Leggende sulla fine del mondo. Lore della fine del mondo Nome generico per i miti della fine del mondo

Accade così che in tutte le religioni la fine del mondo sia dichiarata in un modo o nell'altro.
Secondo VTsIOM, circa il 10% della popolazione russa crede nella fine del mondo. Le persone sono semplicemente stanche di preoccuparsi e pensare al domani. Chiamare ciò che sta accadendo psicosi di massa è un'esagerazione; si tratta piuttosto di un virus dell'informazione organizzato dai media per attirare l'attenzione sia su se stessi che sul commercio, speculando sulla psicosi di massa. Per ottenere il tuo reset personale non è necessaria la fine del mondo. Cercare la forza per vivere senza paura della fine è l'autorganizzazione della società a un livello morale e spirituale più elevato, che ora non abbiamo, così come la famiglia.

Una delle opzioni per la fine del mondo è rappresentata nella serie God of Gods Mahadev (Parte 3)- episodio 528, quando Parvati assorbì suo marito Mahadev (Shiva), essendo nell'incarnazione della dea Kali, sconvolgendo così l'equilibrio dell'Universo.

Guardando Parvati consumare l'Universo, Vishnu dice: "Questa è la fine dell'Universo".

Parvati ingoia l'Universo

E solo Vishnu, con il suo canto divino, è stato in grado di irrompere nella coscienza di Parvati in modo che potesse finalmente ricordare chi è e qual è la sua responsabilità nei confronti della Natura.

Quando Brahma è sveglio, inizia il cosiddetto “giorno di Brahma”, avviene la creazione del mondo. Il periodo in cui Brahma dorme è chiamato “la notte di Brahma”, momento in cui il mondo collassa in un punto e ogni sviluppo cessa. Il giorno e la notte di Brahma durano 24.000 anni. Gli indù chiamano questo periodo di tempo “kalpa”. Il "Kalpa" è diviso in periodi mondiali o "yuga", in ognuno dei quali l'umanità si trova a un certo livello di sviluppo spirituale.

Il primo periodo si chiama Krita Yuga in sanscrito: così è

"età dell'oro"alla Terra Sì, dura più di tutti gli altri. Le persone obbediscono alle leggi della giustizia suprema, onorano gli dei, conducono uno stile di vita retto e si sforzano di migliorare se stessi. Pertanto, non ci sono guerre, povertà, dolore o malattie nel mondo e ogni persona ha tutto ciò di cui ha bisogno per la prosperità e il benessere.

Il secondo periodo è Treta Yuga, questo è già

"età dell'argento" . Il mondo non è così ideale come nel primo periodo; l'umanità è divisa in classi, ciascuna delle quali ha non solo i propri pregi, ma anche alcuni vizi. La religione comincia a trasformarsi in uno strumento di controllo sulle persone, utilizzato allo scopo di acquisire potere e ricchezza.

Nel terzo periodo, questi processi negativi continuano a svilupparsi. Dvapara Yuga o

"Età del Rame", è caratterizzato da un declino della moralità nella società, da una perdita di connessione con gli dei e dalla trasformazione della religione in una serie di magnifici rituali, dietro i quali spesso si nasconde il vuoto. I disastri naturali e le malattie colpiscono le persone che hanno perso le loro linee guida morali.

E finalmente inizia il periodo mondiale più breve: Kali Yuga o Yuga

"ferro". Il nome qui parla da solo, poiché è difficile confrontare il semplice ferro con l'oro puro. Allo stesso modo, la gente del Kali Yuga differisce in modo significativo dai loro antenati che vissero durante “l’età dell’oro”. Le vere leggi divine sono state dimenticate, sono state sostituite dalle leggi della forza, del denaro e del potere. “Chi è più forte ha ragione”, dice il proverbio. I governanti non cercano di educare e sviluppare il loro popolo, perché loro stessi si abbandonano alla pigrizia e alla dissolutezza. Kali Yuga è tradotto dal sanscrito come "nero" - questo è uno dei nomi della moglie del dio Shiva. Kali, nella mitologia indù, è la dea della morte. La corruzione e il degrado della società arrivano a tal punto che l’unica via d’uscita da questa situazione è la distruzione del mondo vecchio e obsoleto. L'inizio del Kali Yuga cade il 18 febbraio 3012 a.C. Da questa data inizia il conto alla rovescia fino alla fine del mondo.Ora, secondo gli indiani, viviamo nell'ultima età del ferro, proprio all'inizio.
La negatività di questo tempo è ormai chiaramente visibile in tutto il mondo. In India, ad esempio, la mancanza di spiritualità degli strati superiori dell'élite ha raggiunto un tale culmine che sono completamente indifferenti alle disgrazie della propria gente, semplicemente non si accorgono dei loro problemi, delle inondazioni e della povertà. Apparentemente, quindi, per influenzare in qualche modo spiritualmente lo strato ricco senz'anima e rafforzare lo spirito dello strato povero della popolazione, in India iniziarono a essere prodotte serie spirituali e morali e questo è un ordine del governo indiano per attirare i giovani le persone alle sacre scritture e distrarle da cattivi pensieri e azioni - ad esempio, la serie Mahabharat, la serie God of Gods Mahadev (Shiva)

Vishnu e il suo gioco divino (lila) sono la creazione che sostiene e distrugge innumerevoli mondi. Le funzioni principali di Vishnu sono il mantenimento del dharma e la distruzione del male. Per punire i malfattori e proteggere le persone virtuose, Vishnu discende periodicamente in questo mondo sotto forma di avatar. I Purana contengono la descrizione dei dieci avatar principali di Vishnu, nove dei quali erano già apparsi sulla Terra e avevano completato la loro missione, e l'ultimo è il decimo avatar di Kalki, in questo avatar è raffigurato bianco su un cavallo nero o viceversa: nero su un cavallo bianco, con in mano una spada fiammeggiante, con la quale stermina i nemici, distrugge il mondo e ripristina il dharma. Dharma è l'osservanza di norme e regole necessarie per mantenere l'ordine cosmico, inoltre, a seconda del contesto, dharma può significare “principi morali”, “dovere religioso”, “legge universale dell'esistenza”, ecc.
Il decimo avatar di Vishnu è Kalka deve discendere proprio alla fine del Kali Yuga. Il Kali Yuga è la quarta e ultima era del ciclo temporale indù. Caratterizzato da un declino della moralità, poiché il bene nel mondo è ridotto a un quarto del suo stato originale. Varianti di interpretazione del nome: “età del demone Kali”, “età del ferro”, “età della discordia”. La letteratura indiana fornisce date diverse per il Kali Yuga. Secondo i Purana, il Kali Yuga iniziò alla mezzanotte del 23 gennaio 3102 a.C. e. (secondo il calendario gregoriano). La durata dell'era Kali Yuga è di 432 mila anni. (Nota: quindi le persone dovranno soffrire per un tempo molto, molto lungo).
Il Mahabharata (capitoli della cronaca 186-189) descrive che questa è l'età peggiore, quando l'aspettativa di vita delle persone scende a 100 anni, quando si verifica il degrado economico e spirituale generale, quando le persone mostrano le qualità più terribili e disgustose. Il loro coraggio, intelligenza e forza si indeboliscono. Il comportamento delle persone inizia ad essere controllato dalla rabbia, dall'invidia e dall'ambizione. Le persone diventano ingannevoli e mantengono solo l'apparenza di sacrifici, doni e voti. I bramini smettono di pregare, si ritirano dal fare sacrifici e dalla lettura dei Veda, dimenticano i sacrifici funebri e mangiano tutto ciò che possono. La perdita dei valori morali e l'oblio del dovere alla fine si rivolgono contro gli stessi portatori del male e del vizio. I governanti che divennero tiranni in quest'epoca non sono in grado né di mantenere le persone nell'obbedienza né di proteggere i loro popoli dagli attacchi di altri popoli caduti in uno stato di barbarie, dimenticando le virtù e facendo sacrifici agli dei. Il Kali Yuga termina quando il male e la violenza riempiono il mondo intero, che poi crolla: pralaya (un periodo di inattività nell'Universo). Così termina il Maha-yuga (Manvantara) e riprende il ciclo delle ere.
Tuttavia, sarebbe sbagliato definire il Kali Yuga un punto oscuro nella storia del mondo. Anche in questa “era del demone” c'è un breve periodo (per gli standard del Kali Yuga) di “tempo d'oro”. Nel Brahma Vaivarta Purana, Krishna dice a Ganga devi che 5.000 anni dopo l'inizio del Kali Yuga, arriverà un momento speciale: l'età dell'oro di Kali, che durerà 10.000 anni. E questa è una grande notizia per noi che viviamo oggi: dopo tutto, dato che sono trascorsi 5117 anni dall’inizio del Kali Yuga, viviamo nell’“età dell’oro di Kali” da 117 anni.
In questo periodo vengono riposte speranze speciali, fino all'annullamento dell'imminente apocalisse. Se tra 10mila anni tutte le forze della luce potranno riconoscersi e unirsi, allora forse la battaglia decisiva tra Sri Kalki e Kali non avverrà e il mondo passerà a una nuova era in modo dolce e indolore.

La fine del mondo inizierà quando il dio Shiva eseguirà la sua danza di distruzione, e il Sole invierà i suoi raggi sulla terra, che brucerà tutti gli esseri viventi. Il mondo materiale si disintegrerà negli elementi primari e avrà inizio la “notte di Brahma”, che durerà 12.000 anni. Allora Brahma si risveglierà di nuovo e avrà inizio un nuovo ciclo cosmico di creazione.

A differenza degli zoroastriani, gli indiani operano per periodi molto più lunghi.
Secondo le loro idee, la durata dell'esistenza dell'Universo - un giorno di Brahma - è di 8.640.000.000 di anni. Questa giornata è composta da 2mila mahayuga (periodi yuga principali). Un Mahadaga o periodo di Manu dura 4.320.000 anni. Questo grande yuga, a sua volta, è diviso in quattro yuga ordinari:
1) Satyayuga - età dell'oro di 1.728.000 anni terrestri;
2) Tretayuga - Età dell'argento 1.296.000 anni;
3) dvaparayuga - età del rame 864.000 anni e
4) Kadyuga - Età del ferro 432.000 anni.
Ciò significa, secondo il loro calcolo e rappresentazione, Mancano ancora quattrocentomila anni alla Fine del Mondo.

Previsioni buddiste sulla fine del mondo.
Le idee della fine del mondo in ogni religione hanno caratteristiche simili e ogni religione descrive l'apocalisse in modo diverso.
Il buddismo oggi è praticato non solo in India, ma anche in altre parti del pianeta. Gli aderenti al Buddha predicono la fine del mondo per tutta l'umanità e affermano che il mondo è stato creato da poteri superiori e sarà distrutto da loro. Le previsioni buddiste indicano che la civiltà umana dovrà affrontare tre volte gravi sfide, mettendo a repentaglio la sua sopravvivenza. Queste tre prove - tre periodi nel Buddismo - sono chiamate kalpa e hanno le loro caratteristiche.

Il primo kalpa è il periodo della creazione. Durante questo periodo, le persone imparano a conoscere il mondo che li circonda solo attraverso la creazione e cercano di comprendere le leggi secondo le quali il mondo si sviluppa.

Il secondo kalpa è il periodo che segna la fioritura della civiltà umana, dove le persone fanno grandi scoperte e invenzioni sorprendenti.

Il terzo kalpa è il periodo di decadenza. Durante questo periodo inizia il collasso dei mondi inferiori. Il mondo intero, come un foglio di carta, si piega e dopo un po' si apre, ma dopo non rimane più nulla di vivente. Durante il periodo del collasso, solo i mondi superiori, gli dei di Brahma, non soffriranno.

Il Buddismo insegna che la fine del mondo arriverà quando l’intera terra sarà avvolta dal fuoco. L'emergere del fuoco sarà facilitato dall'apparizione di sette soli. Bruceranno ed evaporeranno tutto, e la vita sorgerà in questo serbatoio, che segnerà l'inizio di una nuova civiltà.

Il buddismo dice che il cambiamento delle civiltà avviene per colpa dell'umanità. Le persone si distruggono e non sanno spiegare perché lo fanno.

Il Buddismo non fornisce una data precisa per la fine del mondo, tuttavia ci sono alcuni segnali di quando ciò avverrà. Quindi, secondo la credenza buddista, mille Buddha dovrebbero venire al mondo e solo con la morte dell'ultimo la civiltà umana cesserà di esistere e arriverà la fine del mondo. Al momento stiamo vivendo il regno del quarto Buddha - Shikya Muni, e

Abbiamo almeno altri trentanove miliardi di anni da aspettare fino alla fine del mondo!

Terribili disastri naturali e terremoti che ricordano la fine del mondo si sono già verificati più volte in un lontano passato. Informazioni sulle catastrofi alternate si trovano nel libro sacro indù “Bhagavata Purana”, nel trattato buddista “Visuddhi Magga” (capitolo “Cicli del mondo”), nella raccolta di libri sacri dello zoroastrismo “Avesta”, nella raccolta di antiche canzoni norrene “Edde ”.

Ci sono descrizioni di terribili disastri nelle leggende degli Inca, degli Aztechi e dei Maya, nei codici messicani, nelle cronache cinesi, nelle opere degli antichi greci e degli slavi, cioè in quasi tutti i popoli che abitano la Terra. Secondo la maggior parte delle fonti storiche, viviamo nell'era del settimo Sole (era). Ogni cambio di epoca è accompagnato dalla distruzione globale: inondazioni, terremoti, uragani e incendi, durante i quali muore quasi l'intera popolazione della Terra.

Platone nel testo del dialogo "Timeo" menziona i sacerdoti egiziani della dea Neith a Sais, i quali sostenevano che i terribili cataclismi avvenuti nei tempi antichi distrussero quasi tutti gli abitanti del pianeta. Ha ricevuto queste informazioni dal pronipote di Dropida, Crizia il Giovane. Dropida era un parente e amico del “più saggio dei sette saggi” dell'antica Grecia, Solone, che gli raccontò questa storia straordinaria. Solone, a sua volta, lo udì durante il suo viaggio di 10 anni attraverso l'Egitto dai sacerdoti egiziani.

“Voi siete tutti giovani nella mente”, rispose lui (il sacerdote), “perché le vostre menti non conservano in sé alcuna tradizione che sia stata tramandata da tempo immemorabile di generazione in generazione, e nessun insegnamento che sia diventato grigio con il tempo. La ragione di ciò è questa. Ci sono già stati e continueranno ad esserci molteplici e diversi casi di morte di persone, e per di più quelli più terribili - dovuti al fuoco e all'acqua, e altri meno significativi - dovuti a migliaia di altri disastri... in infatti, i corpi che ruotano nella volta celeste attorno alla Terra, deviano dai loro percorsi e quindi, a determinati intervalli di tempo, ogni cosa sulla Terra muore a causa di un grande incendio..., (o) viene inondata... dalle acque.. .

Qualunque atto glorioso o grande o evento generalmente notevole possa accadere, sia nella nostra regione che in qualsiasi altro paese di cui riceviamo notizie, tutto ciò è registrato fin dai tempi antichi nei registri che conserviamo nei nostri templi; Intanto tra voi e gli altri popoli, ogni volta che la scrittura ha il tempo di svilupparsi, sempre al momento stabilito, ruscelli cadono dal cielo, come una pestilenza, lasciandovi tutti solo analfabeti e incolti. E ricominci da capo, come se fossi appena nato, senza sapere nulla di ciò che accadeva anticamente nel nostro paese o nel tuo paese...

Il filosofo e teologo ebreo Filone d'Alessandria scrisse:
A causa delle ripetute distruzioni causate dall'acqua e dal fuoco, le generazioni successive non hanno ricevuto dalle generazioni precedenti il ​​ricordo dell'ordine e della sequenza degli eventi.
I disastri sul nostro pianeta si sono verificati con una certa frequenza.

Gli Aztechi, uno dei popoli più antichi del Nuovo Mondo, contavano le ere con i nomi dei Soli e, di conseguenza, i cataclismi in cui morì quasi l'intera popolazione della Terra. Erano chiamati Sole-Acqua (con un periodo di 4008 anni), Sole-Terremoto (4010 anni), Sole-Uragano (4081 anni) e Sole-Fuoco (5056 anni).
L'era del primo "Sole" iniziò 17.141 anni prima che questa leggenda fosse raccontata agli spagnoli. Viviamo nell'era del “quinto sole”; gli Aztechi lo chiamavano il “Sole del movimento” e credevano che durante questo periodo si sarebbe verificato un certo “movimento”, a causa del quale il mondo intero sarebbe perito.

I nostri antenati possedevano senza dubbio una conoscenza esoterica sulle cause dei cataclismi avvenuti in un lontano passato. Non per niente il pentagramma viene utilizzato nelle scienze occulte per proteggersi da Satana, i cui possedimenti sono negli inferi. Quando si libera (lascia i confini del pentagramma), il mondo affronta una terribile devastazione.

Lo spostamento giornaliero e annuale del nucleo dipende dalla posizione della notte e della luce del giorno rispetto alla Terra. Korovyakov esprime il timore che il centro di massa del pianeta possa spostarsi. E poi, come risultato dell’“effetto campana” (collisioni reciproche del nucleo interno e delle rocce solide del mantello), i poli della Terra possono spostarsi verso l’equatore e il campo magnetico può scomparire per un periodo indefinito.

La ragione dello spostamento del nucleo interno è molto probabilmente la Luna. La sua massa è solo 81 volte inferiore alla massa della Terra. Il sistema Terra-Luna è unico nel Sistema Solare in termini di rapporto di massa. Sotto l'influenza della gravità della Luna, il nucleo del nostro pianeta si sposta periodicamente dall'asse di rotazione e, a causa dell'influenza della forza centrifuga su di esso, si allontana gradualmente dal centro della Terra, superando la resistenza del materiale viscoso nucleo liquido esterno. Non ci sono forze che riporterebbero il nucleo interno al suo stato originale. C'è solo una possibilità per ritornare ad uno stato di equilibrio stabile: uno spostamento dell'asse di rotazione della Terra.

Miti e leggende di diverse nazioni menzionare eventi simili. L'antico "Mito di Erra" sumero racconta come "gli statuti del cielo e della terra" furono cancellati, "i cieli tremarono, le costellazioni si spostarono" e "non tornarono", e poi un'alluvione cadde sulla terra. Il testo antico contiene indicazioni precise sul motivo dello spostamento dell’asse di rotazione terrestre: “Erkallum tremò” e “il guscio” della terra si assottigliò. "Erkallum" è tradotto come "il mondo sotterraneo" o "le terre sotto la terra", cioè il nucleo interno del nostro pianeta. Il mito indica anche la data approssimativa in cui si verificò questo cataclisma - durante la transizione della casa zodiacale del Toro (Toro) alla casa zodiacale dell'Ariete (Ariete), cioè intorno al 2300 a.C., secondo la datazione moderna del cambiamento delle costellazioni zodiacali.

I libri sacri dei sacerdoti zoroastriani parlano di un periodo di grande catastrofe causata dal “re delle tenebre”, che vive sottoterra e periodicamente risale in superficie per distruggere tutta la vita. Azhi-Dahaka è un drago incatenato e sospeso nel cratere vulcanico del sacro Monte Damavand. Prima della fine del mondo, si libererà e regnerà sulla Terra per un breve periodo.

Tra le dee della mitologia ugaritica, è noto il crudele e sanguinario sovrano degli inferi, Anatu. Salendo verso gli dei celesti dalla sua dimora, sfonda letteralmente le viscere della terra:
Andrò... dal dio lontano... attraverserò lo spessore della terra dalle acque sotterranee, mi innalzerò attraverso gli strati della terra.
Infuriata, la dea provoca terremoti nei palazzi e distrugge i popoli sulla superficie della Terra:
Lanciò sedie agli uomini coraggiosi, lanciò tavoli ai guerrieri, panchine ai potenti eroi... Ha schiacciato Anatu nella valle dei suoi nemici e ha sterminato la gente. Colpì gli abitanti della città e quelli che venivano dal mare e distrusse quelli che venivano dall'Oriente.
Sotto la veste mitologica della dea Anatu, il vero nucleo interno della terra e il suo spostamento dal centro del pianeta sono chiaramente visibili.

L'antica descrizione norrena della Terra III menziona eventi catastrofici simili:
Quando il pacifico Frodi governava lo stato, i raccolti erano così buoni che le terre coltivabili venivano seminate da sole e non c'era bisogno di prepararle per l'inverno... Un giorno, quando Frodi era (già) vecchio, scoppiarono grandi tuoni e fulmini. Poi il sole scomparve dal cielo e la terra tremò tanto che le montagne caddero dal loro posto. Poi una montagna si sollevò dalla terra, e tutte le predizioni furono violate...

I miti dei Nenets e dei Selkup raccontano del sostegno della Terra, situata nel mondo sotterraneo. Nei tempi antichi, uno sciamano scese sottoterra e, dopo sette giorni di viaggio, finì nella dimora di ferro del Maestro della Terra, dove rimase per sempre: tiene tra le mani una certa pietra e mantiene l'inviolabilità del mondo. Se uno sciamano lascia cadere una pietra, grandi disgrazie si abbatteranno sulle persone: inondazioni, freddo, fame e malattie.

Le credenze della tribù africana Ganda hanno come protagonista il dio del terremoto Musisi, che vive al centro della Terra. Quando si muove, la superficie terrestre inizia a tremare e a rompersi.
Secondo le leggende e i miti della maggior parte dei popoli del mondo, terremoti, eruzioni vulcaniche e tsunami si verificano a seguito del movimento all'interno della Terra di vari animali: balene, serpenti, ecc. Ad esempio, gli Uroni credono che Onniont viva all'interno del nostro pianeta - un serpente gigante con un corno in testa, che periodicamente scuote la superficie della Terra. Gli Aztechi credevano che la causa dei terremoti e di altri disastri fosse il gigante Coyote.

I racconti dell'Edda avvertono dei pericoli che minacciano il frassino Yggdrasil (Albero del mondo), grazie al quale esistono il nostro Universo e la Terra.
La gente non lo sa
Che avversità
Al frassino Yggdrasil;
Nidhogg mangia le radici,
La parte superiore della testa è un cervo
Il tronco sta morendo di marciume...
Uno sciocco non può capire
Quanti serpenti strisciano
Sotto il frassino Yggdrasil;
Goin e Moin -
Bambini Gravvitnira, -
Grabak e Gravvollud,
Ofnir e Svafnir, -
Rosicchiano costantemente i frassini.

Il famoso storico e folclorista russo A. N. Afanasyev in "Vedute poetiche degli slavi sulla natura" menziona il "Libro dei piccioni", che, secondo le credenze degli antichi russi, cadde dal cielo. Contiene anche dati sul movimento del nucleo nelle viscere del nostro pianeta:
Ovunque voglia la bestia, attraversa la prigione,
Come il sole nel cielo,
Succede a tutte le montagne di pietra bianca,
Cancella ruscelli e solchi,
Passa attraverso fiumi e depositi ghiacciati:
Ovunque vada la bestia, la primavera ribolle.
Quando questa bestia prenderà il sopravvento,
Come le nuvole nel cielo,
L'intero universo (Madre Terra sotto di lui) tremerà.
Quando questa bestia (corno) si gira,
Tutte le sorgenti sotterranee bolliranno.

Ci sono riferimenti a una catastrofe associata all'aumento dell'attività sismica dell'interno della terra nella mitologia scandinava e tedesca:
Le montagne cominciarono a inclinarsi. La terra cominciò a perdere il suo aspetto. Le stelle cominciarono a fluttuare dal cielo... L'universo si è trasformato in un'enorme fornace. Le fiamme uscivano dalle fessure delle rocce, il vapore sibilava ovunque. Tutte le creature viventi, tutta la vegetazione furono distrutte. Rimaneva solo la nuda terra, ma, come il cielo, era tutta ricoperta di crepe e fessure.

Le tavole astronomiche compilate dai bramini indiani mostrano la deviazione generale delle stelle dalle loro posizioni attuali. Secondo alcune fonti, la Terra si è allontanata dalla sua posizione normale a una distanza massima di 900 km.

Il mito indiano "Rafforzare la Terra" dice:
...in quei giorni la terra tremava, come sotto il soffio del vento, come una foglia di loto, da una parte all'altra... e gli dei dovevano rafforzarla.

In Egitto (Fajam)È stata scoperta una meridiana adatta solo per un paese situato a 150 latitudine. Allo stesso tempo, l'Egitto si trova a 25 0 - 30 0 di latitudine. L'errore nella divisione errata della scala raggiunge un'ora intera. Pertanto l’orologio è adatto per misurare il tempo in un paese situato a circa 1000 km a sud del luogo in cui è stato ritrovato.

Antiche tavole astronomiche indicano che Babilonia doveva essere situata molto più a nord rispetto alle rovine moderne. Lo scienziato arabo Arzakhel attirò l'attenzione su questa discrepanza già nel Medioevo. Anche Giovanni Keplero era a conoscenza di questo fatto sorprendente. La ricerca del geofisico americano A. O. Kelly ha dimostrato che prima dell'ultimo spostamento dell'asse terrestre, il Polo Nord si trovava a 60 0 s. sh., cioè fino a 30 0 a sud della sua posizione attuale.

Nel Rig Veda parla dell'Orsa Maggiore che sta direttamente sopra e del Sole che sorge una volta all'anno.

Zend-Avesta spiega, che costrinse gli ariani a trasferirsi in India - a seguito dello spostamento dell'asse, la loro casa ancestrale si trovò oltre il circolo polare artico e cominciò il freddo:
L'estate durava due mesi e l'inverno dieci... Il sole, la luna e le stelle sorgevano sopra di noi solo una volta all'anno, e l'anno sembrava un giorno e una notte.

Platone descrisse il movimento dell'asse terrestre del nostro pianeta in questo modo:
Avanti e indietro, e ancora a destra e a sinistra, su e giù, vagando in tutte e sei le direzioni... [L'asse terrestre] si è girato una volta, poi si è inclinato ed è tornato di nuovo nella sua posizione originale... Quando avvenne questa devastazione, le cose andarono così per la gente: tutto intorno c'era un vasto, terribile deserto, un'enorme massa di terra, tutti gli animali morirono, solo qua e là sopravvissero accidentalmente una mandria di bovini e una tribù di capre. Inizialmente queste greggi fornivano ai pastori magri mezzi di sussistenza...

Puoi anche leggere sull'interruzione della rotazione del pianeta e sullo spostamento del suo asse di rotazione da Plutarco:
L'aria densa nascondeva il cielo alla vista e le stelle si perdevano nel loro cammino a causa di lampi casuali di fuoco e fumo e di frenetiche raffiche di vento. Il sole non seguiva un percorso immutabile e costante per distinguere tra est e ovest, e non riportava le stagioni nel giusto ordine... Il polo acquisì una rotazione o inclinazione.

Diogene Laerzio scrisse:
La terra... si inclinò verso sud perché le regioni settentrionali divennero dure... a causa del clima nevoso e freddo che vi regnava.
Anassagora credeva che il polo avesse completato una rivoluzione e che il mondo avesse cominciato ad inclinarsi verso sud. Ovidio sosteneva che la terra fosse sprofondata un po' più in basso di quanto avrebbe dovuto.

Il missionario gesuita Martinius, che visse per molti anni in Cina e studiò le antiche cronache cinesi, scrisse il libro “Storia della Cina”, che parla dello spostamento dell'asse terrestre e del diluvio come conseguenza di questo cataclisma:
Il sostegno del cielo è crollato. La terra fu scossa fin dalle fondamenta. Il cielo cominciò a cadere verso nord. Il sole, la luna e le stelle cambiarono il loro percorso. L'intero sistema dell'Universo è caduto nel caos. Il sole fu eclissato e i pianeti cambiarono percorso.

Il poema epico karelo-finlandese “Kalevala” racconta:
... ombre terribili ... coprivano la Terra, ... e il sole a volte lasciava il suo solito percorso.
La Voluspa islandese contiene le seguenti righe:
Lei (la Terra) non sapeva dove dovrebbe essere la sua casa,
La luna non sapeva quale fosse la sua casa
Le stelle non sapevano da che parte stare.
Quindi gli dei ristabiliscono l'ordine tra i corpi celesti.

Spostamento del nucleo terrestreè confermato da numerosi miti e leggende di vari popoli, e in tutte le fonti appare la stessa caratteristica: questo cataclisma fu accompagnato da un rombo sotterraneo e dalla rapida scomparsa del Sole oltre l'orizzonte.

Un mito registrato nelle isole della Micronesia dice che la catastrofe fu preceduta da un'improvvisa oscurità (quando l'asse del pianeta si spostò, il Sole scese sotto l'orizzonte). Poi cominciò l'alluvione.
Gli indigeni della Terra del Fuoco (estremo sud dell'America meridionale) raccontano una leggenda secondo cui il sole sprofondava nel mare e le acque si sollevavano rumorosamente sulle colline più alte. L'intero territorio fu allagato, tranne una delle montagne più alte, dove furono salvate alcune persone.

Anche le tribù sudamericane dei Paumari, Abederi e Cataushi, che vivono vicino al fiume Purus nel bacino amazzonico, hanno una descrizione dell'alluvione:
Un giorno la gente udì un rombo sotterraneo e un rombo sordo di tuono. Il sole e la luna iniziarono ad assumere i colori rosso, blu e giallo e gli animali selvatici iniziarono ad avvicinarsi senza paura alle persone. Un mese dopo, il tuono rimbombò di nuovo, una fitta oscurità si alzò dalla terra al cielo, scoppiò un temporale e cominciò a piovere. Era come se la luce del giorno e la terra non fossero mai esistite. Alcuni si ritrovarono senza sapere dove, altri morirono senza sapere come, perché ovunque regnava un caos inimmaginabile. L'acqua salì così in alto che tutta la terra era sotto di essa, solo le cime degli alberi più alti si alzavano ancora sopra l'acqua. In alcuni luoghi le persone fuggivano, non sapendo dove nascondersi, in altri, arrampicandosi sugli alberi, morivano di freddo e di fame, perché l'oscurità e la pioggia non si fermavano continuamente.

Gli Araucani (Cile) conservarono la leggenda di una grande inondazione causata da un forte terremoto, accompagnato da eruzioni vulcaniche. I pochi sopravvissuti fuggirono sull'alto monte Tegteg (“tuonante”, “scintillante”) con tre picchi e capace di galleggiare sull'acqua.

Gli indiani Dakota, che un tempo vivevano lungo le rive del Missouri, hanno la seguente laconica leggenda:
Una montagna che sputa fuoco, poi un diluvio e infine, dopo il diluvio, i primi uomini.

Il libro cinese Mencio riporta la grande alluvione durante il regno dell'imperatore Yao: Durante il tempo di Yao, le acque tornarono indietro e inondarono tutta la Cina. Serpenti e draghi si stabilirono ovunque e le persone non avevano un posto dove vivere. Chi viveva in pianura costruiva nidi, chi viveva in montagna si stabiliva nelle caverne.

Gli eschimesi, che vivono lungo la costa dell'Oceano Artico da Capo Barrow a ovest fino a Capo Bathers a est, così come in Groenlandia, raccontano di diverse inondazioni che periodicamente distrussero quasi l'intera popolazione. Una delle inondazioni fu la conseguenza del vento di un uragano, che spinse le acque del mare sulla terra e la trasformò in un deserto. I pochi sopravvissuti fuggirono poi su zattere e barche. Un'altra alluvione fu causata da un terribile terremoto. Un'altra alluvione è stata causata da un enorme maremoto:
Molto tempo fa, l'oceano cominciò improvvisamente a salire sempre più in alto fino a inondare l'intera terra. Anche le cime delle montagne scomparvero sott'acqua e i banchi di ghiaccio sotto di loro precipitarono a valle. Quando l'alluvione cessò, i blocchi di ghiaccio si riunirono e formarono le calotte glaciali che ancora oggi ricoprono le cime delle montagne. Pesci, crostacei, foche e balene venivano lasciati distesi sul terreno asciutto, dove si possono ancora vedere i loro gusci e le loro ossa.

Il Popol Vuh, un libro degli indiani K'iche che vivevano nel Guatemala centrale moderno, afferma che una delle inondazioni fu causata dal "Cuore del mondo", cioè il nucleo della Terra.
Dall'antica epopea indiana si sa che in passato il Sole sorgeva a ovest e tramontava a est, cioè il senso di rotazione della Terra era invertito. Le persone potrebbero aver ricevuto queste informazioni da civiltà precedenti che morirono a causa di vari disastri. Da queste stesse fonti ne consegue che l'umanità moderna è già la quinta generazione di esseri intelligenti che vivono sulla Terra.

I libri sacri degli antichi indiani dicono che il cataclisma sul nostro pianeta fu causato dal dio Hayagriva, che viveva nell'abisso. Descrivono il contatto del nucleo interno con il mantello del pianeta:
Al primo rumore, il cielo e la terra si mossero, i mari e i fiumi tornarono indietro, i monti e i colli tremarono nelle loro fondamenta... Il cielo e la terra tuonarono, i monti e i colli si mossero.
Il Salterio parla di questa catastrofe:
La voce del Signore è sulle acque;
Il Dio della gloria ha tuonato...
La voce del Signore è forte, la voce del Signore è maestosa.
La voce del Signore spezza i cedri;
Il Signore spezza i cedri del Libano
E fa galoppare il Libano e il Sirion come un vitello -
Come un giovane unicorno.
La voce del Signore spegne le fiamme del fuoco.
La voce del Signore scuote il deserto;
Il Signore scuote il deserto di Kadesh.
La voce del Signore libera le cerve dal peso e spoglia le foreste...
Il Signore si è seduto sul diluvio e siederà...

Molte fonti storiche menzionano suoni e ruggiti terribili. Ad esempio, le leggende cinesi raccontano di un terribile cannibale:
Al centro della Terra, un toro rosso mangiatore di uomini, Yayu, dal volto umano e zampe di cavallo, si scatena, emettendo suoni che ricordano il pianto di un bambino. La semplice apparizione o il suono della sua voce fa scappare le persone senza voltarsi indietro.

Plinio scriveva che un terremoto è preceduto (o accompagnato) da un certo suono terribile.
Ovidio menziona anche i suoni delle trombe nelle Metamorfosi:
Tuttavia, si rivelano indubbi segni di dolori futuri:
Le nuvole nere cominciarono a tuonare, dicono, come armi;
Si udì un ruggito nel cielo e suoni terribili di trombe, -
Hanno proclamato il peccato...

Il Libro di Mosè dice:
Il terzo giorno, quando venne il mattino, vi furono tuoni e lampi,
E una fitta nuvola sopra la montagna, e il suono di una tromba era molto forte...
Il monte Sinai era tutto fumante a causa del Signore
venne su di lei nel fuoco;
E ne uscì fumo, come il fumo di una fornace, e da tutto il monte
Ho esitato molto.

Omero descrive lo stesso fenomeno:
Le infinite distese della terra e i cieli sopra di loro risuonavano come la voce di una tromba.
In Voluspa ci sono queste parole:
Il mondo intero brucia al suono del corno...

L'antico papiro egiziano Ipuwer afferma che un cataclisma tettonico, accompagnato dal rimbombo della Terra, continuò per diversi anni. Questa volta si chiama “L’anno del rumore”: e non c’è fine al rumore…. Oh, se solo questa terra smettesse di rimbombare e non facesse più rumore.

Tra i diversi popoli, il "gemito della Terra" è descritto in modo quasi identico: Yau, Yao, Yahwe, Io, Zhao, Yayu. Secondo la Bibbia, anche l’Apocalisse inizierà con la “voce di Dio” che tutti ascolteremo.

La Grande Sfinge è chiamata dagli egiziani il “padre del terrore e della paura”; Si crede che quando la Sfinge ride, il mondo tremerà. E poi, molto probabilmente, ci sarà uno spostamento dell’asse di rotazione della Terra.

Il primo segno di una catastrofe imminente, secondo varie fonti, sarà la comparsa di aurore luminose alle latitudini meridionali, causate da cambiamenti nella forza del campo magnetico del nostro pianeta e da un bagliore anomalo dell'atmosfera.

L'antico poeta romano Virgilio Publio Marone scriveva nell'Eneide:
Una luce tremolante balenò in alto sopra il suolo e all'improvviso
Ci fu un ruggito tutt'intorno, come se le volte dell'etere fossero crollate,
Il ruggito della tromba tirrenica riempì il cielo,
Ancora e ancora un ruggito assordante risuonò sopra di loro.
Alzarono lo sguardo: dove il cielo non era coperto di nuvole,
Nella luce scarlatta, spade e lance si scontrarono rumorosamente.

Secondo la leggenda cosmogonica della Lapponia, lo spostamento del nucleo è avvenuto in tempi relativamente recenti:
Quando la rabbia umana si intensificò, il centro della Terra tremò di orrore, tanto che gli strati superiori della terra crollarono e molte persone caddero in queste caverne per morire lì.
Questi disastri furono accompagnati da un'aurora luminosa:
La sua terribile rabbia divampò come serpenti infuocati rossi, blu e verdi, e le persone si nascondevano il volto e i bambini urlavano di paura….
Il dio celeste Yumbel disse:
Cambierò questo mondo. farò rifluire i fiumi; Farò sì che il mare si riunisca in un enorme muro, come una torre, che farò crollare sui vostri malvagi figli terreni e così distruggerò loro e tutta la vita.
E ha mantenuto la promessa:
Yumbel ha causato una tempesta
E gli spiriti dell'aria arrabbiati...
Schiumoso, veloce, che sale verso il cielo
Arrivò la diga marittima, schiacciando tutto.
Yumbel con un forte colpo
Fece girare la Terra;
Poi ha livellato di nuovo il mondo.
Ora le montagne e le colline
Non può essere visto da Beike (Sole).
Pieno dei gemiti dei moribondi.
C'era una terra bellissima, la casa dell'umanità.
La Beike non brilla più nei cieli...

Indubbiamente, lo spostamento del nucleo del nostro pianeta deve in qualche modo manifestarsi, ma a causa dell'enorme momento angolare della Terra (rispetto al nucleo interno), questi cambiamenti saranno insignificanti. Innanzitutto, ciò dovrebbe influire sul rallentamento della velocità di rotazione del nostro pianeta. Nel 1991 la durata del giorno è aumentata di 1 secondo, nel luglio 1992 è stata apportata una modifica all'ora giornaliera di un altro 1 secondo e nel 1993 sono stati aggiunti due secondi interi. A causa dello spostamento del centro di massa del sistema “nucleo terrestre” e del cambiamento della posizione dell’asse di rotazione nel corpo del nostro pianeta, attualmente si osserva un lento spostamento del polo nord geografico in direzione della Groenlandia , aumenta l'ampiezza del movimento del polo istantaneo, aumenta la nutazione giornaliera dell'asse di rotazione e si verificano fluttuazioni significative della latitudine polare geografica.
Spostamento dei poli magnetici registrato dal 1885. Negli ultimi 100 anni, il polo magnetico nell'emisfero australe si è quasi spostato 900 km ed è già nell'Oceano Indiano. Il polo magnetico artico si sta spostando verso l'anomalia magnetica del mondo della Siberia orientale attraverso l'Oceano Artico; dal 1973 al 1984 il suo movimento ammontava a 120 km, dal 1984 al 1994 – altro 150 km. La velocità di deriva del polo nord magnetico è aumentata da 10 km/anno (anni '70) a 40 km/anno (2001).
Nella direzione dello spostamento del nucleo interno tra Australia e Antartide, l'intensità del campo magnetico aumenta, raggiungendo già oggi 0,7 oersted (quasi come al polo). Sul lato opposto della Terra, nella parte meridionale dell'Oceano Atlantico, l'intensità del campo magnetico è invece diminuita del 10%. In futuro i cambiamenti avverranno sempre più intensamente.
Man mano che il nucleo si avvicina al mantello terrestre, il numero di terremoti, eruzioni vulcaniche e tsunami aumenterà, soprattutto nella regione delle faglie della crosta terrestre dell'India e del Pacifico (Indonesia, Filippine, Giappone, Kamchatka), nel sud-est asiatico (Pakistan , India, Cina), così come nella costa occidentale del Sud America.
Le stazioni sismiche monitorano costantemente il “tremore” della Terra, registrando anche le più piccole vibrazioni del sottosuolo. Le statistiche mostrano che i terremoti sul nostro pianeta si verificano sempre più spesso. Nel periodo dal 1900 al 1930 furono registrati solo 2000 terremoti, dal 1940 al 1982 furono registrate annualmente circa 1000 vibrazioni della crosta terrestre (!). Nel 1983 sono stati registrati 300.000 terremoti (ovvero più di 800 al giorno) e dal 1984 il numero di terremoti registrati è stato di 1.000 al giorno. Allo stesso tempo, dal 1994, il numero dei terremoti a lungo fuoco, cioè provenienti dalle profondità della Terra, è raddoppiato. Anche il numero dei disastri tettonici è in aumento. Nella prima metà del XX secolo ce n'erano solo 33, nella seconda metà erano già 95. Alcuni di loro hanno causato la morte di centinaia di migliaia di persone.
La minaccia di un cataclisma tettonico causato dallo spostamento del nucleo interno della Terra è del tutto reale. Le conseguenze di questo disastro potrebbero essere le più terribili. Come affermò il profeta "dormiente" E. Cayce, se ti sembra che qualcosa si muova e rimbombi nelle viscere della Terra, allora è iniziato lo spostamento del nucleo interno della Terra. Secondo lui, l’asse terrestre cominciò a “scivolare” dalla sua presa gravitazionale già nel 1936.

Le cause delle future catastrofi sono chiamate molto diverse: il riscaldamento globale, la caduta di un asteroide, l'avvicinamento dell'ipotetico pianeta Nibiru, una maggiore attività del Sole, una parata di pianeti, una transizione quantistica, un cambiamento nel livello di coscienza, ecc. Quali sono le vere cause del (possibile) cataclisma? E accadrà davvero? Proviamo a capire questo problema confuso e urgente.
Per prevedere eventi futuri, è necessario stabilire quali cataclismi e disastri si sono verificati nel lontano passato del nostro pianeta e determinare la probabilità del loro ripetersi. Informazioni su forti terremoti, eruzioni vulcaniche e inondazioni sono contenute in miti, leggende e tradizioni di molti popoli del mondo. Informazioni sulle catastrofi alternate che periodicamente si verificano sulla Terra sono disponibili nel libro sacro degli indù “Bhagavata Purana”, nel libro buddista “Vizuddhi Magga” (capitolo “Cicli del mondo”), “Avesta”, “Edda” e nei codici di gli indiani del Sud America. Secondo la maggior parte delle fonti storiche, viviamo nell'era del quinto, settimo o nono Sole. Ogni cambio di epoca è accompagnato dalla distruzione globale: inondazioni, terremoti, uragani e incendi, che uccidono quasi l'intera popolazione della Terra.
Platone nel testo del dialogo "Timeo" menziona le informazioni ricevute dai sacerdoti egiziani della dea Neith a Sais, i quali affermavano che terribili cataclismi avvenuti nei tempi antichi distrussero quasi tutti gli abitanti del pianeta. Ha ricevuto queste informazioni dal pronipote di Dropida, Crizia il Giovane. Dropidas era un parente e amico del “più saggio dei sette saggi” Solone, che gli raccontò questa storia straordinaria. Solone, a sua volta, lo ascoltò durante il suo viaggio di 10 anni in Egitto dai sacerdoti egiziani, che gli trasmisero questa informazione: "Voi siete tutti giovani nella mente", rispose lui (il sacerdote), "perché la vostra mente non conserva nessuna tradizione, tramandata da tempo immemorabile di generazione in generazione, e nessun insegnamento ingiallito dal tempo. La ragione di ciò è questa. Ci sono già stati e continueranno ad esserci molteplici e diversi casi di morte di persone, e soprattutto quelli più terribili - dovuti al fuoco e all'acqua, e altri meno significativi - dovuti a migliaia di altri disastri... infatti, cadaveri ruotando nella volta celeste attorno alle terre deviano dai loro cammini e perciò, a certi intervalli, tutto sulla Terra muore a causa di un grande incendio..., inondandola di acque."... Non importa quale gloriosa o grande impresa o in generale si verificano eventi straordinari, sia nella nostra regione che in qualsiasi altro paese di cui riceviamo notizie, tutto questo è registrato fin dai tempi antichi nei registri che conserviamo nei nostri templi; Intanto tra voi e gli altri popoli, ogni volta che la scrittura ha il tempo di svilupparsi, e di nuovo al momento stabilito, torrenti cadono dal cielo come una pestilenza, lasciandovi tutti solo analfabeti e incolti. E ricominci da capo, come se fossi appena nato, senza sapere nulla di ciò che accadeva anticamente nel nostro paese o nel tuo paese...”
Aristotele, filosofo e scienziato dell’antica Grecia, scrisse: “Gli stessi luoghi non rimangono sempre terra o sempre mare. Il mare arriva dove prima c'era la terra; la terra tornerà dove ora vediamo il mare. Inoltre bisogna pensare che questi cambiamenti si succedono uno dopo l’altro in un certo ordine e rappresentano una certa periodicità”.
Filone d'Alessandria (I secolo d.C.) menziona nei suoi scritti: "A causa delle ripetute distruzioni causate dall'acqua e dal fuoco, le generazioni successive non hanno ricevuto dalle generazioni precedenti la memoria dell'ordine e della sequenza degli eventi". Nel suo libro “Sull'eternità del mondo” scrive: “Attribuisco la distruzione delle cose sulla terra, non tutta in una volta, ma in grandi quantità, a due ragioni molto importanti, l'improvviso assalto del fuoco e dell'acqua. Si dice che queste due calamità ci colpiscano dopo una lunga successione di anni. Quando arriva il momento del fuoco, il fuoco inviato dal cielo cade dall’alto, si diffonde in corsi d’acqua in molti luoghi e copre vaste distese di terre abitate”.

Senofane di Colofone(c. 570 - c. 470 a.C.) - filosofo e poeta greco antico, sosteneva che “la terra è mescolata con il mare e col tempo viene liberata dall'umidità<...>Tutti gli uomini muoiono ogni volta che, precipitando nel mare, la terra diventa fango, poi di nuovo inizia la nascita, e tale alternanza avviene in tutti i mondi.
Nel libro di E.P. “Iside svelata” di Blavatsky menziona periodi di catastrofi sul nostro pianeta: “Alla fine di ogni “Grande Anno”, chiamato da Aristotele - secondo Censorino - il più grande, che consiste di sei saros (Saros), avviene una grande rivoluzione fisica sul il nostro pianeta.

Il clima polare e quello equatoriale si scambiano gradualmente di posto, il primo si sposta lentamente verso l'equatore, e la zona tropicale con la sua vegetazione lussureggiante e la brulicante vita animale viene sostituita dagli aspri deserti dei poli ghiacciati. Questo cambiamento climatico è necessariamente accompagnato da cataclismi, terremoti e altre convulsioni cosmiche. Man mano che le riserve oceaniche si spostano, alla fine di ogni diecimila anni e un Nerone si verificherà un diluvio semi-universale simile al leggendario diluvio di Noè. E quest'anno in greco si chiama Eliacale; ma nessuno fuori dalle mura dei santuari sapeva nulla di preciso sulla sua durata o altri dettagli.

L'inverno di quest'anno fu chiamato Cataclisma o Diluvio, e l'estate fu chiamata Ekpirosi. La tradizione popolare insegna che durante l'alternarsi delle stagioni il mondo verrà alternativamente bruciato e allagato. Questo è ciò che, almeno, apprendiamo dai Frammenti Astronomici di Sensorius e Seneca. Riguardo alla durata di quest'anno, tutti i commentatori si esprimono in modo molto incerto - così incerto che nessuno di loro, ad eccezione di Erodoto e Lino, che attribuirono a quest'anno una durata - i primi 10.800 anni, l'ultimo - 13.984 - si avvicinò a la verità.
I disastri sul nostro pianeta si sono verificati con una certa frequenza. I cinesi chiamano le epoche passate “bacio”. Alla fine di ogni “gattino” “in un generale sussulto della natura... tutti muoiono, e le antiche tracce vengono cancellate”.

Aztechi Contavano le epoche con i nomi dei Soli e, di conseguenza, i cataclismi in cui morì quasi l'intera popolazione della Terra. I disastri globali si ripetono sul nostro pianeta con una durata media di 4288 anni. Erano chiamati Sole-Acqua (con un periodo di 4008 anni), Sole-Terremoto (4010 anni), Sole-Uragano (4081 anni) e Sole-Fuoco (5056 anni). L'era del primo "Sole" iniziò 17.141 anni prima che questa leggenda fosse raccontata agli spagnoli.

Il primo sole è il Sole Tigre (Ocelotonatiuh):“Il dio del cielo notturno, Tezcatlipoca, lo Specchio Fumante, fu il primo a diventare il Sole. Iniziò così la prima era. Altri dei crearono persone giganti che non lavoravano né coltivavano la terra, ma mangiavano solo frutti.
Ma il sole non si muoveva nel cielo come avrebbe dovuto, a mezzogiorno era già notte e le tigri divoravano la gente. Il freddo e l'oscurità avvolsero la terra.

Dio dell'Ovest, Quetzalcoatl (Serpente Piumato) colpì Tezcatlipoca con il suo bastone e lui cadde dal cielo nell'acqua. Nell'acqua si trasformò in una tigre, uscì sulla terra e divorò tutti i giganti. Così la terra divenne nuovamente disabitata e l'universo rimase senza il Sole, e ciò continuò per 676 anni. Così finì la prima era nella storia dell'umanità: l'era del Primo Sole. Ciò accadde nel quarto anno di Ocelot, o Tigre (4 Ocelotl).”

Il secondo sole è il Sole del Vento (Ehekatonatiuh):“Poi Quetzalcoatl, il Serpente Piumato, dio dell’Occidente, divenne il Sole, e iniziò la seconda era. La terra è stata ripopolata da persone. E per qualche tempo ci fu pace sulla Terra.
Quindi Tezcatlipoca si trasformò in una tigre e con un colpo gettò il Sole a terra. E ancora una volta la Terra rimase senza il Sole.

Si levò un vento terribile che abbatté tutti gli alberi. Tutto quello che c'era a terra è stato spazzato via dal vento. La maggior parte delle persone morì. Quelle persone sopravvissute si sono trasformate in scimmie. Questo durò 676 anni. Così finì la seconda era: il Sole del Vento. Ciò accadde nel quarto anno del Vento (4 Ehecatl).”

Il terzo sole è il Sole della Pioggia di Fuoco (Kiahuitonatiu):“Allora gli dei crearono Tlaloc, il dio della pioggia e del fuoco celeste, il sole. Iniziò così l'era del Terzo Sole. Questo durò 364 anni. E poi Quetzalcoatl fece cadere una pioggia di fuoco dal cielo.
Il fuoco cadde dal cielo sotto forma di fulmini. I vulcani aprirono i loro crateri e il fuoco divorò la terra. Sabbia e pietre calde caddero dal cielo. La maggior parte delle persone morì e coloro che sopravvissero si trasformarono in uccelli.
Così finì la terza era: l'era del Sole della Pioggia di Fuoco. Ciò accadde nel quarto anno della Pioggia (4 Quiahuitl).”

Il quarto sole è il Sole dell’Acqua (Atonatiuh):“Poi Quetzalcoatl creò la sorella di Tlaloc, la dea dell’acqua Chalchihuitlicue, Colei che indossa la gonna di pietra verde, il Sole. Iniziò così l'era del Quarto Sole, che durò 312 anni.

Tezcatlipoca si è assicurato che la pioggia non smettesse. Ha piovuto per molti giorni e il terreno è stato allagato. L'acqua portò via piante, animali e persone. Quelle persone sopravvissute si sono trasformate in pesci. Così finì l'era del Quarto Sole. Ciò avvenne nel quarto anno dell'Acqua (4 Atl).
Ha piovuto così forte che il cielo è caduto a terra. La terra potrebbe crollare da un momento all'altro. Quindi i quattro dei principali si riunirono di nuovo per sollevare il cielo. Tezcatlipoca e Quetzalcoatl si trasformarono in grandi alberi e gli altri dei li aiutarono a rimettere il cielo al suo posto.
Quattro volte gli dei tentarono di creare l'umanità e quattro volte il mondo fu distrutto a causa dell'inimicizia tra Tezcatlipoca e Quetzalcoatl. Era di nuovo freddo e buio e non c’era il sole”.

Viviamo nell’era del “quinto sole”, che gli Aztechi chiamavano “Sole del Movimento” e credevano che ci sarebbe stato una sorta di "movimento" a causa del quale il mondo intero sarebbe perito. Gli indiani hanno lasciato calendari che affermano che l’era del “quinto sole” dovrebbe terminare il 21 dicembre 2012.

Cos'è questo “movimento” che si ripete con un periodo medio di 4288 anni? Secondo numerose profezie, prima della Fine del Mondo si verificherà una catastrofe tettonica causata dallo spostamento del nucleo interno della Terra. I messaggeri di questo terremoto distruttivo ci ricordano già se stessi. Alla fine di novembre 2004, i terremoti in Giappone continuarono per quasi un mese. Nella regione indonesiana si sono uditi suoni fragorosi, inizialmente scambiati per esplosioni causate da terroristi, e spiegati anche dalla caduta di grandi meteoriti, ma tutte queste ipotesi non sono state confermate. Una settimana dopo (26 dicembre), a ovest dell'isola di Sumatra si è verificato un potente terremoto con un'ampiezza di 8,9, che ha causato un movimento della crosta terrestre e un potente tsunami alto fino a 10 metri, uccidendo circa 220mila persone e causando significative distruzione nell'isola di Sri Lanka, Indonesia, India, Malesia, Tailandia, Bangladesh, isole dell'Oceania, costa orientale dell'Africa. Come risultato di questo cataclisma, secondo i media, l'asse di rotazione della Terra si è spostato - finora solo leggermente di 2,5 centimetri e la velocità di rotazione della Terra è aumentata. L'isola di Sumatra si è spostata di quasi 30 metri dalla sua posizione originaria. L’onda sismica fece più volte il giro del globo.

I sismologi avvertono che lo tsunami del 2004 ha dato inizio ad un altro periodo di attività tettonica che durerà diversi decenni. Gli scienziati hanno scoperto che i cambiamenti tettonici portano a cambiamenti nella direzione della crescita dei coralli. Questi dati hanno permesso loro di scavare nel lontano passato di molti secoli e, analizzando la struttura delle barriere coralline, di ottenere informazioni sui precedenti terremoti nell'Oceano Indiano orientale. Si è scoperto che negli ultimi 700 anni, ogni due secoli questa regione è stata scossa da una serie di forti terremoti, che si ripetono con una certa periodicità. L'ultimo incremento dell'attività tettonica si è verificato in quest'area nel primo quarto del XIX secolo.

La vera causa di un terremoto così distruttivo non è mai stata chiarita. E questo è solo un presagio dell'avvicinarsi del cataclisma tettonico. Consideriamo questo problema in modo più dettagliato.
Alla fine del 19° secolo, sulla base delle variazioni temporanee dei cambiamenti di latitudine, gli astronomi scoprirono un fenomeno globale: il movimento dell'asse di rotazione nel corpo terrestre. Questo fenomeno è stato studiato dal presidente della Royal Society of Great Britain J.G Darwin (figlio di Charles Darwin) e dall'astronomo giapponese Kimura.
J.G. Darwin scrive: “L'astronomo giapponese Kimura ha attirato l'attenzione sulla seguente strana conclusione che ha ricevuto dalle osservazioni: ... le latitudini di tutti e sei gli osservatori dell'Associazione Geodetica cambiano simultaneamente della stessa quantità, e simultaneamente diminuiscono o aumentano, e tale variazione ha durata annuale. Ora risulta che dobbiamo aggiungere un piccolo movimento di tutti i siti di osservazione immediatamente a nord o immediatamente a sud, aventi un periodo di un anno. Un tale movimento potrebbe essere causato dal movimento alternato del centro di gravità della Terra verso nord e verso sud lungo l'asse polare...

È così difficile comprendere l'idea di spostare il centro di gravità della Terra che molti hanno cercato di spiegare il risultato di Kimura esclusivamente come conseguenza fittizia di varie imprecisioni nelle osservazioni astronomiche. Ma se questi fossero solo risultati fittizi, gli osservatori dell'emisfero meridionale non potrebbero fornire cambiamenti completamente opposti. Entrambi gli emisferi, ovviamente, devono essere diametralmente opposti sotto questo aspetto. Per due anni furono organizzate osservazioni appositamente presso gli osservatori meridionali e il risultato fu che gli osservatori meridionali fornirono esattamente le stesse letture di quelli settentrionali. La realtà di questo strano tipo di oscillazione della latitudine, quindi, sembra essere ben stabilita... e finora dobbiamo accettare questo fatto come un mistero ancora irrisolto.

Forse la causa dei cataclismi tettonici che si ripetono periodicamente sul nostro pianeta è la nostra stella notturna. Sotto l'influenza della gravità della Luna, il nucleo terrestre viene spostato dal suo asse di rotazione e, a causa dell'influenza della forza centrifuga su di esso, si allontana gradualmente dal centro della Terra, superando la resistenza del liquido esterno viscoso nucleo. Non ci sono forze che riporterebbero il nucleo interno al suo stato originale. C'è solo una possibilità per tornare a uno stato di equilibrio stabile: spostare l'asse di rotazione della Terra.

Secondo antiche leggende, la Luna è apparsa nel cielo relativamente di recente. Da numerose fonti storiche possiamo concludere che il nostro sistema solare è visitato da un massiccio corpo celeste, presumibilmente una stella di neutroni (Tifone), con un periodo di 12mila anni. Nella nostra Galassia, secondo gli astronomi, ci sono circa un miliardo di stelle di neutroni che, di piccole dimensioni - 5-10 km e una massa di 0,01 - 2 masse solari, hanno un forte campo magnetico (circa 1011-1012 Gauss) e una massa enorme velocità di rotazione attorno al proprio asse.

La massa di questo corpo celeste è maggiore di quella di Giove, ma inferiore a quella solare. Secondo numerose informazioni contenute in antiche leggende e tradizioni, questo enorme corpo è accompagnato da 11 satelliti e da un esteso pennacchio di gas e polveri. Il colore dell'oggetto è nero. Durante l'accrescimento (caduta di materia sulla sua superficie) e il rilascio di energia cinetica, il suo colore cambia in rosso o bianco abbagliante.
I nostri antenati chiamavano questo oggetto Tifone (Set), Tiamat, Serpente Apep, Drago dai capelli rossi, Rahab, Hurakan, Matu, Garuda, Humbaba, ecc. Questo enorme oggetto, quando attraversava il sistema solare, con la sua gravità provocava una catastrofica distruzione dei corpi celesti, disturbando le orbite dei pianeti e dei loro satelliti. Secondo le informazioni contenute nei miti e nelle leggende dei popoli antichi, una stella di neutroni ha già visitato il nostro sistema solare quattro volte.

Durante una di queste visite, Tifone prese in prestito da Giove uno dei suoi satelliti, cioè la futura Luna. Prove indirette di questo evento sono disponibili in uno dei miti degli Accadi e dei Babilonesi, che si chiama “Quando sopra” e descrive questo cataclisma cosmico come segue: “Alla vista di Marduk (Giove), la paura si impossessò di Kingu - ( il drago). L'esercito di draghi creato da Tiamat (stella di neutroni) fuggì. Ma lei stessa resistette allo sguardo di Marduk e rimase salda. Allora Marduk gettò la sua rete su Tiamat, che i venti tesero. Tiamat aprì la bocca per inghiottire il temerario, ma Marduk si tirò indietro abilmente. Venti violenti furono inviati direttamente nella bocca di Tiamat (catturando parte dell'atmosfera di Giove). Le riempirono il grembo e la gonfiarono così tanto che non poteva muoversi. E poi Marduk pose una freccia (un fulmine) sull'arco del suo enorme arco, tirò la corda e la freccia, scappando con un fischio, le trafisse il cuore... Poi sconfisse gli altri dei e tutti gli spiriti maligni che Tiamat aveva creato contro di lui.... Poi creò la Luna, affidandole la notte. Ha dato alla luna una corona in modo che potesse misurare il tempo con le sue corna e i suoi denti. Il mito "Quando in cima" menziona che dopo questa battaglia Marduk non riuscì a trovare la sua casa (orbita) per molto tempo. È interessante notare che la tavoletta che riporta il mito termina con l’ammonizione: “Gli insegnamenti che gli antichi pronunciavano in tempi passati sono scritti e destinati ad essere insegnati in futuro”.

Una versione più antica del mito sumero sull'origine del satellite del nostro pianeta dice che la Luna "arrivò sulla Terra" da Tiamat. Secondo la cosmogonia sumera, questo corpo celeste aveva 11 satelliti: "draghi". Il più grande di loro era Kingu:
Ammassati insieme, marciarono accanto a Tiamat.
Infuriati, tramavano intrighi giorno e notte,
Pronto al conflitto, ribollente di rabbia e furia.

Come risultato della "battaglia celeste" tra Marduk (Giove) e Tiamat, si verificò la cattura gravitazionale e il cambiamento nelle orbite di uno o più satelliti di stelle di neutroni. Avendo perso il loro "capo", lasciarono per sempre il sistema solare o furono catturati da altri enormi pianeti. È possibile che in un modo così insolito la Terra abbia “acquisito” la Luna.

Gli antichi sigilli cilindrici sumeri contengono immagini della battaglia celeste tra Marduk e Tiamat, dove viene mostrato Giove che lancia fulmini contro un drago alato. Dodici stelle attorno al pianeta sono forse i più grandi satelliti di Giove. Tra questi corpi celesti c'è un'immagine della Luna a forma di mezzaluna, che conferma il mito sull'apparizione di un satellite nell'orbita terrestre a seguito di una grandiosa catastrofe cosmica avvenuta nei tempi antichi nel sistema solare.

Nella mitologia greca (“Typhonia”, Nonna) si trovano informazioni sull'influenza di Tifone sulla Luna durante la sua ultima apparizione nell'area dell'orbita terrestre. Allo stesso tempo, il satellite della Terra ha registrato incredibili evoluzioni nel cielo:
Più volte con la sua mano vanagloriosa colpì il distaccato
A loro dal giogo di tori di Selene che barcollavano e muggivano,
E ha fermato questi animali simili
Oppure dirigeva all'inverso tutti i buoi bardati,
I loro colletti bianchi sono un segno della divinità: lacrimazione
E spargendo il fischio distruttivo di un'echidna velenosa.
Ma Titanide Luna non ha ceduto all'aggressore:
Resistette al Gigante con le stesse identiche corna,
Le corna del toro erano affilate da curve luminose...
Muovendosi con un ruggito, un coro immobile e irremovibile
Ha superato le stelle, opposte a quelle erranti (pianeti); ha fatto eco
Attraverso i cieli nel vuoto, penetrante al centro, dritto
Asse del firmamento; guardando la bestia, Orion, come un cacciatore,
Estrasse la spada dal fodero e, quando se ne armò,
Le costole leggere della lama Tanagra scintillavano nel cielo.
Dalla sua bocca sputafuoco, che emette splendore,
La gola stellata del Cane assetato era terribilmente preoccupata,
Galoppava con un latrato infuocato, ma il suo ringhio non gli era familiare
Ho incontrato lepri e vapore dai denti dei mostri tifeani.

Nella mitologia dei popoli dell'Asia e del Sud America, una stella di neutroni era raffigurata come un drago con una lunga coda dimenante: un pennacchio di gas e polvere di una stella. Gli Aztechi associavano l'apparizione della Luna nel cielo al drago. Il Codice azteco contiene una rappresentazione di questo evento. La Dea della Luna Tlazolteotl, per sottolineare questo fatto, punta specificatamente il dito contro questo terribile mostro.
I "Racconti di Kolyadov" slavi indicano anche che il satellite del nostro pianeta, dopo una lunga "battaglia", fu catturato dalla sciabica di Perun e da allora iniziò a ruotare lungo il suo percorso stellare: "E poi Perun e Devan (Luna) si unirono in un campo aperto. Combatterono con lance e mazze, si tagliarono con le spade. Ma le loro lance, spade e mazze si ruppero. Si voltò, Devan come leonessa e Perun come leone. E Leone vinse la potente Leonessa.
Quindi Devana si trasformò in un uccello Magur e Perun in un'aquila. E ancora una volta l'Aquila combatté contro l'uccello Magur. Quindi Devana si trasformò in Whitefish. Perun ha chiesto aiuto alla dea del destino Makosh e lei, insieme a Dolya e Nedolya, ha legato una rete frequente. E Perun ha catturato Devan con questa rete.
Qui Devan si sottomise al destino e si inchinò a Perun.
"E da allora la Luna è stata nel cielo azzurro
cammina lungo il sentiero stellato.
Cresce di nuovo, ma un dio potente (Semargl)
di nuovo lo taglia con una spada (fasi lunari).”
"Il Libro di Kolyada", X b.
Secondo le leggende slave, Devana (Luna) “diede alla luce” due figli del dio Semargl - Van e Lyuta: “Dal colpo di Ognebogov, il potente figlio di Semargl Svarozhich, Van, fu concepito nel grembo di Devanushka, insieme con sua sorella Lyuta...”
Forse il nostro pianeta in quei tempi antichi aveva diversi satelliti. Una mappa astronomica scoperta in una grotta sull'Isola della Gioventù (Cuba) mostra tre satelliti della Terra. Sul geroglifico degli indiani Maya in una forma stilizzata che denota la Luna, puoi anche vedere tre cerchi, che possono simboleggiare gli ex satelliti della nostra stella notturna. Su un vaso della tribù peruviana Mochica, che visse in Perù molto prima degli Inca , c'è un'immagine della Luna con tre satelliti disegnati sotto forma di punti con raggi divergenti che terminano in palline. Le stelle in questa immagine sembrano cerchi con raggi diritti regolari. Il drago sullo sfondo della Luna è l'immagine simbolica di una stella di neutroni, che molto spesso veniva raffigurata, soprattutto nel sud-est asiatico, proprio in questa forma.

Questo evento, quando la Luna apparve per la prima volta nella sua orbita, avvenne circa 25-26 mila anni fa. Quando si avvicinò alla Terra, Tifone causò cambiamenti significativi sulla superficie del pianeta, accompagnati da una potente attività vulcanica e terremoti. In questo momento, enormi distese di terra nell'area del Mar del Giappone e del Mar Cinese Meridionale sprofondarono sott'acqua. I ponti terrestri che un tempo collegavano l’Asia con le isole giapponesi e l’Indonesia sono scomparsi. Nello stesso periodo, le creste indocinesi e le montagne dell'Asia centrale divennero più alte di 2000 metri, e in Sud America il Lago Titicaca, nelle vicinanze del quale furono trovati resti di conchiglie, limo e alghe, si innalzò di 4 km dal livello del mare!
Nonostante il fatto che questi eventi siano accaduti molto tempo fa, tra alcuni popoli sono state conservate leggende su quei tempi. La tribù indonesiana dei Nias aveva due divinità supremi, Lowalangi e Lature Danyo, che si opponevano l'una all'altra. Lawalangi (Sole) è associato al mondo superiore; incarna la bontà e la vita, il suo colore è il giallo o l'oro, i suoi simboli e segni di culto sono il gallo, l'aquila, la luce. Lature Dane (Typhon) appartiene al mondo inferiore; è l'incarnazione del male e della morte, il suo colore è nero o rosso, il suo emblema sono i serpenti e i suoi simboli sono la luna e l'oscurità. Dal mito possiamo comprendere che la comparsa della Luna nel cielo terrestre è associata alla divinità Lature Dana.
Nel folklore degli indiani del Sud America, ci sono tali informazioni sul nostro luminare notturno, che descrive allegoricamente l'aspetto della Luna: “Aveva tre nomi: Bochika, Nemketeba e Zuhe.... Portava con sé sua moglie e aveva anche tre nomi: Chia, Yubekayguaia e Hawtaka (satelliti). Ma solo la bella Chia era una donna molto malvagia: andava sempre e in ogni cosa contro suo marito, e lui desiderava solo il bene per le persone. Chia stregò il fiume Fansu, che straripò dalle sue sponde, inondando l'intera valle di Bogotà. Molti residenti sono morti durante questa alluvione. Solo pochi riuscirono a scappare; salirono sulle cime dei monti circostanti. Il vecchio arrabbiato scacciò Chia dalla terra e lei divenne la Luna. Da allora Chia illumina la terra di notte”.
La tribù Chibcha-Muisca del Brasile ha una leggenda: “Nei tempi antichi, anche prima che la luna cominciasse ad accompagnare la terra, le persone che abitavano l'altopiano di Bogotá vivevano come veri selvaggi: camminavano nudi, non sapevano come coltivare la terra , e non avevano leggi, né rituali." Un uomo bianco con la barba nera, Bochika, “inviato da Dio”, venne nella loro terra e insegnò loro come vestirsi e costruire città. Ciò avvenne in “quei tempi antichi in cui la luna non aveva ancora accompagnato la terra”.

Nell'antico libro degli indiani Maya, conosciuto oggi come Codex de Paris (tradotto da R. Keyser), si menziona ripetutamente che in tempi immemorabili non c'era la luna nel cielo notturno: “Il Signore ha creato questo giorno. È successo molto, molto tempo fa, durante la seconda Era della Creazione, quando gli dei fecero una predizione. Passò molto, molto prima del 12 agosto 3114 aC, quando gli dei profetizzarono che avrebbero scoperto il segreto su come creare esseri che potessero chiamarli per nome. Queste sono le persone che creeranno dalla polvere. Le persone di legno si stavano spezzando.

Gli dei inviarono ruscelli giganteschi per lavare via i loro errori. Ma ancora oggi gli uomini di legno nuotavano e vivevano come scimmie. È passato così tanto tempo da quando ciò accadde che non esistevano ancora Baktun (secoli), Katun (decenni), Tuns (anni), Vinals (mesi) o Kinov (giorni) che potessero essere contati. Non c’era nemmeno la luna”; “... quando il Primo Padre navigò nella sua canoa di alligatore attraverso il vuoto per alimentare il Primo Fuoco nel Focolare del Cielo. La luna non era ancora stata creata"; “... quando fu attizzato il Primo Fuoco e la Grande Nebulosa di Orione fu illuminata per la prima volta.

Da queste ceneri e da questo fumo nacque lo stesso Dio del mais. Si alzò dal retro dell'anfibio. Itzamna, la Lucertola del Cielo, vegliava sul suo risveglio. La luna non era ancora nata quando ciò accadde”; "... quando il Primo Padre mise in moto lo Zodiaco... quando le stelle cominciarono a muoversi, il Cervo Cornuto apparve dall'Est.... La Luna alta e piena lo seguiva alle calcagna."
G. Wilkins nel suo libro “Lost Cities of South America” scrive: “Gli indiani degli altipiani della Colombia affermano che prima che la catastrofe (alluvione) colpisse la Terra, la volta celeste non era illuminata dalla Luna!”
Nelle tradizioni orali dei Boscimani africani, ci sono informazioni che dopo un terribile cataclisma avvenuto in tempi immemorabili, quando l'oscurità e il fumo sulla Terra si dissiparono, due Lune apparvero nel cielo, dove prima non c'era alcun luminare notturno!

L'antico poema epico indiano "Mahabharata" dice che all'inizio dei tempi gli dei cercarono di estrarre il liquido dell'immortalità - amrita - dall'oceano. Agitarono l'oceano (zangolatura), calando lì dal cielo il serpente gigante Vasuki, che teneva in bocca il monte Mandara. E dalle acque impetuose dell'oceano per la prima volta “è apparsa la Luna, limpida, come la tua più cara amica. Emetteva raggi e brillava di una luce fredda”.

Molto prima dei Greci, le tribù Palazgian vivevano nella terra dell'Hellas, e nel sud del paese c'era il leggendario paese dell'Arcadia. I Greci chiamavano i loro predecessori Palazgiani e Arcadiani “sotto la luna”. Era tanto tempo fa, quando la luna non splendeva ancora nel cielo. Un'alluvione colpì la loro antica terra mentre la Luna appariva nel cielo.

Apollonio di Rodi (III secolo a.C.)- il custode della Biblioteca di Alessandria, di cui mezzo milione di manoscritti furono bruciati e perduti irrimediabilmente, avendo accesso a una quantità così grande di informazioni, sostenne che la Luna non sempre splendeva nel cielo terrestre. Nella sua opera "Argonautica", si riferisce alle "Costituzioni dei Figi" - Aristotele, che non è sopravvissuto ai nostri tempi: "... quando non tutti i corpi celesti volteggiavano nel cielo, la razza dei Danai era ancora sconosciuto, e i figli di Deucalione non governavano ancora il paese dei Palazgi. Allora, come si dice, vivevano qui, nella parte montuosa del paese, solo gli Arcadi Appiani, mangiando ghiande, come a quei tempi in cui non c'era la luna nel cielo.

Anassagora, filosofo, astronomo e matematico greco (V secolo a.C.), basandosi su fonti più antiche, menzionò nelle sue opere che la Luna apparve nel cielo più tardi della formazione della Terra stessa.
Gli indiani della Guyana britannica dissero al famoso scienziato A. Humboldt, quando viaggiò in questa regione del mondo nel 1820, che i loro antenati vivevano qui prima dell'apparizione della Luna.

La Luna, avvicinandosi alla Terra, con la sua gravità provocò enormi maremoti nei mari e negli oceani, creando un'altra inondazione. Tra le leggende degli Yagan che vivono nell'arcipelago della Terra del Fuoco, c'è una leggenda sul nostro compagno notturno, che dice che molti secoli fa la Luna cadde in mare e si sollevò una grande onda (di marea), inondando tutto: “Molti secoli fa la Luna cadde nel mare. Le onde del mare si sollevavano come l'acqua in un secchio quando vi si getta dentro un grosso sasso. Ciò causò un'alluvione, dalla quale riuscirono a salvarsi solo i fortunati abitanti di quest'isola, che si staccarono dal fondale e galleggiarono sul mare. Anche le montagne della terraferma furono inondate dall'acqua. ...Quando finalmente la Luna emerse dalle profondità del mare, e l'acqua cominciò a abbassarsi, l'isola ritornò al suo posto." Da quest’isola salvata gli uomini popolarono l’intera Terra”.

Del diluvio, durante l'apparizione della Luna rossa circondata da un “velo di nuvole”, si parla nelle leggende irlandesi, prese in prestito da più antiche leggende celtiche. Gli eroi del mito sono Bit e Birren e la loro figlia Cesare. Durante l'alluvione tutta la famiglia salì sulla nave e grazie a ciò si salvò. Ma “subito dopo l’alluvione si verificò una nuova catastrofe. La Luna rossa sorse, circondata da un velo di nuvole che si dispersero e caddero sulla Terra, causando distruzione. A seguito di un altro disastro, “la famiglia di Bit morì e il paese rimase senza persone”.

Una tribù africana che vive nel corso inferiore del fiume Congo ha un mito in cui “un giorno il sole e la luna si incontrarono, il sole coprì la luna di terra e ne oscurò la luce; per questo motivo di tanto in tanto parte della luna rimane in ombra (fasi lunari). Durante questo incontro ci fu un'alluvione."
I Caribi, indiani che vivono nel bacino del fiume Orinoco, affermano che prima non c'era la luna nel cielo. Il suo aspetto è associato allo scoppio di una catastrofe che uccise molte persone e ridusse in cenere le foreste.

Taiwan, Filippine. Gente Tsou. Prima il cielo era vicino alla terra e splendevano due soli. A quel tempo la gente moriva di caldo. L'eroe di Oadzyma colpì un sole con una freccia; il suo sangue divenne come un mare, il cielo si levò, entrambi i soli scomparvero; il secondo sole cominciò ad emergere, prima per un breve periodo, e poi - come adesso. Il sole ferito divenne la luna; l'oscurità al centro è il punto in cui la freccia ha colpito.

Baschiri. Nei tempi antichi, due soli splendevano nel cielo; quando uno tramontava, l’altro sorgeva. Le persone soffrivano per la loro luce accecante. Bai promise una figlia a colui che avesse colpito uno dei soli. Ural Batyr divise un sole con una freccia; La luna si formò da una parte, l'altra cadde e si trasformò nei monti Urali-Tau ricchi di tesori. Quando la freccia colpì il bersaglio, la gente gridò: “Sì”. Così si chiama Luna adesso.
Gente udege. In un lontano passato c'erano due soli e faceva molto caldo. L'uomo Gangt aveva un figlio, Namik. Quando crebbe, uccise il secondo sole, colpendolo con la trentatreesima freccia. La Luna apparve al posto della stella morta. Il cielo si sollevò e gli uomini si moltiplicarono sulla terra. In quel momento iniziò l'alluvione e solo Namika e sua sorella fuggirono su un'alta montagna.
Si possono citare molte altre leggende simili, e quasi tutte le leggende dicono che uno dei corpi celesti, probabilmente uno dei satelliti di una stella di neutroni, divenne la Luna.

In passato, la Luna si trovava in un'orbita più vicina alla Terra. Nella città in rovina di Tiaguanaco, sulla famosa “Porta del Sole” ci sono i simboli delle eclissi solari, che si verificavano 19 volte all'anno, cioè La luna ha bloccato la nostra stella 19 volte e in questo momento si è verificata un'eclissi solare. I ricercatori di questo antico calendario, A. Poznansky ed E. Kiss, hanno calcolato che il disco dell'antica Luna era 14 volte più grande di quello moderno e la sua distanza dalla Terra era di 5,9 raggi terrestri. Inoltre, hanno stabilito che il vicino complesso di strutture - Kalasasaya ("Colonne in piedi") è l'osservatorio più antico.

Studio dei punti di riferimento dei mirini delle colonne e degli angoli formati dalle linee di osservazione. Posnanski ha concluso che suggerivano un'inclinazione dell'asse terrestre significativamente maggiore in passato rispetto a quella attuale: 23,5 gradi.

Durante gli scavi, gli archeologi trovano calendari dell'età della pietra su cui gli anni lunari sono segnati sotto forma di buchi o trattini. I reperti risalgono al 15-20 millennio a.C. Ad esempio, in Francia, nella città di Abri-Blanchard nella valle della Vézère, è stato scoperto un calendario scolpito sull'osso, con quattro fasi lunari alternate chiaramente definite sotto forma di fori di varie forme. Ci sono 33 segni sull'osso che possono indicare quante volte durante un anno normale la Luna ha orbitato attorno alla Terra. La nostra stella notturna, in questo caso, dovrebbe trovarsi circa tre volte più vicina al nostro pianeta di quanto lo sia attualmente, e il mese lunare sarebbe composto da 11 giorni. Lo stesso numero di giorni in un mese è indicato da un complesso calendario lunare a forma di spirale, rinvenuto durante gli scavi di un insediamento dell'età della pietra nelle vicinanze di Achinsk, scolpito su un avorio di mammut. Sulla sua superficie, sotto forma di spirali e fori, è segnato il ciclo lunare alternato di tre anni e sono presenti segni con 11 date giornaliere o multiple, cioè 22 e 33 giorni. Dottore in Scienze Storiche V.E. Larichev, che ha studiato questa scoperta, è giunto alla conclusione che il calendario indicava la durata dell'anno - 360 giorni, il valore del mese sinodico lunare, l'anno, il numero di giorni dall'equinozio di primavera all'autunno, il periodo di ripetizione dell'equinozio lunare eclissi, ecc. È difficile credere che i selvaggi che vivevano nelle caverne, vestiti con pelli di animali e con una mazza sulle spalle, potessero creare un calendario così complesso e accurato. Ma queste conclusioni sono confermate da altri artefatti. Sulla base di altre informazioni sulla cronologia degli anni lunari nei calendari antichi, possiamo chiarire che in quel tempo lontano il mese consisteva di 10,8 giorni e nell'anno solare c'erano 33,33 anni lunari.

Nella mitologia di diversi popoli si dice che, in effetti, la Luna si trovava molto più vicina al nostro pianeta, e poi si spostò su un'orbita più alta. La leggenda bulgara parla della "donna malvagia" Moran, che "uccise molte persone" e gettò un velo sporco sulla luna d'argento, che si coprì di macchie scure e, spaventata, iniziò a camminare sopra la Terra molto più in alto di prima.

L'insolito movimento della Luna è menzionato anche nelle antiche credenze degli armeni: “Lusin (la Luna) attraversava il cielo durante il giorno, con suo fratello il Sole. Ma Lusin si ammalò di vaiolo e, vergognandosi dei brutti sorbi che la coprivano, appare solo di notte, col favore delle tenebre. La stella notturna era molto più vicina al nostro pianeta, poiché gli antichi armeni erano in grado di vedere i crateri lunari (buco) anche ad occhio nudo.
Sulla superficie dei ghiacciai che ricoprono l'Antartide sono stati scoperti meteoriti diversi dagli altri. Il loro studio ha dimostrato che la loro composizione chimica è simile alle rocce dei “mari” e delle “pianure” lunari. Inoltre, sono venuti sulla Terra relativamente di recente. Secondo varie stime, il tempo della caduta dei meteoriti lunari sul nostro pianeta va dai 12 ai 25mila anni fa. Molto probabilmente, questi frammenti della Luna sono caduti sul nostro pianeta a causa della sua apparizione nell'orbita terrestre e dei cataclismi causati da una stella di neutroni che, con la sua gravità, ha strappato parte della superficie della stella notturna.

Sulla base di quanto sopra, si può sostenere che la Luna è apparsa nella sua orbita attuale relativamente di recente, cioè durante uno dei passaggi di una stella di neutroni attraverso il Sistema Solare. Dopo che la Luna iniziò a brillare nel cielo, sulla Terra iniziarono periodicamente terremoti catastrofici ricorrenti.

La prossima volta che una stella di neutroni o un altro oggetto massiccio apparirà nel Sistema Solare, potrebbe verificarsi una situazione in cui Tifone, con la sua attrazione, può cambiare l'orbita della Luna. In circostanze sfavorevoli, si avvicinerà alla Terra e quindi, dopo aver superato il limite di Roche, (ad un'altitudine di 3 raggi terrestri) collasserà in frammenti separati che collasseranno sul nostro pianeta. Dopo questo terribile cataclisma, l’umanità non sopravviverà più. Tuttavia, è spiacevole avere un ciottolo così enorme sopra la testa, che incombe su di noi come una spada di Damocle e che un giorno potrebbe crollare sulla Terra.
Per concludere il capitolo, citerò un testo-profezia cuneiforme sumerico, dedicato al satellite della Terra:
O Luna, tu sei l'unica che fa luce,
Tu, che porti la luce all'umanità...
Tutte le grandi divinità giacciono nella polvere davanti a te,
Perché il destino del mondo riposa in te

Tutti i contemporanei hanno da tempo fatto i conti con la prospettiva della fine del mondo. Che sia interpretato da un regista in un film, da uno scrittore di fantascienza o da un pubblicista nel prossimo bestseller, o dal leader di una concessione religiosa davanti al suo gregge. La divulgazione di questo argomento grandioso ha portato le persone a discutere infinite opzioni per la "fine", lasciando da parte la cosa più importante: le ragioni di questo evento che tutti si aspettavano. Comprendendo l'impenetrabile giungla delle versioni, passeremo in rassegna tutte le opzioni significative, da quelle più antiche a quelle ormai filmate.

Di norma, dopo ogni fenomeno naturale significativo, i pensieri sulla forza grandiosa e sconosciuta della natura, una forza che va oltre il controllo dell'uomo, balenano nella testa di tutti. Si arriva alla comprensione che l'uomo non è in grado di influenzare, e tanto meno frenare, Madre Natura. Solo assimilandosi completamente alle leggi dell'universo si può raggiungere l'armonia a tutti i livelli immaginabili e inconcepibili. I nostri lontani antenati conoscevano questa verità; furono loro, avvertendo la generazione futura, a lasciarci profezie, antichi miti sull'inizio della "fine del mondo", secondo loro le informazioni più importanti. Ad un livello le persone ridono e negano, ma a un livello più profondo tutti sanno che accadrà qualcosa di diverso, unico e molto importante. Ora esiste una scienza - l'escatologia - la dottrina della fine del mondo. La base dell'insegnamento è la maggior parte dei sistemi religiosi, inclusa la fede cristiana. È interessante notare che tutte le versioni delle leggende sulla fine del mondo hanno caratteristiche simili.

Quasi sempre, l'inizio della fine del mondo è associato alla venuta del Messia: Gesù Cristo, Saoshyant (nello zoroastrismo), Maitreya (nella mitologia buddista), Mashiach (nel giudaismo), Imperatore degli Imperatori Falun (Falun Gong) . Il Messia viene per sconfiggere il male e compiere il Giudizio Universale. Lo sfondo del Giudizio Universale è una catastrofe mondiale: la distruzione del mondo, un'alluvione, un incendio mondiale, ecc. Dopo la purificazione, il mondo rinasce di nuovo. Le versioni descritte di seguito sono: Zoroastrismo, Sumeri, Indiani Maya, Isaac Newton, Indiani antichi, Scandinavi, Musulmani.

Indiani Maya

I protagonisti delle discussioni e delle interpretazioni restano gli indiani Maya, una civiltà misteriosamente scomparsa che abitava l'attuale territorio del Sud America. Secondo l’antico calendario Maya, che conta le ere in periodi di circa 394 anni conosciuti come baktun, la fine del 13° baktun (cioè la fine del mondo) cade il 21 dicembre 2012. Il numero 13 è sacro per i Maya di questa tribù. Il calendario mostra che in questo giorno il tempo “scade” e si suppone l'anno della fine del mondo. Gli antichi miti dei Maya non spiegavano alla gente il motivo di questi cambiamenti. Una cosa è chiara: la Fine del Mondo nel 2012 non significa alcun disastro, anzi, implica una transizione spirituale verso una nuova civiltà con una nuova comprensione olistica dell’Universo; Il calendario Maya, nonostante la sua antichità, è sorprendentemente accurato.

La cosa più interessante è che secondo gli antichi miti degli indiani Maya, l'anno della fine del mondo è il 2012, il calendario Maya conosce anche esattamente il giorno: secondo la loro previsione, la sfilata dei pianeti è inevitabile; . Saturno, Giove, Marte e la Terra si allineeranno. In realtà, parate simili di pianeti sono già avvenute prima. In che modo la sfilata dei pianeti nell'anno della fine del mondo differisce da quelle precedenti? Il fatto è che in questo giorno si allineeranno non solo i pianeti del sistema solare, ma anche i pianeti di altri sistemi stellari, formando una linea dal centro della galassia. E questa è una questione completamente diversa. Il processo può essere paragonato alle lancette di un orologio quando le lancette dell'orologio si spostano nella posizione delle 12. Questa combinazione significherà la transizione dell'universo da un sistema all'altro. Secondo una versione degli scienziati, gli indiani ereditarono il calendario, la scrittura e le scienze esatte da una civiltà precedente e più sviluppata.

Isacco Newton

Isaac Newton, lo scienziato di fama mondiale che gettò le basi della fisica moderna, dell'astronomia, della matematica e dell'ottica, calcolò la data esatta dell'Apocalisse. È interessante notare che nel 2012 il calendario Maya promette anche cataclismi globali senza precedenti per l'umanità.
Uno dei manoscritti, il cui originale è stato presentato alla mostra Newton Mysteries a Gerusalemme, contiene la previsione che la fine del mondo arriverà nel 2060. Questo terribile evento accadrà 1260 anni dopo la formazione del Sacro Romano Impero da parte di Carlo Magno nell'800. Nei suoi calcoli, Newton usò il misterioso Libro del profeta Daniele, che predisse la data della venuta del Messia. Newton era convinto che i testi antichi nascondessero una conoscenza speciale.

Il misterioso documento risale al 1704. I manoscritti di Newton furono venduti nel 1936 da Sotheby's a Londra. Dal 1969 sono custoditi nelle casseforti della Biblioteca Nazionale d'Israele a Gerusalemme e sono accessibili solo a pochi specialisti. Newton credeva che il Libro di Daniele coprisse la storia pre-letterata del mondo e che lo scopo divino dello scienziato fosse quello di decifrarlo. La fine del mondo sarà preceduta da guerre distruttive ed epidemie globali. Poi dovrà scendere sulla terra il Messia, che governerà il pianeta per un millennio

Sumeri

Circa 6.000 anni fa, nella regione della Mesopotamia, apparve (dal nulla) una civiltà altamente sviluppata con tutti gli attributi che parlano della sua alta organizzazione: una monarchia, un sistema bicamerale di deputati eletti e consigli civili, giudici e giurie, leggi di correttezza comportamenti, concetti e credenze che costituiscono, non a caso, il fondamento della nostra cultura moderna.

Si scopre che i Sumeri sapevano come appariva il nostro sistema solare dallo spazio. Hanno descritto tutti i pianeti in dettaglio, fino al colore di ciascuno. Quindi, tra Giove e Marte, i Sumeri posizionarono un altro pianeta, che chiamarono Nibiru. Secondo la loro descrizione, era un enorme pianeta che ruotava in senso contrario agli altri pianeti; ha un'orbita ellittica estremamente allungata ed inclinata e attraversa il nostro sistema solare ogni 3600 anni. I Sumeri credevano che il pianeta Nibiru fosse abitato da esseri coscienti: i Nifelim o Anunaki. La loro durata di vita era di 360.000 anni terrestri. Erano dei veri e propri giganti: le donne erano alte dai 3 ai 3,7 metri, gli uomini dai 4 ai 5 metri. Ora Nibiru si trova a 40 milioni di chilometri dalla Terra, e questa è la stessa distanza di Venere, cioè molto vicino. La gente lo osservava ad occhio nudo sotto forma di un disco rossastro. Secondo la scienza moderna, la comparsa di un altro pianeta nel nostro sistema solare è un inevitabile disastro naturale, la “fine del mondo”.

Zoroastrismo

I testi più antichi di predizioni sulla Fine del Mondo sono dati dall'Avesta, il libro sacro dell'antica religione iraniana dello Zoroastrismo. Lo zoroastrismo fu successivamente soppiantato dall'Islam in Iran, ma è ancora una religione attiva tra i Parsi in India. L'escatologia zoroastriana e la dottrina del confronto tra le forze del bene e del male hanno avuto una grande influenza su insegnamenti simili, che sono diventati parte integrante del cristianesimo, dell'Islam e del manicheismo.

Secondo gli insegnamenti degli zoroastriani, il dio creatore supremo Ahuramazda determinò l'esistenza dell'Universo a 12.000 anni. Nei primi tremila anni Ahuramazda creò il mondo spirituale e la luce. A quel tempo, Angro-Manyu, il diavolo zoroastriano, non entrò in contatto con il mondo spirituale, esisteva al di fuori di esso. Poi il male venne nel mondo, poi apparve Angro-Manyu. Iniziò lo scontro universale tra le forze del bene (Ahuramazda) e le forze del male (Angro-Manyu). Gli zoroastriani dividono i restanti 9mila anni in tre epoche di lotta tra queste forze originarie della creazione.

L'ultimo periodo di tremila anni inizia con la predicazione di Zarathushtra. Secondo l'Avesta, durante questi 3mila anni, tre messia Saoshyanta - i figli di Zarathushtra - verranno successivamente in mille anni: cioè, se teniamo conto che Zarathushtra visse nel X secolo a.C., la venuta del messia fu loro predetto nel I secolo d.C. (Cristo?), e poi dopo mille e duemila anni. La fine del mondo fu predetta dall'Avesta intorno al 2000 d.C. Non c'è bisogno di prenderlo troppo sul serio: questo calcolo si basa solo sul significato magico del numero 3: tre ere, moltiplica 10 per 10 tre volte e otteniamo mille anni. Tutti i popoli dell'antichità conoscono tre epoche (età dell'oro, del rame e del ferro), ma la durata di queste epoche era determinata in modo diverso da tutte le religioni. L'era della lotta tra il bene e il male di Ahuramazda e Angro Mainyu, secondo l'Avesta, deve finire in un disastro. Poi verrà un inverno mostruoso, la fine del mondo, il drago Azhi-Dahak governerà il mondo, e poi, dopo che la Terra perirà e sarà purificata nel fuoco (e i peccatori saranno torturati con bronzo fuso che pioverà dal cielo negli ultimi tre giorni), il mondo rinascerà di nuovo e acquisirà asha, un principio e un ordine incrollabili.

Antichi indiani

Anche i testi religiosi degli antichi indiani parlano di tre epoche. Gli indiani credono che l'Universo cambi tre volte durante ogni periodo mondiale (kalpa): passa da uno stato di creazione e formazione a uno stato di continua esistenza e poi di distruzione. Ma a differenza degli zoroastriani, gli indiani operano con periodi e date molto più lunghi per la fine del mondo.

Secondo le loro idee, la durata dell'esistenza dell'Universo - un giorno di Brahma - è di 8.640.000.000 di anni. Questo giorno è composto da 2mila mahayuga (periodi yuga principali). Un Mahayuga, o periodo di Manu, dura 4.320.000 anni. Questo grande Yuga, a sua volta, è diviso in quattro Yuga ordinari: 1) Satyayuga - l'età dell'oro di 728.000 anni terreni; 2) Tretayuga - Età dell'argento 1.296.000 anni; 3) Dvaparayuga - Età del rame 864.000 anni e 4) Kaliyuga - Età del ferro 432.000 anni.
Ora, secondo gli indiani, viviamo nell'ultima età del ferro, proprio all'inizio. Ciò significa che mancano ancora quattrocentomila anni alla fine del mondo.

Scandinavi

La profezia su questa fine del mondo fu fatta da una veggente morta di nome Velva, che fu temporaneamente resuscitata dal dio supremo dei Vichinghi, Odino, appositamente per questo scopo. Inizia con un mostruoso terremoto. Il dio ribelle Loki viene liberato dagli abissi e guida la sua squadra nella battaglia finale. Il lupo gigante Fenrir ingoia il sole, un altro lupo ruba la luna. La nave morta Naglfar, fatta di chiodi, salpa dal regno dei morti. Il gigante Surtr si avvicina da sud con una spada “più luminosa del sole” (fuoco).

Dalle profondità, scagliando onde gigantesche sulla terra, emergerà il serpente del mondo Jormungandr. Le stelle stanno cadendo dal cielo. La terra trema. Inizia Ragnarok: la battaglia di dei e mostri, in cui entrambi muoiono e alla fine della quale Surt brucia il mondo intero con il fuoco. Ma la morte del mondo, la fine del mondo, sarà seguita dalla sua rinascita, due persone - Div e Livtrasir - si salveranno nascondendosi in un boschetto, daranno nuovamente origine alla razza umana...

Musulmani

Gli ultimi giorni, la fine del mondo, saranno preceduti da tempi di empietà e di declino della moralità. "Chi entra nella moschea non pregherà, il negoziante peserà e misurerà, tenere i cani diventerà un'occupazione più attraente che allevare un bambino", "L'ubriachezza e l'usura diventeranno un luogo comune", ecc. Allora apparirà un discendente di Allah con una nuvola sopra la testa. E un angelo da questa nuvola annuncerà: "Questo è il Mahdi Segui i suoi comandi!" Quindi apparirà il falso profeta Dajjala (bassa altezza, gambe storte, capelli ricci, un occhio danneggiato) e si definirà un dio.

Poi ci saranno dei segni: il sole sorgerà da ovest, la terra sarà avvolta dalla nebbia, dalla quale gli infedeli si gonfieranno fino alla morte. Dopodiché la gente udirà il suono di una tromba. L'Arcangelo Israphael suonerà la tromba. Questo suono ucciderà tutti gli esseri viventi e sulla Terra si verificheranno una terribile tempesta e un forte terremoto. Tutte le montagne saranno rase al suolo. Allora l'arcangelo suonerà la tromba una seconda volta, e allora tutti risorgeranno e saranno chiamati alla Corte dell'Altissimo, dove ognuno sarà giudicato secondo le sue azioni.
Cosa volevano dirci i nostri antenati quando ci hanno lasciato avvertimenti sulla fine del mondo? Una grande varietà di “fini” convergono in un’unica ragione. Empietà, bassa moralità, disastro ambientale: la natura si sbarazza della spazzatura. Chiunque ci pensi una volta cambia la propria vita una volta per tutte.

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La maggior parte dei miti della Nuova Guinea, della Mesoamerica, degli indiani e di altre culture arcaiche e primitive, che raccontano la fine del mondo, assumono una struttura ciclica: il mondo viene distrutto da Dio a causa di alcune violazioni rituali o a causa della vecchiaia e della stanchezza. del mondo stesso, ma al di là del globale, più spesso di tutto ciò che è naturale, segue una catastrofe, una nuova creazione. Secondo le credenze degli Aztechi, ad esempio, il mondo era già stato distrutto tre o quattro volte, e in futuro si prevede una quarta (o quinta) distruzione, associata alla scomparsa del Sole e a un diluvio totale, al termine del quale , tuttavia, una pia coppia di persone sopravviverà. E la tribù indiana Choctaw credeva che il mondo, che aveva già subito un'alluvione, sarebbe stato distrutto dal fuoco, ma le anime dei morti sarebbero tornate, le ossa sarebbero state ricoperte di carne e le persone risorte si sarebbero ritrovate di nuovo nei luoghi del loro precedente habitat 2 . Puoi trovare un mito simile tra gli eschimesi: le persone risorgeranno, trovando la vita dalle loro ossa (una credenza caratteristica delle tribù di cacciatori). Ricordiamo anche gli antichi egizi, che crearono con tanta cura le mummie: conservarono ogni organo del defunto in vasi separati, inserirono occhi, dipinsero sarcofagi antropomorfi - e tutto questo affinché l'anima non si perdesse dopo la morte e tornasse, riconoscendo e far rivivere il suo proprietario.

I miti arcaici in diverse versioni rappresentano un'idea inerente alla visione del mondo della loro epoca. Questa è l'idea di rinnovare i cicli naturali, rinnovare la vita della terra, purificare la razza umana dal peccato accumulato. Miti, leggende e tradizioni parlano della distruzione dell'umanità (parziale o totale); portano l'idea positiva dell'infinità dell'esistenza, perché dopo la morte si torna al punto di partenza: dopo la morte del vecchio mondo. , ne nascerà uno nuovo. La poetica del mito implica pensare per analogia: proprio come un essere umano nasce, cresce, invecchia e muore, così il mondo attraversa un ciclo vitale simile. Molto spesso, dopo la fine del mondo, che arriva come un'alluvione o un'altra catastrofe globale che distrugge le persone, sopravvive una coppia, un uomo e una donna, da cui ricomincia la razza umana, oppure la divinità stessa crea un nuovo mondo.

Il mito più antico sulla distruzione dell'umanità a causa di un'alluvione fu registrato per iscritto nella cultura sumero-accadiana molto prima della comparsa della Bibbia. Entro il 3mila a.C. e. si riferisce ad una tavoletta d'argilla parzialmente sopravvissuta proveniente dalla città di Nippur, che racconta il Diluvio 3: una certa divinità (molto probabilmente Enki, la divinità responsabile della terra e delle acque) informa gli altri dei del suo desiderio di preservare l'umanità, sperando che quelli coloro che sopravvissero erigeranno templi e trasformeranno le proprie città in centri religiosi. Con l'eccezione di un sovrano - Ziusudr, il prototipo sumero del biblico Noè - il mondo intero era impantanato nel peccato, senza onorare gli dei. Su istigazione dall'alto, Ziusudra costruisce una nave sulla quale fugge dal diluvio: “Tutte le tempeste hanno infuriato con una forza senza precedenti allo stesso tempo. E nello stesso momento l'alluvione ha allagato il santuario principale. Per sette giorni e sette notti il ​​diluvio coprì la terra. E i venti trasportarono l'enorme nave attraverso acque tempestose. Allora uscì Utu (il dio del sole), colui che dà la luce al cielo e alla terra. Allora Ziusudra aprì una finestra sulla sua enorme nave. E Utu, l'eroe, penetrò con i suoi raggi nell'enorme nave. Ziusudra, il re, si prostrò davanti a Utu. Il re uccise per lui un toro e scannò una pecora” 4. DI Il diluvio è raccontato anche nell'Epopea di Gilgamesh sumero-accadico-babilonese, una delle opere letterarie più antiche sopravvissute al mondo, i cui primi frammenti risalgono al 2mila a.C. e.

In India, la dottrina della distruzione dell'universo è nota fin dai tempi vedici (2000–1500 aC). Nei commenti ai Veda (Brahmana) e agli antichi poemi epici (Purana), è stata sviluppata l'idea di quattro generazioni del mondo - yuga. Nella sua prima generazione (Kritayuga) il mondo è più perfetto che in quelle successive. Con l'avvento degli yuga successivi, una persona diventa più piccola spiritualmente e fisicamente: l'ordine mondiale regredisce, la mente e il corpo diventano fragili e l'aspettativa di vita si accorcia. Il giorno divino, della durata di 8,64 miliardi di anni, è costituito dal “giorno di Brahma” (kalpa: kalpa in sanscrito – “ordine”, “legge”) e dalla “notte di Brahma” (pralaya: pralaya in sanscrito – decadimento, dissoluzione) . Mahakalpa (vita di Brahma: 100 anni divini) e il mahapralaya che lo accompagna (sanscrito mahapralaya - grande decadimento) si sviluppano in una rivoluzione ciclica più grandiosa. Allo stesso tempo, il grande decadimento non è definitivo ed è inevitabilmente sostituito da una nuova nascita (sarga: sanscrito sarga, dalla radice srj - liberare da sé, emettere).

Il Buddismo presuppone una natura ciclica simile del tempo, una graduale estinzione regressiva dell'universo. Il periodo buddista di Mahakalpa lascia il posto alla distruzione di tutti i mondi, compreso il mondo delle persone. Il collasso dei mondi avviene dal più basso al più alto. In primo luogo, gli inferni più “a lungo termine” e terribili decadono e crollano (esiste una teoria secondo la quale queste distruzioni avverranno a causa del fatto che nessuno nascerà più negli inferni, poiché non ci saranno più “dannosi” violatori delle leggi karmiche nell'universo). Dopo i mondi inferiori, i mondi delle persone inizieranno a crollare. Quando anche loro si trasformeranno in polvere, anche i mondi degli dei e dei semidei cominceranno a perire, e alla fine anche i palazzi degli esseri celesti crolleranno. Con il completamento del ciclo, l'intero universo viene distrutto. Quindi, dopo un enorme periodo di tempo, l'universo si apre nuovamente. Nel Buddismo la serie dei mahakalpa è considerata infinita e senza inizio.

I miti dell'antico Egitto raccontano anche della distruzione e della rinascita della razza umana. Ma i monumenti unici di questa cultura furono i “Testi delle Piramidi” (Antico Regno – XXIV–XXII secolo a.C.), i “Testi dei Sarcofagi” (Medio Regno – XXI–XVII secolo a.C.) e il “Libro dei Morti” (Nuovo Regno - XVI -XII secolo a.C.), raccontando non della morte universale, ma della morte individuale. Inizialmente, i testi funebri, che avrebbero dovuto garantire al re una vita beata dietro la porta della tomba, venivano letti ad alta voce, poi iniziarono a essere trasferiti sui sarcofagi di cortigiani e nobili e, infine, su papiri decorati con disegni raffiguranti scene di sepoltura, rituali funebri e processi postumi. È così che è apparso il "Libro dei morti", una complessa raccolta religiosa e magica che si è formata nel corso dei secoli. I testi sacri, dove l'insegnamento etico si intrecciava con la magia antica, includevano varie opere legate al culto dell'aldilà. Il famoso capitolo 125 del "Libro" descrive il giudizio postumo di Osiride sui morti, che si trasformò in immagini sulle pareti delle tombe, e poi sui sarcofagi, e divenne gradualmente la trama dell'antico canone iconografico egiziano. Osiride incoronato, re e giudice dell'altro mondo, era raffigurato seduto su un trono, con una verga e una frusta tra le mani - segni del potere reale. Gli dei sedevano sopra di lui. Al centro dell'aula c'è una bilancia su cui gli dei Thoth e Anubi pesano il cuore, un simbolo dell'anima del defunto. Nel capitolo 30, il morto chiede al suo cuore di non testimoniare contro se stesso in tribunale. Quindi, da un lato della bilancia c'è il cuore (anima, coscienza) - leggero o gravato di peccati, e dall'altro - la verità sotto forma di piuma della dea Maat o della sua figura. Se una persona conduceva uno stile di vita retto sulla terra, allora il suo cuore e la sua piuma pesavano allo stesso modo, se peccava, il suo cuore aveva più peso; Il defunto assolto fu inviato nel paradiso dell'aldilà, il peccatore fu mangiato dal mostro Amat (una creatura con la testa di un coccodrillo e che combina le caratteristiche di un leone e di un ippopotamo). L'imputato ha tenuto un lungo discorso di assoluzione ai suoi giudici e alla giuria particolare: “Ecco, sono venuto a te, Signore della verità; Ho portato la verità, ho scacciato le bugie. Non ho fatto ingiustizia alle persone. Non ho fatto alcun male. Non ho fatto ciò che è un abominio per gli dei. Non ho ucciso. Non ridusse il pane nei templi, non ridusse il cibo degli dei, non estrasse doni funebri dai morti. Non ho ridotto le misure del grano, non ho ridotto le misure della lunghezza, non ho violato le misure del campo, non ho aumentato i pesi, non ho manomesso le frecce della bilancia. Sono pulito..." 5(vedi Fig. 1).

Riso. 1. A sinistra è raffigurato come il dio Anubi (con il corpo di un uomo e la testa di sciacallo) conduce il defunto al processo, indicato dalla bilancia, poi l'imputato appare con la sua parola di assoluzione davanti a Osiride. La composizione della corte ricorda vagamente l'iconografia cristiana, ma è difficile giudicare il prestito diretto: sebbene il “Libro dei Morti” fosse conosciuto nel Medioevo, il suo contenuto poteva essere decifrato solo nei secoli XIX-XX. Papiro Hunefer, 1310–1275. A.C e. Londra. Museo britannico. EA9901.

La storia del declino dell'umanità è raccontata anche dai miti dell'antica Grecia, parte integrante della cultura dell'Europa occidentale. Esiodo, nel suo poema “Le opere e i giorni”, presenta il mondo come un graduale degrado che si verifica nel corso di cinque epoche. La prima era - l'"età dell'oro" sotto il titano Kronos - era una specie di paradiso: le persone vivevano a lungo, non invecchiavano mai, e la loro esistenza sembrava simile all'esistenza degli dei, ma poi l'umanità si spostò verso il basso: l'argento, il rame, età eroiche del ferro. Con l'avvento di ogni nuovo secolo, la vita, e questo sembrava naturale, peggiorava. Esiodo credeva di non vivere nell'era migliore della vecchiaia del mondo: i tempi eroici erano passati, il mondo, che una volta aveva ricevuto slancio, aveva esaurito le sue energie, e Zeus avrebbe distrutto questo mondo quando i bambini sarebbero nati grigi. Eraclito credeva che il mondo alla fine sarebbe stato distrutto dal fuoco. Platone nel Timeo suggerisce come alternativa la distruzione del mondo mediante il diluvio.

Non solo nel fertile sud, ma anche nel nord, l'umanità pensava alla fine del mondo. Nella mitologia tedesco-scandinava, così attraente per gli adattamenti cinematografici, una vivida immagine escatologica è presentata nelle immagini di battaglie su scala universale descritte nell'Edda. La veggente morta Völva, evocata da Odino dalla tomba, predisse l'ultimo giorno dell'esistenza del mondo: Ragnarok. Prima del suo inizio, inizierà una violazione delle norme tribali, sanguinose faide tra parenti e caos morale. Anche i Discorsi di Vafthrudnir, dell’Edda Anziana e dell’Edda Giovane menzionano il “gigante inverno” di tre anni che precede Ragnarok. Secondo la profezia, nel giorno del Ragnarok, il mostruoso lupo Fenrir si libererà dalle sue catene, inghiottirà il Sole, facendo precipitare il mondo nell'oscurità - e poi il mare traboccherà dalle sue rive, e il serpente del mondo Jormungandr emergerà dalle acque. profondità. A questi mostri si uniranno il gigante infuocato Surt con una spada fiammeggiante che brucia la terra, l'amante degli inferi Hel e l'insidioso dio del fuoco Loki insieme ai giganti. La nave dei morti arriverà. L'esercito dei figli di Muspelheim attraverserà il ponte arcobaleno Bifrost, che crollerà. Tutti gli assi, guidati da Odino, si opporranno all'esercito. Nella battaglia finale, sia Odino che Fenrir moriranno, Thor e il serpente Jormungandr cadranno e anche tutti gli altri moriranno, poiché il male e il bene non possono sconfiggersi a vicenda. Allora il gigante Surt distruggerà la terra con tutta la sua potenza di fuoco, ponendo così fine alla battaglia tra l'Oscurità e la Luce. Ma alla morte del mondo seguirà la sua rinascita: i figli di Odino e i figli di Thor sopravvivranno e si stabiliranno nella valle degli dei (al centro di Asgard). La donna Liv e l'uomo Livtrasir sopravvivranno, nascondendosi nel boschetto, e daranno nuovamente origine alla razza umana.

Lo scorso dicembre il mondo intero aspettava con tremore la fine del mondo, perché secondo l'antico calendario Maya il 21 dicembre doveva essere l'ultimo giorno di vita sulla Terra. Fortunatamente, l’apocalisse non è avvenuta e la psicosi di massa è gradualmente scomparsa.

Tuttavia, ormai da cento anni, l’umanità attende l’inizio della fine e discute su come accadrà. Alieni o un'esplosione nucleare? Proviamo a capire quanto sia realistico distruggere tutta la vita sul pianeta a causa di determinate minacce. Presentiamo alla vostra attenzione i 9 più grandi miti sull'apocalisse.

1. Un asteroide gigante trasformerà la Terra in una palla di fuoco

65 milioni di anni fa, un meteorite cambiò il clima del pianeta e distrusse i dinosauri, e un secolo fa un'altra roccia cosmica distrusse parte della taiga siberiana. Le minacce provenienti dallo spazio non sono così illusorie come potrebbero sembrare a prima vista, e un'altra conferma di ciò è il recente incidente a Chelyabinsk.

Si ritiene che l'asteroide, entrando nell'atmosfera, brucerà tutto sul suo cammino. Tuttavia, è molto più probabile che un gigantesco corpo cosmico creerà semplicemente un buco nello strato atmosferico della Terra, che segnerà l'inizio del cosiddetto inverno nucleare: la temperatura sulla superficie del pianeta diminuirà drasticamente e un effetto serra sorgerà nell'alta atmosfera.

2. Gli esseri umani sono condannati all’estinzione

Un altro mito comune è che gli esseri umani come specie un giorno raggiungeranno un vicolo cieco evolutivo e moriranno, come i mammut.

È improbabile. In effetti, l'uomo è una creatura molto tenace. Come gli squali, animali antichi che si adattano bene ai cambiamenti ambientali, gli esseri umani non sono a rischio di estinzione di massa.

Innanzitutto siamo 7 miliardi. È molto. Viviamo in quasi ogni angolo del pianeta, dall'Artico alla giungla. In secondo luogo, mangiamo qualsiasi cosa. Naturalmente preferiamo le bistecche, ma all'occorrenza possiamo mangiare anche un verme. Quindi è più probabile che in futuro le persone si evolvano in una specie nuova e più avanzata piuttosto che si estinguano.

3. Il cambiamento climatico globale rappresenta una minaccia mortale nel prossimo secolo

L’estinzione degli animali e la scomparsa delle piante è uno degli scenari apocalittici più terribili: se muore il 75% della flora e della fauna, il pianeta morirà.

Il declino delle popolazioni di flora e fauna si verifica più spesso a causa dei cambiamenti climatici, cioè dei cambiamenti dei parametri meteorologici sotto l'influenza di fattori naturali e antropologici, tuttavia, la scomparsa dell'una o dell'altra specie di piante e animali non avviene all'istante; Secondo le stime più prudenti degli scienziati, questo processo richiede 100-200 mila anni.

Quindi non c'è bisogno di temere un'estinzione di massa di tutti gli esseri viventi per questo motivo nei prossimi cento anni: il cambiamento climatico è molto più pericoloso sotto forma di disastri naturali.

4. Le persone possono anticipare le minacce globali

I sismologi osservano le vibrazioni della crosta terrestre e possono prevedere un terremoto con diverse ore di anticipo. I meteorologi monitorano le temperature e i venti per avvisare di tempeste e temporali imminenti. Con l'attuale ritmo di sviluppo della tecnologia e della tecnologia, puoi essere certo che gli scienziati saranno in grado di prevedere altri tipi di pericoli, ad esempio la caduta di meteoriti. Avvisato è salvato. Tale ricerca è molto importante dal punto di vista della sicurezza umana: prima veniamo a conoscenza di un disastro imminente, maggiori sono le nostre possibilità di sopravvivere e salvare la nostra proprietà.

5. Meno persone, più ossigeno

Molte persone credono che se l’umanità si estinguesse, i problemi scomparirebbero. Il pianeta tornerà al suo stato vergine: non ci saranno guerre, cataclismi e disastri, il paradiso regnerà sulla Terra.

Ahimè, questo non è vero. Ci saranno ancora sbalzi di temperatura, inondazioni e siccità. Le guerre sanguinose non scompariranno, l’unica differenza è che non saranno le persone ad attaccarsi a vicenda, ma gli animali. Anche le malattie e le pandemie non finiranno nell’oblio. Ma dovremo combattere i virus non con sostanze chimiche, ma con mezzi naturali.

Sì, l’attività economica umana provoca danni colossali alla natura, ma chi ha detto che il mondo sarebbe migliore senza di noi?

6. La fame è un fattore normale della selezione naturale

Come è già stato detto, siamo molti: oltre 7 miliardi. A questo proposito, alcuni rappresentanti dell'homo sapiens ritengono che la carestia nei paesi sottosviluppati africani e asiatici, che miete migliaia di vite, non sia un problema, ma solo uno dei fattori della selezione naturale: la sopravvivenza del più adatto. Altrimenti il ​​pianeta rischia la sovrappopolazione.

Fortunatamente, questo mito cinico è stato distrutto dall’economista indiano, premio Nobel Amartya Sen, che ha dimostrato che la fame è innaturale ed è il risultato di una distribuzione inefficiente delle risorse. Le cause della fame non sono naturali, ma economiche. L’inflazione e il deprezzamento della moneta portano all’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, causando la fame al 13% della popolazione mondiale.

7. Puoi sopravvivere all'esplosione di una supernova

Secondo recenti ricerche scientifiche, le supernove producono isotopi attivi di alluminio, il cui decadimento crea radiazioni dure. Allo stesso tempo, la gente comune è convinta: le radiazioni non fanno paura, perché puoi nasconderti in un bunker! Un paio di metri sottoterra e sei al sicuro. Certo, bisognerà vivere a lungo nei tunnel sotterranei, uscendo solo occasionalmente per procurarsi il cibo, indossando apposite tute protettive, ma chi pensa ai disagi dopo un disastro spaziale?

Anche se questo ragionamento sembra divertente, non è privo di logica. Dopotutto, gli animali marini delle profondità marine sono sopravvissuti all'esplosione di una stella radioattiva 45 milioni di anni fa.

8. Zombie

Gli zombi sono personaggi immaginari che si trovano solo nei film e nella letteratura. Sono molto popolari nella cultura popolare moderna, ma non hanno assolutamente nulla a che fare con la realtà. Quindi non c’è nulla di cui preoccuparsi: una rivolta dei morti non minaccia certo la Terra.