280 sono molecole di anidride carbonica). Una differenza apparentemente insignificante di 100 ppm risulta in periodi glaciali e interglaciali. Ma i livelli di anidride carbonica sono significativamente più alti oggi rispetto ai periodi di fluttuazione del passato. Nel maggio 2016, i livelli di anidride carbonica sull’Antartide hanno raggiunto le 400 parti per milione.

La Terra si è riscaldata così tanto prima. Ad esempio, al tempo dei dinosauri la temperatura dell’aria era addirittura più alta di quella attuale. Ma il problema è che nel mondo moderno sta crescendo a un ritmo record perché abbiamo rilasciato troppa anidride carbonica nell’atmosfera in breve tempo. Inoltre, dato che il tasso di emissioni attualmente non diminuisce, possiamo concludere che difficilmente la situazione cambierà nel prossimo futuro.

Conseguenze del riscaldamento

Il riscaldamento causato da questo biossido di carbonio avrà grandi conseguenze perché anche un piccolo aumento della temperatura media della Terra può portare a cambiamenti drammatici. Ad esempio, durante l’ultima era glaciale la Terra era in media solo 5 gradi Celsius più fredda di oggi, ma ciò ha portato a un cambiamento significativo nelle temperature regionali, alla scomparsa di enormi porzioni di flora e fauna e all’emergere di nuove specie. .

Se il riscaldamento globale porterà allo scioglimento di tutte le calotte glaciali della Groenlandia e dell'Antartide, il livello degli oceani si innalzerà di 60 metri rispetto ai livelli attuali.

Cosa causa le grandi ere glaciali?

I fattori che hanno causato lunghi periodi di glaciazione, come il Quaternario, non sono ben compresi dagli scienziati. Ma un’idea è che un massiccio calo dei livelli di anidride carbonica potrebbe portare a temperature più fredde.

Ad esempio, secondo l’ipotesi del sollevamento e degli agenti atmosferici, quando la tettonica a placche provoca la crescita delle catene montuose, sulla superficie appare nuova roccia esposta. Si deteriora facilmente e si disintegra quando finisce negli oceani. Gli organismi marini utilizzano queste rocce per creare i loro gusci. Nel corso del tempo, pietre e conchiglie assorbono l'anidride carbonica dall'atmosfera e il suo livello diminuisce in modo significativo, il che porta a un periodo di glaciazione.

Storia dell'era glaciale.

Le cause delle ere glaciali sono cosmiche: cambiamenti nell'attività solare, cambiamenti nella posizione della Terra rispetto al Sole. Cicli planetari: 1). Cicli di 90 - 100 mila anni di cambiamento climatico a seguito di cambiamenti nell'eccentricità dell'orbita terrestre; 2). 40 - 41 cicli millenari di cambiamento dell'inclinazione dell'asse terrestre da 21,5 gradi. fino a 24,5 gradi; 3). 21 - 22 cicli millenari di cambiamenti nell'orientamento dell'asse terrestre (precessione). I risultati dell'attività vulcanica hanno un impatto significativo: l'oscuramento dell'atmosfera terrestre con polvere e cenere.
La glaciazione più antica ebbe luogo tra 800 e 600 milioni di anni fa, durante il periodo laurenziano dell'era Precambriana.
Circa 300 milioni di anni fa, tra la fine del Carbonifero e l'inizio del Permiano si verificò la glaciazione del Permocarbonio Era Paleozoica. A quel tempo, sul pianeta Terra esisteva un solo supercontinente, Pangea. Il centro del continente si trovava vicino all'equatore, il bordo raggiungeva il polo sud. Le ere glaciali lasciarono il posto a periodi di riscaldamento e poi di nuovo a periodi di raffreddamento. Tali cambiamenti climatici durarono da 330 a 250 milioni di anni fa. Durante questo periodo, la Pangea si spostò verso nord. Circa 200 milioni di anni fa, sulla Terra furono stabilite condizioni di livello per molto tempo. clima caldo.
Circa 120 - 100 milioni di anni fa nel Periodo Cretaceo Durante l'era mesozoica, il continente Gondwana si staccò dal continente Pangea e vi rimase Emisfero sud.
All'inizio dell'era Cenozoica, nel Paleogene inferiore durante l'era Paleocene - ca. 55 milioni di anni fa si verificò un aumento tettonico generale della superficie terrestre di 300 - 800 metri, iniziò la divisione di Pangea e Gondwana in continenti e iniziò il raffreddamento dell'intero pianeta. 49 - 48 milioni di anni fa, all'inizio dell'era dell'Eocene, si formò uno stretto tra l'Australia e l'Antartide. Circa 40 milioni di anni fa, nell’Antartide occidentale iniziarono a formarsi ghiacciai continentali montani. Durante il Paleogene, la configurazione degli oceani cambiò; si formarono l'Oceano Artico, il Passaggio a Nord Ovest, i mari Labrador e Baffin e il bacino norvegese-groenlandese. Lungo le coste settentrionali dell'Atlantico e Oceani Pacifico Si sollevarono alte montagne squadrate e si sviluppò la dorsale medio atlantica sottomarina.
Al confine tra l'Eocene e l'Oligocene, circa 36-35 milioni di anni fa, l'Antartide si spostò al polo sud, separata dal Sud America e tagliata fuori dalle calde acque equatoriali. 28 - 27 milioni di anni fa, in Antartide si formarono coperture continue di ghiacciai montani e poi, durante l'Oligocene e il Miocene, la calotta glaciale riempì gradualmente l'intera Antartide. Il continente Gondwana si è finalmente diviso in continenti: Antartide, Australia, Africa, Madagascar, Hindustan, Sud America.
15 milioni di anni fa iniziò la glaciazione nel nord oceano Artico- Ghiaccio galleggiante, iceberg, talvolta campi di ghiaccio solidi.
10 milioni di anni fa, un ghiacciaio nell’emisfero australe si spinse oltre l’Antartide nell’oceano e circa 5 milioni di anni fa raggiunse il suo massimo, chiudendosi strato di ghiaccio oceano fino alle coste del Sud America, Africa, Australia. Ghiaccio galleggiante raggiunto i tropici. Allo stesso tempo, durante l'era del Pliocene, i ghiacciai iniziarono ad apparire nelle montagne dei continenti dell'emisfero settentrionale (scandinavo, Urali, Pamir-Himalayano, Cordillera) e 4 milioni di anni fa riempirono le isole dell'arcipelago artico canadese e della Groenlandia . Nord America, Islanda, Europa, Asia settentrionale erano ricoperte di ghiaccio 3 - 2,5 milioni di anni fa. L'era glaciale del tardo Cenozoico raggiunse il suo massimo nel Pleistocene, circa 700mila anni fa. Questa stessa era glaciale continua ancora oggi.
Quindi, 2 - 1,7 milioni di anni fa iniziò il periodo Cenozoico superiore - Quaternario. Nell'emisfero settentrionale i ghiacciai terrestri hanno raggiunto le medie latitudini nell'emisfero meridionale, il ghiaccio continentale ha raggiunto il bordo della piattaforma, gli iceberg fino a 40-50 gradi; Yu. w. Durante questo periodo furono osservate circa 40 fasi di glaciazione. I più significativi furono: glaciazione del Pleistocene I - 930mila anni fa; Glaciazione del Pleistocene II - 840 mila anni fa; Glaciazione del Danubio I - 760 mila anni fa; Glaciazione del Danubio II - 720 mila anni fa; Glaciazione del Danubio III - 680 mila anni fa.
Durante l'Olocene, sulla Terra si verificarono quattro glaciazioni, che prendono il nome dalle valli
Fiumi svizzeri, dove furono studiati per la prima volta. La più antica è la glaciazione Gyuntz (nel Nord America - Nebraska) 600-530 mila anni fa. Günz I raggiunse il suo massimo 590mila anni fa, Günz II raggiunse il picco 550mila anni fa. Glaciazione Mindel (Kansas) 490 - 410 mila anni fa. Mindel I raggiunse il suo massimo 480mila anni fa, Mindel II raggiunse il picco 430mila anni fa. Poi arrivò il Grande Interglaciale, che durò 170mila anni. Durante questo periodo, il clima caldo del Mesozoico sembrò ritornare e l'era glaciale finì per sempre. Ma è tornato.
La glaciazione Riss (Illinois, Zaal, Dnepr) iniziò 240 - 180 mila anni fa, la più potente di tutte e quattro. Riess I ha raggiunto il suo massimo 230mila anni fa, Riess II ha raggiunto il picco 190mila anni fa. Lo spessore del ghiacciaio nella Baia di Hudson ha raggiunto i 3,5 chilometri, il limite del ghiacciaio nelle Montagne del Nord. L'America arrivava fin quasi al Messico, in pianura riempiva i bacini dei Grandi Laghi e raggiungeva il fiume. Ohio, andò a sud lungo gli Appalachi e raggiunse l'oceano nella parte meridionale dell'isola. Isola Lunga. In Europa, il ghiacciaio riempiva tutta l'Irlanda, la baia di Bristol e il Canale della Manica a 49 gradi. Con. sh., Mare del Nord a 52 gradi. Con. sh., attraversò l'Olanda, la Germania meridionale, occupò tutta la Polonia fino ai Carpazi, l'Ucraina settentrionale, discese in lingue lungo il Dnepr fino alle rapide, lungo il Don, lungo il Volga fino ad Akhtuba, lungo gli Urali e poi attraversò la Siberia a Čukotka.
Poi arrivò un nuovo periodo interglaciale, che durò più di 60mila anni. Il suo massimo si è verificato 125 mila anni fa. Nell'Europa centrale a quel tempo c'erano regioni subtropicali, crescevano foreste decidue umide. Successivamente furono sostituiti da foreste di conifere e praterie aride.
115mila anni fa iniziò l'ultima glaciazione storica di Wurm (Wisconsin, Mosca). Si è conclusa circa 10 mila anni fa. Il primo Würm raggiunse il picco ca. 110mila anni fa e terminò ca. 100 mila anni fa. I ghiacciai più grandi coprivano la Groenlandia, Spitsbergen e l'arcipelago artico canadese. 100-70 mila anni fa, sulla Terra regnò un periodo interglaciale. Wurm medio - ca. 70 - 60 mila anni fa, era molto più debole dei Primitivi e ancor più dei Tardivi. L'ultima era glaciale, la tarda Würm, risale a 30-10 mila anni fa. La massima glaciazione si ebbe tra 25 e 18mila anni fa.
Lo stadio della più grande glaciazione in Europa si chiama Egga I - 21-17 mila anni fa. A causa dell'accumulo di acqua nei ghiacciai, il livello degli oceani mondiali è sceso di 120-100 metri sotto il livello attuale. Il 5% di tutta l’acqua sulla Terra si trova nei ghiacciai. Circa 18 mila anni fa, un ghiacciaio nel Nord. L'America ha raggiunto i 40 gradi. Con. w. e le isole di Long Island. In Europa il ghiacciaio ha raggiunto la linea: o. Islanda - o. Irlanda - Baia di Bristol - Norfolk - Schleswig - Pomerania - Bielorussia settentrionale - vicinanze di Mosca - Komi - Urali medi a 60 gradi. Con. w. - Taimyr - Altopiano Putorana - Cresta Chersky - Chukotka. A causa del livello del mare più basso, la terra in Asia si trovava a nord delle Isole della Nuova Siberia e nella parte settentrionale del Mare di Bering - "Beringia". Entrambe le Americhe erano collegate dall'Istmo di Panama, che bloccava la comunicazione tra l'Oceano Atlantico e l'Oceano Pacifico, dando luogo alla formazione corrente potente Corrente del Golfo. Nella parte centrale dell'Oceano Atlantico, dall'America all'Africa, c'erano molte isole e la più grande tra queste era l'isola di Atlantide. La punta settentrionale di quest'isola si trovava alla latitudine di Cadice (37 gradi di latitudine nord). Gli arcipelaghi delle Azzorre, delle Canarie, di Madera e di Capo Verde sono le cime sommerse delle dorsali periferiche. I fronti ghiacciati e polari provenienti da nord e da sud si avvicinavano il più possibile all'equatore. L'acqua nel Mar Mediterraneo era di 4 gradi. Con il moderno più freddo. La Corrente del Golfo scorreva attorno ad Atlantide e terminava al largo delle coste del Portogallo. Il gradiente termico era maggiore, i venti e le correnti erano più forti. Inoltre, nelle Alpi si sono verificate estese glaciazioni montane Africa tropicale, le montagne dell'Asia, dell'Argentina e del Sudamerica tropicale, della Nuova Guinea, delle Hawaii, della Tasmania, della Nuova Zelanda e perfino dei Pirenei e delle montagne del Nord-Ovest. Spagna. Il clima in Europa era polare e temperato, la vegetazione era tundra, tundra forestale, steppe fredde, taiga.
Lo stadio II dell'Uovo risale a 16-14 mila anni fa. Iniziò il lento ritiro del ghiacciaio. Allo stesso tempo, ai suoi margini si formò un sistema di laghi arginati dai ghiacciai. I ghiacciai spessi fino a 2-3 chilometri con la loro massa schiacciarono e sprofondarono i continenti nel magma e sollevarono così il fondale oceanico, formando dorsali medio-oceaniche.
Circa 15-12 mila anni fa, la civiltà di Atlantide sorse su un'isola riscaldata dalla Corrente del Golfo. Gli "Atlantidei" crearono uno stato, un esercito e possedevano possedimenti nel Nord Africa fino all'Egitto.
Stadio Dryas iniziale (Luga) 13,3 - 12,4 mila anni fa. Prosegue il lento ritiro dei ghiacciai. Circa 13mila anni fa in Irlanda si sciolse un ghiacciaio.
Stadio Tromso-Lyngen (Ra; Bölling) 12,3 - 10,2 mila anni fa. Circa 11mila anni fa
Il ghiacciaio si è sciolto sulle Isole Shetland (le ultime del Regno Unito), in Nuova Scozia e sull'isola. Terranova (Canada). 11 - 9 mila anni fa iniziò un forte aumento del livello dell'Oceano Mondiale. Quando il ghiacciaio fu liberato dal carico, la terra cominciò a sollevarsi e il fondo degli oceani cominciò ad abbassarsi, iniziarono i cambiamenti tettonici. la crosta terrestre, terremoti, eruzioni vulcaniche, inondazioni. Anche Atlantide perì a causa di questi cataclismi intorno al 9570 a.C. I principali centri di civiltà, le città e la maggior parte della popolazione perirono. I rimanenti “Atlantidei” in parte si degradarono e si scatenarono, e in parte si estinsero. Possibili discendenti degli “Atlantidei” erano la tribù dei “Guanche” delle Isole Canarie. Le informazioni su Atlantide furono conservate dai sacerdoti egiziani e raccontate all'aristocratico e legislatore greco Solone c. 570 a.C La narrazione di Solone fu riscritta e portata ai posteri dal filosofo Platone c. 350 a.C
Stadio preboreale 10,1 - 8,5 mila anni fa. Il riscaldamento globale è iniziato. Nella regione di Azov-Mar Nero si è verificata la regressione del mare (riduzione dell'area) e la desalinizzazione dell'acqua. 9,3 - 8,8 mila anni fa un ghiacciaio si sciolse nel Mar Bianco e in Carelia. Circa 9-8mila anni fa i fiordi dell'isola di Baffin, della Groenlandia e della Norvegia furono liberati dal ghiaccio e il ghiacciaio dell'isola d'Islanda si ritirò a 2-7 chilometri dalla costa. 8,5 - 7,5 mila anni fa il ghiacciaio si sciolse sulla penisola di Kola e su quella scandinava. Ma il riscaldamento non fu uniforme; nel tardo Olocene ci furono 5 ondate di freddo. Il primo - 10,5 mila anni fa, il secondo - 8 mila anni fa.
7 - 6 mila anni fa, i ghiacciai nelle regioni polari e nelle montagne assunsero principalmente la loro forma moderna. 7 mila anni fa c'era un clima ottimale sulla Terra (la temperatura media più alta). L’attuale temperatura media globale è inferiore di 2 gradi Celsius e, se dovesse scendere di altri 6 gradi Celsius, inizierà una nuova era glaciale.
Circa 6,5 mila anni fa, nella penisola del Labrador, nei monti Torngat, era localizzato un ghiacciaio. Circa 6 mila anni fa, la Beringia finalmente affondò e il “ponte” di terra tra Chukotka e Alaska scomparve. Il terzo raffreddamento nell'Olocene avvenne 5,3 mila anni fa.
Circa 5.000 anni fa, nelle valli dei fiumi Nilo, Tigri, Eufrate e Indo si formarono civiltà e iniziò il periodo storico moderno sul pianeta Terra. 4000 - 3500 anni fa il livello dell'Oceano Mondiale divenne pari a livello moderno. La quarta ondata di freddo nell'Olocene si è verificata circa 2800 anni fa. Quinto: la "Piccola era glaciale" nel 1450-1850. con un minimo di ca. 1700 La temperatura media globale era di 1 grado C inferiore a quella odierna. stava in piedi inverni rigidi, estate fredda in Europa, Nord. America. La baia di New York era gelata. I ghiacciai montani sono notevolmente aumentati nelle Alpi, nel Caucaso, in Alaska, in Nuova Zelanda, in Lapponia e persino negli altopiani etiopi.
Attualmente, il periodo interglaciale continua sulla Terra, ma il pianeta continua il suo percorso cosmico e cambiamenti globali e il cambiamento climatico è inevitabile.