Il capo dell’organizzazione svedese Medici per i Diritti Umani ha parlato delle vuote accuse dell’Occidente contro Assad. Il capo dei medici svedesi per i diritti umani afferma che la sua ONG sta cercando di metterlo a tacere Introduzione di Gordon Duff

La ONG svedese Medici per i Diritti Umani (SWEDHR) ha accusato i Caschi Bianchi di aver falsificato le prove di un attacco chimico presumibilmente effettuato dal governo di Assad in Siria.

In un'intervista a RT, il presidente dell'organizzazione, il professor Marcello Ferrada de Noli, ha condiviso la sua opinione sull'incidente e le motivazioni perseguite dai Caschi Bianchi.

In precedenza "Primavera russa" materiale pubblicato Cinismo mostruoso: assassini in “camici bianchi ed elmetti” resuscitano bambini siriani morti - indagine. Descrive in dettaglio i risultati degli esperti svedesi.

Recentemente, il fondatore della ONG Medici Svedesi per i Diritti Umani (SWEDHR), il professor Marcello Ferrada de Noli, ha dichiarato a RT che le prove presentate dai Caschi Bianchi di un attacco chimico da parte delle forze governative siriane sono estremamente dubbie, e gli stessi Caschi si offrono volontari. sono già stati incriminati per simili invenzioni in passato.

“Non posso giudicare la natura di questo incidente poiché non ci sono prove su cui discutere.

Ci sono messaggi che sono stati espressi da funzionari degli Stati Uniti, in particolare del Pentagono. Quella che segue è la testimonianza resa dai Caschi Bianchi, la cui affidabilità in questi casi è altamente discutibile.

Se ci fossero prove di questo attacco chimico, dovrebbero essere mostrate al grande pubblico prima dell’attacco, ordinato dal presidente Trump a dispetto di legge internazionale“, ha affermato il professor Ferrada de Noli.

Inoltre, gli esperti ritengono che il giovane paziente, se non già morto al momento delle riprese, “potrebbe essere morto a causa della procedura di iniezione”.

In un altro video, i membri hanno notato che tre bambini sottoposti a "procedure salvavita" alla fine sono morti, ma la conclusione dei Caschi Bianchi secondo cui sono morti per avvelenamento da gas cloro è stata contestata da rapporti medici indipendenti.

Le “vittime dell’attacco chimico”, secondo le conclusioni degli esperti, potrebbero essere state sotto l’effetto di oppiacei e, con ogni probabilità, sono morte lentamente per overdose di sostanze stupefacenti.

Secondo il fondatore di SWEDHR, questa situazione si è già verificata in passato e il motivo principale è il pretesto per l’introduzione di una no-fly zone in Siria.

«In precedenza c'erano anche messaggi su attacchi chimici, che sarebbero stati compiuti dal governo siriano. Ma dopo aver studiato i materiali forniti dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna, gli esperti delle Nazioni Unite hanno affermato che è impossibile stabilire l’identità di queste armi. Quindi questa situazione non è nuova. E qui il filo conduttore costante è stata l’introduzione delle no-fly zone in Siria”, ha detto Ferrada de Noli.

Il professore ha sottolineato la nuova accusa di sfruttamento armi chimicheè stato reso pubblico dopo che le forze governative hanno iniziato un'offensiva fiduciosa contro le posizioni dei militanti di vari gruppi radicali.

“Il governo siriano è accusato di utilizzare armi chimiche per creare la necessità di un’azione politica o addirittura militare contro la Siria. È necessaria una ragione, ed ecco l’argomentazione precedentemente presentata sull’uso delle armi chimiche.

Ma non c’è assolutamente alcuna logica in questo. Il fattore principale di questa situazione è che il governo siriano ha attaccato con successo le posizioni dei militanti nell’ultimo anno e mezzo, e i governi occidentali hanno capito che questi gruppi non saranno in grado di resistere al governo siriano. Bisogna invertire la situazione e per questo occorre un casus belli”, ha sottolineato l’esperto.

Marcello Ferrada de Noli ha anche ricordato che in passato i militanti hanno compiuto attacchi di questo tipo utilizzando armi chimiche, e i governi degli Stati Uniti e del Regno Unito ne sono consapevoli.

“Nessuno ha chiesto al ministro degli Esteri britannico Johnson dove fossero le prove di cui parlava? Ci sono solo dichiarazioni di testimoni, come in precedenti casi simili. Nel marzo 2015, HRW ha pubblicato un rapporto sull'attacco chimico del governo siriano, basato sulla testimonianza anonima di due testimoni, uno dei quali era un funzionario dei Caschi Bianchi.

Ha detto di aver sentito un elicottero, ma di non averlo visto. Non c'erano video. L'unica cosa che hanno mostrato è stato il video degli ospedali. Li abbiamo analizzati e l'abbiamo visto assistenza sanitaria l’assistenza che hanno fornito è stata semplicemente una performance”, ha concluso il professore.

Ricordiamolo la notte del 7 aprile 59 missili da crociera"Tomahawk" nella base aerea siriana di Shayrat, nella provincia di Homs. Secondo alcuni rapporti, nove persone sono morte a seguito dell'attacco.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha collegato la domanda attacco missilistico con interessi vitali sicurezza nazionale Gli Stati Uniti e l’attacco chimico del 4 aprile a Idlib, di cui sono state incolpate le forze governative siriane. Allo stesso tempo, Mosca e Damasco negano categoricamente il fatto stesso che l’esercito di Assad disponga di armi chimiche.

Romano Tikhonov

Il fondatore della ONG Medici Svedesi per i Diritti Umani (SWEDHR), il professor Marcello Ferrada de Noli, ha dichiarato a RT che le prove presentate dai Caschi Bianchi di un attacco chimico da parte delle forze governative siriane sono estremamente dubbie e che i volontari di questa organizzazione hanno già stato accusato di tali attacchi nelle passate invenzioni.

“Non posso giudicare la natura di questo incidente poiché non ci sono prove su cui discutere. Ci sono messaggi che sono stati espressi da funzionari degli Stati Uniti, in particolare del Pentagono. Quelle che seguono sono le testimonianze rese dai rappresentanti dei Caschi Bianchi, la cui veridicità in tali questioni è altamente discutibile. Se ci fossero prove di questo attacco chimico, avrebbero dovuto essere mostrate al grande pubblico e, prima dell’attacco, effettuato su ordine del presidente Trump, contrariamente al diritto internazionale”, ha affermato la professoressa Ferrada de Noli.

In precedenza, il professor Ferrada de Noli nel suo diario The Indicter aveva affermato che gli eventi catturati nei video dell'organizzazione dei Caschi Bianchi erano stati inscenati. Pertanto, gli esperti SWEDHR hanno notato che in uno dei video precedenti si può vedere come il “soccorritore” inserisce l'ago della siringa nel cuore del bambino, ma non preme lo stantuffo, cioè al ragazzo non è stato iniettato nulla. Inoltre, gli esperti ritengono che il giovane paziente, anche se non fosse già morto al momento delle riprese, “avrebbe potuto morire a causa della stessa procedura di iniezione”.

In un altro video, i membri hanno notato che tre bambini sottoposti a "procedure salvavita" alla fine sono morti, ma le scoperte dei Caschi Bianchi secondo cui i bambini sono morti a causa di avvelenamento da gas cloro sono state contestate da rapporti medici indipendenti. Le “vittime dell’attacco chimico”, secondo le conclusioni degli esperti, potrebbero essere state sotto l’effetto di oppiacei e, con ogni probabilità, sono morte lentamente per overdose di sostanze stupefacenti.

Secondo il fondatore di SWEDHR, questa situazione si è già verificata in passato e il motivo principale è creare un pretesto per l’introduzione di una no-fly zone in Siria.

“In precedenza c’erano state anche segnalazioni di attacchi chimici presumibilmente effettuati dal governo siriano. Ma dopo aver studiato i materiali forniti dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna, gli esperti delle Nazioni Unite hanno affermato che è impossibile stabilire l'identità di queste armi. Quindi questa situazione non è nuova. E anche in questo caso il filo conduttore è stata l’introduzione delle no-fly zone in Siria”, ha detto Ferrada de Noli.

Il professore ha osservato che la nuova accusa di utilizzo di armi chimiche è stata resa pubblica dopo che le forze governative hanno iniziato un'offensiva fiduciosa contro le posizioni dei militanti di vari gruppi radicali.

“Il governo siriano è accusato di utilizzare armi chimiche per creare la necessità di un’azione politica o addirittura militare contro la Siria. È necessaria una ragione, ed ecco l’argomentazione precedentemente presentata sull’uso delle armi chimiche. Ma non c’è assolutamente alcuna logica in questo. Il fattore principale di questa situazione è che il governo siriano ha attaccato con successo le posizioni dei militanti nell’ultimo anno e mezzo, e i governi occidentali hanno capito che questi gruppi non saranno in grado di resistere al governo siriano. La situazione doveva essere invertita e per questo era necessario un casus belli”, ha sottolineato l’esperto.

Marcello Ferrada de Noli ha anche ricordato che i militanti hanno già effettuato in passato attacchi simili utilizzando armi chimiche, e i governi americano e britannico lo sanno.

“Nessuno ha chiesto al ministro degli Esteri britannico Johnson dove fossero le prove di cui stava parlando. Ci sono solo testimonianze, come in precedenti casi simili. Nel marzo 2015, HRW ha pubblicato un rapporto sull'attacco chimico del governo siriano, basato sulla testimonianza anonima di due testimoni, uno dei quali era un funzionario dei Caschi Bianchi. Ha dichiarato di aver sentito l'elicottero, ma di non averlo visto. Non c'erano video. L'unica cosa che hanno mostrato è stato il video degli ospedali. Abbiamo analizzato queste immagini e abbiamo visto che le cure mediche fornite erano semplicemente una messa in scena”, ha concluso il professore.

Ricordiamo che la notte del 7 aprile, 59 missili da crociera Tomahawk furono lanciati dai cacciatorpediniere USS Ross e USS Porter situati nel Mar Mediterraneo presso la base aerea siriana di Shayrat, nella provincia di Homs. Secondo alcuni rapporti, nove persone sono morte a seguito dell'attacco. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha collegato l’attacco missilistico agli interessi vitali della sicurezza nazionale degli Stati Uniti e all’attacco chimico del 4 aprile a Idlib, di cui è stata attribuita la colpa alle forze governative siriane. Allo stesso tempo, Mosca e Damasco negano categoricamente il fatto stesso che l’esercito di Assad disponga di armi chimiche.

Il programma “Time” con una storia sensazionale dal titolo “La chimica dell’inganno”. L'articolo diceva che il capo dell'organizzazione “Medici svedesi per i diritti umani” “è apparso domande imbarazzanti al video che è diventato la ragione dell’attacco americano su una base aerea in Siria”.

L'eroe della trama è il professor Marcello Ferrada de Noli, che Channel One presenta come "uno degli scienziati più autorevoli della Svezia". È vero, il canale non specifica che sia uno psichiatra per specialità e la sua documenti di ricerca associato allo studio delle cause del suicidio.

Che affermazioni fa lo psichiatra svedese riguardo al video girato dai Caschi Bianchi siriani? Ha attirato l'attenzione sul fatto che le persone che prestavano assistenza alle vittime non indossavano dispositivi di protezione, compresi i guanti. "Il Sarin colpisce pelle, semplicemente non puoi toccare la pelle, perché è contaminata, proprio come l'aria”, dice Ferrada de Noli. È sorpreso dal motivo per cui i volontari dei Caschi Bianchi non indossano le tute di protezione chimica di cui dispongono (quest'ultimo è dimostrato dalle fotografie).

Tuttavia, il Sarin è una sostanza instabile e si disintegra rapidamente. Nelle aree aperte, il suo effetto dannoso dura diversi minuti e solo nei crateri - fino a diverse ore (e in basse temperature, difficilmente possibile in aprile in Siria - e fino a due giorni). La presenza di impurità può rendere il Sarin ancora meno persistente.

Dopodiché, Ferrada de Noli e l'autore della storia, Timur Siraziev, passano a un episodio del video dei Caschi Bianchi, in cui un volontario annusa la mano della vittima e dice: "Questo non odora di cloro" (come tradotto da Canale Uno; infatti, il cloro è cloro). Questo episodio viene commentato così: “Il fatto stesso che ci sia un odore contraddice l’affermazione dell’autore del video secondo cui i bambini sono vittime di avvelenamento da Sarin, dice Marcello de Noli”. Nel telaio Dottore svedese dice: “Non puoi sentire l'odore del sarin. Non ci sono segni di Sarin. Mi chiedo perché i giornalisti occidentali ignorino fatti evidenti, perché i governi prendano decisioni basate su video falsi”.

Infatti le parole del volontario che parlava inglese sono state riportate in modo errato da Channel One; nella trama puoi sentire chiaramente la frase originale: Questo non è gas di cloro - "Questo non è cloro". Questo è stiamo parlando non del mitico odore del sarin, ma dell'assenza dell'odore del cloro.

L'articolo di Channel One contiene anche le opinioni degli esperti russi. Ex capo Vladimir Zaitsev, del servizio di protezione chimico-biologica delle forze aviotrasportate, afferma: “Qui non si vede alcun liquido oleoso che penetra sulla pelle dei corpi dei bambini”. Tuttavia, nell'enciclopedia " protezione Civile", pubblicato dal Ministero russo per le situazioni di emergenza, dice del sarin: "stato di combattimento - vapore e aerosol finemente dispersi". In altre parole, le persone muoiono inalando i vapori di questa sostanza tossica e, in questo caso, non necessariamente compaiono tracce di liquido sulla pelle.

Un altro partecipante alla storia, l'esperto militare Igor Nikulin, afferma: “Alcune vittime stanno schiumando, altre no. Se ci fosse il Sarin, tutti avrebbero la schiuma”. Ma non sempre si verifica la schiuma alla bocca con avvelenamento da Sarin. La stessa enciclopedia “Protezione Civile” scrive: “L'effetto tossico di Z. in tutti i tipi di penetrazione nel corpo si manifesta nell'interruzione dell'attività neuromuscolare (convulsioni locali, paralisi degli organi vitali)”; il sintomo della schiuma alla bocca non è affatto menzionato. Ma nel 2013, un certo esperto militare di Damasco ha parlato alla corrispondente della Komsomolskaya Pravda, Nigina Beroeva, degli effetti del Sarin (il giornale ha poi cercato di incolpare l'opposizione per un attacco chimico nei sobborghi di Damasco, dopo il quale Bashar al-Assad ha dovuto accettare di l’eliminazione delle sue armi chimiche): “Prima tutti comincerebbero a soffocare, i loro occhi lacrimerebbero e potrebbero avere la bava alla bocca. Poi perdita di coscienza. Senza assistenza: morte rapida."

Inoltre, le conclusioni sull’uso del Sarin a Khan Sheikhoun non si basano esclusivamente su fotografie e video. Il 6 aprile questa informazione è stata confermata dal Ministero della Salute turco, sulla base dei risultati dell'autopsia dei corpi dei morti. Il Sarin stesso è instabile, ma quando si decompone nell'organismo si forma acido isopropilmetilfosfonico, che può rimanere a lungo nell'albumina del sangue; la sua presenza indica l'azione del sarin.

Il capo dell'organizzazione svedese Medici per i diritti umani, il professor Marcello Ferrada de Noli, ha parlato di come i paesi occidentali accusano il governo siriano di attacchi chimici e crimini contro l'umanità senza prove.

Come ha osservato l’esperto, un fulgido esempio L’attacco chimico a Sarmin nel marzo 2015 è simile a questo comportamento. L'incidente è stato indagato organizzazioni internazionali E paesi più grandi. Dopo tutte le ricerche, nessuno è riuscito a stabilire un collegamento tra quanto accaduto e il governo siriano, ma tutti, per impostazione predefinita, continuano a incolpare il presidente del paese Bashar al-Assad per quanto accaduto.

"Tutte le prove sono state attentamente studiate dai comitati delle Nazioni Unite, dopo questi studi si è concluso che le prove fornite dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna non possono indicare chiaramente che le armi chimiche siano state usate dalle truppe siriane", ha detto.

Nel tempo la situazione non è cambiata, anzi, Politici occidentali Continuano ad incolpare Assad per tutti i problemi, ignorando completamente la mancanza di prove della sua colpevolezza.

“Dopo la liberazione di Aleppo dai terroristi, molto è cambiato, in particolare è cambiata la propaganda Paesi occidentali contro il presidente Assad. E va notato che le accuse in corso contro il governo siriano non hanno ancora alcuna prova alle spalle. Il politico britannico Boris Johnson ha affermato che tutte le prove in suo possesso confermano il fatto che Assad è dietro l’uso delle armi chimiche, ma nessuno dei giornalisti ha chiesto quali fossero esattamente queste prove”, ha osservato.

Secondo il professore, molto spesso le organizzazioni pubbliche, i media occidentali e i politici fanno riferimento ai testimoni degli eventi. Tuttavia, tali fonti sono discutibili nel contesto di tutti i dettagli delle loro storie.

“Spesso dicono che 'abbiamo dei testimoni', ma in alcuni episodi abbiamo visto la qualità di queste prove. Ad esempio, nel marzo 2015, l'organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch ha riferito attacco di gas Sarin, di cui si presume ci fosse il governo siriano, e le prove di ciò erano due fonte anonima. Uno dei testimoni era dei Caschi Bianchi. Ha detto di aver sentito un elicottero, ma ha notato di non averlo nemmeno visto. Tuttavia, non ha filmato né registrato nulla. Ciò è davvero notevole considerando che presto hanno filmato il “salvataggio” dei bambini feriti in questo attacco”, ha aggiunto.

STOCCOLMA, 15 aprile. /Corr. TASS Irina Dergacheva/. Organizzazione pubblica I Medici Svedesi per i Diritti Umani (SWEDHR) sono sotto pressione per le loro rivelazioni sulle attività dei cosiddetti Caschi Bianchi in Siria e tentano in tutti i modi di metterli a tacere. Lo ha detto al corrispondente della TASS il fondatore della ONG, il professor Marcello Ferrada de Noli.

Per confermare le sue parole, ha attirato l'attenzione sul tentativo di cancellare un articolo su SWEDHR su Wikipedia dopo aver pubblicato materiale sui Caschi Bianchi.

“Vogliono metterci a tacere”, ha commentato.

L’11 aprile, sulla pagina Wikipedia di SWEDHR è apparso un banner che diceva in lettere maiuscole: “Si propone di rimuovere questo articolo”. Dopo una vivace discussione su Internet, l'amministrazione dell'enciclopedia elettronica ha deciso di lasciare il materiale, ma all'inizio ha messo in guardia sui dubbi sull'imparzialità e sulle fonti.

"È interessante che se si guarda alla storia delle modifiche all'articolo, tutte le richieste di rimozione dell'articolo sono iniziate dopo la pubblicazione sulla mia rivista The Indicter delle rivelazioni riguardanti il video dei Caschi Bianchi", osserva de Nolli.

Organizzazione indipendente

Nonostante in Svezia esistessero già numerose organizzazioni per i diritti umani, nel 2014 il professore e i suoi colleghi ne hanno fondata una nuova. "Crediamo che la posizione mal formulata della Svezia riguardo ad una serie di conflitti internazionali anni recenti insieme al continuo riavvicinamento con la NATO, hanno influenzato il contenuto e l’attenzione delle organizzazioni svedesi per i diritti umani, sia governative che ONG, finanziate in tutto o in parte da fonti pubbliche”, ha spiegato de Nolli.

“Siamo indipendenti, non riceviamo finanziamenti dallo Stato e non possono farci tacere”, ha sottolineato l’interlocutore.

Secondo lui, il fatto stesso che il rappresentante siriano all’ONU, nel suo discorso ai colleghi, abbia fatto riferimento al rapporto dei Medici svedesi per i diritti umani, “è per lui una ricompensa”.

Il professore continua a monitorare gli eventi legati al conflitto in Siria. "Non posso credere che i governi dei paesi non sappiano cosa sia realmente accaduto e chi c'è dietro: hanno un'intelligence eccellente e una buona cooperazione. Perché gli Stati Uniti hanno colpito un aeroporto militare nella provincia siriana di Homs )? Tutti i progetti (il presidente degli Stati Uniti Donald) della presidenza Trump erano stati precedentemente compromessi, questo è stato fatto per migliorare la situazione interna", dice.

Analisi del video dei Caschi Bianchi

SWEDHR aveva precedentemente pubblicato un'analisi di un video dei Caschi Bianchi presumibilmente girato dopo un attacco con armi chimiche nella città siriana di Khan Sheikhoun, nella provincia di Idlib, indicando che le "misure di salvataggio" nel video erano una messa in scena.

Pertanto, i medici hanno attirato l'attenzione sul fatto che la soluzione contenuta nella siringa, presumibilmente utilizzata per iniettare un bambino ferito a seguito di un attacco chimico, in realtà non è mai stata iniettata nel suo corpo. Inoltre, il bambino potrebbe morire durante questo tipo di procedura di “salvataggio”. A giudicare dai segni esterni, sembrava che i bambini fossero sotto l'effetto di oppiacei e stessero morendo per overdose, senza dare l'impressione di essere vittime di un attacco chimico.

"Dopo che il video ha mostrato incongruenze nelle azioni (dei medici) per salvare la vita delle persone, ho condotto un'analisi fotogramma per fotogramma del video dei Caschi Bianchi, l'ho studiato al rallentatore e ho salvato singoli fotogrammi dalla sequenza video complessiva," dice il dottore.

Ha fatto una copia al rallentatore e ha inviato un collegamento con il materiale ai suoi colleghi della ONG. Questo video presentava un episodio con una siringa. Le conclusioni dei medici sono state poi pubblicate su Internet.

Il professore attira l'attenzione sul clamore attorno ai Caschi Bianchi: sono stati nominati per il Premio Nobel e hanno ricevuto un "Premio Nobel alternativo" in Svezia (For Meaningful Life Support, Right Livelihood). "Ciò è stato accompagnato da una campagna internazionale organizzata da I media occidentali a sostegno della nomination all’Oscar per un film sui Caschi Bianchi”, ricorda.

Chi sono i Caschi Bianchi?

L'organizzazione non governativa "Protezione civile siriana" ("Caschi bianchi") è stata creata tra la fine del 2012 e l'inizio del 2013 e si posiziona come un'organizzazione umanitaria di volontariato di natura neutrale e imparziale. L'anno scorso è stata candidata al Premio Nobel per la Pace. Tuttavia, l’organizzazione è stata più volte criticata per l’inaffidabilità delle informazioni diffuse. Rappresentante ufficiale Il ministro degli Esteri russo Maria Zakharova ha proposto invece di nominare l'organizzazione dei Caschi Bianchi premio Nobel per un premio cinematografico Oscar per un video messo in scena di due dei suoi rappresentanti che presumibilmente aiutano un uomo ferito in una città siriana distrutta.

Rapporto di Human Rights Watch

Uno dei principali partecipanti a questa campagna è stata l'organizzazione Human Rights Watch (HRW). "Il punto centrale di questa trovata di pubbliche relazioni è che, prima ancora che la cerimonia degli Academy Awards iniziasse il 13 febbraio 2017, HRW ha pubblicato un rapporto che riassumeva rapporti fasulli di attacchi chimici ad Aleppo recentemente liberata. Questo pezzo di propaganda familiare di HRW rielabora un rapporto precedente". aprile 2015, che si riferisce a un presunto attacco con gas nella città di Sarmin, a Idlib”, afferma de Nolly.

Secondo lui, il rapporto "Attacco a Sarmin", pubblicato da HRW nell'aprile 2015, è di per sé "un magnifico esempio di falsificazione di prove". HRW cita due testimoni, anonimi “residenti a Sarmin”, e sostiene che “poco prima dell'attacco” avrebbero “sentito” il rumore di un elicottero. "L'hanno sentito, ma non l'hanno visto. Entrambi hanno anche detto di non aver sentito 'nessuna esplosione'". Non c'è un solo riferimento nell'intero rapporto di HRW a testimoni diretti che osservavano l'elicottero, la cui esistenza sarebbe stata un elemento importante nelle affermazioni dei Caschi Bianchi ripetute acriticamente da HRW e mai interrogate all'ONU”, ritiene il professore.