La volpe, presente nei miti del Giappone, della Cina e della Corea, è uno spirito, ma non dotato di tratti caratteriali malvagi o buoni. Nella mitologia di questi paesi, le volpi sono diverse, hanno somiglianze e differenze. Il loro scopo è monitorare l'equilibrio tra il bene e il male. Si chiama la volpe nella mitologia giapponese Kitsune.

Tipi di volpi nella mitologia

Nella mitologia giapponese esistono due tipi di volpi, kitsune rosso E Volpe dell'Hokkaido. Sono entrambi dotati di conoscenza, hanno una lunga vita, ce l'hanno abilità magiche. Le volpi, secondo i miti, sono in grado di muoversi rapidamente, ne hanno molto buona visione e annusare, leggere i pensieri segreti delle persone. Si ritiene che la vita di una volpe non sia molto diversa dalla vita delle persone, camminano su due gambe,

Mitologia e folklore giapponese sulle volpi Kitsune - tradotto da lingua giapponese, spirito della volpe. Se presti attenzione al folklore giapponese, un kitsune è un tipo di demone, anche se è più accurato dire un creatore di dispetti piuttosto che un demone.

Il significato sacro della volpe

Qualsiasi parte del corpo della volpe è dotata di magia; colpendola con la coda, essa potrebbe provocare un incendio. Può cambiarla aspetto, trasformandosi in una bella ragazza o in un vecchio, ma questo può essere fatto quando la volpe raggiunge i 100 anni età estiva, non può farlo prima. Ma questa non è la sua abilità principale, può trasformarsi in una persona, possiede conoscenze magiche, può viaggiare nei sogni delle persone e, come un drago sputafuoco, sputa fuoco.

Inoltre, a loro vengono spesso attribuite abilità incredibili come trasformarsi in piante di altezza e forma insolite o creare un secondo corpo celeste. Tutto ciò dimostra quanto siano potenti. Alcuni miti descrivono come le kitsune custodiscano determinati oggetti, la loro forma ricorda una palla o una pera. Si presume che chiunque diventi il ​​proprietario di questo oggetto sarà in grado di soggiogare il kutsine.

Poiché questa palla contiene parte della loro magia, saranno costretti ad obbedire, altrimenti andranno incontro ad un calo del loro livello e alla perdita di parte del loro potere.

Nella mitologia esistono due tipi di Kitsune:

• Miobu- una volpe divina, è spesso associata a Inari, ed è la dea del riso, per questo è considerata la messaggera di Dio.
• Nogitsune- una volpe selvatica, secondo i miti è spesso malvagia, le sue intenzioni sono scortesi.

Il significato speciale della volpe nella mitologia giapponese è abbastanza comprensibile; la volpe è il messaggero del dio Inari, che spesso compie buone azioni per le persone. In alcuni casi, alle volpi vengono attribuite abilità insolite; possono creare illusioni quando una persona può perdere la realtà.

Cambiare il significato della volpe nella mitologia

Raggiunta l'età di 1000 anni, la volpe nella mitologia giapponese diventa più forte, cresce da 1 a 9 code, cambia anche il colore della pelliccia, può essere bianca o argentata o addirittura dorata. In generale, secondo i miti, le volpi vivono molto a lungo, fino a 8000 anni. Volpe a nove code nella mitologia giapponese - una creatura dotata grandi capacità. Secondo il mito, il dio Inari avvicinò a sé le volpi argentate, queste iniziarono a servirlo, giurando che avrebbero sempre dovuto mantenere questo giuramento.

In alcune leggende, Inari è anche rappresentato come una volpe, ma in realtà questa è una divinità ci sono sempre figurine di volpi accanto ai suoi santuari, e prima le volpi vive venivano sempre tenute vicino ai templi di Inari;

Il più famoso e venerato è lo spirito - guardiano del Kyuubi, anche questa è una volpe, sono considerate le creature più intelligenti e astute. Scelgono un'anima perduta e la proteggono per 2 giorni, ma per alcuni c'è un'eccezione e Kyuubi rimane con quest'anima molto più a lungo. Il ruolo di una tale volpe è proteggere l'anima perduta; li accompagna fino all'incarnazione. Queste volpi possono anche avere più anime che aiutano.

Spesso i malvagi Kutsine vengono mostrati come degli ingannatori, ma per i loro scherzi scelgono persone con i difetti di orgoglioso, malvagio e avido.

La volpe è il guardiano della famiglia

La convinzione che le volpi possano diventare guardiani della famiglia in Giappone è stata preservata, ma il proprietario di una volpe non può essere una persona comune; questo è disponibile solo per alcuni gruppi che appartengono alla stessa comunità; È possibile aderirvi solo imparentandosi con loro, oppure acquistando da loro una casa o un terreno. Di solito cercano di ridurre la comunicazione con queste persone perché i vicini hanno paura di come potrebbe reagire il loro difensore.

Alcune leggende raccontano storie di volpi che si trasformavano in bellissime donne; le volpi astute e abili erano abili seduttrici. Lo usarono abilmente, sedussero gli uomini e spesso diventarono le loro mogli. In tali matrimoni nascevano bambini che avevano qualità speciali.

La devozione delle mogli delle volpi è nota nelle leggende; potevano vivere abbastanza a lungo, nascondendo il loro aspetto, ma se la vera essenza viene rivelata, la volpe deve lasciare il marito. Ma ci sono delle eccezioni, secondo una delle leggende: la moglie, spaventata dai cani, si trasformò in una volpe, ma il marito, che l'amava moltissimo, non poteva separarsi da lei, soprattutto da quando avevano dei figli. Lisa non poteva lasciare la sua famiglia e tornava ogni notte.

Se tradotto letteralmente, kutsine significa, andiamo a dormire un po'. Ma questa storia è un'eccezione; in tutte le altre le volpi se ne sono andate. Va notato che i bambini nati dalle mogli delle volpi avevano abilità speciali che non erano disponibili per gli esseri umani, ma non potevano trasformarsi in volpi. Alcune storie raccontano storie infruttuose di seduzione di uomini da parte di una volpe, quando, a causa dell'inesperienza, mascherava male la coda.

Ma va notato che specie elencate Non tutte le volpi, ce ne sono molte di più.

Per esempio, volpe bianca Byakko, buon segno, è una vera messaggera degli dei. Volpe nera Non c'è nemmeno bisogno di avere paura, è associato alla bontà. E qui Volpe Cuco questa è una creatura malvagia che deve essere temuta, ma va notato che i giapponesi amano le loro volpi, le trattano con rispetto, si ritiene che le anime dei morti si trasferiscano nella volpe, questo spiega il fatto che le tane delle volpi possono spesso si trovano vicino a luoghi di sepoltura di persone.

Video: sfilata di moda di Kitsune Fox

Abilità. La principale tra queste è la capacità di assumere la forma di una persona; la volpe, secondo la leggenda, impara a farlo dopo aver raggiunto una certa età (di solito cento anni, anche se in alcune leggende è cinquanta). I kitsune di solito assumono la forma di una bellezza seducente, una ragazza carina, ma a volte si trasformano anche in vecchi. Va notato che nella mitologia giapponese c'era un misto di credenze indigene giapponesi che caratterizzavano la volpe come un attributo del dio Inari (vedi, ad esempio, la leggenda - "Il peso della volpe") e cinesi, che consideravano le volpi come esseri lupi mannari, una razza vicina ai demoni.

Altri poteri comunemente attribuiti al kitsune includono la capacità di abitare i corpi degli altri, di respirare o creare fuoco in altro modo, di apparire nei sogni degli altri e la capacità di creare illusioni così complesse da essere quasi indistinguibili dalla realtà. Alcuni racconti vanno oltre, parlando di kitsune con la capacità di piegare lo spazio e il tempo, far impazzire le persone o assumere forme inumane o fantastiche come alberi di altezza indescrivibile o una seconda luna nel cielo. Occasionalmente, alle kitsune vengono attribuite caratteristiche che ricordano i vampiri: si nutrono della forza vitale o della forza spirituale delle persone con cui entrano in contatto. Le Kitsune sono talvolta descritte come custodi di un oggetto rotondo o a forma di pera ( Hoshi no Tama, cioè “palla stellata”); si afferma che chiunque si impossessi di questa palla possa costringere la kitsune ad aiutarsi; una teoria afferma che i kitsune “immagazzinano” parte della loro magia in questa palla dopo la trasformazione. I Kitsune sono tenuti a mantenere le loro promesse o ad affrontare la punizione riducendo il loro grado o livello di potere.

Le kitsune sono associate sia alle credenze shintoiste che buddiste. Nello Shintoismo, le kitsune sono associate a Inari, la divinità protettrice delle risaie e dell'imprenditorialità. Inizialmente, le volpi erano messaggeri ( tsukai) questa divinità, ma ora la differenza tra loro è diventata così sfumata che lo stesso Inari viene talvolta raffigurato come una volpe. Nel buddismo, hanno guadagnato fama grazie alla scuola Shingon del buddismo segreto, popolare nel IX-X secolo in Giappone, una delle divinità principali della quale, Dakini, era raffigurata mentre attraversava il cielo su una volpe.

La volpe a nove code attacca il principe Hanzoku. Incisione del XIX secolo

Nel folklore, un kitsune è un tipo di yokai, cioè un demone. In questo contesto, la parola "kitsune" è spesso tradotta come "spirito della volpe". Ciò però non significa necessariamente che non siano esseri viventi o che siano altro che volpi. La parola "spirito" in questo caso è usata nel senso orientale, riflettendo uno stato di conoscenza o intuizione. Qualsiasi volpe che vive abbastanza a lungo può quindi diventare uno “spirito della volpe”. Esistono due tipi principali di kitsune: miobu, o volpe divina, spesso associata a Inari, e nogitsune, o volpe selvatica (letteralmente "volpe di campo"), spesso, ma non sempre, descritta come malvagia, con intenti malevoli.

Kitsune può avere fino a nove code. In generale, si ritiene che più la volpe è vecchia e forte, più code ha. Alcune fonti sostengono addirittura che a kitsune cresca una coda aggiuntiva ogni cento o mille anni della sua vita. Tuttavia, le volpi delle fiabe hanno quasi sempre una, cinque o nove code.

Quando le kitsune ricevono nove code, la loro pelliccia diventa argentata, bianca o dorata. Questi Kyuubi no kitsune("volpi a nove code") acquisisce il potere dell'intuizione infinita. Allo stesso modo, in Corea si dice che una volpe che vive mille anni si trasformi in gumiho(Kumiho) (letteralmente "volpe a nove code"), ma la volpe coreana viene sempre raffigurata come malvagia, a differenza Volpe giapponese, che può essere benevolo o scortese. Nel folklore cinese sono presenti anche gli “spiriti della volpe” (huli-jing), che sono simili in molti modi alle kitsune, inclusa la possibilità di possedere nove code.

In alcune storie, le kitsune hanno difficoltà a nascondere la coda in forma umana (di solito le volpi in queste storie hanno solo una coda, il che potrebbe essere un'indicazione della debolezza e dell'inesperienza della volpe). Un eroe attento può smascherare una volpe ubriaca o sbadata che si è trasformata in un essere umano vedendone la coda attraverso i vestiti.

Uno dei famosi kitsune è anche un grande spirito guardiano Kyubi. Questo è uno spirito guardiano e protettore che aiuta le giovani anime “perse” nel loro cammino nell’attuale incarnazione. Kyuubi solitamente rimane per poco tempo, solo pochi giorni, ma se attaccato ad un'anima, può accompagnarla per anni. Questo è un raro tipo di kitsune che premia pochi fortunati con la sua presenza e assistenza.

Nel folklore giapponese, i kitsune sono spesso descritti come degli imbroglioni, a volte molto malvagi. I kitsune imbroglioni usano i loro poteri magici per fare scherzi: quelli mostrati in una luce benevola tendono a prendere di mira samurai eccessivamente orgogliosi, mercanti avidi e persone vanagloriose, mentre i kitsune più crudeli cercano di tormentare poveri mercanti, contadini e monaci buddisti.

I Kitsune sono spesso descritti anche come amanti. Tali storie di solito coinvolgono un giovane e una kitsune travestita da donna. A volte alla kitsune viene assegnato il ruolo di seduttrice, ma spesso tali storie sono piuttosto romantiche. In queste storie, un giovane di solito sposa una bellezza (non sapendo che è una volpe) e la dona Grande importanza la sua devozione. Molte di queste storie hanno un elemento tragico: finiscono con la scoperta di un'entità volpe, dopodiché la kitsune deve lasciare il marito.

La più antica storia conosciuta delle mogli delle volpi, che fornisce l'etimologia popolare della parola kitsune, costituisce un'eccezione in questo senso. Qui la volpe assume le sembianze di una donna e sposa un uomo, dopodiché i due, dopo aver trascorso insieme diversi anni felici, hanno diversi figli. La sua essenza di volpe si rivela inaspettatamente quando, alla presenza di molti testimoni, ha paura di un cane e, per nascondersi, assume il suo vero aspetto. Kitsune si prepara ad uscire di casa, ma suo marito la ferma dicendo: “Ora che stiamo insieme da diversi anni e mi hai dato diversi figli, non posso semplicemente dimenticarti. Per favore, andiamo a dormire." La volpe è d'accordo e da allora ritorna dal marito ogni notte sotto forma di donna, per andarsene la mattina dopo sotto forma di volpe. Dopodiché iniziarono a chiamarla kitsune- perché nel giapponese classico kitsu-ne significa "andiamo a dormire", mentre ki-tsune significa "sempre in arrivo".

Ai figli dei matrimoni tra umani e kitsune vengono solitamente attribuite speciali proprietà fisiche e/o soprannaturali. La natura esatta di queste proprietà, tuttavia, varia notevolmente da una fonte all'altra. Tra coloro che si ritiene abbiano poteri così straordinari c'è il famoso onmyoji Abe no Seimei, che era un hanyō (mezzo demone), figlio di un umano e di una kitsune.

A volte viene chiamata pioggia che cade da un cielo limpido kitsune no yomeiri, o "matrimonio kitsune".

Varietà

• Yako O Yakan- kitsune ordinario.
• Byakko("volpe bianca") è una kitsune caratterizzata dal suo colore bianco.
• Genko("volpe nera") - una kitsune di colore nero.
• Reiko("volpe fantasma")

• Kiko(“volpe spirituale”).
• Corio("volpe inseguitrice")

• Cuco("volpe dell'aria").
• Nogitsune("Volpe selvatica").
• Tenko("volpe divina") - una kitsune di oltre 1000 anni, con 9 code e, a volte, pelle dorata.

Altri significati

C'è un piatto giapponese chiamato kitsune udon, un tipo di zuppa udon, così chiamata perché si dice che i kitsune abbiano una predilezione speciale per il tofu fritto a fette (aburaage o usuage) che contiene.

Kitsune anche il nome di un'etichetta discografica francese specializzata in stili house, disco ed electro insieme ad altri stili pop.

Appunti

Guarda anche

Collegamenti a risorse esterne

Risorse in lingua inglese

• Kitsune, Kumiho, Huli Jing, Fox - Spiriti volpe in Asia e spiriti volpe asiatici in Occidente Un'ampia bibliografia di libri sugli spiriti volpe.

Mitologia giapponese e folclore
Fonti sulla mitologia	Kojiki · Nihon Shoki · Shoku Nihongi · Shintoshu
Di Dio	Izanami · Izanagi · Amaterasu · Tsukiyomi · Susanoo · Okuninushi · Ame-no-Uzume · Inari · I sette dei della felicità · Emma · Ninigi · Hoori
Luoghi sacri e leggendari	Monte Hiei · Monte Fuji · Izumo-taisha · Ryugu-jo · Takamagahara · Yomi · Sanzu
Leggende ed eroi	Urashima Taro · Kintaro · Momotaro · Tamamo-no-Mae
Creature mitiche e fiabesche	Bakeneko · Drago · Youkai (Hanyo) · Oni · Kappa · Kitsune· Tanuki · Tengu · Yurei (Onryo, Funayurei) · Nue · Hitotsume-kozo · Umibozu
Storie di eventi insoliti	Otogijoshi · Kaidan (Yotsuya Kaidan · leggende metropolitane) · Hanasaka Jiji · Kiyohime

Fondazione Wikimedia.

2010.:
Sinonimi Questo tipo di personaggio mitologico, come le volpi magiche, è caratteristico di tutti Asia orientale

. In contrasto con le idee tradizionali tra i popoli europei e dell'Asia centrale sui lupi mannari come creature originariamente antropomorfe che si trasformano in demoni zoomorfi, nelle credenze cinesi prevale un tipo completamente diverso, che furono successivamente prese in prestito dai giapponesi. Si tratta di animali che vivono da centinaia di anni, capaci di assumere sembianze umane, oltre a lanciare illusioni e lanciare incantesimi. Queste credenze si basano sul concetto di jing: “nella mitologia cinese, la sostanza contenuta in ogni creatura vivente.
Secondo la concezione taoista, al momento della nascita di una persona, si forma uno spirito (shen), che è come un’anima, combinando il soffio vitale proveniente dall’esterno con la sostanza jing. Con la morte di una persona, il jing scompare." L'energia jing di tutte le creature aumenta costantemente con l'età; gli animali finalmente diventano capaci di trasformarsi in persone e inseguirle. Questo concetto cinese riecheggia l'idea slava del pericolo derivante da una creatura che "ha vissuto nel mondo", "ha mangiato il secolo di qualcun altro" e per questo è persino capace di diventare un vampiro. È interessante notare che quasi tutti gli animali lupi mannari giapponesi (ad eccezione di cane procione

- Tanuki) mostrano una tendenza al vampirismo. I giapponesi ricordavano molto spesso le volpi magiche quando parlavano di fenomeni strani e misteriosi. Particolarmente interessanti sono gli esempi in cui i trucchi delle volpi vengono contrapposti alla credenza nei fantasmi. Ad esempio, nel racconto di Ueda Akinari “Overnight in the Reeds” (raccolta “Moon in the Fog”, 1768) sui fantasmi.
Tuttavia, l'idea di aver incontrato un fantasma non venne subito in mente al protagonista quando si svegliò il giorno dopo e scoprì che sua moglie era scomparsa, e la casa in cui era tornato dopo un'assenza di sette anni sembrava abbandonata: "La moglie è scomparsa da qualche parte. "Forse sono tutti i trucchi della volpe?" pensò Katsushiro. Tuttavia, la casa in cui si trovava, senza dubbio, era la sua stessa casa, anche se era caduta in un'estrema desolazione.".

Nel racconto “Il calderone del tempio di Kibitsu” della stessa raccolta, l'amico del protagonista, che ha visto il fantasma della moglie morta, lo consola: “È stata, ovviamente, la volpe a ingannarti”.3 Esiste una leggenda ancora più eloquente chiamata "La strada degli spiriti dei morti", dove personaggio principale Anche , scettico, non credeva ai fantasmi: “Dicono che sia profumo, ma in realtà era solo il sogno di qualcuno, tutto qui..
Le caratteristiche principali delle credenze sulle volpi magiche furono prese in prestito dai giapponesi dalla Cina. W. A. ​​​​Kasal scrive al riguardo in questo modo: “La fede nella magia delle volpi, così come nella loro capacità di girarsi, non ha origine in Giappone, ma proviene dalla Cina, dove questi temibili animali, capaci di assumere sembianze umane forma e ingannare le persone, furono descritti nella letteratura della dinastia Han, 202 a.C. - 221 d.C. Poiché l'animismo era sempre insito nei giapponesi, la credenza nelle volpi magiche fu accettata relativamente facilmente."

Anche gli Ainu hanno credenze associate alla volpe. Così A. B. Spevakovsky riferisce: “La volpe argentata (shitumbe kamuy) era quasi sempre considerata dagli Ainu un animale “buono” e gentile, allo stesso tempo, la volpe rossa era considerata un kamuy inaffidabile, capace di causare danni agli esseri umani”..
È sulla volpe rossa come personaggio della mitologia inferiore che troviamo molte informazioni. Tironnup è un abile lupo mannaro che può assumere la forma sia di un uomo che di una donna.

C'è una leggenda su come Tironnup si trasformò in un giovane per trovare una sposa. Alla competizione ha stupito tutti con la sua abilità nel salto, e la sposa sarebbe già stata sua se qualcuno non avesse notato la punta della sua coda visibile da sotto i vestiti. La volpe rossa è stata uccisa.
Anche le leggende su una volpe che assume le sembianze di una bella ragazza molto spesso finiscono con qualcuno che vede la loro coda. Gli Ainu credono che il contatto tra una persona e una volpe, in particolare il contatto sessuale, sia molto pericoloso e porti alla morte di una persona. Dati etnografici dall'inizio del XX secolo. mostrano che tra gli Ainu c'è anche la credenza nella possessione umana da parte di una volpe. Molto spesso questo accade alle donne (lo stesso può essere visto nel materiale giapponese, questo sarà discusso di seguito), questa condizione è chiamata tusu.
Tuttavia, tutti i prestiti dovrebbero ricadere su una base preparata per questo: non c'è dubbio che gli stessi giapponesi avessero un certo strato di credenze legate alle volpi. Una prova separata di ciò è il culto della divinità shintoista Inari. Inari può anche apparire in forma umana, ma molto spesso appare sotto forma di una volpe celeste bianca come la neve.

Le statue di volpe sono parte integrante dei santuari in suo onore e Inari è solitamente accompagnato da due volpi bianche a nove code. Inari è il santo patrono del riso, in tutte le sue forme: ine (riso nelle spighe), kome (riso trebbiato) e gohan ( riso bollito; denominazione degli alimenti in generale). Il nome Inari stesso significa "uomo del riso" (la radice "ine" è integrata con "ri" - "uomo"), e tra i giapponesi più anziani le spighe di riso sono ancora associate a piccoli omini verdi. Tutto ciò ci porta all'idea che la divinità Inari è una delle varianti del “lupo della segale”, di cui ha scritto, tra gli altri, J. Frazer.
Lafcadio Hearn sottolinea che Inari era spesso venerata come divinità guaritrice; ma più spesso era considerato un dio portatore di ricchezza (forse perché tutta la ricchezza nell'antico Giappone veniva conteggiata nel riso koku). Ecco perché le sue volpi sono spesso raffigurate con le chiavi in ​​bocca. M. W. de Visser nel libro “La volpe e il tasso nel folklore giapponese” nota che la divinità Inari è spesso associata al bodhisattva Dakini-Ten, una delle protettrici dell'Ordine Shingon.

Esiste però una differenza significativa tra le volpi della divinità Inari e le volpi mannare, come sottolinea l'etnologo giapponese Kiyoshi Nozaki: “Va notato che le volpi al servizio di Inari non hanno nulla in comune con la stregoneria di altre volpi, che sono spesso chiamate nogitsune, o “volpi selvatiche”. Uno dei compiti dei servitori del Santuario Inari nel quartiere Fushimi di Kyoto era proprio l'espulsione e la punizione di queste nogitsune. I Nogitsune sono volpi mannare. Si credeva che Inari potesse controllarli, tuttavia, non in tutti i casi. Il conflitto tra la divinità Inari e le volpi selvagge nogitsune è mostrato nel film "Gegege no Kitaro" (2007; dir. Motoki Katsuhide), dove Inari appare sotto il nome di Tenko e appare sotto forma di una bellissima fanciulla celeste con molti code di volpe. Le volpi Nogitsune sono presentate lì come i principali antagonisti: si sforzano di danneggiare le persone in ogni modo possibile, cosa a cui si oppone Tenko, che vuole che tutti vivano in pace.

La principale abilità magica delle volpi è la capacità di trasformarsi in una persona. Nella raccolta "Otogi-boko" di Asai Ryoi c'è una storia chiamata "La storia della volpe che assorbì l'energia del Daimyo". Descrive in dettaglio il processo di trasformazione di una volpe in un essere umano: "Camminando lungo le rive del fiume Shinohara nella fioca luce di una nebbiosa sera d'autunno, lui(il personaggio principale della storia) Ho visto una volpe che pregava furiosamente, voltandosi verso nord, in piedi sulle zampe posteriori, con un teschio umano sulla testa. Ogni volta che la volpe si inchinava in preghiera, il teschio le cadeva dalla testa. La volpe però lo rimise a posto e continuò a pregare, rivolta a nord, come prima. Il teschio rotolò via molte volte, ma alla fine rimase saldamente attaccato alla testa. La volpe lesse la preghiera circa un centinaio di volte.". Successivamente la volpe si trasforma in una ragazzina di circa diciassette o diciotto anni.

Non tutte le volpi potrebbero trasformarsi in esseri umani. W. A. ​​​​Kasal scrive quanto segue: “Più la volpe è vecchia, maggiore è la sua forza. I più pericolosi sono quelli che hanno raggiunto gli ottanta o i cento anni. Coloro che hanno varcato questa soglia sono già ammessi al paradiso, diventano “volpi celesti”. su una tonalità dorata, e invece crescono nove code. Servono nelle sale del Sole e della Luna e conoscono tutti i segreti della natura..
Nella commedia Kabuki Yoshitsune e i Mille Sakura, il personaggio principale, una volpe magica, dice che i suoi genitori erano volpi bianche, ognuna delle quali aveva mille anni. Nel racconto di Ogita Ansei "About the Werecat" (raccolta "Stories of the Night Watch"), si dice: "I libri sacri dicono che una volpe millenaria può trasformarsi in una bellezza, un topo centenario in una strega. Un vecchio gatto può diventare un lupo mannaro con la coda biforcuta.".

Le volpi più giovani possono assumere sembianze umane? Sì, ma non sempre lo fanno bene. In Notes from Boredom di Kenko-hoshi, c'è la storia di una giovane volpe che entrò nel Palazzo Imperiale di Gojo e guardò una partita di Passare attraverso una tenda di bambù: "Una volpe sotto forma di uomo fece capolino da dietro la tenda. "Oh! È una volpe!", tutti fecero un rumore, e la volpe scappò confusa. Doveva essere una volpe inesperta, e non lo fece riuscire a trasformarsi adeguatamente”..

Questo aspetto risuona direttamente con le credenze cinesi: "Nelle idee dei cinesi c'erano diverse, per così dire, categorie di età delle volpi magiche. Le più basse sono le giovani volpi, capaci di magia, ma limitate nelle trasformazioni; poi - le volpi capaci di una gamma più ampia di trasformazioni: possono diventare una donna normale, una bella fanciulla e forse anche un uomo. In forma umana, una volpe può entrare in relazione con persone reali, sedurle, ingannarle in modo che dimentichino tutto.<...>di conseguenza, la volpe può aumentare significativamente le sue capacità magiche, che le consentono di raggiungere la longevità, e forse anche l'immortalità, e quindi cadere nell'ultima, la categoria più alta: volpi millenarie, diventare un santo, avvicinarsi al mondo celeste (spesso si dice che la volpe sia bianca o a nove code), avendo lasciato il vano mondo delle persone".
Per Tradizione cinese In generale, l'idea è che lo spirito vitale (jing) di tutte le creature aumenta costantemente con l'età, e la forza crescente delle volpi con l'età è un'altra manifestazione di ciò.

Riconoscere una volpe che si è trasformata in un essere umano è abbastanza semplice: molto spesso ha una coda di volpe. Nella leggenda della volpe di nome Kuzunoha, madre del famoso mago Abe no Seimei, la volpe, trasformata in una giovane e bella donna, ammirò i fiori, ma nella sua ammirazione non si accorse che la sua coda diventava visibile attraverso l'orlo dei suoi capelli. kimono. Fu notato da suo figlio, Abe no Seimei, che allora aveva sette anni. Dopodiché, sua madre lascia una poesia d'addio e torna nella foresta, assumendo la sua vera forma. A Izumi ora c'è un Santuario Kuzunoha-Inari, costruito, secondo la leggenda, proprio nel punto in cui Kuzunoha lasciò la sua poesia d'addio.

Ma esistono metodi ancora più affidabili per identificare una volpe. In una storia di Konjaku Monogatari intitolata "La volpe che si trasformò in moglie", il personaggio principale incontra inaspettatamente non una, ma due mogli a casa. Si rende conto che uno di loro è una volpe. Comincia a minacciare entrambi, le donne scoppiano a piangere, ma solo quando afferra forte la mano della volpe, come se volesse legarla, questa si libera, assume la sua vera forma e fugge.
Lo stesso autore dell'opera dà consigli: "Il samurai era arrabbiato con la volpe per averlo ingannato. Ma era troppo tardi. Avrebbe dovuto saperlo subito, quindi era colpa sua. Prima di tutto, avrebbe dovuto legare entrambe le donne, e alla fine la volpe avrebbe dovuto preso la sua vera forma.".

Le volpi vengono immediatamente riconosciute dai cani. Questa idea si sente per la prima volta in una storia tratta da "Nihon ryoiki" - "La poesia della volpe e suo figlio": la moglie della volpe, spaventata dal cane, assume la sua vera forma e fugge nella foresta. Nell'otogijoshi "La volpe di Kowato", la volpe Kishiu Gozen lascia la casa dove era moglie e madre perché a suo figlio è stato regalato un cane. Davis Headland osserva che la parola "cane" scritta sulla fronte di un bambino era protezione contro la stregoneria di volpi e tassi. Indica anche un altro modo per identificare una volpe: "Se l'ombra di una volpe cade accidentalmente sull'acqua, rifletterà una volpe, non una bella donna.".

Un modo interessante per identificare una volpe è indicato da Lafcadio Hearn: “la volpe non può pronunciare l'intera parola, solo una parte di essa: ad esempio, “Nishi... Sa...” invece di “Nishida-san”, “de goza...” invece di “de gozaimas” o “uti...de” invece di “uti des ka?” U. A. Kasal riferisce dell'evoluzione di questo metodo di riconoscimento della volpe nella società moderna: secondo la credenza popolare, una volpe non può pronunciare la parola "moshi-moshi".
La volpe dice "moshi" una volta, e poi dice qualcosa di incomprensibile, oppure dice il successivo "moshi" dopo un po'. Secondo la spiegazione popolare, l’abitudine di dire “mosimosi” all’inizio di una conversazione telefonica è proprio il modo per assicurarsi che il proprio interlocutore non sia una volpe.

Qual è il motivo per cui le volpi assumono sembianze umane? Nel già citato racconto di Asai Ryoi, “La storia della volpe che assorbì l'energia del daimyo”, si racconta che la volpe fu scacciata da un prete che notò che il samurai innamorato della volpe trasformata aveva un brutto aspetto.
Gli dice quanto segue: "Sei sotto un incantesimo. La tua energia viene consumata da un mostro e la tua vita è in pericolo a meno che non facciamo qualcosa immediatamente. Non sbaglio mai su queste questioni.". Il prete successivamente denuncia la finta ragazza, che si trasforma in una volpe con un teschio in testa, apparendo nella stessa forma in cui si era trasformata in umana molti anni fa.

Si può notare che le volpi non sono estranee al vampirismo. Lo stesso motivo può essere visto nelle credenze cinesi sulle volpi. I. A. Alimov scrive: "È una relazione coniugale con una persona che è l'obiettivo finale della volpe, poiché nel processo dei rapporti sessuali riceve da un uomo la sua energia vitale, di cui ha bisogno per migliorare le sue capacità magiche<...>esteriormente ciò si esprime in una forte perdita di peso (“pelle e ossa”) e debolezza generale. Alla fine, la persona muore per esaurimento della vitalità."
Tuttavia, si ritiene che il matrimonio con una volpe produca figli dotati di capacità miracolose. Inoltre, nonostante la tendenza al vampirismo delle volpi magiche giapponesi, i loro mariti sono spesso sinceramente tristi per i loro cari, che hanno lasciato, e questa tristezza è spiegata da ragioni umane, e per niente dall'incantesimo.

Inoltre, la volpe può trasformarsi in diverse cose, animali e piante. "La storia della volpe che fu uccisa mentre fingeva di essere un albero" di Konjaku Monogatari racconta come il nipote del sommo sacerdote shintoista Nakadayu e il suo servitore, mentre camminavano, videro un enorme albero di cedro che prima non c'era. Decidono di verificare se si tratta di un vero cedro o no e di colpirlo con un arco. Un attimo dopo l'albero scompare e al suo posto trovano una volpe morta con due frecce sul fianco. B. H. Chamberlain racconta un caso molto pubblicizzato nel 1889.
Era la storia di una volpe che assumeva la forma di un treno sulla linea Tokyo-Yokohama. Il treno fantasma si stava muovendo verso il presente e, sembrava, stesse per scontrarsi con esso. Il macchinista del vero treno, vedendo che tutti i suoi segnali erano inutili, aumentò la velocità e al momento della collisione il fantasma scomparve improvvisamente e al suo posto c'era una volpe abbattuta.

Una leggenda molto famosa in Giappone racconta di una volpe chiamata Tamamo no Mae. Questa leggenda è menzionata anche ne "Il racconto della casa di Taira", dove viene raccontata dal principe Taira no Shigemori.
Originariamente la volpe bianca a nove code viveva in India. Trasformandosi in una bellissima ragazza, si fece chiamare Hua-Yang e riuscì a stregare il re dell'India, Pan-Tsu. L'ha resa sua moglie. Essendo naturalmente malvagia e crudele, le piaceva uccidere migliaia di persone innocenti. Quando è stata smascherata, la volpe è volata in Cina.
Trasformatasi di nuovo in una bellissima ragazza, sotto il nome di Bao Si, entrò nell'harem dell'imperatore Yu-wang della dinastia Zhou. Diventò presto una regina, ancora senza cuore e traditrice. “C'era solo una cosa che non stava al cuore di Yu-wan: Bao Si non rideva mai, niente la faceva sorridere e in quel paese straniero c'era un'usanza: se c'era una ribellione da qualche parte, accendevano falò e suonavano grossi tamburi. convocazione dei guerrieri. Falò Erano chiamati "feng huo" - luci di segnalazione. Un giorno iniziò una rivolta armata e le luci di segnalazione si accesero. "Quante luci! Che bello!" - esclamò Bao Si quando vide queste luci e sorrise per la prima volta. E solo il suo sorriso racchiudeva un fascino infinito...".
L'imperatore, per il piacere di sua moglie, ordinò che venissero accesi fuochi di segnalazione giorno e notte, anche se non ce n'era bisogno. Ben presto i guerrieri smisero di radunarsi vedendo queste luci, e poi accadde che la capitale fu assediata dai nemici, ma nessuno venne a difenderla. L'imperatore stesso morì e la volpe, assumendo la sua vera forma, volò in Giappone (secondo un'altra versione morì insieme all'imperatore e rinacque in Giappone).

In Giappone la volpe si chiamava Tamamo no Mae. Prese le sembianze di una ragazza di straordinaria bellezza e divenne una dama di corte. Un giorno a mezzanotte, mentre nel palazzo si teneva una festa, si levò un vento misterioso e spense tutte le lampade. In quel momento, tutti videro che un bagliore luminoso cominciò ad emanare da Tamamo no Mae.

Kikukawa Eizan. Geisha che gioca a kitsune-ken (fox-ken), uno dei primi giochi giapponesi sasso-carta-forbici o sansukumi-ken.

“Da quel momento Mikado si ammalò a tal punto che fu mandato a chiamare un esorcista di corte e quest'uomo degno determinò rapidamente la causa della malattia debilitante di Sua Maestà. Disse in modo insinuante che Tamamo no Mae è malvagio, è un demone che, con abile astuzia, dopo aver catturato il cuore di Mikado, porterà lo stato alla distruzione!".
Quindi Tamamo no Mae si trasformò in una volpe e fuggì nella pianura di Nasu. Ha ucciso persone lungo la strada. Per ordine dell'imperatore, due cortigiani la inseguirono. Ma la volpe si trasformò nella pietra Sessho-Seki, che uccise chiunque si avvicinasse ad essa. Anche gli uccelli cadevano morti mentre lo sorvolavano. Solo nel XIII secolo. un monaco buddista di nome Genno lo distrusse con la forza delle sue preghiere. T. W. Johnson osserva che questa leggenda giapponese sembra come se fosse stata trasformata da Leggenda cinese, che a sua volta potrebbe avere base indiana.

Oltre alle trasformazioni, le volpi sanno anche ingannare e ammaliare persone e animali. Come osserva Kiyoshi Nozaki, "si ritiene che quando una volpe ammalia le persone, il numero delle sue vittime sia limitato a una o due". Tuttavia, questa regola non funziona sempre. La storia di Ihara Saikaku "Fedeli vassalli delle volpi" racconta come un commerciante di riso di nome Monbye, passando per un sentiero di montagna in un luogo deserto, vide un intero gruppo di cuccioli di volpe bianca. Senza pensarci troppo, lanciò loro un sasso e colpì una piccola volpe proprio in testa: morì sul colpo.
Dopodiché le volpi per molto tempo Si vendicarono dello stesso Monbøe e dei membri della sua famiglia, presentandosi loro come guardie dell'amministratore o fingendo una cerimonia funebre. Alla fine le volpi si rasarono la testa e quella fu la fine. La storia di una volpe che si tagliava i capelli era abbastanza comune. La storia "La volpe di nome Genkuro" parla di una volpe il cui divertimento principale era tagliare i capelli delle donne e spezzarli vasi d'argilla. Quando a Edo alla fine del XVIII secolo. apparve un maniaco che tagliò i capelli alle donne, fu chiamato la "volpe tagliacapelli".

Tuttavia, di solito la volpe ammalia solo una persona. Una trama frequente di storie è quando una volpe, trasformandosi in una bella ragazza, porta un uomo con sé nella sua “casa”. "La storia di un uomo impazzito da una volpe e salvato dalla dea della misericordia" di Konjaku Monogatari racconta di un uomo che visse per 13 giorni nel suo seminterrato, pensando di aver vissuto nella ricca casa di una bellissima principessa per tre anni.
In una storia tratta da Otogiboko di Asai Ryoi intitolata "La storia dei samurai ospitati dalle volpi", il personaggio principale è stato trovato nella tana di una volpe, e lui stesso credeva di trovarsi in una magnifica tenuta e di giocare a sugoroku con la zia della principessa. aveva precedentemente salvato. Creare illusioni con una volpe implica anche la gestione del tempo.
Nella leggenda "Le avventure di Visu" il personaggio principale vede due donne che giocano a Go in una radura della foresta: “Dopo essere rimasto seduto nella radura per trecento anni, che a Vis sembrarono solo poche ore di mezzogiorno, vide che una delle donne che giocavano aveva fatto la mossa sbagliata “Sbagliato, bella signora!” esclamò immediatamente Vis eccitata nelle volpi e fuggì”..
Le volpi, nonostante la loro natura bestiale, sono pur sempre personaggi dell'altro mondo. Pertanto, non sorprende che il loro tempo scorra secondo le leggi di un altro mondo. D'altra parte, forse qui c'è qualche indizio sul fatto che i giochi di Go a volte richiedono molto tempo: possono durare mesi.

Il fascino della volpe è diventato un proverbio in Giappone. C'è un episodio in Genji Monogatari in cui il principe Genji viene scambiato per una volpe mannara perché indossa un normale abito da caccia, ma si comporta in modo troppo educato per qualcuno del suo rango. Lo stesso Genji si definisce una volpe in una conversazione amorevole con una signora: "In effetti," Genji sorrise, "chi di noi è una volpe lupo mannaro? Non resistere al mio fascino", disse affettuosamente, e la donna si sottomise a lui, pensando: "Bene, a quanto pare, così sia.".

La volpe ammalia le persone scodinzolando. Questo motivo è centrale nella storia raccontata da un residente di Kobe, nella prefettura di Miyagi.
Il narratore vede un uomo seduto sotto un grande albero in un luogo deserto. Si comporta come un pazzo: si inchina davanti a qualcuno, ride allegramente e sembra che beva sakè da una tazza. La volpe seduta dietro di lui allungò la coda in tutta la sua lunghezza e con la punta sembrò tracciare un cerchio sul terreno. Il narratore lancia una pietra alla volpe, questa scappa e l'uomo incantato torna improvvisamente in sé e non riesce a capire dove si trovi.
Si scopre che stava andando a un matrimonio in un villaggio vicino e portava in dono del salmone salato. A quanto pare, la volpe era lusingata da lui. Oltre alle persone, le volpi possono anche lanciare illusioni sugli animali.

Nel libro "Kitsune. Volpe giapponese: misteriosa, romantica e divertente", tra gli altri, ci sono storie su come una volpe ammalia un cavallo, un gallo e un corvo. È interessante notare che quando la volpe ha cercato di incantare il gallo, lei "si alzò sulle zampe posteriori e fece cenno al gallo con la zampa anteriore come un maneki-neko".
Le credenze sulla stregoneria della volpe a volte si trasformavano in situazioni grottesche. Lafcadio Hearn racconta la storia di un contadino che vide la massiccia eruzione del vulcano Bandai-san nel 1881. L'enorme vulcano fu letteralmente fatto a pezzi, tutta la vita in uno spazio di 27 miglia quadrate intorno fu distrutta. L’eruzione rase al suolo le foreste, fece arretrare i fiumi e interi villaggi e i loro abitanti furono sepolti vivi.
Tuttavia, il vecchio contadino, che osservò tutto ciò, in piedi sulla cima di una montagna vicina, guardò il disastro con indifferenza, come se assistesse a uno spettacolo teatrale.
Vide una colonna nera di cenere che si alzava fino a un'altezza di 20mila libbre e poi cadeva, assumendo la forma di un ombrello gigante e bloccando il sole. Sentì che una strana pioggia cominciava a cadere, bruciando come l'acqua in una sorgente calda.
Dopodiché tutto diventò nero; la montagna sotto di lui tremò, rimbombò un tuono, così terribile, come se il mondo intero si fosse spezzato a metà. Tuttavia il contadino rimase imperturbabile finché tutto non fu finito. Ha deciso di non aver paura di nulla, perché era sicuro: tutto ciò che vede, sente e sente è solo stregoneria della volpe.

Un fenomeno interessante è anche il cosiddetto “kitsune-bi”, ovvero “fuoco della volpe”. Furono i trucchi della volpe che i giapponesi spiegarono il famoso fenomeno delle “luci vaganti”, diffuso in tutto il mondo. Vale subito la pena chiarire che gli sono state fornite altre spiegazioni, di cui si parlerà di seguito. Kiyoshi Nozaki identifica quattro tipi di kitsune-bi: un grappolo di piccole luci; una o due grandi palle di fuoco; il momento in cui tutte le finestre di diversi grandi edifici vicini sono illuminate; matrimonio della volpe
L'incisione di Ando Hiroshige "Fox Lights at the Iron Tree of Dressing in Oji" dalla serie "Cento vedute di Edo" raffigura un intero stormo di volpi bianche, con una piccola luce che si libra sul naso di ciascuna di esse, sostenuta dal suo respiro . Secondo un racconto tratto dalla raccolta “Issho-wa” (1811), il fuoco esce dalla bocca della volpe quando salta e si diverte, ed esiste solo nel momento in cui la volpe espira aria.

Un altro motivo comune è che le volpi hanno una piccola pietra, bianca e rotonda, con la quale producono il fuoco della volpe. In "Konjaku Monogatari" ne "La storia della volpe che ringraziò il samurai per averle restituito una palla preziosa", viene descritta una pietra bianca, per la restituzione della quale la volpe non solo abbandonò la donna che aveva posseduto prima, ma la salvò anche la vita di colui che ha restituito la pietra.

Un fenomeno interessante è il "kitsune no yomeiri" - "matrimonio della volpe". Questo è il nome dato al tempo quando piove e splende il sole allo stesso tempo. Si ritiene che in questo momento si possa vedere in lontananza una certa processione, illuminata dalle torce. Avendo raggiunto luogo specifico, scompare senza lasciare traccia.
Nella storia "Il matrimonio della volpe" (1741), un samurai riccamente vestito si avvicina al traghettatore e gli dice che la figlia del maestro servito dal samurai stesso si sposerà quella sera.
Chiede quindi di lasciare tutte le barche su questa riva affinché con il loro aiuto l'intero corteo nuziale possa passare all'altra sponda. Il samurai regala un koban al traghettatore, il quale, sorpreso dalla generosità dell'ospite, accetta prontamente. Il corteo nuziale arriva verso mezzanotte, tutto illuminato dalle luci. Sale a bordo di barche, ciascuna con diversi tedofori. Tuttavia, presto scompaiono tutti nell'oscurità della notte senza lasciare traccia, senza mai raggiungere la riva. La mattina dopo il proprietario vide una foglia secca al posto della moneta.

Alle volpi veniva anche attribuita la capacità di abitare le persone. Questo stato veniva solitamente chiamato "kitsune-tsuki" o "kitsune-tai" - "ossessione per una volpe". B. H. Chamberlain scrive a questo proposito come segue: “L'ossessione per una volpe (kitsune-tsuki) è una forma di disturbo nervoso o mania, abbastanza spesso osservato in Giappone che penetra in una persona, a volte attraverso il petto, ma più spesso attraverso lo spazio tra il dito e l'unghia, la volpe vive la propria vita, separata dalla personalità di colui di cui ha preso possesso. Il risultato è una doppia esistenza di una persona e la sua doppia coscienza. La persona posseduta sente e comprende tutto ciò che la volpe dice o pensa dall'interno spesso entrano in discussioni forti e feroci, e la volpe parla con una voce completamente diversa dalla solita voce di questa persona "..

Lafcadio Hearn descrive gli posseduti dalle volpi: “La follia dei posseduti da una volpe è misteriosa. A volte corrono nudi per le strade, urlando disperatamente, a volte cadono sulla schiena e guaiscono come volpi, a volte i posseduti sviluppano improvvisamente uno strano tumore sotto la pelle che sembra vivere Colpiscilo con la tua stessa vita e subito si muoverà E anche con la forza è impossibile stringerlo senza scivolarti tra le dita come si muovevano le volpi. Mangiano solo ciò che si crede ami: il tofu (fagiolo cagliata), aburaage.(tofu fritto) azuki-mashi(fagioli adzuki rossi cotti con riso) eccetera. - e consumano tutto questo con grande ardore, sostenendo che non sono loro ad avere fame, ma le volpi che si sono impadronite di loro.".

La storia dell'introduzione di una volpe in una persona si trova in "Nihon ryoiki" (rotolo 3, storia due). Un uomo malato va dal monaco Eigo e gli chiede di essere curato. Per molti giorni Eigo cercò di debellare la malattia, ma il paziente non migliorò. E poi, “giurando di curarlo a tutti i costi, [Eigo] continuò a leggere incantesimi Allora lo spirito si impossessò del malato e disse: “Io sono una volpe e non ti cederò. Monaco, smettila di combattere con me." [Eigo] chiese: "Qual è il problema?" [Lo Spirito] rispose: "Quest'uomo mi ha ucciso nella mia ultima nascita e io mi vendico di lui. Quando morirà, rinascerà come un cane e mi morderà a morte." Il monaco stupito cercò di guidare [lo spirito] sulla vera via, ma non si arrese e torturò [il paziente] a morte."

Il prossimo esempio di ossessione per la volpe può essere trovato in Kon-jaku Monogatari. La leggenda si intitola "La storia del signore della guerra Toshihito, che assunse una volpe come sua ospite, usando il suo potere su di lei". Racconta come Toshihito, sulla strada per la sua tenuta, cattura una volpe e le chiede di portare notizie dell'arrivo di lui e del suo ospite. Quando arrivano alla tenuta, i servi stupiti raccontano loro quanto segue: “Verso le otto di sera, tua moglie ha sentito un forte dolore al petto. Non sapevamo cosa le fosse successo. Qualche tempo dopo ha detto: “Non sono altro che una volpe. Ho incontrato il tuo maestro oggi al fiume Mitsu-no-Hama. Decise di tornare improvvisamente a casa dalla capitale e con lui viaggiava un ospite. Volevo scappare da lui, ma invano: mi ha catturato. Cavalca un cavallo molto più veloce di quanto io possa correre. Mi disse di trovare la tenuta e di darla alla gente in modo che portassero due cavalli sellati a Takashima entro le dieci del mattino successivo. Se non lo dico, sarò punito”..
Nella storia "The Fox the Matchmaker" dalla raccolta "Mimi-bukuro" (compilata da Negishi Shizue, XVIII secolo) c'è una storia sull'introduzione di una volpe in un uomo disonesto che aveva promesso alla ragazza di sposarla, ma lui lui stesso se ne andò e non rispose più alle sue lettere. La ragazza iniziò a pregare la divinità Inari, e in risposta alle sue preghiere manda una volpe, che possiede il suo amante ingannatore, racconta l'intera storia a suo padre e gli chiede una ricevuta che organizzerà sicuramente la cerimonia di nozze.

Durante l'era Heian (794-1185), la possessione di volpi era considerata una sorta di malattia. Anche allora si credeva che le volpi fossero di ranghi diversi, a seconda della loro forza. Quando una persona è posseduta da una volpe di rango inferiore, inizia semplicemente a gridare qualcosa del tipo: "Sono Inari-kami-sama!" o "Dammi azuki-mashi!"
Quando una persona è posseduta da una volpe di alto rango, è molto difficile da capire. La persona sembra malata e letargica, trascorre la maggior parte del suo tempo nell'oblio, a volte tornando solo in sé. Nonostante ciò, la persona posseduta non riesce a dormire la notte e ha bisogno di una supervisione costante, poiché la vittima della volpe tenterà il suicidio.

La credenza sulla possessione della volpe è rimasta praticamente immutata fino all'inizio del XX secolo. Se una persona si ammalava di qualcosa e presentava sintomi come deliri, allucinazioni e un interesse morboso per qualcosa, tale malattia veniva attribuita alla possessione di volpe. Inoltre, come nota Kiyoshi Nozaki, qualsiasi malattia difficile da curare era considerata “kitsune-tai” e venivano invitati i monaci al posto dei medici38. Alcune persone con disordini mentali cominciarono semplicemente a fingere un'ossessione per la volpe non appena seppero che avrebbero potuto averne una.
Questo fenomeno non sorprende affatto se ricordiamo che nella società giapponese quasi tutti fenomeni inspiegabili erano considerati i trucchi di una volpe. Di conseguenza, in caso di una malattia misteriosa, anche la volpe veniva ricordata per prima.

T. W. Johnson, nel suo articolo "Folclore dell'Estremo Oriente sulle volpi", osserva che la volpe molto spesso possedeva donne. Quando una giovane moglie era posseduta da una volpe, poteva dire quello che voleva su sua suocera e sugli altri suoceri senza rischiare la loro ira.
Le ha dato anche una pausa dalle sue responsabilità quotidiane. Possiamo notare qui la somiglianza tra l'ossessione per le volpi e l'isteria tra le donne russe. Troviamo anche informazioni sul possesso di volpi nella tradizione Ainu.
Le credenze sulle volpi magiche sono sopravvissute fino ad oggi. Il tema della volpe che abita in una persona è popolare anche nella cultura popolare moderna. Nella serie animata Naruto, il personaggio principale, l'adolescente Uzumaki Naruto, è posseduto da una volpe a nove code che era sigillata nel suo corpo. La volpe, secondo le idee classiche, cerca di impossessarsi del corpo dell'eroe, ma conferisce anche a Naruto la sua enorme forza nelle battaglie con i nemici.

Inoltre, le volpi magiche compaiono nella serie animata Triplexaholic. Il protagonista della serie, Watanuki Kimihiro, un giorno trova in città un tradizionale oden diner, gestito da due volpi: padre e figlio. Entrambi camminano sulle zampe posteriori e indossano abiti umani. Papa Fox dice a Kimihiro che gli umani di solito non possono vederli e che non sono mai stati visitati da persone giovani come lui (un indizio che gli umani, come le volpi, sviluppano abilità magiche con l'età!).

Naturalmente, il numero di film d'animazione e lungometraggi che trattano di volpi magiche non si limita agli esempi sopra riportati. Attualmente, le volpi mannare hanno preso saldamente il posto dei personaggi mitologici associati alla nostalgia per il vecchio Giappone.

Sarebbe opportuno notare che l'immagine della volpe lupo mannaro nel nostro tempo si è spostata dalla sfera del folklore alla sfera del folclorismo, ora può essere trovata solo nei bambini; fiabe, cartoni animati e leggende, stilizzati in stile antico. A causa del movimento della maggior parte della popolazione dal villaggio alla città, la mitologia inferiore diventa prevalentemente urbana e le tradizionali immagini demonologiche vengono sostituite da nuovi personaggi delle leggende metropolitane.
Nelle credenze giapponesi, le volpi magiche hanno diversi tratti distinti. Parlando di aspetto, vale la pena notare che gli animali lupi mannari sono sempre in qualche modo diversi dai loro parenti ordinari. Nelle volpi questo si esprime principalmente attraverso Colore bianco e la multicoda, tuttavia, questi segni sono caratteristici solo delle volpi vecchie e "esperte" nella reincarnazione.
La trasformazione in un essere umano è la seconda caratteristica distintiva volpi magiche. Ci sono molte ragioni per questo, che vanno dalla malizia al vampirismo. La terza caratteristica è la capacità delle volpi di creare illusioni.

Le volpi magiche sono considerate maestre dell'illusione; sono capaci non solo di trasformare completamente lo spazio attorno a una persona, ma anche di creare lì un flusso di tempo completamente indipendente.

Allora, chi sono i kitsune? Quali sono? Cosa possiedono e da dove provengono? Alla ricerca di una risposta a queste domande, ho esplorato molte fonti di informazione e le mie fatiche non sono state vane e ora puoi valutare i risultati delle mie fatiche.

Kitsune (狐) è il nome giapponese della volpe. Nel folklore, un kitsune è un tipo di yokai, cioè un demone. In questo contesto, la parola "kitsune" è spesso tradotta come "spirito della volpe". Ciò però non significa necessariamente che non siano esseri viventi o che siano altro che volpi. La parola "spirito" in questo caso è usata nel senso orientale, riflettendo uno stato di conoscenza o intuizione. Qualsiasi volpe che vive abbastanza a lungo può così diventare uno "spirito volpe". Esistono due tipi principali di kitsune: il myobu, o volpe divina, spesso associata a Inari, e il nogitsune, o volpe selvatica (letteralmente "volpe di campo"), spesso, ma non sempre, descritto come malvagio, con intenti malevoli. Queste creature si trovano in varie opere folcloristiche dei popoli dell'Est. Ad esempio, in Giappone esistono due sottospecie di volpi: la volpe rossa giapponese (Hondo kitsune, originaria di Honshu; Vulpes vulpes japonica) e la volpe di Hokkaido (Kita kitsune, originaria di Hokkaido; Vulpes vulpes schrencki). L'immagine della volpe mannaro, lo spirito volpe, è molto diffusa in Asia. In Cina e Corea, la volpe di solito è interessata solo al sangue umano. Nella Terra del Sol Levante, l'immagine della volpe lupo mannaro è molto più sfaccettata, anche se anche qui a volte si abbandonano al vampirismo. Kiyoshi Nozaki, un famoso ricercatore di leggende sulle kitsune, dimostra nelle sue opere il carattere autoctono delle leggende giapponesi sulle volpi mannare. Mentre storie simili provenienti dal continente, a suo avviso, si sovrapponevano solo a quelle che esistevano da tempo immemorabile - e conferivano agli "originari amici giapponesi dell'uomo" tratti sinistri. Sta a te giudicare se questo sia vero o no: trovo le kitsune attraenti e interessanti esattamente così come sono. In tutte le loro contraddizioni, dal carattere un po' dannoso, ma profondo e nobile. Dopotutto, cultura giapponese, a differenza di quello continentale, sin dall'era Heian, pone una persona più in alto, maggiori sono le sfaccettature e le contraddizioni che ha. L'integrità è positiva in battaglia, ma nella vita di tutti i giorni è un segno di primitivismo, credono i giapponesi.
Ora vorrei dirvi da dove provengono i kitsun.
La maggior parte delle fonti concorda sul fatto che alcune persone che hanno condotto uno stile di vita retto, riservato e oscuro diventano kitsune dopo la morte. Dopo la nascita, la kitsune cresce e acquisisce forza. Un giovane kitsune, di regola, si impegna in guai tra le persone e entra anche in relazioni romantiche con loro gradi diversi serietà: in queste storie, le volpi con una coda agiscono quasi sempre. Una kitsune raggiunge l'età adulta dai 50 ai 100 anni, momento in cui acquisisce la capacità di cambiare forma. Il livello di forza di una volpe mannara dipende dall'età e dal rango è determinato dal numero di code e dal colore della pelle. Inoltre, i kitsune molto giovani spesso si tradiscono per la loro incapacità di nascondere la coda: a quanto pare stanno ancora imparando le trasformazioni, spesso anche di più. alto livello dà un'ombra o un riflesso. È così che, ad esempio, si è scoperta Kuzunoha, la madre di Abe no Seimei.

Puoi anche considerare le abilità di un kitsune. Come si è scoperto, l'abilità principale di un kitsune è l'adozione di una forma umana, secondo la leggenda, un kitsune migliora la sua capacità di trasformarsi dopo aver vissuto per 100 anni (alcune fonti lo dicono dopo 50 anni)... I Kitsune di solito assumono la forma di una bellezza seducente, di una ragazza carina, ma a volte si trasformano in vecchi. Va notato che nella mitologia giapponese c'era un misto di credenze indigene giapponesi che caratterizzavano la volpe come un attributo del dio Inari (un buon esempio è la leggenda - "peso della volpe") e cinesi, che consideravano le volpi lupi mannari. , una famiglia vicina ai demoni. In generale, le kitsune nel misticismo giapponese si dividono in due categorie: quelle al servizio di Inari “Tenko” (Volpi celesti), e “Nogitsune” (Volpi libere). Tuttavia, sembra che il confine tra loro sia molto sottile e arbitrario.
Ma la trasformazione non è il loro unico talento nel folklore giapponese, questi animali hanno una grande conoscenza; lunga vita e abilità magiche. I Kitsune hanno anche la capacità di abitare i corpi di altre persone, espirare o creare fuoco in altro modo, apparire nei sogni di altre persone e la capacità di creare illusioni così complesse da essere quasi indistinguibili dalla realtà. Alcuni racconti vanno oltre, parlando di kitsune con la capacità di piegare lo spazio e il tempo, far impazzire le persone o assumere forme inumane o fantastiche come alberi di altezza indescrivibile o una seconda luna nel cielo. È interessante notare che i kitsune non sono legati alle fasi lunari, sono capaci di trasformazioni molto più profonde dei normali lupi mannari; Occasionalmente alle kitsune vengono attribuite caratteristiche caratteristiche dei vampiri: si nutrono della forza vitale o della forza spirituale delle persone con cui entrano in contatto. A volte le kitsune sono descritte come a guardia di un oggetto rotondo o a forma di pera (hoshi no tama, cioè “palla stellare”); si afferma che chiunque si impossessi di questa palla possa costringere la kitsune ad aiutarsi; una teoria afferma che i kitsune “immagazzinano” parte della loro magia in questa palla dopo la trasformazione. I Kitsune sono tenuti a mantenere le loro promesse o ad affrontare la punizione riducendo il loro grado o livello di potere. Vale la pena prestare attenzione alla rappresentazione di kitsune sotto forma di vampiri. Una delle leggende dice che i kitsune sono molto simili a un vampiro, bevono anche sangue umano e uccidono le persone. Tuttavia, anche le fate-elfi peccano in questo modo e, di regola, entrambi adottano misure dure per vendicarsi di un insulto intenzionale o accidentale. Anche se a volte lo fanno, come si suol dire, per amore dell'arte. A volte, tuttavia, le volpi si limitano al vampirismo energetico, nutrendosi delle forze vitali di coloro che le circondano.
Parliamo della coda del kitsune.
Kitsune può avere fino a nove code. In generale, si ritiene che più la volpe è vecchia e forte, più code ha. Alcune fonti sostengono addirittura che a kitsune cresca una coda aggiuntiva ogni cento o mille anni della sua vita. Tuttavia, le volpi trovate nelle fiabe hanno quasi sempre una, cinque o nove code. I kitsune a cinque e sette code, spesso neri, di solito appaiono davanti a una persona quando ne ha bisogno, senza nascondere la loro essenza. Le Nove Code sono le kitsune d'élite, vecchie di almeno 1000 anni. Le volpi a nove code hanno tipicamente mantelli argentati, bianchi o dorati e tantissime abilità magiche elevate. Fanno parte del seguito di Inari no Kami, servono come suoi emissari o vivono da soli. Tuttavia, alcuni anche a questo livello non si astengono dal commettere piccoli e grandi scherzi sporchi: il famoso Tamamo no Mae, che terrorizzò l'Asia dall'India al Giappone, era solo un kitsune a nove code. Secondo la leggenda, Koan, un altro famoso mistico, si rivolse alla kitsune a nove code alla fine della sua vita terrena.
Quando le kitsune ricevono nove code, la loro pelliccia diventa argentata, bianca o dorata. Queste kyubi no kitsune ("volpi a nove code") ottengono il potere dell'intuizione infinita. Allo stesso modo, in Corea si dice che una volpe che ha vissuto mille anni si trasformi in una Kumiho (letteralmente "volpe a nove code"), ma la volpe coreana viene sempre raffigurata come malvagia, a differenza della volpe giapponese, che può essere sia benevolo o malevolo. Il folklore cinese ha anche "spiriti di volpe" (Huli jing) con molte somiglianze con kitsune, inclusa la possibilità di nove code.
In alcune storie, le kitsune hanno difficoltà a nascondere la coda in forma umana (di solito le volpi in queste storie hanno solo una coda, il che potrebbe essere un'indicazione della debolezza e dell'inesperienza della volpe). Un eroe attento può smascherare una volpe ubriaca o sbadata che si è trasformata in un essere umano vedendone la coda attraverso i vestiti... A proposito, secondo alcune leggende, le kitsune sono capaci di cambiare sesso ed età se necessario...
Ora vorrei parlare di alcuni rappresentanti del kitsune.
Uno dei famosi Kitsune è il grande spirito guardiano Kyuubi. Questo è uno spirito guardiano e protettore che aiuta le giovani anime “perse” nel loro cammino nell’attuale incarnazione. Kyuubi solitamente rimane per poco tempo, solo pochi giorni, ma se attaccato ad un'anima, può accompagnarla per anni. Questo è un raro tipo di kitsune che premia pochi fortunati con la sua presenza e assistenza.
A proposito, vorrei sottolineare che molto spesso nel folklore i kitsune sono spesso descritti come ingannatori, a volte molto malvagi. I kitsune imbroglioni usano i loro poteri magici per fare scherzi: quelli mostrati in una luce benevola tendono a prendere di mira samurai eccessivamente orgogliosi, mercanti avidi e persone vanagloriose, mentre i kitsune più crudeli cercano di tormentare poveri mercanti, contadini e monaci buddisti.
La cosa più interessante è che molto spesso le kitsune vengono descritte come amanti. Tali storie di solito coinvolgono un giovane e una kitsune travestita da donna. A volte alla kitsune viene assegnato il ruolo di seduttrice, ma spesso tali storie sono piuttosto romantiche. In tali storie, il giovane di solito sposa la bella (non sapendo che è una volpe) e attribuisce grande importanza alla sua devozione. Molte di queste storie hanno un elemento tragico: finiscono con la scoperta di un'entità volpe, dopodiché la kitsune deve lasciare il marito.
La più antica storia conosciuta delle mogli delle volpi, che fornisce l'etimologia popolare della parola kitsune, costituisce un'eccezione in questo senso. Qui la volpe assume le sembianze di una donna e sposa un uomo, dopodiché i due, dopo aver trascorso insieme diversi anni felici, hanno diversi figli. La sua essenza di volpe si rivela inaspettatamente quando, alla presenza di molti testimoni, ha paura di un cane e, per nascondersi, assume il suo vero aspetto. Kitsune si prepara ad uscire di casa, ma suo marito la ferma dicendo: “Ora che stiamo insieme da diversi anni e mi hai dato diversi figli, non posso semplicemente dimenticarti. Per favore, andiamo a dormire." La volpe è d'accordo e da allora ritorna dal marito ogni notte sotto forma di donna, per andarsene la mattina dopo sotto forma di volpe. Successivamente, iniziò a chiamarsi kitsune, perché nel giapponese classico kitsu-ne significa "andiamo a dormire", mentre ki-tsune significa "arriva sempre".
Ai figli dei matrimoni tra umani e kitsune vengono solitamente attribuite speciali proprietà fisiche e/o soprannaturali. La natura esatta di queste proprietà, tuttavia, varia notevolmente da una fonte all'altra. Tra coloro che si ritiene abbiano poteri così straordinari c'è il famoso onmyoji Abe no Seimei, che era un han'yō (mezzo demone), figlio di un umano e di una kitsune.
La pioggia che cade da un cielo limpido è talvolta chiamata kitsune no yomeiri, o “matrimonio kitsune”.

I nomi delle kitsune giapponesi sono ben rappresentati
1) Bakemono-Kitsune: a loro volta sono volpi magiche o demoniache. Esempio: Reiko, Kiko o Koryo, cioè quelle volpi che non hanno una forma tangibile.
2) Byakko - significa "volpe bianca". Incontrarla è una sorta di ottimo presagio, poiché si ritiene che questa particolare volpe serva il dio Inari e agisca come una sorta di messaggera degli dei. Vale subito la pena notare che l'ortografia del nome Byakko, che si riferisce a una volpe, e dello stesso nome, ma che si riferisce alla Divina Tigre, che è la sovrana dell'Occidente, sono diverse, quindi non devono essere confuse e associato.
3) Genko - tradotto significa "volpe nera". Anche incontrarla è di solito buon segno, proprio come con Byakko.
4) Yako o Yakan - quasi ogni tipo di volpe, a modo suo uguale a Kitsune.
5) Kiko - una volpe spettrale, è un tipo di Reiko.
6) Koryo - “cacciatore di volpi”, anche un tipo di Reiko.
7) Cuco - chiamato anche “volpe dell'aria”, questo animale è molto arrabbiato e ama gli intrighi. Nella mitologia giapponese è paragonato al Tengu (che è un tipo di troll giapponese)
8) Nogitsune - "volpe selvaggia". Questa parola è usata anche per distinguere tra volpi “buone” e “cattive”. A volte i giapponesi usano "Kitsune" per denotare la volpe "buona" che è il messaggero di Inari e "Nogitsune" - volpi che commettono male e ingannano le persone. Ma non sono demoni, bensì solo malfattori e burloni.
9) Reiko - "volpe fantasma". È impossibile attribuire con certezza questa volpe alle forze del male, ma allo stesso tempo è sicuramente uno spirito cattivo. In poche parole, è a metà tra il bene e il male, e allo stesso tempo ha una tendenza al male. Quanto a me, mediocrità grigia.
10) Tenko o Amagitsune è una specie di “volpe divina”. Questa è la nostra Kitsune, che ha raggiunto i 1000 anni di età. La principale caratteristica distintiva di Tenko sono le sue nove code (e talvolta c'è anche una pelle dorata).
11) Tamamo-No-Mae è una versione demoniaca di Tenko. Questa volpe è ingannevolmente bella, un demone molto aggressivo e potente. Questa è anche una delle volpi demoniache più famose nel folklore giapponese (promemoria: Kyuubi è uno spirito guardiano, è gentile tra i giapponesi.)
12) Shakko - “ Volpe rossa" Sono considerati sia forze del bene che forze del male. Si ritiene che questo sia lo stesso di Kitsune. O, più semplicemente, un altro nome per Kitsune.

Volpi nella mitologia cinese.
La Cina lo è fonte principale la diffusione degli spiriti della volpe in altri paesi (Corea, Giappone) e anche il luogo in cui questi piccoli animali si sono diffusi e si sono stabiliti maggiormente nella cultura. Le volpi cinesi sono: libertini, grandi studiosi, amanti fedeli, seduttori professionisti, poltergeist, imbroglioni, vendicatori e compagni di bevute. Questa è la loro differenza rispetto agli spiriti volpe giapponesi: sono sempre inseparabilmente presenti e vivono con le persone, il che contribuisce alla loro funzione moralizzante. Inoltre, le volpi cinesi possono trasformarsi in qualsiasi persona desiderino, cosa che va oltre il controllo del Kitsune giapponese. Ma d'altra parte, non possono trasformarsi in nessun altro oltre alle persone. E la filosofia cinese lo spiega dicendo che solo le persone conoscono il raggiungimento dell'immortalità e la comprensione della saggezza, a cui aspirano le volpi. Pertanto, non ha senso trasformarsi in qualcosa di diverso da una persona.
1)-Hu – in realtà, la volpe in persona.
2) - Khujin è uno spirito volpe, tradotto letteralmente come "bella volpe".
3) - Khushian - chiamano volpi immortali.
4) - Jingwei Hu (Jiuweihu) - una volpe a nove code. Si credeva che una persona che mangiava la sua carne non potesse aver paura dei veleni.
5) - Long Zhi è il loro a nove teste e Volpe a nove code- cannibale (Il serpente Gorynych non può competere con lui qui in termini di numero di teste e code - sicuramente, forse solo Idra dalla Grecia)
6) -Laohu è una vecchia volpe. In Cina, formalmente tutti gli spiriti volpe sono vecchi, poiché la capacità di trasformarsi in una persona dipende dalla loro età. Laohu è ancora più vecchio delle altre volpi. Inoltre, Laohu è l'unica specie di volpe che non ha una funzione sessuale, e ciò è molto probabilmente dovuto alla loro età. Ci sono teorie sull'assenza di genere a Laohu.
Volpi nella mitologia coreana.
Qui esamineremo una specie che ci interessa di più: la millenaria volpe a nove code - Kumiho. Questa volpe mannara nella mitologia coreana è sempre femmina e un demone. La loro gumiho è una seduttrice, una moglie astuta e talvolta anche una succube (l'obiettivo principale delle succubi è trasformare la popolazione maschile in schiavi e nutrirsi della loro energia fino alla morte) o un vampiro. Insomma, una creatura assetata di sangue il cui obiettivo finale è uccidere la vittima. E una volpe mannaro così assetata di sangue è l'unico rappresentante che uccide con le proprie mani tra i paesi Alba.

Ecco cosa sono queste creature, sudditi della dea Inari. Allegro e arrabbiato, romantico e cinico, incline sia a crimini terribili che a sublimi sacrifici di sé. Possiede enormi capacità magiche, ma a volte subisce sconfitte a causa di debolezze puramente umane. Bere sangue umano ed energia - e diventare il più devoto degli amici e dei coniugi...

Ciondoli di volpe

“La volpe celeste ha nove code e una pelliccia dorata; può penetrare nei segreti dell’universo, basato sull’alternanza dei principi maschili e femminili.”

La volpe avvolge la persona che la ama con un'ossessione malvagia, non permettendogli di vivere pacificamente nella propria casa e ordinandogli di sacrificare le questioni di coscienza più urgenti. Seduce lo sfortunato con la sua bellezza disumana e, approfittando del suo amore, beve i succhi della sua vita, quindi lo abbandona come vittima della morte e va a caccia di un altro. La Volpe lo trasforma in un esecutore senz'anima dei suoi ordini, gli ordina di agire come in un sogno, perdendo il sentimento della vera vita.

Ma interferendo in questo modo nella vita di una persona, la volpe non sempre agisce in modo malvagio. È vero che inganna gli stupidi, si fa beffe degli avidi e dei maleducati, alla ricerca di una felicità che non è scritta nella loro razza. È vero che punisce crudelmente per la dissolutezza e, soprattutto, per il tradimento e la meschinità nei confronti principalmente di se stessa, ma come si può paragonare tutto questo a quelle gioie disumane create dall'apparizione nella vita grigia e miserabile di una persona? di una bellezza seducente che immerge nella vera felicità, per la quale una persona è disposta a tutto, anche alla morte ovvia.

La volpe stessa arriva all'uomo, diventa un'amante deliziosa e un'amica fedele, un genio gentile da cui protegge il suo amico persone cattive. Appare nella vita di uno scienziato ancora più sottile di lui stesso, e lo delizia con un fascino indescrivibile, particolarmente caro a un uomo sposato con una donna analfabeta e per metà animale che custodisce il suo focolare e non pretende affatto che sia inesauribile. attenzione amorevole e che dispiega tutta la sua complessità personalità, la resuscita. Con il cuore leggero si precipita verso la morte.

Lisa non è solo una donna. Può anche apparire a una persona sotto forma di uomo. Questo sarà uno scienziato finemente istruito, una conversazione con cui ispirerà lo spirito; sarà un compagno e amico, altruista e sinceramente devoto, cercando una risposta nel profondo dell'anima di qualcun altro, ma indignato e giustiziando il suo compagno per ogni tentativo di usare il suo potere divino per soddisfare il suo rude appetito. La volpe vive con una persona, non è diversa tranne che per le sue caratteristiche stranezze, ma a volte è invisibile e invia il suo fascino solo al suo prescelto, il cui cuore non è incatenato dalla paura filistea e dalle storie cieche. La volpe invisibile è sempre la stessa amica devota, a volte però incomprensibile nelle sue azioni, più simili alle azioni di un nemico, ma poi si rivela davvero oro vero.

Portando un fascino fatale a una persona, conducendolo ai confini della morte, la volpe stessa gli porta guarigione, aiutando come niente al mondo. Tiene la pillola vita eterna, ardente nell'eterno splendore della pallida strega della luna e capace di far rivivere anche un cadavere decomposto. E prima di diventare il genio immortale delle sfere superficiali, interviene ancora una volta nella vita di una persona e gli porta pace e felicità.

Dalla prefazione dell'accademico V.A. Alekseev alla raccolta di racconti di Pu Songling “Fox Charms”

La primissima leggenda giapponese sulle volpi fu esposta in tre libri dell'VIII e del XII secolo. E suona così:
Durante il regno dell'imperatore Kimmei (540–571), un uomo della regione di Ono, nella provincia di Mino, andò alla ricerca di una buona moglie. Passò molto tempo quando in un campo incontrò una bella donna e le chiese: "Diventerai mia moglie?" Lei era d'accordo; la sposò e la prese a casa sua. Dopo qualche tempo hanno avuto un figlio. Ma poi in casa c'era un cucciolo che abbaiava costantemente al proprietario. Chiese al marito di uccidere l'animale, perché aveva molta paura dei cani, ma lui, sebbene amasse moltissimo sua moglie, non era d'accordo. Un giorno la donna ebbe la sensazione che un cane la stesse mordendo, ma il cucciolo saltò via abbaiando, perché all'improvviso la donna spaventata si trasformò in una volpe, scalò il recinto e si sedette lì. Allora il marito, guardando la moglie che si era trasformata in una volpe, disse: “Abbiamo vissuto insieme per molto tempo e abbiamo avuto un figlio, quindi non posso dimenticarti. Vieni sempre in questa casa almeno per la notte. Ha agito secondo le parole del marito e ogni volta veniva a casa solo per passare la notte. Pertanto le è stato dato il nome “Ki-tsune” (岐都禰), “sempre in arrivo”.
Ce n'è un altro storia famosa sulle volpi mannare è descritto nel famoso
"Appunti sulla ricerca degli spiriti" (Sou Shen Tzu) del grande Gan Bao - Juan XIX, storia 425. Fu da lei che Pelevin iniziò ne "Il libro sacro del lupo mannaro". Sebbene, a mio parere, il tema delle volpi mannare non sia completamente esplorato in lui, le antiche leggende sembrano più interessanti e convincenti, sebbene di piccolo volume. Il tardo Han è il 6-189 d.C. ne.

Durante il Tardo Han, durante gli anni di Jian-an, un nativo della contea di Peiguo di nome Chen Xian era il governatore militare di Xihai. Buqu, della sua guardia personale Wang Ling-Xiao, è fuggito per una ragione sconosciuta. Xian voleva persino giustiziarlo. Dopo un po', Xiao scappò una seconda volta. Xian non è riuscito a trovarlo per molto tempo e quindi ha messo sua moglie in prigione. Ma quando sua moglie ha risposto a tutte le domande senza nascondersi, Xian si è reso conto: “Tutto è chiaro, è stato portato via dagli spiriti maligni. Dobbiamo trovarlo."

E così il governatore, con diverse dozzine di fanti e cavalieri, dopo aver catturato i cani da caccia, iniziò a perlustrare le mura della città, rintracciando il fuggitivo. E infatti Xiao è stato ritrovato in una tomba vuota. Il lupo mannaro, sentendo le voci di persone e cani, è scomparso. Le persone inviate da Xian hanno riportato indietro Xiao. In apparenza somigliava completamente a una volpe; in lui non era rimasto quasi nulla di umano. Potevo solo mormorare: "A-Tzu!" Circa dieci giorni dopo cominciò gradualmente a riprendere i sensi e poi disse:

“Quando la volpe venne per la prima volta, nell'angolo più lontano della casa, tra i posatoi dei polli, apparve una bella donna. Chiamandosi A-Tzu, iniziò a chiamarmi a sé. E questo è successo più di una volta, finché io, senza aspettarmelo, ho seguito la sua chiamata. Divenne subito mia moglie, e quella stessa sera finimmo a casa sua... Non ricordo l'incontro con i cani, ma fui felice come non mai.

"Questo è il male della montagna", determinò l'indovino taoista.

Nelle Note sulle montagne illustri si legge: “Nei tempi antichi, la volpe era una donna depravata e il suo nome era A-Tzu. Poi si è trasformata in una volpe.

Questo è il motivo per cui i lupi mannari di questo tipo si chiamano per lo più A-Tzu.

A-Tzu potrebbe assomigliare a questo, il suo aspetto è appropriato.

Alla fine dell'articolo vorrei dirlo a riguardo creature interessanti scrivere è un piacere...

Mitologia: Kitsune (狐) Volpe demone a nove code

Kyuubi (in realtà un kitsune). Sono considerate creature intelligenti e astute che possono trasformarsi in persone. Obbediscono a Inari, la dea delle piante di cereali. Questi animali hanno una grande conoscenza, una lunga vita e abilità magiche. La principale tra queste, ripeto, è la capacità di assumere la forma di una persona; la volpe, secondo la leggenda, impara a farlo dopo aver raggiunto una certa età (di solito cento anni, anche se in alcune leggende è cinquanta). I kitsune di solito assumono la forma di una bellezza seducente, una ragazza carina, ma a volte si trasformano anche in vecchi. Altri poteri comunemente attribuiti al kitsune includono la capacità di abitare i corpi di altre persone, respirare o creare fuoco in altro modo, apparire nei sogni degli altri e la capacità di creare illusioni così complesse da essere quasi indistinguibili dalla realtà. Alcuni racconti vanno oltre, parlando di kitsune con la capacità di piegare lo spazio e il tempo, far impazzire le persone o assumere forme inumane o fantastiche come alberi di altezza indescrivibile o una seconda luna nel cielo.

Le kitsune sono associate sia alle credenze shintoiste che buddiste. Nello Shintoismo, le kitsune sono associate a Inari, la divinità protettrice delle risaie e dell'imprenditorialità. Le volpi erano originariamente i messaggeri (tsukai) di questa divinità, ma ora la differenza tra loro è diventata così sfumata che lo stesso Inari viene talvolta raffigurato come una volpe. Nel buddismo, hanno guadagnato fama grazie alla scuola Shingon del buddismo segreto, popolare nel IX-X secolo in Giappone, una delle divinità principali della quale, Dakini, era raffigurata mentre attraversava il cielo su una volpe.

Nel folklore, un kitsune è un tipo di yokai, cioè un demone. In questo contesto, la parola "kitsune" è spesso tradotta come "spirito della volpe". Ciò però non significa necessariamente che non siano esseri viventi o che siano altro che volpi. La parola "spirito" in questo caso è usata nel senso orientale, riflettendo uno stato di conoscenza o intuizione. Qualsiasi volpe che vive abbastanza a lungo può quindi diventare uno "spirito della volpe". Esistono due tipi principali di kitsune: il myobu, o volpe divina, spesso associato a Inari, e il nogitsune, o volpe selvatica (letteralmente "volpe di campo"), spesso, ma non sempre, descritta come malvagia, con intenti malevoli.

Kitsune può avere fino a nove code. In generale, si ritiene che più la volpe è vecchia e forte, più code ha. Alcune fonti sostengono addirittura che a kitsune cresca una coda aggiuntiva ogni cento o mille anni della sua vita. Tuttavia, le volpi delle fiabe hanno quasi sempre una, cinque o nove code.

Quando le kitsune ricevono nove code, la loro pelliccia diventa argentata, bianca o dorata. Queste kyubi no kitsune ("volpi a nove code") ottengono il potere dell'intuizione infinita. Allo stesso modo, in Corea si dice che una volpe che ha vissuto mille anni si trasformi in un gumiho (letteralmente "volpe a nove code"), ma la volpe coreana è sempre raffigurata come malvagia, a differenza della volpe giapponese, che può essere sia benevolo o malevolo. Il folklore cinese presenta anche gli "spiriti della volpe" con molte somiglianze con le kitsune, inclusa la possibilità di nove code.

In alcune storie, le kitsune hanno difficoltà a nascondere la coda in forma umana (di solito le volpi in queste storie hanno solo una coda, il che potrebbe essere un'indicazione della debolezza e dell'inesperienza della volpe). Un eroe attento può smascherare una volpe ubriaca o sbadata che si è trasformata in un essere umano vedendone la coda attraverso i vestiti.

Uno dei famosi Kitsune è anche il grande spirito guardiano Kyuubi. Questo è uno spirito guardiano e protettore che aiuta le giovani anime “perse” nel loro cammino nell’attuale incarnazione. Kyuubi solitamente rimane per poco tempo, solo pochi giorni, ma se attaccato ad un'anima, può accompagnarla per anni. Questo è un raro tipo di kitsune che premia pochi fortunati con la sua presenza e assistenza.

Nel folklore giapponese, i kitsune sono spesso descritti come degli imbroglioni, a volte molto malvagi. I kitsune imbroglioni usano i loro poteri magici per fare scherzi: quelli mostrati in una luce benevola tendono a prendere di mira samurai eccessivamente orgogliosi, mercanti avidi e persone vanagloriose, mentre i kitsune più crudeli cercano di tormentare poveri mercanti, contadini e monaci buddisti.

I Kitsune sono spesso descritti anche come amanti. Tali storie di solito coinvolgono un giovane e una kitsune travestita da donna. A volte alla kitsune viene assegnato il ruolo di seduttrice, ma spesso tali storie sono piuttosto romantiche. In tali storie, il giovane di solito sposa la bella (non sapendo che è una volpe) e attribuisce grande importanza alla sua devozione. Molte di queste storie hanno un elemento tragico: finiscono con la scoperta di un'entità volpe, dopodiché la kitsune deve lasciare il marito.

La più antica storia conosciuta sulle mogli delle volpi, che fornisce l’etimologia popolare della parola “kitsune”, costituisce un’eccezione in questo senso. Qui la volpe assume le sembianze di una donna e sposa un uomo, dopodiché i due, dopo aver trascorso insieme diversi anni felici, hanno diversi figli. La sua essenza di volpe si rivela inaspettatamente quando, alla presenza di molti testimoni, ha paura di un cane e, per nascondersi, assume il suo vero aspetto. Kitsune si prepara ad uscire di casa, ma suo marito la ferma dicendo: “Ora che stiamo insieme da diversi anni e mi hai dato diversi figli, non posso semplicemente dimenticarti. Per favore, andiamo a dormire." La volpe è d'accordo e da allora ritorna dal marito ogni notte sotto forma di donna, per andarsene la mattina dopo sotto forma di volpe. Successivamente, iniziò a chiamarsi kitsune, perché nel giapponese classico kitsu-ne significa "andiamo a dormire", mentre ki-tsune significa "arriva sempre".

Ai figli dei matrimoni tra umani e kitsune vengono solitamente attribuite speciali proprietà fisiche e/o soprannaturali. La natura esatta di queste proprietà, tuttavia, varia notevolmente da una fonte all'altra. Tra coloro che si ritiene abbiano poteri così straordinari c'è il famoso onmyoji Abe no Seimei, che era un han'yō (mezzo demone), figlio di un umano e di una kitsune.

La pioggia che cade da un cielo limpido è talvolta chiamata kitsune no yomeiri, o “matrimonio kitsune”.

Molte persone credono che il kitsune sia arrivato in Giappone dalla Cina.

I Kitsune hanno sempre seguito la dea Inari. Le volpi non erano solo compagne della dea, ma esprimevano anche la sua volontà.
Le Kitsune hanno 5 o 9 code. Fondamentalmente, si trasformano in persone per ingannare le persone, ma ci sono molte leggende su come una kitsune, assumendo le sembianze di una donna, si sposò e divenne una moglie devota. Tuttavia, se l'amante esponesse la kitsune (ad esempio, vedendo le sue code), la volpe scapperebbe, lasciando la casa.
La magia di una kitsune cresce con l'età e l'esperienza. Se le capacità di un giovane kitsune con una coda sono molto piccole, col tempo acquisiscono capacità di forte ipnosi e creazione di astute illusioni. Grazie alle perle magiche, i kitsune possono proteggersi con il fuoco e i fulmini. A volte si acquisisce l'arte di fluttuare, di essere invisibili e di assumere ogni sorta di forma. Il vecchio tempo di controllo del kitsune, può diventare draghi, alberi giganti, la seconda luna nel cielo; Sanno come indurre la gente alla follia e conquistarla in massa.

Man mano che invecchiano, le volpi cambiano: hanno 3, 5, 7 e 9 code. È interessante notare che le volpi a tre code sono particolarmente rare: forse in questa fase stanno servendo da qualche parte (o stanno affinando le loro abilità...). I kitsune a 5 e 7 code, spesso di colore nero, appaiono principalmente davanti alle persone quando ne hanno bisogno, senza nascondere la propria essenza. Le 9 code sono le kitsune d'élite, la loro età supera i mille anni. Le volpi a 9 code hanno principalmente la pelle argentata, bianca come la neve o dorata e molte enormi abilità magiche. Quando si uniscono al seguito di Inari no Kami, possono servirla o stare da soli. Anche se alcuni, seguendo la dea, non riescono a resistere alla creazione di piccole e grandi cose brutte: il grande Tamamo no Mae, che incute timore in Asia dall'India al Paese del Sol Levante, era solo un kitsune a 9 code...

Nella mitologia giapponese, le volpi sono divise in 2 gruppi: quelle che servono Inari "Tenko" (kitsune celeste) e "Nogitsune" (kitsune libero). Si dice che a volte queste volpi possano possedere una persona, creando un’impressione simile alla “possessione di un demone” cristiana.
Nei tempi antichi, queste persone, secondo l'usanza, venivano bruciate, soprattutto se l '"esorcismo del demone" non aiutava in alcun modo e la volpe non veniva espulsa; e le loro famiglie erano soggette a ostruzione e spesso erano costrette a lasciare le proprie case.
Secondo le credenze giapponesi, il “sangue di volpe” può essere rilevato anche dall’apparenza. Il sospetto nei confronti dei lupi mannari era suscitato da coloro che avevano capelli molto folti o occhi ravvicinati, un viso stretto, un naso lungo e camuso ("volpe") e zigomi alti. Si credeva che per individuare le kitsune fosse necessario utilizzare specchi o ombre, questo era il metodo più affidabile, ma non era applicabile ai più anziani e ai mezzosangue; E anche l'odio reciproco e di principio delle volpi e dei loro discendenti per i cani.

Per la Cina, i miti sull’amore tra le persone e le volpi sono insoliti, così come le storie sulle loro relazioni in generale. Inoltre, in Cina, a differenza del Giappone, si ritiene che incontrare un kitsune sia un brutto segno.

Ecco cosa sono queste creature, sudditi della dea Inari. Divertente e sprezzante, sognante e impertinente. Possono commettere un crimine terribile e sacrificarsi per uno scopo più alto. Possedendo un'enorme forza e magia, possono perdere a causa delle comuni debolezze umane. Hanno sete di sangue ed energia umana, ma avendo stretto amicizia con le persone, diventano gli amici e gli amanti più fedeli.